Città del vino, un’associazione nazionale di assoluto prestigio fondata nel 1987, un riconoscimento importante e fortemente caratterizzante come quello di “Capitale europea del vino” e una porzione di Piemonte, in grande espansione e desiderosa di essere scoperta, che parte dell’Alto Piemonte per arrivare al Gran Monferrato.
Sono questi gli ingredienti fondamentali di un percorso comune presentato sabato 23 luglio 2022 ad Acqui Terme.
“Il riconoscimento di territorio europeo del vino porta con sé numerose possibilità e un grande impegno “Le Città dovranno organizzare eventi culturali che tengano in considerazione la tutela e la cultura tradizionale e vitivinicola. Responsabilizzare trattando argomenti come la preservazione e la tutela delle risorse culturali, paesaggistiche e naturali che si identificano con il vino con particolare riferimento tematiche della sostenibilità nella viticoltura e la tutela delle tipicità del Paesaggio. Dimostrare sensibilità e rifletterla sul programma di attività presentate nella richiesta di candidatura” -così Stefano Vercelloni vice presidente nazionale dell’Associazione e delegato piemontese -. “Le attività e le iniziative incluse nel progetto dovranno coinvolgere la comunità della regione e promuovere la loro partecipazione attiva, così come la società civile, culturale e commerciale attorno al progetto. Si dovrà garantire l’accoglienza dei cittadini europei e promuovere la diffusione delle attività previste attraverso i media, oltre ad attività istituzionali come l’apertura della manifestazione, la Convention d’autunno e la chiusura con tutte le delegazione proveniente dall’Europa” .
Un percorso nato proprio dall’incontro di due volontà tra due zone della nostra Regione di pregio desiderose di portare alla ribalta i propri prodotti tipici, “Ad agosto 2020 avevamo presentato la nostra Candidatura per il 2023 – dichiara Mario Arosio presidente dell’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato -, successivamente dopo alcuni incontri, propiziati dall’Associazione Città del vino e in particolare da Stefano Vercelloni, siamo venuti a conoscenza della volontà dell’Alto Piemonte di tentare questa avventura e abbiamo ritenuto naturale provare a unire le nostre forze per creare per la prima volta un progetto interprovinciale unendo identità diverse ma mentalità simili e bisogni comuni, supportati da amministratori di altissimo livello”.
Davide Temporelli, Sindaco di Ghemme dichiara: “Alto Piemonte e Gran Monferrato cultura centenaria legata alla vite ed al vino. Nebbiolo, dolcetto grignolino, vespolina… grandi vitigni autoctoni, grande storia. Un territorio senza eguali dalle alpi al mare. Credo che la candidatura a Città Europea del vino abbia le caratteristiche e il potenziale per essere giudicata in maniera positiva. Si tratta di una proposta innovativa e di grande respiro per dare il giusto risalto a due grandi eccellenze Piemontesi”.
“Il Gran Monferrato e l’Alto Piemonte sono territori con una grande tradizione vitivinicola e il vino rappresenta sicuramente il filo conduttore per le altre importanti realtà paesaggistiche e culturali di queste terre. Siamo, quindi, al lavoro – commenta Umberto Stupenengo, direttore dell’Enoteca Regionale di Gattinara e dell’Alto Piemonte – per presentare la candidatura per la Città Europea del Vino 2024, un progetto articolato, partecipato e innovativo che darà ai nostri Territori e all’enoturismo un valore aggiunto di portata internazionale, un progetto che prevede un importante lavoro partecipativo dei Comuni coinvolti. Questa collaborazione per la candidatura alla Città Europea del Vino 2024, vista l’ottima intesa, potrà sicuramente essere foriera di nuove collaborazioni anche per il futuro per cogliere insieme tutte le opportunità di rilancio dei nostri territori”.
Il bando di candidatura sarà disponibile da inizio settembre.
“Stiamo scrivendo un dossier di candidatura che sia il più possibile dettagliato – precisa il Presidente Arosio – vogliamo far comprendere la forza del nostro progetto, chiarendo come questa dorsale piemontese sia unica a livello europeo, si parte dalle montagne del massiccio del Monte Rosa dai rinomati vigneti di Ghemme e Gattinara per arrivare alla provincia di Vercelli, e dai territori del verbano per poi congiungersi a Casale ed arrivare nel Gran Monferrato patria del Grignolino, degli Aromatici e del Dolcetto. Una varietà vitivinicola e di paesaggio capace di interessare i numerosi visitatori europei che giungeranno nella nostra zona”.
Danilo Rapetti, Sindaco di Acqui Terme commenta: “All’alba del mio mandato alla guida della Città di Acqui Terme sono lieto di poter intraprendere un cammino condiviso con tanti Colleghi Sindaci, nel solco di una sinergia che rappresenta la forza propositiva dei nostri territori. Il nostro impegno sarà improntato a realizzare quella comunità di intenti e di azioni indispensabile a perseguire l’obiettivo come un un’unica grande realtà territoriale”.
Federico Riboldi Sindaco di Casale Monferrato, afferma: “GranMonferrato è storia, cultura, identità. Da cultore delle tradizioni, del vino e della biodiversità, di cui siamo limpido esempio, sono orgoglioso di partecipare, con autorevoli colleghi, a questa avventura. Alto Piemonte e GranMonferrato, stessi valori e stessa visione, un’unione destinata a grandi progettualità e grandi risultati”.
“Il Gran Monferrato è un progetto nato per includere – commenta Paolo Lantero Sindaco di Ovada – riteniamo che il giusto modo per rendere ancora più forte la nostra alleanza sia coinvolgere territori a noi vicini con cui non ci eravamo mai approcciati come l’Alto Piemonte, sarà impegnativo ma anche esaltante, avere un anno di tempo da dedicare a questa progettualità è una sfida che siamo pronti a cogliere”.
Il Presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino commenta: “Sono orgoglioso che questo progetto stia crescendo nel territorio piemontese ed in particolare in quello alessandrino. Un progetto ambizioso, come i suoi obiettivi, che premia la particolarità del territorio e rappresenta per esso una grande sfida da cogliere, rafforzando le potenzialità e fungendo da catalizzatore per lo sviluppo enogastronomico, culturale, turistico e per la conoscenza delle nostre tradizioni”.
“Il vino non è soltanto buono per essere venduto o consumato – ha sottolineato l’assessore della Regione Piemonte alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – ma è un fattore attrattivo dal punto di vista turistico e di diffusione della cultura. I vini, le cantine, i paesaggi e le colline sono fonti inesauribili di storie, ma nello stesso tempo sono leve economiche che portano ricchezza e posti di lavoro sui nostri territori”.
“Sono lieto che territori vitivinicoli del Piemonte, dai quali nascono vini di grande qualità apprezzati nel mercato nazionale ed europeo, si siano uniti per partecipare ad una candidatura prestigiosa, grazie all’iniziativa delle Enoteche regionali e degli amministratori locali. Attraverso il nuovo regolamento della Regione, le Enoteche e le Strade del vino e del cibo hanno potuto assumere un ruolo centrale nella promozione del territorio nel suo insieme, non solo per i vini e i prodotti agroalimentari locali ma anche per l’offerta turistica”, dichiara l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa.
Primo atto ufficiale di questa nuova compagine territoriale la costituzione di un comitato ad hoc per portare a compimento il percorso di candidatura, il comitato denominato “Alto Piemonte-Gran Monferrato, territorio europeo del vino 2024-2026” sarà composto da Mario Arosio come Presidente, Danilo Rapetti, Umberto Stupenengo, Davide Temporelli e Davide Maria Giordano.
Redazione di Vercelli