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Crescentinese, Regione Piemonte
Costruito tra il 1884 e 1886, fu bombardato nella II Guerra Mondiale e poi ricostruito

VEROLENGO E CRESCENTINO - Il nuovo Ponte di Sant'Anna a Borgo Revel si farà - La Giunta Regionale del Piemonte ha stanziato oggi i 16 milioni di euro necessari per le opere - Ora di corsa ad appaltare i lavori - Conferenza stampa "sul campo" del Presidente della Regione, Alberto Cirio - IL VIDEO

Presenti i Consiglieri Regionali del territorio, i Sindaci, il Presidente della Provincia di Vercelli ed il Vice della Città Metropolitana

Ha – come si suol dire – i suoi anni.

Fu costruito attorno al 1885, quando consentiva il passaggio dei cavalli che trainavano il “tumbarel”.

E’ lo stesso ponte su cui transitano ora i Camion Euro sei.

Quello sulla Dora Baltea, il Ponte di Sant’Anna a Borgo Revel, frazione di Verolengo che dà la mano a quella crescentinese di Galli.

Qui le provincie di Torino e Vercelli, le Diocesi di Ivrea e quella eusebiana si incontrano e si tratta, non da oggi, di un’osmosi popolare serena e feconda.

Il ponte di cui parla oggi, nella conferenza stampa organizzata “sul campo”, cioè a ridosso della vetusta infrastruttura, dal Presidente della Regione Alberto Cirio.

Ma andiamo con ordine.

Dunque, il ponte.

Fu anche bombardato nella Seconda Guerra Mondiale ed in quell’occasione vi furono, purtroppo, anche alcune vittime.

Poi, nel Dopoguerra, fu ricostruito come lo vediamo ora.

Una corsia per la linea ferroviaria, sulla quale transitano i treni da e per Casale e Chivasso, ovviamente in senso alternato.

Attigua, una doppia corsia stradale.

Centrale per i collegamenti da e per Aosta, Genova, Torino, Casale, Vercelli.

Ormai, una linea di comunicazione che ricorda un collo di clessidra, rispetto ai volumi di traffico attuali, tanto è vero che, se il Lettore vuole cimentarsi, il filmato documenta come, nel corso della conferenza stampa, sia stato tutto un susseguirsi di mezzi pesanti e leggeri.

L’intervento di adeguamento è qualcosa che le comunità locali hanno da tempo vagheggiato, richiesto, preteso, dalle Autorità di Governo, centrale e regionale.

Prima con le buone, poi già si pensava ad atti dimostrativi, come quelli annunciati dal Consigliere Regionale Gianluca Gavazza che, con i Sindaci di Verolengo, Luigi Borasio e di Crescentino, Vittorio Ferrero, meditava di organizzare marce silenziose (forse) lungo il tracciato del ponte.

Non sarà più necessario.

Questa mattina, 26 giugno, la Giunta Regionale ha licenziato il finanziamento di 16 milioni di euro che serviranno per lavori importanti di “raddoppio” del ponte.

L’attuale campata continuerà a sostenere la linea ferroviaria, ma la massicciata stradale diventerà ad una sola corsia, con senso unico di marcia in direzione Casale – Alessandria.

Attigua a questa, la costruzione di un nuovo ponte, che porterà la strada, sempre ad una direzione, ma nel senso opposto, verso Torino.

Non si tratta di un ammodernamento con una finalità semplicemente estetica o funzionale.

Sono i Primi Cittadini di Verolengo e Crescentino, forse anche per la particolare sensibilità che i loro vissuti professionali ed associativi meglio esprimono (il Sindaco di Verolengo è Medico, quello di Crescentino è Presidente regionale della Croce Rossa) a sottolineare il pesante tributo di lacrime innocenti pagato da tante famiglie che hanno patito gravi sinistri stradali causati proprio da una non più tollerabile, insufficiente sicurezza: la sproporzione tra l’entità del traffico e le dimensioni dell’infrastruttura rappresenta un fattore di rischio che moltiplica quelli ordinari.

I tempi?

Tutti gli intervenuti, dallo stesso Cirio, all’Assessore regionale alla mobilità, Marco Gabusi, ai Consiglieri regionali Gian Luca Gavazza, Carlo Riva Vercellotti, Angelo Dago e poi il Presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino, con il Vice Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Jacopo Suppo formulano una ragionevole previsione.

Quella di riuscire ad esperire la gara d’appalto entro il 2023 (massimo i primi mesi del 2024), affidando, quindi, subito dopo il cantiere alla Ditta aggiudicataria.

Non resta che augurarsi che i fatti diano loro ragione.

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