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MARCO, FILIPPO, MICHELE E I FAB FOUR DI LIVERPOOL ... ITALIANI - Ricordi di un periodo musicale unico  

Una serata indimenticabile al Civico

Vercelli Città

(Stefano Di Tano) – Certamente, per alcuni giorni la platea del Teatro Civico, il palcoscenico ed i piani alti in galleria risuoneranno con l’eco delle leggendarie note che hanno elettrizzato centinaia di spettatori non solo vercellesi accorsi venerdì 8 aprile per rinnovare il ricordo di un lontano periodo musicale che sembra non finire mai. L’occasione straordinaria di  un grande concerto in partenza per la stagione musicale ha confermato che The Beatles non tramontano mai: le loro canzoni superano il logorio del tempo e si apprezzano limpide ed orecchiabili da vari decenni, applaudite anche dalle nuove generazioni.

Quattro “artisti” di pura origine italiana, ma preparati musicalmente e linguisticamente  in modo ineccepibile, magico e mediatico, hanno realizzato un “viaggio” spettacolare negli Anni Sessanta a bordo del leggendario Yellow Submarine con il quale Paul, George, Jhon e Ringo hanno fatto impazzire i giovani di tre generazioni in tutto il mondo. Quello che i film e le cronache televisive ci hanno mostrato in questi ultimi 50 anni a proposito delle esibizioni dei Fabolous Four in Europa ed in America, si è ripetuto al Teatro Civico di Vercelli, in tono moderato, ma vivace, meraviglioso, grazie alla ottima scelta dei brani presentati, la sonorità degli impianti, gli effetti luminosi speciali e il diligente, prezioso “racconto” dell’autore e regista dell’operazione mediatica e musicale, il giornalista Carlo Massarini

L’entusiasmo che personalmente avevo provato nel lontano giugno 1965 a Genova al primo concerto del Tour Italiano dei Ragazzi di Liverpool, si è rinnovato perfettamente nel corso della serata vercellese grazie alla incredibile e favolosa professionalità di Marco Breglia, Filippo Caretti, Michele Caputo, Federico Franchi, e tutto lo staffi tecnico e artistico che li accompagna in questo allettante giro artistico italiano dal titolo “Magical Mistery Story-The Beatles”.

Ciò  che ha maggiormente impressionato il pubblico è stata la forza delle interpretazioni di questi giovani musicisti, la capacità di ripetere fedelmente le armonie, le voci, i movimenti, gli abiti, i dialoghi col pubblico in perfetto slang britannico, e naturalmente la nota e tradizionale simpatia del Quartetto originale di casa in Abbey Road. Ma quali canzoni hanno fatto registrare la massima accoglienza nel cuore degli spettatori, si potrebbe chiedere? Ovviamente la risposta è un gradimento intimo ed esteriore totale, con applausi senza fine prima durante e dopo ogni esecuzione, con standing ovation per i pezzi leggendari che un tempo facevano vibrare i muri dei teatri e dei palazzi dove avvenivano gli show; dai primi meravigliosi pezzi (Please please mi, I want to hold your hand, Come togheter, Help, And I love her, She loves you, Sergent Pepper’s, Nowhere man, We can work it out, ecc. ecc.), alla fase n. 3 – 4 quella del periodo che segnò inevitabili modifiche di orientamenti e argomentazioni politiche, musicali, sentimentali. 

Naturale quindi la soddisfazione degli organizzatori della serata, il Comune di Vercelli con gli assessorati competenti; applaudita la presenza dell’Assessore Domenico Sabatino che ha rivolto la sua personale ammirazione agli Artisti ed ha raccolto i consensi del pubblico completamente soddisfatto per la scelta di Vercelli fra le tappe iniziali dell’impegnativo percorso italiano che si svilupperà nei prossimi mesi verso Bologna, Genova, Varese, Roma, Modena, Napoli, Cremona, Padova, e Bellinzona.

Redazione di Vercelli

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