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FINE SETTIMANA DI VERCELLESITA' AUTENTICA E RICCA DI FUTURO - Con Extra, Panissa Days e Fiera d'Autunno, la città vince la scommessa e riesce ad essere attrattiva - Gente da tutto il Piemonte per conoscere la panissa, ma non solo, anche per saperne di più sulla cultura e sul valore nutritivo del riso - Extra offrirà le sue "contaminazioni" inedite tra arte e design, fino a fine mese: ci torneremo - La Fiera d'Autunno, ha convinto i consumatori e ripagato i commercianti ambulanti della levataccia all'alba - 

Video e gallery

Un fine settimana, quello che si conclude oggi, domenica 13 ottobre, di “vercellesità” autentica e – se non fosse quasi un ossimoro – di “orgoglio vercellese”.

Perché un ossimoro?

Perché la nostra cifra è forse più autenticamente espressa con un understatement persino un po’ geloso di sé.

Eppure, in questi tre giorni, c’è stato davvero di che essere orgogliosi di quanto la nostra città, i suoi “mondi vitali”, abbia saputo mettere in campo e, non meno, di come la città abbia risposto “credendoci” e dando luogo, così, ad un risultato per una volta “centripeto”, cioè capace di attirare pubblico proveniente da fuori.

Lo abbiamo documentato anche con le immagini e con qualche presenza nel filmato che riprende due Signori giunti in città per il Panissa Day (prima edizione, come vedremo) da Tortona e Ovada.

Ma andiamo con ordine.

Anzi, a ritroso.

Il filmato si apre con qualche ripresa di una manifestazione tradizionale, la Fiera d’Autunno, giunta alla sua diciassettesima edizione.

Certamente favorita da questo discreto ritorno di un’Estate che ha nostalgia di noi, ha saputo attirare tante persone e meritarsi – lo dicono i diretti interessati – il consenso dei commercianti ambulanti, che sanno bene quanto costi fatica alzarsi all’alba, partire quando è ancora buio, raggiungere mercati che si spera saranno forieri di un’accoglienza favorevole da parte della gente.

Obbiettivo raggiunto: tante fatiche sono ripagate.

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Ancora in video due momenti apparentemente … distanti di Panissa Day.

L’evento che valorizza il nostro piatto principale, vera colonna della gastronomia bicciolana, ma forse non ancora “ambasciatore” con tutte le … credenziali … necessarie per imporsi presso i consumatori di altre regioni.

Ebbene, oggi ed in questi tre giorni si è fatto un passo importante anche  in questa direzione.

Sia perché siamo stati capaci di “attirare” a Vercelli tanta gente che ha aderito a questo invito.

Ma anche perché ci sono stati ristoranti di altre città del Piemonte (una per tutte, Villareggia), che hanno aderito, ciascuno con una propria proposta, alla formula di base, appunto mirata a fare conoscere la panissa.

Panissa, ma non solo.

Nel filmato sentiamo la testimonianza diretta di due ristoratori vercellesi molto noti: Massimo Magagnato e Simone Saggia.

Tre giorni di super lavoro, con il locale sempre pieno.

La gallery lo dimostra, mettendoci altresì a contatto con persone straordinarie, che dietro le quinte lavorano con perizia e pazienza per pulire i funghi freschi che saranno protagonisti di altre portate.

Funghi freschi, non surgelati: con tutto ciò che dobbiamo alla tecnologia del freddo, che ci permette di mangiare prodotti sani anche se raccolti da qualche tempo, non c’è dubbio che i porcini freschi siano un’altra cosa.

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Slow Food, tra i partner di questa iniziativa, con Massimo Bignardi, che già dalla prima edizione di quest’anno si può a buon diritto dire destinata a ripetersi, ha aggiunto un tassello in più, “acquartierandosi” presso Casa Verdi.

Dove ha allestito un laboratorio didattico, affidato a specialisti come Marilena Mento di Aquaverderiso e lo Ched Davide Posillipo, che hanno aiutato a conoscere i caratteri organolettici delle diverse Cultivars di riso ed il modo di cucinare correttamente un risotto “di base”: non certo una panissa, mancando ovviamente il tempo per preparare il brodo come si deve.

Ma, del resto, è più facile che, tutti i giorni, arrivi sulla nostra tavola un risotto con lo zafferano, piuttosto che la panissa: meglio dunque prepararsi ad una quotidianità più informata; un modo per vivere meglio e con preparazioni il più possibile prive di grassi, che – lo sentiamo dire da Chef Davide – del resto non sono necessari.

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Ultimo, ma non certo per importanza, l’evento che ci terrà compagnia ancora fino a fine mese, il ritorno di Extra.

L’evento, voluto da Ascom della provincia di Vercelli, organizzato da Ascom, dal Comune di Vercelli e dall’Associazione Culturale Amarte vede nuovamente protagonista la squadra ormai consolidata di EXTRA.
L’esposizione prevede l’allestimento dello spazio dell’ex Chiesa di San Vittore, a Vercelli, in una contaminazione tra Design, Arte e Cultura e rinascita non solo dello spazio e della sua innata sacralità, ma anche dello spettatore che come dopo un sonno profondo, si risveglia e trova la consapevolezza di sé.

Il tema conduttore di EXTRA 2024 – tra percorsi e consapevolezze – suggerisce l’idea di “Risvegliarsi dopo uno sonno profondo”.
Non di riposo, non di apatia ma di grande introspezione e di ricerca di sé e di nuovi stimoli.
Un po’ come EXTRA che è stata in “letargo” per 2 anni… un periodo di studio e di dialogo interno e con realtà cittadine.
Ed eccoci cresciuti, maturati e più forti, con valori Culturali ed istituzionali più radicati.
Inizia anche per noi un nuovo percorso
Extra 2024 abbraccia, e si lascia abbracciare, anche dai Beni Culturali della nostra Arcidiocesi, dalla Provincia e dalla Regione Piemonte.
Dal FAI, per la seconda volta.
Dalla Strada del Riso Vercellese di qualità.
Ed è proprio il caso di dire ha, come punta di diamante, il grande artista Daniele Basso.

Di Extra – che resterà aperta al pubblico fino al 27 ottobre, torneremo presto a parlare, con una guida d’eccezione, Serena Mormino.