Chi sia stato Vito Valente lo dicono le parole di commiato degli amici: qualcuno lo ascoltiamo in questo video.
Ma chi sia stato Vito Valente lo dicono soprattutto le voci rotte dalla commozione, che distillano, insieme alle parole, i singhiozzi a stento trattenuti.
Lo dicono le lacrime che segnano i volti di tanti che oggi sono qui, alla Casa funeraria di Caresanablot, per l’ultimo saluto a “un uomo vero”, affidabile, sempre pronto ad aiutare chiunque, a partire dagli amici di quella che era la sua seconda casa, la palestra dove praticava e da anni insegnava la esigente disciplina del jujitsu.
Nell’apprendere l’improvvisa scomparsa (avvenuta lo scorso 8 dicembre) di quest’uomo straordinario, non ancora sessantenne
tutta Vercelli, sgomenta per il dolore, si è stratta attorno al fratello di Vito, Angelo, che questa mattina porta il primo dei saluti di commiato, avendo cura di comunicare soprattutto una cosa: tutta la famiglia sua e di Vito, dalla natìa Monopoli, in provincia di Bari, ci tiene a dire come il venira a sapere quanto Vercelli amasse il loro caro è una grande consolazione, in questo momento di dolore.
Angelo, molto provato da questo immenso dolore, affida all’amica di famiglia Antonella Guerra il compito di pronunciare un breve ricordo, per tutti gli intervenuti.
Ed anche per lei il momento non è facile: ma anche questa commozione è un segno di sentimenti autentici, da tutti condivisi.
Vito ritornerà proprio nella sua Monopoli, dopo che, da Vercelli, le sue spoglie mortali sono state portate a Valenza per la cremazione.
Una cosa già oggi è certa: il suo esempio non sarà dimenticato, i suoi insegnamenti avranno futuro (come assicura anche Annalisa Braghin, responsabile della palestra dove Vito insegnava) Vercelli lo terrà non soltanto come un amico che si ricorda, ma come una persona che, nell’amore di tante persone, continua ad essere qui con noi.