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VERCELLI -  “Legno che canta” mostra e primo concerto nel ricordo del chitarrista e compositore vercellese Angelo Gilardino        

Protagonista del primo dei sette concerti una vecchia conoscenza del pubblico vercellese sarà il trentanovenne chitarrista veneto Alberto Mesirca

Vercelli Città

Con l’inaugurazione della “Mostra d’Arte e Liuteria Storica” in Arca, alle 17,30 (la mostra sarà poi aperta al pubblico dal giorno successivo) e con un concerto del chitarrista di Castelfranco Veneto Alberto Mesirca, alle 19 al Salone Dugentesco, prende il via giovedì 16 novembre la rassegna “Il Legno che Canta” organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino” e dal Comune di Vercelli per celebrare la figura del chitarrista e compositore vercellese scomparso a 80 anni il 14 gennaio del 2022.

Presieduta dal chitarrista bresciano Marco de Santi, l’Associazione è stata costituita da ex allievi ed amici di Gilardino: oggi conta circa centotrenta soci; tra gli “onorari” figurano anche la moglie di Segovia, Emilia Magdalena Corral Sancho, e la nipote di Mario Castelnuovo Tedesco, Diana.

Il valore artistico e culturale dell’iniziativa messa in campo per celebrare il ricordo di Gilardino è attestato anche dal riconoscimento di Sergio Mattarella che le ha attribuito la “medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica”.

La rassegna, che prende il titolo da un libro sulla liuteria chitarristica italiana del Novecento scritto a quattro mani da Gilardino e dal Liutaio Mario Grimaldi, si apre il giorno della nascita del maestro vercellese, per concludersi esattamente un anno dopo ad Asigliano, il paese natale di Gilardino: in programma concerti, conferenze, mostre e la presentazione del docufilm su Gilardino realizzato da Marco Tullio Giordana con la collaborazione di Manuele Cecconello.

Gli eventi si svolgeranno Vercelli, ad Asigliano e a Villata.

Si parte appunto giovedì 16 novembre, con l’inaugurazione della grande mostra in Arca che il pubblico potrà poi visitare, a partire da venerdì 17, e fino a domenica 7 gennaio 2024 (con chiusura lunedì 8) tutti i venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; i sabati e le domeniche dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.

In esposizione ventidue capolavori assoluti della pittura italiana dell’Ottocento (quell’arte pittorica che Gilardino amava e di cui scriveva con raffinata competenza) messi a disposizione dalla collezione del mercante d’arte bresciano Italo Segalini: tra le opere che saranno esposte, una straordinaria “Sacra Famiglia” di Giacomo Grosso, delle dimensioni di due metri e mezzo per quattro, ed un mirabile “Muzio Attendolo Sforza che lancia l’accetta sull’albero” di Massimo Taparelli d’Azeglio.

L’esposizione dei quadri sarà abbinata a quelle di meravigliose chitarre realizzate tra il 1750 e l’800: vere opere d’arte come quelle del liutaio napoletano Giovan Battista Fabbricatore, messe a disposizione dal liutaio modenese Lorenzo Frignani.

La mostra sarà inaugurata dal sindaco Andrea Corsaro, che ha fortemente voluto questo anno di eventi in memoria di Gilardino.

Alle 19, poi, l’atteso concerto inaugurale al Dugentesco.

Le prenotazioni sono andate letteralmente a ruba e la Sala concertistica di via Galileo Ferraris è già esaurita in ogni ordine di posti.

Protagonista del primo dei sette concerti principali di “Il Legno che canta”, una vecchia conoscenza del pubblico vercellese: Alberto Mesirca, trentanovenne chitarrista veneto, che i vercellesi ebbero il privilegio di ascoltare durante un vero evento nella nostra città quando il 1° marzo del 2018 egli inaugurò di fatto la Sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli suonando, alla presenza dell’autore, per la presentazione del libro di Angelo Gilardino “Mario Castelnuovo-Tedesco: un fiorentino a Beverly Hills”.

In quell’occasione, cantò anche il tenore fiorentino Leonardo De Lisi: con Mesirca, propose la “Ballata dell’esilio” del “signorile umanista toscano” (come lo definì Massino Mila).

Mesirca torna adesso con un concerto gratuito in cui proporrà diverse musiche di Gilardino, ma anche di compositori di chitarra e di liuto del Cinquecento, del Settecento e dell’Ottocento come Francesco Canova da Milano, Domenico Scarlatti e Guido Regondi, per chiudere con Castelnuovo-Tedesco.

Di Gilardino eseguirà: “Elogio di un albatro”, “Les jardins mysterieux”, “Paesaggio Ligure”, “Variations nobles er sentimentales (Tombeau de Giulio Regondi)”, “Ragazzo con la freccia (su un quadro del Giorgione, dedicato ad Alberto Mesirca)” e il “Trittico di San Luca: ‘I bimbi e il profeta’, ‘Benedictus’ e ‘Si fa sera’”. Di Domenico Scarlatti proporrà invece le “Sonate K466, K1 e K208”; di Giulio Regondi “Introduction et Caprice opera 23”; di Francesco Canova da Milano una “Fantasia detta ‘La Compagna’ dal manoscritto del 1565 dell’Archivio del Duomo d Castelfranco Veneto” e, infine, di Mario Castelnuovo-Tedesco il “Capriccio Diabolico”.

Durante il concerto sarà possibile iscriversi all’Associazione dedicata a Gilardino.

Considerato uno tra i migliori chitarristi oggi in attività, Mesirca, che è docente al Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto, ha ricevuto pubblici elogi dei maggiori compositori e chitarristi contemporanei, che gli hanno dedicato, come caso di Angelo Gilardino, opere scritte apposta per lui. Significativa anche l’ammirazione del  re della chitarra elettrica Robert Fripp.

Il leader dei King Crimson, dopo averlo ascoltato, in Gran Bretagna, scrisse di lui: “Superb performance of Alberto Mesirca, an exceptional guitarist come in visit from Italy” (Superba prestazione di Alberto Mesirca, chitarrista eccezionale venuto in visita dall’Italia).

(Nella foto, Alberto Mesirca suona il 1° marzo 2018, a Vercelli, durante la presentazione del libro di Gilardino su Castelnuovo-Tedesco)

 

Redazione di Vercelli

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