Nella splendida cornice del centro storico cittadino, venerdì 8 aprile, si è celebrata l’azione liturgica da secoli conosciuta come “Processione delle Macchine”, caratterizzata anche quest’anno da una moltitudine di persone che hanno voluto partecipare con devozione, accompagnando le sacre effigi lignee policrome, rappresentative di Persone e momenti della Passione di Cristo.
Questa antica liturgia ha preso le mosse dalla Basilica di Sant’Andrea per compiere un percorso che ha attraversato anche Piazza Cavour, abbellita per l’occasione da fari colorati e animata da immagini delle Chiese cittadine e dalle riprese della stessa processione che hanno reso il contesto particolarmente suggestivo.
Erano, come sempre, presenti i rappresentanti delle Istituzioni locali tra i quali il Sindaco e il Viceprefetto vicario Cristina Lanini.
Hanno partecipato gli esponenti della autorità civili e militari della città e alcune realtà associative tra le quali l’Associazione nazionale alpini, la Protezione civile, l’associazione nazionale bersaglieri, l’associazione nazionale carabinieri e quella della polizia di stato che hanno condotto in processione alcune Macchine.
Le sorelle della “Fraternità della Trasfigurazione” hanno apportato il loro prezioso contributo con i canti e guidando la preghiera collettiva; si è creata così quella mistica atmosfera spirituale che ha favorito l’espressione di un autentico e vivo popolare di amore cristiano e di immedesimazione nelle sofferenze di Cristo: un itinerario che si snoda tra dolore e speranza per dire a tutta l’umanità che l’oltraggio della Croce sarà definitivamente vinto dalla signorìa delle Pasqua.
L’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, nella sua omelia ha messo in evidenza l’opera e l’insegnamento fondamentale di Gesù per noi:
“il Vangelo di oggi rivela la regalità di Gesù che lava i piedi agli apostoli e che chiede loro di fare la stessa cosa con il prossimo: voi mi chiamate Maestro, ma io vi ho lavato i piedi affinché lo facciate anche voi. Con questa azione Lui, il Re dei Cieli, il Signore dell’universo, il Figlio di Dio ci insegna l’umiltà; noi lo contempliamo nella sua azione suprema quando accetta di essere perseguitato e flagellato morendo sulla croce per noi. La nostra preghiera è rivolta quindi a chi ha dato la vita per noi, a Dio che ci dimostra quanto ci ama”. Un altro atteggiamento che dobbiamo mettere in pratica consiste: “nel mettersi all’ascolto di Gesù quando dice ‘come ho fatto io così fate anche voi: amatevi l’un l’atro, come io ho amato voi’. Mettiamoci dunque in ascolto questa sera, seguendo le macchine e il Cristo crocifisso, seguendo Maria e coloro che hanno manifestato l’amore per il Signore; cerchiamo anche noi di sprigionare nel nostro cuore questa passione che però dobbiamo dimostrare concretamente con l’amore fraterno per gli altri”. Solo attraverso questa via: “saremo chiamati cristiani e veri discepoli; i cristiani infatti dimostrano la loro vera identità nel volersi bene”.
Padre Marco Arnolfo, in conclusione, ha voluto ringraziare tutti i partecipanti impartendo una benedizione alla città, all’Amministrazione, alle associazioni cittadine e alle Confraternite che: “da secoli supportano l’organizzazione di questo evento e che sono importanti perché portatori di valori come la solidarietà, l’aiuto reciproco e la fratellanza”.