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VERCELLI - Inaugurato al Teatro Civico l’anno accademico 2024/2025 dell’Università del Piemonte Orientale. La cerimonia è stata aperta dal rettore Menico Rizzi        

Ospite d’onore il professor Enrico Letta

Vercelli Città

Inaugurato oggi, giovedì 13 febbraio, l’anno accademico 2024/2025 dell’Università del Piemonte Orientale.

Ospite d’onore il professor Enrico Letta, decano della School of Politics, Economics and Global Affair dell’IE University di Madrid, presidente dell’Istituto Jacques Delors e già Presidente del Consiglio italiano tra il 2013 e il 2014. Ha tenuto la prolusione “Il rapporto sul futuro del mercato unico dell’Unione Europea – Il valore della conoscenza e il ruolo delle università”.

La cerimonia d’inaugurazione, che si è tenuta al Teatro Civico, è stata aperta dal rettore Menico Rizzi: “Vogliamo costituire un faro della conoscenza – ha detto – aprendoci al mondo in una connessione globale caratterizzata da una polifonia di voci e di talenti, riconoscendo e valorizzando ogni diversità. Pensiamo di raggiungere questo obiettivo di sistema con un approccio di co-creazione, centrato sulla sinergia dell’Università-squadra e degli interlocutori esterni”.

Rizzi, al fine di raggiungere questo obiettivo ha tratteggiato i punti salienti del Piano strategico 2024/2030.

In tutto sei ambiti di azione: Didattica, Ricerca, Comunità (che raggruppa i concetti di terza missione e di impatto sociale), Internazionalizzazione, Persone e risorse, Edilizia, Sostenibilità e Pianeta sanità.

Tra i tanti temi toccati, oltre alla didattica innovativa, ha parlato della ricerca “libera, indipendente, aperta, transdisciplinare e di elevata qualità”.

Ma soprattutto si è soffermato sul concetto di internazionalizzazione e in quest’ottica si è parlato delle fondamentali collaborazioni e scambi con le istituzioni accademiche di tutto il mondo.

Fondamentale anche la valorizzazione delle culture degli studenti internazionali e le cooperazioni bilaterali con specifici Paesi.

Rizzi ha inoltre evidenziato l’importanza delle relazioni con l’intera comunità di cittadine e cittadini promuovendone la partecipazione alla vita universitaria attraverso i progetti di citizen science.

Ha poi enfatizzato l’importanza di sostenere il benessere e lo sviluppo delle persone nell’ambito accademico e lavorativo, promuovendo l’inclusività e la sostenibilità.

In merito alla Sanità, Rizzi ha inoltre ricordato essere di “evidente rilevanza nel nostro Ateneo con due Aziende Ospedaliero-Universitarie (AOU) a Novara e ad Alessandria” e ha ribadito le collaborazioni in atto con tutti gli enti.

Ha poi preso la parola la direttrice generale Mahée Ferlini, che ha ripreso alcuni degli obiettivi contenuti nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) e in aggiunta ha ricordato che “lavorare in rete con enti, imprese, istituzioni non è solo una scelta, è una necessità per rafforzare la nostra capacità di attrarre risorse e di garantire continuità alle progettualità avviate”.

A dare voce al corpo studentesco è stato Paolo Facciotti, studente del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e rappresentante in Senato Accademico.

Oltre a tratteggiare un bilancio sui progetti e sulle iniziative dell’anno, ha posto anche lui l’accento sull’internazionalizzazione: “Le opportunità che ci vengono offerte non costituiscono solo la possibilità di mettersi a confronto con realtà differenti dalle nostre, ma anche un’occasione di stimolo e di crescita personale”.

Facciotti ha inoltre anticipato il discorso di Enrico Letta, da cui emerge come “la ricerca, l’innovazione, i dati, le competenze, la conoscenza e l’istruzione siano fondamentali per creare una integrazione europea basata sull’apprendimento senza confini”.

Al termine il discorso di Enrico Letta, che, prendendo spunto dal suo rapporto sul futuro del mercato unico Much More Than a Market. Speed, Security, Solidarity, ha tenuto la prolusione dal titolo Il rapporto sul futuro del mercato unico dell’Unione Europea – Il valore della conoscenza e il ruolo delle università.

Ha evidenziato la necessità di una politica europea che punti maggiormente sulla cooperazione tra gli Stati membri, in modo tale rendere in Europa «non solo libertà di movimento, ma anche libertà di restare», senza diradare i servizi necessari, agendo per la pace e conservando il capitale umano, economico e accademico prodotto dal nostro continente.

Ha ribadito che vanno valorizzate le identità e superate le frammentazioni.

Ha inoltre evidenziato l’importanza del senso critico.

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università