Si chiama “Dall’aria all’audizione” l’iniziativa che ha portato a Vercelli una ventina tra giovani Artisti ed Insegnanti (a loro volta Artisti o Professionisti) affermati.
E’ una cosa un po’ tecnica, che forse non “raggiunge” immediatamente il nostro back ground, non appare subito compatibile con le nostre categorie.
Quindi, andiamo con ordine.
Sappiamo che uno dei momenti cruciali nella vita professionale di un Artista arriva quando si affronta una “audizione”.
Cioè ci si mette in gioco presentando ad un gruppo di Esperti ciò che si è imparato e che si è convinti di poter portare sul palcoscenico.
Si è studiato tanto, tanti esercizi, anni di sacrificio, poi arriva l’audizione.
Un po’ – se i parallelismi sono possibili – come quando, percorrendo altre strade professionali, arriva il momento del “concorso” pubblico per accedere ad incarichi, soprattutto se importanti.
E’ meglio, anche se non è indispensabile, affidarsi ad un’organizzazione che ti prepari (ovviamente, in modo del tutto trasparente: di solito ottime quelle di emanazione sindacale) al momento del concorso.
Che ha tecniche proprie: come si risponde, per esempio, ad una domanda, arrivando subito al “cuore” del quesito.
Gli esempi potrebbero essere molteplici.
Qui siamo in un campo, la musica lirica, in cui occorre padroneggiare varie discipline.
La voce dev’essere coltivata, ma si deve anche saper stare in scena, vivere la simbiosi sempre straordinaria con l’orchestra, sapersi rapportare con il regista.
La voce di un grande cantante lirico, poi, è altresì la conseguenza di un vero e proprio “allenamento” fisico e non per nulla, tra i protagonisti di questi giorni (lo ascolteremo nel nostro video) c’è anche un Fisioterapista.
Dall’aria all’audizione.
Perché è tanto difficile interpretare bene, ad esempio “ma, quando vien lo sgelo, il primo sole è il mio…” e mandare in visibilio un pubblico commosso.
Ma, prima di arrivare lì, c’è la prova della “audizione”: ci si mette in gioco senza orchestra, fuori contesto, l’interpretazione tutta rimessa alla tecnica, senza nulla attorno.
Insomma, non è facile.
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Vercelli incontra, così, nel periodo tra Natale e l’Epifania, giovani Artisti che provengono da tanti Paesi nel Mondo (per fortuna, anche l’Italia rappresentata e c’è persino un giovane di Viverone, Matteo, che ascoltiamo nel video), che hanno aderito
all’iniziativa della Scuola C.R.O.M.A. di Milano
diretta da Fabrizio Sacchi.
E’ proprio Sacchi a presentarci Insegnanti ed Allievi: superfluo dire che tutti sono rimasti entusiasti delle bellezze artistiche della città.
Sono ospitati alla Scuola Vallotti e della Foresteria e, nell’incontro di questo pomeriggio, quando abbiamo realizzato il filmato, non si è persa l’occasione per parlare – ma qualcuno di loro già conosceva i nostri talenti – delle due grandi Istituzioni musicali vercellese, cui la musica e la lirica in particolare devono molti contributi.
Dal Concorso Viotti, opera dell’indimenticato Joseph Robbone, fino alle stessa Vallotti, con le due sue “colonne” che l’hanno fatta crescere nel XX e XXI Secolo: Aristide Colombo, che fu Direttore per ben 58 anni e Franco Perone, cui oggi è dedicato l’auditorium.
Anche Franco Perone ha dato tutta la vita alla Cultura ed alla Vallotti in particolare, riportandola a fasti che, fino a qualche anno prima, erano forse un po’ appannati.
Pensiamo alla Biblioteca, ma anche all’impulso impresso all’attività didattica.
Partì dal minuscolo ufficio posto nell’altra ala del compendio di Santa Chiara, quella affacciata sul Corso, al civico 300: siamo alla fine degli Anni Ottanta.
Condivideva, in anni lontani, agli esordi, gli spazi con l’Ufficio Cultura del Comune, retto da quella inesauribile fucina di iniziative che è stato il Dirigente Antonio Bonocore, con il valido supporto di Katia Francese.
Perone (ri)cominciò da lì ed insieme a loro, a costruire e ricostruire la Vallotti come la conosciamo oggi, sempre con l’aiuto intelligente ed operoso della Signora Anna Maria Roncarolo, ancora oggi un punto di riferimento.
Per il poco che abbiamo sempre potuto fare, VercelliOggi.it si è sempre fatto un punto d’onore di dare il giusto risalto a questa splendida realtà della Cultura praticata, piuttosto che predicata.
Al Lettore forse farà piacere tornare (con un po’ di comprensione sulle tecniche…) su uno dei nostri primi video realizzati (siamo a marzo 2012) che riprende il repertorio di allora: un brano composto proprio da Aristide Colombo ed eseguito dagli Archi della Vallotti.
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Un anno che s’inizia sotto buoni auspici, dunque: giovani talenti, studiosi, fiduciosi nel futuro che si stanno costruendo, grazie anche all’aiuto di ottimi Insegnanti.
Vercelli li accoglie con affetto.