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L'ADDIO DI VERCELLI A LAURA DALLERA - Spirata nella scorsa notte, dopo avere combattuto con dignità e coraggio un male incurabile - Intelligente e seria, con un senso dell'umorismo molto british, lascia un esempio per tutti ed una famiglia che l'ha amata ed assistita fino alla fine - 

Il Santo Rosario per Laura si pregherà oggi, 22 dicembre alle 17 in San Cristoforo dove, domani 23, alle 11,30 saranno celebrate le Esequie

(g.g.) – Accade che una morte illustri una vita meglio di una biografia.

Così, cara Laura, possiamo raccontarlo, perché non si può parlare di te senza dire del tuo mai sopito senso dell’umorismo, della tua ironia così british, del tuo affetto discreto quanto inossidabile.

Allora, cara Laura, quando Federico, mercoledì scorso mi ha informato di come stessero le cose, è stato un brutto momento: anche perché non sapevo ancora niente. Improvvisamente mi sono, però, avveduto che il nostro ultimo messaggio fosse un po’… datato.

Uscivi due volte al giorno per portare a spasso il cagnolino e, non di rado, mi inviavi le fotografie dei cassonetti lasciati pieni anche per tre settimane. Meglio di uno di quegli Ispettori ambientali che, peraltro, non si vedono all’opera ancora oggi. Sic transit gloria mundi.

Federico mi ha detto che eri perfettamente lucida, così gli ho chiesto di idealmente abbracciarti per me.

Poco più tardi, è arrivato il tuo saluto, particolare e cifrato, quasi come la firma apposta al racconto dell’amicizia di questi quarant’anni; hai affidato a lui questo messaggio, per quando fosse arrivato il momento, che tu sentivi essere dietro l’angolo: digli che non scriva stupidate.

***

Ci proviamo, cara Laura e, per mettere pienamente in luce la tua figura, che è la figura di una persona seria, bisogna tornare indietro di tanti anni e, se permetti, incominciare da quella del tuo papà.

Un esempio di persona seria per tutti i giovani che lavoravano in banca, anche se non nella sua, dove era stimatissimo Funzionario: per come lo ricordo, responsabile del salone di un’importante, si chiamavano allora, “Bin”, banca di interesse nazionale, una delle tre.

Ecco, il tuo papà, il ragionier Dallera, era per noi tutti l’icona di una persona seria.

Lo vedemmo poi, nel corso di tanti anni, ormai in pensione, ancora in giro a Vercelli, via via sempre più provato dall’età, ma con te sempre al fianco, amorevole ed assidua: così, per incominciare, una persona seria come figlia.

Perché – inutile negarlo – il senso dell’umorismo, come tu hai sempre avuto, non soltanto non è incompatibile con l’intelligenza e le qualità morali della persona, ma, persino, né è in qualche modo un sintomo verace.

Ricordo anche la tua iniziale attività professionale nel Parabancario, un mondo in cui – soprattutto allora – non era così scontato essere davvero consulenti e non soltanto venditori ed in cui la serietà dell’Agente finanziario era, in fondo, la migliore garanzia del Cliente risparmiatore.

Il tuo successivo passaggio professionale ad importanti responsabilità nel mondo della Scuola (lasceremo che parlino, in altro articolo, i tuoi Colleghi che oggi, di prima mattina ci hanno scritto) non è stato che una conferma di queste qualità morali tradotte nella fatica quotidiana.

Hai affrontato questa prova con il coraggio e la dignità già tuo patrimonio quando, negli Anni ’90, sostenesti i primi due, vittoriosi round contro il cancro.

A proposito di prove, sei stata un esempio per tutti nel tuo donare, senza afasie, assistenza e aiuto a Gianni, anche nel momento terminale della sua malattia: fino alla fine.

Non abbiamo mai udito da te una sola parola amara nei suoi confronti; anzi, quando il discorso, quasi senza volerlo, è scivolato lì, gli hai sempre riconosciuto di aver pensato per il meglio a vostro figlio.

E così, ora, dopo i ricordi delle prove e del dolore, finalmente arriviamo a parlare del premio più grande che una Provvidenza sempre misericordiosa, anche quando misteriosa, ti ha donato: Federico.

Già bambino, si capiva che fosse intelligente, poi lo hanno confermato i brillanti risultati scolastici ed universitari.

Subito, l’impegno nel mondo del lavoro con una strada aperta verso il futuro ed esperienze anche all’Estero.

Ti è stato vicino sempre, fino all’ultimo istante ti ha accompagnato aiutandoti a combattere questo male terribile ed i suoi occhi sono stati nei tuoi finchè hai potuto tenerli aperti: ed anche questo misura il vero successo di una persona; andarsene così.

Ti aveva anche regalato, con sua moglie Claudia, la tua splendida nipotina Giulia, che era diventata la tua più grande ragione di vita.

Infine, cara Laura, una preghiera.

Ora che sei ammessa a contemplare il volto del Padre, ti lasciamo il tempo per ambientarti.

Poi ti chiediamo di pensare un po’ a noi che restiamo.

Ma – per favore – non soltanto pensare al mondo, nella sua cosmica indeterminatezza.

Pensa a noi, alla tua famiglia naturalmente, e anche ai tuoi amici: aiutaci a diventare sempre più come te.

***

Nella scorsa notte, 21 dicembre, è tornata alla Casa del Padre Laura Dallera, di 65 anni.

La sua famiglia invita chi lo volesse, in luogo dei fiori, a donare in Sua memoria a Fondazione Humanitas – Ricerca sul cancro – donazioni.humanitas.it –

A suo figlio Federico Cagna, a suo fratello Paolo Dallera ed alle rispettive famiglie, le più sincere condoglianze di VercelliOggi.it.

Il Santo Rosario per Laura si pregherà nel pomeriggio di oggi, ad ore 17, in San Cristoforo a Vercelli dove, domani 23 dicembre, alle 11,30 saranno celebrate le Esequie.

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