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VARALLO - Ultimo appuntamento della rassegna biblio-cinematografica “Un incantevole XXV aprile”, dedicata ai corrispondenti di guerra    

Tema dell’incontro il conflitto nella ex Jugoslavia (1991-2001)

Valsesia e Valsessera

Riceviamo e pubblichiamo

Disse Winston ChurchillI Balcani producono più storia di quanta ne possono digerire”.

Parole che ancora oggi sono attuali, dal momento che nominare i Balcani fa emergere immediatamente una serie di associazioni alla violenza, ai conflitti etnici, all’incontro – scontro tra culture, etnie e credi religiosi, a storie complesse che sembra non riescano mai concludersi definitivamente.

Per concludere la rassegna di quest’anno, abbiamo voluto prendere in esame uno dei conflitti più cruenti degli ultimi anni: le guerre nei Balcani, che sono state tra le più letali della storia per i giornalisti: furono almeno 155 i giornalisti, i fotografi e gli operatori dei media che persero la vita in quelle guerre, tra il 1991 e il 2001, un numero enorme causato dal massiccio coinvolgimento di paramilitari spinti dall’odio nazionalista e motivati dal desiderio di sterminare etnie percepite come “nemiche”.

In particolare la serata si concentrerà su un articolo del 2000 di Scott Anderson, nel quale il giornalista spiega come lui, insieme ad altri colleghi che si erano ritrovati – 5 anni dopo la fine della guerra in Bosnia – per condividere del tempo libero, si trovino ad affrontare incredibili, assurde e paradossali vicissitudini in conseguenza alla decisione di verificare le notizie lette su una rivista bosniaca nella quale si dice che il super-ricercato criminale di guerra Radovan Karadzic si trovi a pochi chilometri dalla capitale bosniaca.

Il film preso in esame è: Quo vadis Aida, che tratta dell’eccidio di Srebrenica e vede protagonista una traduttrice impiegata nella base delle Nazioni Unite che cerca di dividersi tra il lavoro e il tentativo di salvare la sua famiglia dal massacro. Massacro che vede tra i suoi fautori proprio quel Karadzic di cui si parla nell’articolo di Scott Anderson.

Tutto questo domenica 11 febbraio, nel salone XXV Aprile di Varallo alle ore 17,30 – Ingresso libero.

Trattandosi dell’ultimo appuntamento della rassegna 2023-24, cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno, anche quest’anno, sostenuti con la loro presenza, il loro stimolo e supporto; tra questi, ovviamente, il nostro pubblico, gli artisti che si sono succeduti, i collaboratori a livello organizzativo e, in ultimo ma non per ultimo, il Comune e la Provincia che ci beneficiano sempre del loro patrocinio insieme all’ufficio cultura del Comune che negli anni ci segue e appoggia.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo