Riceviamo e pubblichiamo
Durante lo scorso anno, il 2023, è stato convertito il Decreto Legge 44/2023 dove vengono aumentate le annualità in cui i Comuni nati da Fusione percepiscono i contributi previsti, passando da 10 a 15 anni.
Per il Comune di Varallo, cui è stato incorporato Sabbia dal 1° gennaio 2018, significa che i contributi a fondo perduto, pari ad oltre un milione di € all’anno, verranno erogati fino al 2032 anziché fino al 2027, pari ad oltre 5,5 milioni di € in più per le casse varallesi rispetto agli oltre 11 milioni previsti, e per un valore totale del progetto di fusione da me proposto che si aggira intorno ai 17 milioni di €. Fondi, ricordo, svincolati ed “in più”, che vanno ad aggiungersi ai normali trasferimenti con cui Varallo amministra ordinariamente le proprie attività.
Sicuramente una notizia positiva per tutto il territorio e per i cittadini, a riprova della bontà di un’iniziativa sicuramente forte, ma che sta portando ingenti risorse pronte da investire.
Ciò a fronte di quella che fu una razionalizzazione del (troppo) piccolo Comune di Sabbia, di cui sono stato l’ultimo Sindaco, che non era, e ancor meno sarebbe oggi, in grado di far fronte agli oneri burocratici che le normative prevedono, richiedendo dunque realtà sempre più strutturate e con personale pubblico sempre più qualificato e specializzato, superando di fatto la figura del “Messo tuttofare”, magari part-time, tipica delle piccole realtà montane di qualche anno fa.
Nell’accordo di programma allegato alla Legge regionale di fusione erano stati previsti, oltre all’ordinaria amministrazione del territorio, 2 milioni di € di investimenti in opere, elencate nello stesso, da effettuare nel territorio di Sabbia e della Val Sabbiola.
A fronte di questa novità legislativa risulta dunque opportuno aumentare proporzionalmente gli investimenti destinati a Sabbia: se per 10 anni erano stati previsti 2 milioni di €, per 15 chiederò che siano adeguati a 3 milioni di €.
La realizzazione dell’accordo di programma di cui sopra, dove erano state individuate 11 opere da realizzare nell’ex Comune di Sabbia, risulta inoltre essere oggettivamente in ritardo, dato che in 6 dei 10 anni inizialmente previsti sono stati conclusi soltanto due progetti: un acquedotto che ha visto da parte del Comune lo svolgimento di qualche formalità, dato che l’impegno finanziario e progettuale è stato sostenuto da Cordar Valsesia, e il ripetitore telefonico a servizio della Val Sabbiola, progetto già iniziato durante il mio mandato come Sindaco di Sabbia e seguito con le compagnie telefoniche esclusivamente dal sottoscritto durante la mia attività nello staff di Presidenza della Provincia di Vercelli.
E’ necessario, soprattutto dopo non aver visto nessuno sviluppo nel corso del 2023, che l’Amministrazione varallese, di cui non ho mai fatto parte, acceleri con decisione per realizzare quanto pattuito con me e gli altri Amministratori uscenti di Sabbia.
Il blocco del cantiere della strada a servizio delle Frazioni Massera e Salaro, inaugurato da quasi 5 anni e che vede la strada terminare nel bosco, inservibile; la mancanza di una progettualità nota sulla riqualificazione dell’ex Locanda Pittu Cupal e sull’ex Casa Parrocchiale gestita dalla Pro Loco di Sabbia; la mancanza di interventi sulla strada carrozzabile per l’Alpe Campo ed Erbareti, con quest’ultima non raggiungibile dal mese di settembre a causa di fenomeni temporaleschi violenti, solo per fare degli esempi, sono situazioni che devono essere risolte velocemente, per il bene del territorio e dei cittadini che attendono queste opere da tempo.
L’ex Sindaco di Sabbia
Redazione di Vercelli