Una vera a propria voragine, quella che si è aperta da ormai più di 48 ore nel controviale di Corso Italia a Vercelli, in corrispondenza del Civico 28 (i cui abitanti come faranno ad uscire di casa?).
Anche in questo caso, la Provvidenza (o la buona sorte, a seconda delle convinzioni confessionali di ciascuno) ha fatto il miracolo ed in questo cratere apertosi non solo sull’asfalto, ma ben al di sotto del manto stradale, non è caduto nessuno.
In questo caso, bando a i post garruli di Facebook che osannano quell’Assessore che li rimpiazza tutti, volenti o nolenti, compreso quello sagacissimo ai Lavori Pubblici.
L’Assessore che manderebbe (sempre Facebook dixit) a sturare i tombini ovunque si trovino (anche se qualcuno, nei giorni scorsi, osserva quello che potrebbe sembrare un eccesso di zelo: ma se ne parlerà in altro articolo).
Qui il problema è serio.
Quanto tempo occorrerà ancora perchè si ponga rimedio ad una situazione che, peraltro, è solo la più eclatante, ma fa compagnia a quella che presenta la rete viaria della città come una vera e propria Groviera (e non solo nell’urbe: le strade provinciali sono messe allo stesso modo).
Oltre a quello che, con qualche immaginifico ed ottimistico senso dell’umorismo l’Archystar Andreas Kypar ha rinominato il Garden Boulevard, già conosciuto come Viale Garibaldi, qualcuno sta pensando alla rete stradale urbana?
Che non potrà essere tutta rivestita di pietra naturale, di varia foggia, ma dovrà semplicemente assicurare una percorribilità normale e priva di sorprese e rischi?