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TRIPPA PER I GATTI / 951 - Verso il "no" al Pirata Quater - La Lega si smarca dalla coalizione di Centrodestra, nel caso di ricandidatura di Andrea Corsaro a Sindaco di Vercelli - Il problema, però, è che, almeno per ora, nè Forza Italia, nè Fratelli d'Italia lo rivendica (nello slang politico: se lo "intesta") - Si vede che, a forza di prendere sberle, qualche pensiero l'hanno fatto

Corso Fiume caput Mundi.

Le strategie per il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco di Vercelli si giocano qui, manco fosse un modo per celebrare il Centenario dell’annessione della città all’Italia (22 febbraio 1924).

Che, però, volle anche dire la fine dello Stato Libero di Fiume.

Ma non facciamo dire al calendario quello che (forse) non vuole dire.

E’ una coincidenza che, sia il Pd, sia la Lega, abbiano sede

in questa arteria cittadina, dove li ha condotti il corso di questi ultimi cinque anni in cui tanti partiti hanno affrontato marosi, tempeste, così come la bonaccia o la navigazione con il vento in poppa.

Sic transit Gloria Mundi.

E, quindi, andiamo con ordine.

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Sappiamo che nei giorni 8 e 9 giugno prossimi si vota per eleggere il Parlamento Europeo, il Presidente ed il Consiglio della Regione Piemonte ed i Consigli Comunali e Sindaci di tanti Comuni.

Vercelli è tra questi.

Venerdì scorso si è riunito il politburo del Pd per sentenziare l’ultimo e definitivo “no” alla candidatura di Fabrizio Finocchi (Azione di Carlo Calenda) come possibile candidato Sindaco di una coalizione ampia: Pd, Azione, Italia Viva, forse i SiAmoVercelli.

Niente da fare.

Se, all’interno del Pd qualcuno è consapevole del fatto che il partito di Elly Schlein potrebbe più facilmente arrivare al ballottaggio (e da lì in poi può succedere qualunque cosa) sostenendo un candidato “non Pd”, questo candidato “altro” non si trova (ancora?).

Il campo largo, dunque, per ora non è abbastanza campo, né abbastanza largo.

Tra una riunione e l’altra – dicunt – qualche esponente Pd avrebbe anche cercato di “scavalcare al centro” lo stesso Finocchi, andando a cercare un redivivo Gabriele Molinari (fondatore del calendiani in provincia di Vercelli, ecco perché si può dire di un tentativo di scavalcare), ma pare che l’ex Consigliere regionale abbia a stento trattenuto le risa, declinando con bel garbo la proposta.

Sapran loro.

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Ma ieri sera, 19 febbraio,  gli occhi erano puntati sull’estremo opposto di Corso Fiume dove, al Civico 12, da qualche tempo ha sede il Direttivo provinciale della Lega (per Salvini o chi per lui Premier).

Scopo dell’adunanza era (anche) quello di porre fine al tormentone che da mesi echeggia nel mondo politico vercellese e valsesiano: Corsaro sì o Corsaro no?

Nostalgia canaglia: come non ripensare a quelli intramontabili di Francesco Salvi (C’è una macchina da spostare…è un diesel) oppure di Giorgio Bracardi con “Patroclo!” e “Perché non sei venuta?! Tin…”.

Eccoli, a beneficio dei Lettori più giovani.

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Oggi, però, le novità ci sono.

I leghisti vercellesi pare si siano davvero stancati di prendere tante sberle che avrebbero tramortito un vitello di razza Piemontese.

E prendile oggi, e prendile domani.

Insomma, va bene essere buoni incassatori, ma, alla fine, può anche darsi che uno si incavoli un po’. 

Di nuovo, la nostalgia canaglia.

Impossibile rintuzzare il ricordo di quel Carosello di anni lontani, e la pubblicità della Cera Grey: con tutti gli schiaffi che hai preso, hai sempre una buona cera! La risposta non si faceva attendere: “una buona cera?! Ottima direi, è Cera Grey!”.

Insomma, ammaccati, ma contenti.

Invece, no, non erano contenti.

Cosa ostava, fino a ieri, all’assunzione di decisioni formali?

Un via libera dagli alti comandi leghisti.

Cioè la Segreteria regionale (Riccardo Molinari) e quella nazionale (Matteo Salvini). Il nulla osta del primo c’è già, il secondo potrebbe essere in arrivo.

E’ risaputo, infatti, che le candidature dei Sindaci di Comuni Capoluogo di Provincia, al pari di quelle dei candidati alla Presidenza delle Regioni, sono stabilite, almeno in ordine alle appartenenze di partito, da un unico “tavolo” regionale e poi definitivamente validate da un analogo consesso nazionale.

Sicchè se, ad esempio, a Biella tocca un candidato Sindaco di Forza Italia (casi astratti a mero titolo esemplificativo, senza riferimento alla realtà) ed a Verbania un altro della Lega, a Vercelli dev’esserci un esponente di Fratelli d’Italia.

E’ un criterio giusto? E’ un criterio sbagliato?

Ma cosa possiamo saperne noi, qui nel nostro piccolo?!

Resta il fatto che è così e amen.

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Poi ci sono gli aggiustamenti locali.

Per esempio, qui, per la città di Vercelli, da molto tempo i leghisti superstiti erano in uno stato di forte disagio.

Hanno resistito all’abbandono della barca da parte di tanti, quando le acque erano agitate, verso altri lidi politici: prima i nuotatori che erano “anti-Tiramani”, poi sono saliti sulla scialuppa di salvataggio quelli che erano “filo-Tiramani” e, infine, si sono buttati in acqua quelli che non erano né pro, né contro l’ex Deputato, ma semplicemente cercavano un imbarco di fortuna ed in extremis sul rassicurante traghetto del vincitore (presunto).

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Denominatore comune dei mesi (ormai, anni) trascorsi, è tutta una serie di schiaffi sulla faccia mollati con gusto un po’ da tutti, a chi restava.

Per non parlare dei veri e propri calci in culo.

Tra i tanti esempi, l’intero “Piano Chìparo” calato sulla città senza che nessun Consigliere Comunale ne potesse sapere una beneamata, ma portandone tutta la responsabilità.

Da subito, peraltro, era stato chiaro che le premesse o promesse della vigilia, gli scenari prefigurati in campagna elettorale 2019, avessero lasciato il posto ad una ben diversa realtà.

Bando però, al passato.

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Anche perché il presente pare non sia avaro di novità.

Dunque, sul tavolo regionale, i capataz leghisti sembrano d’accordo nel dire agli alleati: guardate, Signori cari, a Vercelli l’alleanza di Centrodestra non è in discussione, a patto che non veniate a riproporci Andrea Corsaro Sindaco.

Fanno bene? Fanno male?

Sapran loro.

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Il fatto è che, almeno per ora, non si sente nessuno che dica qualcosa del genere: eh no, Signori cari della Lega.

Andrea Corsaro è nostro, è una punta di diamante, sta rivoltando Vercelli come un calzino, deve restare Sindaco.

Al momento, che si sappia, si è espresso chiaramente e potentemente per una nuova candidatura del Pirata solo il nuovo movimento politico Piemonte al Centro” di Paolo Tiramani.

Insomma, né Forza Italia, né Fratelli d’Italia hanno, almeno per ora, la minima intenzione di “intestarsi” un Corsaro Quater.

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Intanto, le griglie di partenza per la corsa alla fascia tricolore di Vercelli, sono, ad oggi, così guarnite con le candidature già certe (in ordine di presentazione): Carlo Olmo (lista Civica), Fabrizio Finocchi (Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi), Michelangelo Catricalà (lista Civica).

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

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