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TRIPPA PER I GATTI / 946 - Dopo lo sparo nel buio di Rosazza Pozzolo va in archivio ed il futuro del Centrodestra è da riscrivere - Mentre il procedimento giudiziario fa il proprio corso, cosa potrebbe succedere sulla scena politica - Probabile la sospensione dal partito del Deputato di Fratelli d'Italia ed il commissariamento della Segreteria provinciale - 

Un quadro politico che pareva ingessato su una sola prospettiva, torna contendibile - Coalizione a pezzi e senza rendite di posizione

Prima di intrattenerci su altri aspetti, di seguito il comunicato stampa della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Biella:

“A seguito dell’episodio occorso a Rosazza nella notte del primo gennaio 2024 che ha visto coinvolto il deputato Emanuele Pozzolo, la procura di Biella ha proceduto come atto dovuto all’iscrizione del medesimo configurando le incolpazioni provvisorie di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi.

Al fine di riscostruire compiutamente la dinamica dei fatti, oltre all’escussione a sommarie informazioni delle persone presenti sul posto, le Forze dell’ordine intervenute (Stazione dei Carabinieri di Andorno Micca, Norm di Biella e Nucleo investigativo – Comando provinciale dei Carabinieri di Biella, sotto la direzione della procura di Biella) hanno proceduto all’esecuzione urgente di rilievi tecnici presso i locali della Pro loco di Rosazza e sulla persona di Pozzolo.

L’espletamento di tali attività, aventi natura non intrusiva né restrittiva e/o limitativa della libertà personale, è stata eseguita con carattere d’urgenza al fine di rinvenire residui/tracce di polvere da sparo nell’immediatezza dei fatti, stante il pericolo di dispersione.

Si è proceduto, altresì, al sequestro di n. 1 arma da sparo tipo pistola revolver marca North American Arms Provo Ut ca. 22 long rifle (con relativo munizionamento) e al sequestro del proiettile rinvenuto all’interno della coscia sinistra della persona offesa, presso il locale nosocomio.

La persona offesa, dimessa con la prognosi di giorni 10 s.c., non ha formalizzato querela per le lesioni patite, pur riservandosi nei termini di legge.

La pistola in sequestro, unitamente agli esiti dello Stub, saranno trasmessi per i necessari accertamenti aventi natura specialistica.

Al momento sono al vaglio dell’Ufficio le dichiarazioni rese dalle persone informate e si attendono gli esiti sopra descritti al fine di una compiuta ricostruzione della dinamica dei fatti”.

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Così il comunicato della Procura della Repubblica, a poche ore dall’episodio che ha avuto per protagonisti il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ed il Deputato vercellese Emanuele Pozzolo.

Quello giudiziario è, tuttavia, seppure il più importante e decisivo piano sul quale la vicenda si sviluppa, non certamente l’unico.

Tra i molti ulteriori, uno in particolare deve essere posto prima degli altri: le condizioni di salute dell’artigiano di Candelo, genero di uno dei Poliziotti della scorta di Delmastro, presente tra gli invitati alla festa di Capodanno presso la Pro Loco di Rosazza.

E’ la persona colpita ad una gamba dal proiettile esploso in quei concitati momenti.

A lui la solidarietà ed i voti augurali di tutti, per una guarigione pronta e senza che abbia a patire ulteriori sofferenze.

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Un passaggio del comunicato della Procura richiede, forse, una spiegazione dei termini “tecnici”.

Laddove l’Ufficio giustamente si preoccupa di informare che il Parlamentare non sia stato destinatario di provvedimenti restrittivi o limitativi della libertà personale, i quali devono essere autorizzati dal Giudice: tra questi, c’è notoriamente la perquisizione (art.13 della Costituzione).

Quindi si deve concludere che Emanuele Pozzolo non sia stato perquisito.

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Ma, come abbiamo visto, l’ambito giudiziario non è l’unico che in questi giorni e, soprattutto, in futuro, dovrà essere seguito.

Assume rilievo, in particolare a livello locale, quello politico ed amministrativo.

Secondo quelle che appaiono, ad oggi, le principali coordinate.

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I provvedimenti disciplinari del partito nei confronti di Emanuele Pozzolo.

E’ assai probabile che, nella conferenza stampa di domani, 4 gennaio, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, annuncerà quali siano le intenzioni del partito di cui è leader, nei confronti dell’iscritto Emanuele Pozzolo.

Non va, infatti, dimenticato che il Presidente del Consiglio è anche Presidente di Fratelli d’Italia.

Come tale, chiamata ad applicare lo Statuto del proprio partito anche a livello dei provvedimenti disciplinari.

Non è difficile immaginare che l’On. Meloni sia di fronte ad un problema (almeno formale) non di poco conto.

Perché, come spesso è accaduto, dalla Prima Repubblica in poi e nonostante la presenza persino pletorica di Giuristi tra i dirigenti di tutti i partiti, gli statuti delle forze politiche non hanno il pregio della chiarezza.

Anche perché – come si teorizzava negli Anni Novanta – “gli statuti altro non sono che la stratificazione delle nostre esigenze, quotidianamente cangianti”.

Affermazione che, pronunciata da chi era chiamato a legiferare, si vorrà ammettere potesse lasciare qualche inquietudine.

Ma non è questo il punto.

Il punto è che lo Statuto di Fratelli d’Italia

– integrale, cliccando qui –

a proposito di provvedimenti disciplinari a carico di persone attinte da procedimenti giudiziari, è, a suo modo, chiaro:

“La commissione nazionale di garanzia e disciplina, nel caso in cui un iscritto sia imputato in un procedimento penale (…)”

Come si vede il termine scelto dagli estensori è “imputato”.

Emanuele Pozzolo è “indagato”, non certo, almeno per il momento, imputato.

Inutile addentrarsi oltre in argomento per illustrare come la differenza tra le due posizioni sia netta e gravida di conseguenze.

Si vedrà se e come la Presidente Giorgia Meloni riuscirà a ritagliare un provvedimento ad hoc a partire da questa norma interna, salvo che la stessa non sia contraddetta da ulteriori norme di rango inferiore (ad esempio, regolamentari) eventualmente e successivamente approvate.

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Le conseguenze a livello locale.

Nel caso che, comunque, al momento appare il più probabile, di una sospensione (per uscire dall’imbarazzo statutario, forse “autosospensione”?) di Emanuele Pozzolo dal partito, è conseguente che il medesimo decadrebbe altresì dalla carica di Segretario provinciale del partito, recentemente rinnovatagli nel congresso provinciale del 2 dicembre scorso.

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Non potrebbe, in quel caso, che aprirsi la strada ad un commissariamento di durata probabilmente non breve e, in ogni caso, eccedente il periodo elettorale ormai imminente: quindi, le prossime elezioni amministrative (marzo per l’Amministrazione provinciale e giugno per il Comune Capoluogo e molti altri minori) potrebbero essere gestite da un commissario di partito.

Figura a proposito della quale si fanno, al momento varie ipotesi, ma sostanzialmente ancora “al palo”, per una scelta preliminare: sarà un dirigente di partito “interno”, cioè scelto tra quelli della provincia di Vercelli, oppure “esterno”, cioè un esponente degli Organi nazionali o regionali o, ancora, di qualsiasi altra provincia?

Tra poche ore se ne saprà di più.

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La situazione amministrativa, al Comune di Vercelli.

Non va dimenticato che, nello scorso mese di luglio 2023, il Sindaco di Vercelli abbia nominato Emanuele Pozzolo proprio Consulente (senza retribuzione) per la delicata materia del Decoro Urbano

– leggi qui l’atto di nomina – .

Al di là dei risultati sin qui ottenuti o (soprattutto) non ottenuti nell’adempimento del mandato, bisognerà verificare, nei prossimi giorni, quali saranno le intenzioni dello stesso Primo Cittadino: si avvarrà ancora di questa collaborazione?

Oppure revocherà l’incarico?

O, ancora, sarà Pozzolo a dimettersi?

Se, come pare, rispondesse, poi, al vero che, in queste ore ed in questo procedimento giudiziario, Andrea Corsaro fosse anche il difensore di fiducia di Pozzolo, la questione assumerebbe una rilevanza ancora maggiore.

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In ogni caso, quello che appare sin d’ora come un elemento di novità è che un quadro politico locale, fino a ieri dato per “ingessato” attorno ad una sola ipotesi, sia improvvisamente tornato contendibile, non foss’altro che per il venir meno del vincolo fino ad ora giudicato ineliminabile: le fortune elettorali del partito di Giorgia Meloni, soprattutto in città di Vercelli, non sono più così certe da costituire un fattore di trascinamento sufficiente per qualsiasi candidato il Centrodestra volesse indicare alla carica di Sindaco di Vercelli.

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Non resta, per ora, che attendere domani e la probabile decisione di Giorgia Meloni.

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