Ma basta con questi cronoprogrammi dei Lavori pubblici inutilmente pedanti.
Abbiamo, tanti anni fa, imparato a conoscerli; ci sono cartelli di cantiere che informano: i lavori hanno inizio il giorno tale e termine il giorno talaltro.
Acribia priva di costrutto e degna di miglior causa.
Ora la Giunta del Niente inaugura il cronoprogramma cadenzato sui cicli stagionali.
Circostanza che torna in mente proprio oggi, 7 dicembre, Sant’Ambrogio, terzo anniversario del trapasso a miglior vita del Cavalcavia di Corso Avogadro di Quaregna a Vercelli.
Tre anni giusti giusti: e poche settimane più tardi si udì il primo impegno calibrato sullo scorrere delle Stagioni.
Il Cavalcavia sarà abbattuto entro il prossimo Inverno.
Abbattuto.
Il Cavalcavia.
E uno normale, normalmente ingenuo, che ancora non avesse fatto il callo all’immaginifico lessico palatino, avrebbe potuto pensare: tutto quello che si vedeva prima non si vedrà più, abbattuto.
Giusto o sbagliato che fosse.
Perché, se, come insegnava Salvador de Madariaga, “asfaltar no es gubernar”, immaginiamoci se governare può essere sinonimo di “demolire”.
Ma si venne poi a sapere che, impegnandosi per la Stagione “Inverno”, si intendeva proprio, letteralmente, quello meteorologico.
Cioè fino al 21 marzo.
Per poi sforare ancora fino all’Autunno.
Anche perché ci si accorse che, un conto è il “cavalcavia”, un altro sono le rampe che lo sostengono.
Per le rampe ci volle ancora di più.
Basta intendersi.
Ora, 7 dicembre 2023, i burloni stagionali ci rassicurano: lavori finiti a “Primavera” 2024.
E, anche qui, è risaputo che la Primavera si estenda dal 21 marzo al 21 giugno.
Sarà marzo?
Sarà giugno?
Ma, soprattutto, perchè tanta curiosità?! La fine lavori arriva quando è ora, un po’ come la pubertà.
Chi vivrà, vedrà.