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L'iniziativa a beneficio dei bambini affetti da gravi malattie deve traslocare nel prato vicino alla Basilica di Sant'Andrea

TRIPPA PER I GATTI / 934 - Se il riso (e il vino) fanno buon sangue, la birra che fa? - Il Comune sfratta l'Avis da Parco Kennedy per fare posto alla Oktoberfest bicciolana - Il proteiforme Assessore ai divertimenti, il giorno 5 ottobre è al fianco dei Donatori per la canonica conferenza stampa, ma il 6 annuncia i tre giorni di spumeggiante goga e migoga, nello stesso parco - 

Gli toccherà saltellare da una parte e dall'altra

Se il riso (e il vino) fanno buon sangue, la birra che fa?

Qualcuno dice: fa latte.

Evviva.

Ma andiamo con ordine.

Dunque bisogna sapere che, qualche giorno fa, si è celebrata la canonica conferenza stampa per annunciare una manifestazione bella ed edificante, di quelle che fanno bene al cuore.

Era il 5 ottobre.

Di che si tratta?

Di un’iniziativa che l’Avis (donatori di sangue) comunale ha messo in cantiere da molte settimane, per promuovere forme di assistenza ai bambini gravemente ammalati, forme assistenziali che a Vercelli sono ancora poco conosciute (l’illustrazione del progetto “Make a wish” al termine di queste righe.

La canonica conferenza stampa è impreziosita dalla ambita presenza dell’Assessore ai divertimenti,  Mimmo Sabatino.

 

Che si presenta (vedi foto) compunto, anche se tutto lascia credere in cuor suo gongoli già per quello che potrà essere presentato come uno “strepitoso successo” secondo la formula, anch’essa canonica, della propaganda di Palazzo Civico.

E’ bello vedere il compunto al tavolo dei relatori, appunto i responsabili dell’Avis cittadino.

L’appuntamento, dicono, – con il compunto facitore di strepitosi successi che annuisce – è per domenica 15 ottobre, da mane a sera, al Parco Kennedy.

I Lettori possono contare sul fatto che VercelliOggi.it seguirà (compunto o non compunto) la giornata.

Ma non in Parco Kennedy.

Perché – ora viene il bello – il giorno dopo la conferenza stampa, è lo stesso compunto che – questa volta gioioso – annuncia un altro sptrepitoso successo: ehi, raga, venerdì, sabato e domenica, al Parco Kennedy c’è la Festa della Birra.

Un po’ come dire la risposta vercellese alla Oktoberfest.

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Nello stesso parco dove “insieme realizziamo desideri che cambiano la vita a bambini affetti da gravi malattie”.

Si immaginano atmosfere gioiose, ma soffuse, attenzioni dedicate e delicate, un modo per accompagnare un nuovo approccio alla vita, come se si fosse alle prese con un sogno che si avvera, lambiti da tiepidi raggi di sole che, in questo generoso ottobre, filtrano tra le fronte delle latifoglie secolari.

Perché, come informa (insegna) l’idea guida seguita da “Pagliacci nel cuore”, se curi una malattia puoi vincere o perdere, ma se ti prendi cura di una persona vi assicuro che, in questo caso, si vince sempre…

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Come conciliare tutto questo nello stesso spazio di una allegra tre giorni fatta di boccali spumeggianti, canti, musica, più che probabili salamelle alla piastra, crauti ed allegre perfomance dei disk jockey?

Tutto non soltanto lecito, per carità, anzi: sicuramente una bella iniziativa, una festa che farebbe piacere a tutti frequentare.

Ma la “coabitazione” con le cure pediatriche?

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Da qualche parte deve esserci stato un corto circuito, perché la Giunta ha deciso per la festa (forse immaginando che i mastri birrai avessero finalmente trovato la ricetta di una “no burp beer”, una birra senza rutti) molto tempo dopo avere concesso il parco all’Avis ed a Make a wish.

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Nell’impossibilità di forzare una convivenza, alla fine si è deciso:  si sfrattano i donatori di sangue a vantaggio dei bevitori di birra.

Oggi arriva alle redazioni un pudibondo e laconico comunicato che informa:

Buongiorno,

a causa di un contrattempo, l’evento non sarà più realizzato in Parco Kennedy, ma nel prato dietro al Sant’Andrea.

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Vabbè, alla salute.

Seguiremo l’Avis e la sua iniziativa nel prato dietro al Sant’Andrea.

Intesa come Basilica, immaginiamo.

E l’Assessore già pudibondo poi festaiolo dovrà saltellare da una location all’altra.

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Ma ecco la nota dell’Avis che illustra la collaborazione con Make a wish.

UNA GIORNATA CON I BAMBINI, PER I BAMBINI DI “MAKE-A-WISH ITALIA ONLUS”

L’Associazione AVIS Comunale Vercelli nella giornata di domenica 15 ottobre 2023 intende organizzare una giornata di giochi per bambini. L’evento si svolgerà presso l’area del parco Kennedy a Vercelli, dove saranno dislocate delle postazioni con varie attrazioni per bambini, come per esempio creazioni di palloncini, animazione con clown, giochi di società e altri tipi di intrattenimento. La giornata di giochi inizierà alle 10.00 e si concluderà alle 18.00 e ha lo scopo di: – Sensibilizzare la cittadinanza all’importante gesto della “DONAZIONE di SANGUE”. – Far conoscere l’associazione “MAKE-A-WISH ITALIA ONLUS” e raccogliere fondi. “MAKE-A-WISH ITALIA ONLUS” è un’associazione fondata a Genova da Fabio e Sune Frontani in memoria della figlia Carlotta, “MAKE-A-WISH ITALIA ONLUS” opera dal 2004 per realizzare i desideri del cuore di bambini e ragazzi (3-17 anni) gravemente malati, in cura presso i più importanti ospedali pediatrici, avvalendosi dell’aiuto di centinaia di volontari. “MAKE-A-WISH ITALIA ONLUS” dal 2004 ad oggi ha realizzato oltre 2.700 desideri e può contare su 250 volontari attivi sul territorio italiano. Un desiderio che si realizza, aiuta il bambino a trovare l’energia necessaria per combattere la malattia e aumenta le probabilità di guarigione. Il bambino viene incoraggiato a superare i propri limiti, l’intera famiglia supportata nel vincere le ansie e le preoccupazioni, la comunità circostante coinvolta in una gioia profonda. E’ provato che, in presenza di una grave malattia, un desiderio esaudito migliora la qualità della vita. L’illustre Dottor L. Coccoli – Oncoematologia Pediatrica, Ospedale Santa Chiara di Pisa cita: “Le medicine sono importanti per curare, questo è ovvio, ma fare degli interventi che riguardano la psiche di un bambino è quasi come somministrare un farmaco. Aiuta a farlo stare meglio e questo gli consente di rispondere meglio alle terapie.”

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