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Perchè non ne sa niente nessuno? Perchè è solo straordinaria manutenzione

TRIPPA PER I GATTI / 926 - "Quello che l'aratro è per i campi, il martello pneumatico è per le città" - Il Piano Kipar non è un mistero per coloro che hanno già ascoltato l'Archystar a Raccoltifestival nel 2021 - IL VIDEO INTEGRALE - 

La rivoluzione di un intero quadrante urbano senza che nessun eletto dal popolo abbia potuto dire una parola: e, del resto, nemmeno il popolo

“Quello che l’aratro è per i campi, il martello pneumatico è per le città”.

(cfr. Arch. Andreas Kipar a “Raccoltifestival”, 24 settembre 2021).

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A sentire il repertorio di quella esposizione di quasi 2 anni fa, si può, dunque, stare ragionevolmente tranquilli che tutto questo “rompere”, e “non soltanto, l’asfalto, se occorre anche la pietra” che vedremo (?) a Vercelli, non sarà altro che un dissodare.

Per seminare futuro ed è spesso vero che, chi semina nelle lacrime, miete nella gioia.

Un dissodare che, nell’immediato, pare volto a conseguire un risultato diretto, benemerito ed incontestabile e, anzi, da anni lo si invoca come provvedimento benefico: le radici degli alberi lungo i viali non soffriranno più di asfissia e potranno affondare liberamente nella terra, invece che essere soffocate nell’angusto perimetro lasciato libero dall’asfalto.

A livello simbolico il fatto è presentato come una sorta di comunicazione tra cielo e terra che transita, è veicolata, dall’essenza arborea.

Ci starebbe anche una qualche suggestione druidica: perché no?!

Ma, semplicemente, a livello agronomico ed agro-forestale la misura è senz’altro idonea a prevenire e scongiurare, altresì, l’aggressione di batteri in ambiente anaerobico, a loro volta esiziali per lo sviluppo e la vita stessa dell’apparato radicale, con tutte le negative conseguenze toccate così spesso con mano (per fortuna non sulla testa di viandanti ignari del pericolo) lungo le alberate cittadine.

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Se il risultato traguardato dal punto di vista della salubrità dell’apparato radicale delle essenze arboree è sicuramente positivo, forse (così, almeno, hanno tentato di dire i Consiglieri Comunali di Opposizione nell’ultima adunanza d’Aula) pare lievemente sproporzionato il rapporto tra causa ed effetto: un po’ come sparare con il bazooka per colpire una mosca.

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Ma andiamo con ordine.

Abbiamo visto che il parallelismo tra aratro e martello pneumatico si deve all’ Architetto Andreas Kipar.

Ne parla lui stesso, il 24 settembre 2021, ospite di Raccoltifestival: il suo intervento nel video ha inizio al minuto 21.

Ecco integrale il video del suo intervento: la frase è al minuto 57, ma tutto il suo messaggio merita di essere ascoltato.

Ovviamente, della stessa occasione, c’è una registrazione anche di VercelliOggi.it (che resta a disposizione), ma preferiamo quella degli Organizzatori. Intanto perché è doveroso, ma, in secondo luogo, perché si tratta della versione completa anche del fervorino iniziale dispensato dal Pirata (dal minuto 10) che, in questo caso, merita forse essere ascoltato.

Pare difficile che l’Arch. Kipar potrà dire qualcosa di diverso, il prossimo 18 luglio quando, invitato dal Comune, illustrerà lo stesso piano a chi vorrà essere presente al Teatro Civico di Vercelli.

Prima a Raccolti Festival, poi al Teatro Civico, ma mai in Consiglio Comunale.

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Sembra, infatti, che la Giunta del Niente patisca come una sorta di orticaria il solo sentire parlare di discutere di questo progetto nella sede che ai più pare quella idonea, magari insieme ad una serie di altri confronti: con le Categorie economiche, i Professionisti, gli stessi cittadini.

Ma, del resto (e salvo sia sfuggito qualcosa all’Albo Pretorio e, nel caso, ne daremmo volentieri atto) la stessa GdN non ha mai visto all’Ordine del Giorno dei propri lavori, il cosiddetto Piano Kipar.

Perché?

Perché il cosiddetto “Piano Kipar” è stato sostanzialmente concepito e messo al mondo da tre persone, che è lo stesso Architetto, sempre nel filmato, a citare:

”Quando sono venuti da me Liliana e il Sindaco…”

Ecco, lui, Kipar, Liliana e il Sindaco.

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Molti (forse non tutti quelli che ne avrebbero avuto titolo) si sono domandati: ma come mai un intervento di trasformazione urbana, che sconvolge un intero quadrante della città come, sostanzialmente, quello all’interno della cerchia dei Viali, che impatta sull’assetto urbano come e più di un Piano Regolatore, è stato discusso a: Raccoltifestival ed al Rotary Club, ora al Teatro Civico, ma mai in Consiglio Comunale?

Molto semplice.

Perché – dicono i protagonisti – si tratta soltanto di interventi di “straordinaria manutenzione”.

E se è straordinaria manutenzione basta la Determinazione Dirigenziale.

Cioè la decisione del Dirigente, appunto l’Arch. Liliana Patriarca.

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Ma un Piano Regolatore – inutile insegnarlo a loro – ha, invece, procedure e percorsi molto articolati ed impegnativi.

Hanno voce in capitolo mediante apposite consultazioni le Categorie economiche, i Professionisti, gli stessi cittadini che hanno termini di Legge per presentare controdeduzioni ed opposizioni.

Qui, zero: è straordinaria manutenzione.

Si badi che, trattando di “Categorie economiche”, non si allude, riduttivamente, ai commercianti di Viale Garibaldi, ai titolari di dehors, al venditore stagionale di caldarroste.

Categorie economiche, forze sociali, sono tutti gli Attori del sistema, forze datoriali, sindacati, stakeholder che possono avere voce in capitolo proprio perché l’equilibrio degli assetti urbani incide profondamente anche sui vincoli posti al sistema delle Imprese.

Certo – come ricorda lo stesso Kipar nel video – è importante sapere dove possiamo andare a fare i nostri 10 mila passi al giorno.

Ma sono in molti a preoccuparsi anche di come fare a mettere insieme il pranzo con la cena, a chiudere un bilancio.

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Sono già due le occasioni di confronto richieste dalle Opposizioni in Consiglio comunale che sono sostanzialmente andate sprecate.

La riunione della IV Commissione di qualche settimana fa.

Ed il Consiglio Comunale di fine giugno, dove la maggioranza ha sostanzialmente eluso il confronto.

Ai limiti del surreale qualche momento della riunione di Commissione, ad esempio quando l’Arch. Patriarca è parsa sinceramente meravigliata che non si volesse solo parlare di “Viale Garibaldi” e che l’argomento “condizione aerobica dell’apparato radicale” delle essenze arboree lungo le alberate cittadine, dopo 20 minuti di esposizione, non potesse tenere ulteriormente banco.

Insomma, depistaggi?

E così l’Opposizione (di cui, al termine di queste righe, il comunicato delle scorse ore) ha messo in guardia contro alcune trappole, che riassumiamo.

Prima trappola.

Non facciamo lo spezzatino.

E’ lo stratagemma che pare essere stato scelto dalla Triade: Pirata, Liliana, Kipar.

Nessuno dei singoli temi è, infatti, quello realmente centrale.

Non c’è (solo) un problema “parcheggi”.

Non c’è (solo) un problema “commercianti di Viale Garibaldi”.

Non c’è (solo) un problema “basta fare due passi in più”.

Né esiste (solo) il problema “Piazza Roma”.

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Il problema reale e maggiore, sovrastante e preliminare qualsiasi altro ed al quale nessuno né ha dato, né pare voglia dare una risposta è, al contrario: quali studi sono alla base di questa progettata rivoluzione urbana.

Quali varie ipotesi, complementari ed alternative ci sarebbero state.

Perché si fa?

Per ora, l’unica ragione che sembra essere stata dichiarata è esplicita: perché ci danno i soldi per farla.

Ma, a ben vedere, simili ragioni sono state, in tempi diversi, addotte per veri e propri aborti come la Risoteca (ex Enal) o il Museo (Mausoleo) dello Sport, che ha soltanto prodotto un parcheggio a ridosso dello Stadio.

Ed ora la (ennesima) piscina all’aperto, sulle ceneri del Centro Nuoto.

Comunque (al di là che in parte non derivassero da risorse comunali) milioni di euro che si sarebbero potuti spendere meglio.

Dunque, nessuno sa dire davvero perché tutto questo si faccia.

Nessuno, d’altra parte, ha letto, nel programma elettorale dell’attuale maggioranza, che, subito dopo il ritorno al piano nobile di Palazzo Civico, il Pirata e Liliana si proponevano di andare allo Studio Land dall’Architetto Kipar.

E lo stesso Dup (documento unico di programmazione) è assai vago.

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Come abbiamo visto, le Opposizioni avrebbero voluto discutere di tutto questo nel corso di un’apposita riunione (almeno una volta) di Consiglio Comunale.

Almeno per ora, non sarà possibile.

E ora sembrano dire: attenzione, non abbocchiamo all’esca del Teatro Civico, il 18 luglio.

Perché non è in questo modo che si “consulta” la gente.

Al massimo, combattendo la calura, si darà qualche informazione, che non si vede come potrebbe essere dissonante da quella già data a Raccoltifestival.

Sicchè, ecco la seconda trappola da evitare: non si legittimi qualche esposizione teatrale, come se fosse una consultazione con un capo ed una coda.

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Ma ecco il testo diramato dall’Opposizione.

Apprendiamo da una nota pubblicata nel sito del Comune di Vercelli che l’Amministrazione ha organizzato per la prossima settimana un evento pubblico in cui verranno presentati alla cittadinanza gli elementi chiave del progetto di riqualificazione di Vercelli, su cui tanto dibattito c’è stato in queste settimane.

Più volte, come minoranza, abbiamo contestato il metodo con cui questo progetto è stato portato avanti, senza alcuna condivisione, con il Consiglio Comunale e con la città, di quelli che sono i contenuti.

Lo abbiamo chiesto anche nell’ultimo Consiglio Comunale, in cui la nostra mozione con cui si chiedeva l’organizzazione di un momento analogo in aula è stata bocciata, dal Sindaco stesso e dalla sua maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia).

Con l’organizzazione di questo evento viene quindi ora data ragione alla critica che abbiamo sempre portato avanti sulla totale assenza di condivisione.

Lo si fa però alle condizioni volute dall’Amministrazione: scarsissimo preavviso e assenza di dibattito, elementi che invece avremmo avuto se avessero accettato la proposta di discussione in aula.

Un evento analogo sarebbe stato opportuno da organizzare almeno due anni fa, per presentare alla città il progetto e mostrarsi aperti alla raccolta di pareri e osservazioni. Lo si fa invece ora, a lavori avviati, per tentare di tappare una falla che abbiamo iniziato ad aprire come minoranza ponendo il tema al centro del dibattito.

L’invito e l’appello che lanciamo, più che al Sindaco, assolutamente sordo a ogni tipo di confronto, alle forze che sostengono la sua maggioranza è che vi siano ulteriori momenti informativi alla città e che si tenga un opportuno dibattito in consiglio comunale, che ricordiamolo è la più alta assemblea cittadina, deputata a questo tipo di discussioni. Ricordiamolo perché il Sindaco lo ha dimenticato.

Gruppi Consiliari Partito Democratico, SiAmo Vercelli, Voltiamo Pagina, Gruppo Misto

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