Pratica agronomica incomprensibile, ancor prima che censurabile, quella di lasciare sul posto l’erba falciata.
Varie le conseguenze indesiderate di tale (mal)vezzo: quelle estetiche, quelle, più volte richiamate in questi giorni, dei rischi per la salute dei nostri amici a quattro zampe; ma non solo: la coltre di erba tagliata che rimane sul posto, soprattutto in caso di pioggia, forma uno strato che condiziona negativamente la traspirazione del terreno e, quindi, la vita del manto erboso.
Dunque, perché?
Perché Ditte specializzate e rinomate adottano comportamenti simili e si lasciano bersagliare da critiche di questo genere?
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L’argomento è tornato di attualità in questo 2023, quando giustamente ci si preoccupa di cosa stia accadendo all’attuale patrimonio “vegetazionale” della città di Vercelli.
Tanti cittadini, non soltanto quelli con qualche nozione di giardinaggio, agricoltura, oppure, a livello sportivo, di golf con i corollari manutentivi del putting green, ma un po’ tutti, non ultimi i proprietari di cani, impensieriti per i protagonisti dell’ora, i “forasacchi”.
Li vediamo nelle illustrazioni messe a repertorio proprio oggi nelle adiacenze di Corso Prestinari.
Cos’è il forasacco? E’ la spiga dell’Orzo selvatico (Hordeum Murinum) conosciuto anche, in vernacolo piemontese, come “peru peru”.
Va detto che, con la locuzione “forasacco” si possono definire anche altre spontanee, tutte graminacee e piuttosto simili a quella più diffusa dalle nostre parti, ma crediamo di non sbagliare se concludiamo che non sia questo l’argomento di principale interesse per il Lettore.
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Sappiamo che il compito di provvedere alla manutenzione delle aree verdi, compreso lo sfalcio dell’erba, assicurando più turni di sfalcio nel corso dell’anno, sia stato assegnato con gara d’appalto nei primi tempi di governo (modi di dire) della Giunta del Niente.
Quando all’ordine del giorno
era tornato l’argomento: lasciamo usare un po’ di diserbanti chimici, o li vietiamo del tutto, come prevedeva il capitolato che regolava i rapporti nel precedente contratto?
Quindi, scaduto il contratto stipulato nel corso di mandato della Giunta precedente, quella nuova (modi di dire) si è studiata di redigere un altro capitolato.
Che prevedeva un certo numero di tagli l’anno.
In conseguenza dei tagli, le Ditte aggiudicatarie avrebbero anche dovuto procedere alla rimozione e smaltimento del residuo vegetale.
Cioè “portare via” l’erba tagliata.
Senonchè, un bel giorno, arriva un funzionario comunale e dice: ma guardate, Signori cari, perché non fate due tagli in più l’anno?
E le Ditte, con bel garbo ed educatamente, ma fermamente, hanno risposto: ma perché noi siamo pagati per (ad esempio) cinque e non sette tagli l’anno.
E, fin qui, tutto normale.
Ma a questo punto arriva la soluzione che parrebbe davvero incredibile, senonchè la si racconta in questi giorni, pari pari, al piano nobile di Palazzo Civico.
E la storia, dunque, cambia così; il funzionario prende carta e penna e scrive alle Ditte qualcosa del genere: ma guardate, Signori cari, voi fate due tagli in più l’anno e, per compensarvi del maggiore costo, potete non (dicesi: non) procedere alla rimozione e smaltimento dell’erba tagliata.
In sintesi: non portano via l’erba tagliata perché così ha detto loro il Comune stesso.
L’erba rimane lì perché lo ha deciso il Comune.
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Di tutto ciò, per anni, nessuno si è accorto, finchè, il giorno 5 giugno scorso, il Pirata avrebbe detto qualcosa del genere: ma fatemi un po’ vedere questo capitolato d’oneri con gli Appaltatori del verde, dài.
E, chi segue qualcuna delle esternazioni paternalistiche del Pirata, forse ricorda che, nei giorni scorsi, si sarebbe concesso un cenno ai contratti per cui “paghiamo regolarmente” le fatture, i Fornitori.
Eh, già.
Quando lo ha detto, forse, si stava solo preparando ad esperire il controllo.
Quale non dev’essere stata la sua sorpresa nel vedere che la rimozione fosse prevista dal contratto.
Ma ancora maggiore, forse, la sorpresa nell’apprendere che le Ditte alle quali (sempre forse) si apprestava a fare un mazzo tanto, altro non stessero facendo che adempiere ad una istruzione “post” gara impartita dagli Uffici comunali.
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Apriti o Cielo!
Immediata una riunione (rappresentazione dell’ One Man Show di Palazzo Civico) con i Tecnici Ing. Marco Tanese ed Ing. Eva Ferraris (per inciso: non è stato nessuno dei due a scrivere la nota integrativa del Capitolato, di cui abbiamo riferito).
La riunione è dei giorni scorsi (tipo martedì o mercoledì: purtroppo, si condeda, non riusciamo ad essere più precisi) in cui si prende la decisione.
Se le due Ditte non bastano o devono sottostare ai limiti contrattuali noti (fanno sempre due tagli in più di quelli previsti, quindi non si sa come potrebbero “starci” economicamente a fare anche lo smaltimento) se ne prenderanno altre due per rimuovere e smaltire il residuo verde.
Sicchè, nell’era della Giunta del Niente, ci saranno ditte che tagliano e altre ditte che “portano via”.
Ma almeno è spiegato il misterioso caso del forasacco.