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Più i Soci guadagnano, più possono spendere per balli a palchetto e mostre che (sperano) potranno generare voti

TRIPPA PER I GATTI / 907 - Amministratori sempre più pasciuti, cittadini sempre più spremuti - Ma a Verbania Sindaco ed Assessori hanno rinunciato ad aumentarsi lo stipendio - Atena rivende caro il gas perchè a sua volta l' ha comprato male - Ma l'utile e i dividendi dei Soci non si toccano -   

Le Opposizioni convocheranno una riunione di Consiglio?

E ridono anche.

Sembrano contenti.

Del resto, perché no?!

I loro stipendi, nel giro di un anno, sono lievitati a livelli mai visti, ma il bello deve ancora venire, con decorrenza 2024:

il Sindaco ora prende 6 mila e rotti euro al mese,  il vice l’80 per cento ed ogni Assessore (se prende l’aspettativa dal posto di lavoro, ovvero se è lavoratore autonomo) il 60 per cento del Sindaco.

E pensare che, nel 2018, cioè dichiarazione dei redditi dell’anno precedente  a quello dell’ingresso in Giunta (2019), c’erano futuri Assessori che si dichiaravano in perdita ed altri, invece, belli belli,  sostenevano di non essere neppure tenuti a presentare la dichiarazione.

Appena la Legge glielo ha consentito, si sono dati l’aumento – leggi qui – .

E qualcuno dice: vabbè, ma mica avrebbero potuto non prenderli, “dura lex, sed lex… (e, mentre lo dicono, ridono).

E, invece, pare di no: perché, ad esempio, ci sono Amministrazioni in cui il Sindaco e gli Assessori, così come il Presidente del Consiglio Comunale,  ci tengono a non cogliere la palla al balzo, che hanno rinunciato.

Possibile?!

Possibile.

Per esempio, al Comune di Verbania, l’Amministrazione del Sindaco Silvia Marchionini  ha rinunciato.

Sentiamo dalla viva voce del Primo Cittadino quali sono le ragioni.

L’intervento parte da un’ora e 25 minuti dello streaming.

Ad un’ora e 27 minuti, Marchionini è proprio esplicita: “io non ce l’ho questa faccia”.

Ma siamo a Verbania, appunto.

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E, proprio grazie al Sindaco Marchionini, si viene a sapere anche un’altra cosa: non è vero, come certo story telling tenta di spacciare per buono, che questi aumenti siano interamente a carico dello Stato, quindi, tutto sommato, chi se ne frega.

Perché c’è l’8,5 per cento di Irap (ovviamente, sul lordo) che tira fuori il Comune.

I conti di cosa costino di sola Irap il Sindaco e 9 Assessori (otto perché l’On. Emanuele Pozzolo non è più a carico del Comune: l’indennità parlamentare assorbe tutte le altre) sono presto fatti.

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Oggi, dunque, anche perché ben pasciuti, sembrano tutti contenti.

Il Comune è Socio, insieme ad Iren spa, (40 per cento a Palazzo Civico, 60 al colosso emiliano – torinese – ligure) di Asm – Minerva – Atena che sta succhiando il sangue con le bollette del gas lievitate, da un anno all’altro, anche di quattro volte.

Famiglie, anziani pensionati monoreddito, piccole Imprese, Studi professionali sull’orlo di una crisi di nervi.

Qualcuno già oltre la soglia della disperazione.

I Soci sapranno cosa fanno le Aziende di cui fanno parte, come lavorano: si interesseranno.

Del resto, lo ha detto chiaro l’Assessore comunale al Bilancio e Partecipate (e dicesi: partecipate), Luigi Michelini, quando si è riunita la Prima Commissione, dove tutti hanno mostrato preoccupazione per un’emergenza che era già chiara.

Era il mese di gennaio scorso – leggi qui – .

Ebbene, il responsabile del Bilancio e Partecipate del Comune di Vercelli ha detto qualcosa che è suonato così: Signori cari, non offendetevi, ma è chiaro che qui nessuno ha le competenze per insegnare ad Atena quello che deve fare o non fare. Sanno loro.

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Sorprende ancor più la motivazione “ufficiale” che certi (es)temporanei reggitori della Cosa Pubblica, con i loro consoci, accampano per giustificare il fatto che Atena presenti tariffe del gas metano nettamente superiori (anche tre volte) quelle di altri Fornitori.

Suona più o meno così: vedete, Signori cari, noi abbiamo comprato il gas  (la “molecola”, nel gergo tecnico) in un momento (agosto – settembre scorso) negativo, quando era tanto cara e c’era il timore di non trovarla nemmeno.

Sicchè, che volete, ora il risultati del nostro timore ve lo prendete voi sul coppino, mica possiamo rimetterci!

E già: l’Azienda  dei Soci compra nel momento di mercato peggiore, ma poi vogliono comunque guadagnarci.

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Ma che se ne fanno di quei guadagni?

Si ripartiscono i dividendi.

Anche il Comune vuole la propria parte, naturalmente: anche il Comune e non solo Iren vuole il suo bel guadagno sulle forniture di gas, elettricità, acqua, sul servizio di nettezza urbana.

I Soci si ripartiscono i dividendi.

Sempre che Iren decida di darglieli ancora

(perché è il Socio di maggioranza che stabilisce se ed in che misura distribuirli – leggi qui – ).

Ma soprattutto – e qui viene il bello – Iren, dà anche un obolo per realizzare i balli a palchetto e le kermesse culturali organizzati dalla Giunta del Niente.

Sicchè la “tempesta” è perfetta.

L’illusione della GdN potrebbe seguire una siffatta “logica”: con i balli a palchetto e le mostre in Arca dò panem et circenses al popolo.

Il popolo plaude.

Il popolo mi voterà ancora nel 2024.

Chi mi dà i soldi per i balli a palchetto e le mostre?

Me li dà Iren.

Come fa Iren a guadagnare?

Facendo pagare il popolo.

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Adesso, con centinaia di famiglie e Imprese che arrancano e non sanno come fare, con lo spettro di “stacchi” e sospensioni del servizio, chissà come il popolo valuterà i fasti della mostra su Giacomo Manzù.

Come valuterà gli spettacoli (peraltro, in buona parte a pagamento, per chi vi assiste) estivi già entusiasticamente annunciati: il primo vedrà in Piazza dell’Antico Ospedale  il leader dei Liftiba, Piero Pelù.

Entrambi grandi artisti, è vero.

Ma chi ha deciso le priorità?

Chi spiegherà (tenterà di spiegare) alla gente che sì, le bollette energetiche sono esplose. Che (a differenza di quanto sono stati in grado di fare gli altri Fornitori, la concorrenza) abbiamo comprato il gas nel momento peggiore del mercato. Che né Iren, né il Comune, vogliono però rinunciare ad un euro dei propri utili.

Anche perché, con quegli utili, pagano, tra l’altro, la mostra di Manzù e gli spettacoli d’Estate al Pisu.

Mostre e spettacoli generano  (loro, evidentemente, sperano) consenso.

Il consenso (forse) genera voti.

I voti permetteranno, tra l’altro, di ricevere ancora, a Sindaco ed a nove (diconsi: nove) Assessori gli stipendi, cui, invece, a Verbania hanno rinunciato.

E se i soldi per la mostra in Arca e l’Estate all’ex parcheggione fossero stati destinati a compensare, per famiglie ed Imprese, gli aumenti del gas?

***

Sull’argomento si registra una recente presa di posizione delle Opposizioni in Consiglio Comunale, che riportiamo integralmente di seguito.

Prendiamo atto dai giornali che ora, dopo essersi resi conto delle reazioni della cittadinanza rispetto al caro bollette, il Sindaco forse abbia finalmente deciso di attivarsi per discutere questa problematica con i vertici di Atena e con la sua maggioranza.

Quando lo scorso gennaio la minoranza aveva convocato una riunione di Commissione per approfondire il tema e cercare le soluzioni possibili, il rappresentante dell’Amministrazione presente, l’Assessore Luigi Michelini, si era limitato solamente ad affermare che nessun esponente politico avesse competenze per suggerire all’Azienda come muoversi e che eventuali azioni dell’Amministrazione sul tema si sarebbero valutate in futuro. 

A tutto ciò si aggiunga, come emerso nella stessa riunione, la confusione che regnava in Atena, con il call center che forniva informazioni sbagliate e la carenza di comunicazione da parte della stessa società partecipata.

Il risultato, peraltro facilmente prevedibile, (facilmente prevedibile, evidentemente tranne che dall’Amministrazione), sono code infinite di cittadini infuriati agli sportelli di Corso Palestro, e migrazioni di massa ad altri Operatori da parte degli utenti Atena.

A giugno 2022, poi, in risposta ad un’interrogazione sul tema, il Comune affermava che si stava valutando

“l’opportunità di attivare interventi di solidarietà per fornire ulteriori forme di sostegno al pagamento delle utenze”.

Ad ora l’unico supporto previsto è quello derivante dalle bollette stesse dei cittadini vercellesi.

Da oltre un anno, quindi, la minoranza stimola l’Amministrazione a monitorare il problema, riconoscendone le complessità ma evidenziando come, proprio perché complessi, certi temi vadano affrontati in maniera coordinata e per tempo.

Di fronte a noi abbiamo trovato il vuoto, fin quando ora i problemi e le complessità si sono ripresentati davanti a tutti, maggioranza e Opposizione, ma, soprattutto, davanti ai Cittadini, ancora più grandi di quello che erano in origine.

Qualche mese fa commentando il tema avevamo affermato che se la politica è lungimiranza e capacità di affrontare le complessità, quella di questa Amministrazione non è politica, e lo confermiamo.

Dopo aver già sollevato il tema, proposto sgravi fiscali per le persone più fragili e invitato il Comune ad attivarsi per individuare azioni di sostegno, sicuramente agiremo in consiglio comunale fin da subito per spronare l’Amministrazione a risolvere il problema, tentando di disinnescare quella che rischia di diventare una vera e propria bomba sociale.

Gruppi Consiliari Partito Democratico, SiAmo Vercelli, Voltiamo Pagina e Michelangelo Catricalà (Gruppo Misto).

 

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