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Provincia di Vercelli
A dicembre 2022 la rivoluzione copernicana degli incarichi dirigenziali, con i nuovi compiti

TRIPPA PER I GATTI / 896 - L'Ambiente è mio, parola di Vero - La nuova Dirigente della Provincia Veronica Platinetti subentra a Piero Gaetano Vantaggiato nella Direzione del settore strategico - Ma forse se ne sono accorti in pochi - Intanto da Ferno una tegola per l'Amministrazione: il precedente penale che nessuno si aspettava

Anche il Comune di Grignasco dovrà porsi domande su quel Decreto Penale di Condanna

La data è, a suo modo, storica.

Eppure è passata inosservata ai più.

Ai più, che ancor di più forse non si può, al punto che la diretta interessata, l’Arch. Veronica Platinetti (nello slang palatino: “la Vero”) si è, verosimilmente, vista costretta a diramare una vera e propria circolare che dice più o meno, al resto del Mondo: guardate, Signori cari, che adesso la Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Vercelli sono io, la Vero.

Ma ecco la lettera, integrale.

 

Cos’è capitato?

Bisogna andare, come sempre, con ordine.

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Dunque, bisogna sapere che, un bel giorno, l’antivigilia di Natale del 2022, il Presidente della Provincia prende carta e penna (questa volta, pare, munito dei conforti cosiddetti “Tecnici”) e decreta che, dal 2023 in poi, ciascuno dei tre Dirigenti di Via San Cristoforo abbia nuovi (rinnovati) compiti, ben precisi

– leggi cliccando qui l’Atto integrale –

Si cambia.

Alcuni cambiamenti sono di minore rilievo, altri vere e proprie rivoluzioni copernicane.

Ad esempio, l’Ing. Marco Acerbo (sempre nello slang palatino: il Marco), se conserva la competenza della Viabilità (sugli avanzamenti di carriera di questo Settore ci si intratterrà in altro articolo perché, obbiettivamente, c’è troppa roba da mettere insieme) viene sollevato da quella sulla Stazione Unica Appaltante.

Sicchè passano alla Vero anche le procedure per le gare d’appalto bandite dai Comuni minori

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Ma la vera e propria svolta epocale è quella che rende responsabile la stessa Platinetti anche del Settore forse più strategico di tutta l’Amministrazione: l’Ambiente.

E si potrebbe dire che sia il più strategico, senza “forse”, solo che si abbia riguardo, ad esempio, ad una delle decisioni più impattanti di sempre sul territorio (seconda – a memoria di chi scrive – solo al revamping, a suo tempo concesso ad Atena, per l’Inceneritore di Via Asigliano): stiamo, naturalmente, parlando dell’approvazione del progetto di Asm Vercelli spa per la realizzazione dell’impianto produttivo di pallet,

ormai pressochè ultimato in Via Libano a Vercelli – leggi qui –

e leggi qui anche qualche stupefacente particolare sull’istruttoria,

Insomma, la responsabilità tecnica in tema di Ambiente è uno dei crocevia nevralgici dell’economia e del territorio della provincia di Vercelli.

Abbiamo detto dell’impianto per la produzione di pallet dal legno di scarto: dal punto di vista del bilanciamento tra opportunità ed oneri, la decisione di consentire ad Iren – Asm Vercelli spa di realizzare questo stabilimento perfeziona un equilibrio territoriale a suo modo esemplare, che si può riassumere anche così.

Alla città di Vercelli tutto l’impatto ambientale: il potenziale inquinante dei legni di scarto, il rischio di emissioni “odorigene”, il transito di 7 mila camion per portare i legnami, intrisi di formaldeide, un beneficio occupazionale minimo, pari sì e no a 20 persone assunte.

Alla Valsesia, un bell’appalto di 14 milioni di euro che Asm Vercelli assegna all’Impresa Bertini.

Per cosa?

Proprio per edificare – clicca qui –  lo stabilimento di Via Cesare Libano.

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Vogliamo credere che, all’epoca in cui l’autorizzazione è stata concessa (dicembre 2020), nessuno avrebbe mai, neppure lontanamente, potuto anche solo immaginare che, una volta ottenuto il via libera, Asm Iren avrebbe poi appaltato proprio a Bertini.

E come avrebbero potuto saperlo, per esempio, Eraldo Botta, lo stesso Vantaggiato?!

Non sono mica la risposta vercellese e valsesiana al Mago Otelma, vivaddio.

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Dunque – ne abbiamo visto solo qualche scampolo – l’importanza del Settore Ambiente è anche questa.

Passa tutto di lì.

Passava, quindi, tutto al vaglio dell’Ufficio diretto, appunto fino al 23 dicembre scorso, da Piero Gaetano Vantaggiato (nello slang palatino, pure lui accessoriato di nick name:).

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Ma torniamo alla nuova distribuzione delle competenze tra i Dirigenti.

Perché questo turn over?

Forse perché è la stessa norma generale a prevedere una rotazione degli incarichi, come si era da sempre affannata a ricordare ai maggiorenti provinciali l’ex Segretario e Direttore Generale, Dott.ssa Antonella Mollia (nello slang palatino delle varie chat: la Anto).

E vabbè.

Sarà per questo motivo (l’affannarsi a richiamare, nemmeno fosse stata una Santa Caterina da Siena con il Papa Gregorio XI) o per qualche altro motivo, ad un bel momento la Anto fu messa in condizione di andarsene, cosa che – se forse procurò un temporaneo e magari illusorio sollievo in qualche ufficio della Provincia ed in quelli di qualche rinomata Impresa di costruzioni valsesiana – lasciava, tuttavia, assai dubbioso, invece, qualsiasi osservatore delle cose politiche ed amministrative.

Sicchè si poteva, giusto un anno fa o quasi, titolare così – leggi cliccando qui – la prima delle Trippe per i Gatti rubricate alla serie “Provincia Style”.

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Ma non divaghiamo con gli anniversari.

Anche perché pare proprio che il “vissuto” di Piero Gaetano stia dando nuovi pensieri ai suoi irenici datori di lavoro.

Vediamone qualcuno, di questi motivi di riflessione.

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LA SOCIETA’ DI CAPITALI CON SEDE A BARCELLONA

Stiamo, naturalmente, parlando della Barcellona in Catalogna, resa famosa dalla Sagrada Familia, non è la Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, nota in epoca moderna perché vi troneggia il ‘Monumento al seme d’arancia’.

Come forse il Lettore ricorderà

– comunque ci si può rinfrescare la memoria cliccando qui –

un bel giorno di novembre del 2022 appena trascorso, salta fuori che l’industrioso Piero Gaetano Vantaggiato (che nello slang palatino è anche conosciuto come:) avesse ricoperto cariche sociali in una società di capitali avente fine di lucro e sede, appunto, in Spagna.

Una società attiva in settori (rifiuti, discariche, ambiente, energia) assai assonanti con quelli che hanno sempre costituito le competenze affidate al Settore Ambiente dell’Amministrazione Provinciale.

La società si chiama “Oligor Experience sa”: ma l’articolo dice molto, è sufficiente cliccare per saperne di più, senza appesantire ulteriormente questo testo.

Come abbiamo già visto, dunque, si tratta di una questione che ha fatto inarcare il sopracciglio di qualche cultore di belle lettere.

I cultori dicono qualcosa che suona così: ma guardate, Signori cari, che noi ci ricordiamo di una norma abbastanza chiara, a proposito di questi argomenti.

Recata all’Ordinamento dal Testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato (1957).

Ebbene, a prima vista, salvo errori, la norma direbbe qualcosa che suona così:

Art. 60  – L’impiegato non può esercitare il commercio, l’industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del ministro competente.

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E’ vero che sia roba vecchia, però vai a sapere come potrebbe pensare di regolarsi, a proposito, un giurisperito di altissimo profilo, di chiara fama, come il Segretario e Direttore Generale, Dottore Fausto Pavia (che potrebbe avere già un nick name, magari: Pv), eventualmente assistito da altro giurisperito di lunga esperienza, l’Avv. Antonio Rosci (possibile nick: Ros?), Avvocato interno della Provincia.

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Come abbiamo già richiamato, queste iniziative iberiche, questa situazione che, in fondo, potrebbe rivelare semplicemente una grande voglia di darsi da fare, lavorare, passare operosamente e costruttivamente il proprio tempo, non è, tuttavia, l’unica a dare, oggi, qualche pensiero agli Amministratori della Provincia.

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FERNO, PROVINCIA DI VARESE

Perché circola ormai, da bocca ad orecchio, una ulteriore informazione.

Di che si tratta?

Si tratterebbe (il condizionale è d’obbligo, perché sempre, fino a prova del contrario, è appena doveroso dare per acquisita la perfetta buonafede di chicchessia) di questo.

Pare (dicunt) che Piero Gaetano abbia, in anni non troppo lontani, subito un lieve incidente di percorso.

Occorsogli in quel di Ferno.

Paese lombardo in provincia di Varese che, a dispetto dei suoi esigui confini e relativamente scarni registri anagrafici (vi hanno dimora non più di 6 o 7 mila abitanti) è uno dei luoghi più frequentati d’Italia.

Semplicemente perché su quel territorio comunale insiste la maggior parte del compendio dell’Aeroporto Internazionale di Malpensa.

Ebbene, cosa sarebbe successo a Ferno?

Anzitutto, bisogna inquadrare i fatti (se confermati) nell’appropriato contesto temporale.

Il Tribunale di Busto Arsizio (Ferno è in quella giurisdizione) in persona del GIP (Giudice per le Indagini Preliminari) avrebbe emesso un Decreto penale divenuto esecutivo nell’ottobre 2018.

I fatti contestati avrebbero integrato ipotesi di reato previste (in un caso) agli articoli 56 e 640 del Codice Penale e, nell’altro caso, art. 491, Comma 1.

Si tratterebbe di ipotesi di tentata truffa, nel primo caso e di falsità in titolo di credito, nell’altro.

I fatti contestati, si sarebbero verificati all’inizio di gennaio 2017.

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Come abbiamo visto, niente più, sempre se confermato, di un incidente di percorso.

Sarebbero state riconosciute le attenuanti generiche e la pena detentiva comminata, di 4 mesi e considerate le diminuenti di rito del decreto penale, interamente convertita in una multa di qualche migliaio di euro, peraltro con la sospensione condizionale della pena.

Dunque, dove starebbe il problema che in queste ore si sta affacciando agli ambulacri palatini della Provincia?

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QUELLE BENEDETTE NORME SUGLI INCARICHI

Di nuovo entrano in azione i cultori di belle lettere, che – e dalli – inarcano nuovamente il sopracciglio.

E dicono qualcosa che potrebbe suonare così: ma lo sapete, Signori cari, che l’art.34 (obblighi) del Contratto di lavoro dei Dirigenti, alla voce “Obblighi” ed alla lettera g), dice espressamente:

“g) informare l’amministrazione, il Ministero dell’Interno o le altre amministrazioni che si avvalgono dei segretari collocati in disponibilità, ai sensi rispettivamente dell’art. 7, comma 1 e dell’art. 19, comma 5, del DPR n. 465/1997, di essere stato rinviato a giudizio o che nei suoi confronti è esercitata l’azione penale”.

Ora, non possiamo sapere noi se il Dottore Piero Gaetano abbia o no, e quando, informato la Provincia che, nei suoi confronti, fosse esercitata questa “azione penale” per i fatti di Ferno.

Però – sempre i cultori di belle lettere – asseriscono che toccherebbe alla Provincia interessarsi un po’ di queste cose.

Lo hanno fatto?

Non lo hanno fatto?

Intendono farlo?

E chi lo sa?!

Come avrebbe detto la disincantata Signora Odile Juve, mentre cala il sipario su “La Signora della porta accanto”, di Francois Truffaut:”nessuno chiederà mai il mio parere”.

E figuriamoci, allora il nostro.

Quindi, per ora e per quanto riguarda l’Amministrazione Provinciale, il problema resterebbe lì come un caciocavallo appeso.

Primo: il Dottore Piero Gaetano Vantaggiato ha o non ha informato la Provincia di questa pendenza penale?

Secondo: se lo ha fatto, quali osservazioni avrebbe, in proposito, sviluppato l’Ente?

Terzo: se non lo ha fatto, perché ha ritenuto di soprassedere?

Quarto: la Provincia (sempre che non se ne sia già interessata prima) che intenderebbe fare, se verificasse che il precedente c’è effettivamente?

Quinto: e se nessuno (né l’interessato, né il datore di lavoro) dice niente, siamo sicuri che sia tutto ok?

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E TORNA IN BALLO IL COMUNE DI GRIGNASCO

Ma l’Amministrazione Provinciale potrebbe non essere l’unica coinvolta, ove fossero confermate le circostanze di cui abbiamo detto, afferenti alla sfera penale.

Perché vi sono anche Comuni, come ad esempio quello di Grignasco, che hanno, da tempo e continuativamente, onerato Piero Gaetano Vantaggiato del delicato incarico di Componente dell’Organismo Indipendente di Valutazione.

Si tratta della struttura nominata da ciascun Ente, deputata alla valutazione delle cosiddette “performance” dei singoli dipendenti e responsabili a vario titolo di settori, uffici e funzioni.

Ebbene, in questo caso la materia è regolata da norme di Legge, non soltanto contrattuali, che – sempre secondo i cultori di belle lettere – sono chiare, soprattutto per quanto riguarda i requisiti di “integrità”:

“c) di integrità:

  1. non essere stati condannati con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione, per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l’ambiente, contro l’ordine pubblico, contro l’economia pubblica ovvero per un delitto in materia tributaria (…)”.

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Dunque, pare proprio (se avessero ragione i cultori di belle lettere che inarcano il sopracciglio) che anche il Comune di Grignasco potrebbe porsi (e, a sua volta, porre) delle belle domande.

Perché Vantaggiato è da molti anni, appunto, componente dell’Organismo di Valutazione (Oiv), come sempre e chiaramente riportato dalle varie deliberazioni:

ne alleghiamo di seguito una, tra le molte che sono state reperite – leggi qui –  

che pare particolarmente significativa anche perché ne cita, riprendendole in parte narrativa, le precedenti.

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Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

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