Hanno voluto fare “i signori” e, almeno per il momento, la risposta che hanno ricevuto è stata assai simile a quella resa celebre da “Il Marchese del Grillo”.
Perché, a Gattinara, le Opposizioni al baglionismo, che pare refrattario anche alla dura ed inequivocabile lezione referendaria, fanno sul serio.
Ma con garbo; soprattutto, garbo istituzionale.
Rispettando, prima di tutto e scrupolosamente, nella forma, non meno che nella sostanza e nello spirito, il Regolamento per lo svolgimento del Consiglio Comunale.
Ma andiamo con ordine.
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Dunque, bisogna sapere che, così come in molte altre realtà, in Comune di Gattinara, se “un quinto” dei Consiglieri
Comunali – leggi qui integrale il regolamento per lo svolgimento delle riunioni consiliari –
prende l’iniziativa e chiede la trattazione di qualsiasi argomento (ovviamente, conferente) il Consiglio deve (dicesi: deve) essere senza indugio convocato.
Ebbene, le Opposizioni a baglionismo, che hanno avuto ed hanno l’intelligenza politica ed anche lo spirito di servizio nei confronti della loro comunità, di mettere da parte le distinzioni politiche, per unirsi nell’azione amministrativa, possono contare su quattro Consiglieri: Mariella Goldin, Francesco Patriarca, Marco Barattino, Patrizio Petterino.
Sono in quattro su 12 componenti l’Assemblea cittadina.
Quindi, ben oltre “un quinto”.
Perciò, se volessero, potrebbero fare saltare e ballare il Sindaco (una buona Signora, molto per bene, di cui ora ci sfugge il nome) il Vice Sindaco, e compagnia bella, chiedendo, quando a loro garba, di discutere qualsiasi argomento.
Insomma, un po’ di “filibustering” (nella città dove il precedente Consiglio Comunale ha deliberato l’annessione di Lenta con un solo voto di maggioranza, sarebbe cosa da educande) forse non nuocerebbe.
Ma no: l’Avv. Goldin e gli altri mantengono un profilo del tutto istituzionale (il che, comunque, è facile immaginare porterà a loro un’ancora maggiore stima degli elettori) e prendono carta e penna per presentare tre belle “interpellanze”.
Le vedremo tra poche righe, proponendole poi integralmente ai Lettori, in jpg espanso al termine dell’articolo.
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Le protocollano al Comune il 16 maggio scorso.
Com’è come non è, nell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale che si terrà domani, lunedì 30 maggio, la discussione e risposta a queste interpellanze non si vede.
Ecco di seguito l’Ordine del Giorno per estratto.
Come mai?
E chi lo sa?!
Difficile credere ad un veto del Sindaco, ove si fossero ricordati di interpellarla.
Forse penseranno di parlarne comunque, “fuori sacco” terminata l’adunanza.
Nei corridoi si dice che la discussione (in questa seduta) delle tre interpellanze abbia fatto inarcare il sopracciglio di tal dottoressa Donatella Caruso, Vice Segretario e – non meno – responsabile della transizione digitale.
Vai a sapere.
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Si vedrà quando, in Comune, qualcuno darà l’impressione di interessarsi a ciò che la metà dei cittadini può pensare.
Non va, infatti, dimenticato che l’attuale amministrazione è stata eletta con il 52 per cento dei consensi (e, comunque, dall’altra parte c’è un bel 48 per cento che la pensa diversamente) ma soltanto del 60 per cento degli aventi diritto: tanti sono stati, infatti, coloro che si sono recati alle urne.
Hanno votato poco più di 4 mila persona, su 6.700 aventi diritto.
Per una consultazione amministrativa, un dato che dovrebbe fare pensare: riflettere ben oltre i penosi teatrini di Facebook.
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Ma ecco cosa vogliono sapere i Consiglieri di Opposizione al Comune di Gattinara.
Per prima cosa la situazione di Corso Valsesia.
Mancano i dissuasori di velocità lungo la strada e la segnaletica verticale non risponderebbe alle previsioni dettate dalle norme.
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Con la seconda interpellanza, le Opposizioni mettono il dito, più che su una piaga, di certo su una imbarazzante rappresentazione della realtà.
Se sarà dimostrato vero quanto affermano gli interpellanti, pare proprio che Daniele Baglione non abbia lasciato nemmeno l’ufficio del Sindaco alla buona Signora che il popolo ha eletto (sia pure di misura).
Insomma, si sarebbe tenuto il suo studio, quasi a dire che l’ufficio del Sindaco sarebbe l’ufficio di Baglione.
Superfluo precisare che i costi per ricavare un nuovo studiolo per la Signora titolare della fascia tricolore sono stati, però, posti a carico della collettività.
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Terza domanda ed a proposito di fascia tricolore: ma a nessuno viene da ridere vedendo che il faccione dell’ex Sindaco, con l’eterno sorriso stampato in volto, è ancora quello che campeggia sui manifesti in Viale Marconi.
Dicesi “sorriso” ma riservato ai fotografi e per il teatrino di Facebook.
Se qualcuno avesse visto lo streaming, quando ha apostrofato i dissidenti, ospite al Consiglio Comunale di Lenta, l’anno scorso, sarebbe forse rimasto impressionato per il piglio ed il cipiglio.
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I Consiglieri di Opposizione non si sono (ancora) posti questa domanda: ce la farà la buona Signora cui Baglione non ha lasciato nemmeno l’ufficio, a tollerare tutto ciò per 5 anni?