Sinceramente, non riusciamo a capire.
Non riusciamo a comprendere il motivo di una delusione.
Perché ancor più incomprensibile è la ragione plausibile che potrebbe avere motivato l’illusione.
Cioè: ma perché tanti amici si stracciano le vesti se nessun rappresentante del Comune di Vercelli ha partecipato alle Esequie di Angelo Gilardino?
Perché strabuzzano gli occhi se ieri – 27 gennaio – si è tenuta una riunione del Consiglio Comunale, la prima dopo la scomparsa del grande Artista, e nessuno ne ha commemorato la figura?
Del resto, ieri era il Giorno della Memoria e, anche di questo, si sono dimenticati.
Nessuno ha preso la parola: non il Sindaco, non il Ragioniere Capo del Comune di Borgosesia, che la padana provvidenza ha voluto onerare, designandolo all’incarico di Vice Sindaco di Vercelli.
Non il Presidente del Consiglio Comunale, che stava come un topo sotto la scodella, perché si sarebbe (come vedremo meglio in altro articolo, parlato proprio di lui), ma nemmeno il Vice Presidente, che pure una parola buona l’ha sempre avuta per tutti.
La chiamano “Giunta del Niente” per qualche motivo.
O no?!
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Ma andiamo con ordine.
Dunque, le esequie di Asigliano Vercellese.
C’era anche il Sindaco di Aosta, Gianni Nuti, che è un noto musicista, musicologo e, nel suo piccolo, anche Docente universitario.
Ad accoglierlo (ad accogliere il Sindaco di un Capoluogo di Regione) le Istituzioni locali forse hanno pensato potesse bastare il pur bravo Lillo Bongiovanni, Vice Sindaco di Asigliano Vercellese.
Non un’anima dalla Amministrazione Provinciale, ma questo non deve meravigliare più di tanto perché, forse, da Borgosesia non era arrivato nessun ordine.
E quando i gregari politici sono senza ordini, come fanno a prendere iniziative?!
Per il Comune di Vercelli è un po’ diverso anche in quanto, se uno fosse andato a vedere all’anagrafe di Piazza Municipio, avrebbe trovato proprio il fascicolo intestato al residente Gilardino Angelo.
Abbiamo tentato di intuire qualcosa, che aiutasse magari a capirne di più.
Taccuino alla mano, abbiamo cercato di immaginare le dichiarazioni di qualcuno tra gli interessati, perché ci è parso giusto ascoltare – almeno a livello sapienziale – cosa avessero da dire.
Così, ecco le interviste impossibili.
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Prima della lista, Gianna Baucero, Assessore alla Cultura.
VercelliOggi.it: buongiorno Assessore.
Gianna Baucero: se lo sa lei…
V.O.: no, scusi, non abbiamo ancora detto niente, semplicemente “buon giorno”.
G.B.: ecco, appunto, mi dispiace, ma non ho elementi per confortare la sua tesi. Che sia giorno lo apprendo da lei. Buono, poi, è un giudizio, rispettabile, ma tutto suo.
V.O.: passiamo oltre, se permette. In tanti si sono meravigliati che l’Assessore alla Cultura del Comune non abbia partecipato alle esequie del grande musicista.
G.B.: e come avrei potuto sapere di un funerale? Nessuno mi ha detto niente.
V.O.: però che fosse venuto a mancare il Maestro, questo non poteva non saperlo.
G.B.: non vedo questo automatismo. Ripeto che nessuno mi ha detto: vai al funerale.
V.O.: non insistiamo, grazie comunque.
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Ecco Romano Lavarino, Presidente del Consiglio Comunale.
Anche a lui la domanda di rito.
V.O.: scusi, Presidente Lavarino, come mai non ha trovato il tempo per una presenza in Chiesa ad Asigliano Vercellese?
In fondo, la S.Messa si è celebrata alle 15. Consideriamo pure mezz’ora per andare, mezz’ora per tornare, un’ora di celebrazione, si sarebbe trattato di due ore.
R.L.: vedo che trascura particolari importanti e la sua analisi risente di queste lacune, restando, perciò, in superficie.
V.O.: se è così ce ne scusiamo senz’altro. Cosa ci sarebbe sfuggito?
R.L.: le è sfuggito il fattore meteo.
V.O.: ma no, ci permetta. Anzi, si è trattato del primo pomeriggio soleggiato dopo tanto tempo, il clima è parso mite; quasi una complicità della Natura che ha voluto accogliere tante persone arrivate da lontano: Roma, Parigi…
R.L.: appunto. Ho approfittato proprio delle ore più calde della giornata, di quella prima giornata di bel tempo, per non rimandare oltre ciò che avrei già dovuto fare da tempo.
V.O.: qualche gravoso impegno istituzionale?
R.L.: impegni superiori. Ho dovuto lavare la macchina dell’On. Paolo Tiramani e poi, visto che ormai sono diventato bravo e veloce (pur senza trascurare di rimuovere anche la minima pinzillacchera dai tappetini in feltro), anche l’auto del Vice Sindaco, l’Economista imprestato alla politica nonché, Ragioniere Capo del Comune di Borgosesia.
V.O.: tanto di cappello. Due macchine in un solo pomeriggio non è poco.
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Gli appunti dicono ora delle motivazioni di Gian Carlo Locarni.
Il neo Assessore alla Protezione Civile e Varie ed Eventuali è sempre disponibile.
V.O.: dunque nemmeno lei, Assessore, sempre presente ogni volta che le è possibile, ha trovato un paio d’ore?
G.L.: mi pare esiziale, questa domanda da par suo come se fosse costoro.
V.O.: il nostro sguardo forse tradisce smarrimento, perché soccorre con una spiegazione.
G.L.: proprio VercelliOggi.it si compiace di chiamarmi Dante, come l’amico di Alighieri.
V.O.: permetta, guardi che Dante e Alighieri sono la stessa persona, almeno, che si sappia.
G.L.: sono sempre disponibile ad ascoltare tutti, quindi anche lei e voglio crederle. Mi spiego anche meglio, se davvero è così, perché certe strade si chiamino nei due modi: Dante e Alighieri. Comunque, non è questo il punto.
Il punto è che, come VercelliOggi.it ha annotato, la musica non è la mia vocazione. La mia vocazione è la lingua italiana.
Per sua norma, scrivo anche libri. Quindi non invado il campo dei fagioli di altri, presenziando alle esequie di musicisti.
V.O.: bisogna ammettere che c’è una logica, in tutto ciò.
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Mimmo Sabatino, è sempre cortese ed entusiasta e non ci fa mancare una parola sincera.
V.O.: Assessore, nemmeno lei ha rappresentato il Comune al funerale…
M.S.: ma guardi che a me risulta vivo.
V.O.: sì, certo, vivrà sempre nei nostri cuori, è molto bello che lei lo ricordi.
M.S.: no, dico che non è mica morto. E’ andato via dalla Pro Vercelli, ma, per fortuna sua, è vivo e vegeto. Me lo ha assicurato anche il Ghiottone: e quello che dice il Ghiottone, per me è oro colato. Del resto, nel mondo del Calcio si dice “Gilardino, suonaci il violino”. E quindi non capisco perché tutti si ostinino a dire che sia morto e, poi, che fosse un chitarrista.
C’è davvero tanto lavoro da fare per raddrizzare queste cose, che ci hanno lasciato. Ma ce la faremo, uniti con il Sindaco Andrea Corsaro.
V.O.: gettiamo la spugna.
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Saliamo la scala gerarchica. Ecco il Vice Sindaco, Massimo Simion.
V.O.: Dottore, come mai questa assenza? Perché non ha fatto supplenza del Primo Cittadino alle esequie di Asigliano?
M.S.: perché erano di pomeriggio.
V.O.: capisca chi può.
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E, finalmente, l’opportunità di avere al nostro taccuino impossibile nientemeno che il Pirata, il Sindaco: quanto ci piacerebbe essere accolti nello Studio Azzurro, al piano nobile ed esordire…
V.O.: ci scusi.
A.C.: vedremo.
V.O.: no, era un modo di dire per attaccare discorso.
A.C.: volevo ben dire che le fosse venuta in mente un’idea decente.
V.O.: ma no, suvvia…non dica così!
Ma … cosa fa?! Si alza, si risiede, si alza ancora, va verso la porta della Segreteria… Come si fa a parlarLe, è un moto perpetuo.
A.C.: già ho poco tempo per soffermarmi sulle cose importanti, figuriamoci se posso dedicare attenzione per più di 15 secondi ad un fecaloma come il suo taccuino.
V.O.: ma la prego, non si abbandoni così, suvvia, cercherò di venire al dunque.
A.C.: le dico subito che Gilardino era uno di quei musicisti che a me non dicono più di tanto.
V.O.: ma no, perché? E’ stato persino direttore della Fondazione Segovia per molti anni: un astro nel firmamento della musica, una figura che ha segnato il ‘900.
A.C.: tutto quello che vuole, però, in tanti anni, non si è mai distinto nel fundraising
V.O.: e questo ci pare un ulteriore merito, comunque non certo un demerito: era uno studioso, forse poco pratico. Ma, perchè, ci sono musicisti vocati al fundraising?
A.C.: ma dove vive?!
V.O.: quindi, se ben comprendiamo, parrebbero apprezzabili i musicisti che sembrano avere spesso la mano tesa, un po’ come quelli che suonano lungo la via?
A.C.: Ma non mi faccia parlare. Peraltro, Gilardino era uno che si faceva pagare.
V.O.: questa affermazione può apparire, all’orecchio del profano, ambigua, la prego di spiegarci.
A.C.: vede, se una grande Casa discografica si rivolgeva all’ illustre scomparso per acquisire una sua registrazione, gli offriva un compenso.
V.O.: ma sembra una cosa normale. Le Case discografiche fanno tutte così con i grandi artisti, da Von Karajan a Uto Ughi, se ne assicurano la collaborazione e, in cambio, propongono un onorario.
A.C.: vedo che capisce poco. Gli artisti furbi sono quelli che pagano loro la Casa discografica, per farsi incidere i Cd.
Così poi, quando fanno fundraising, possono vantare di avere pubblicato tanti Cd e abbelliscono il curriculum.
Insomma, investono.
V.O.: ah, certo, se c’è qualcuno che riesce a fare fundraising in questo modo, è di sicuro, a suo modo, un artista.
Altrettanto sicuramente, non è parente di Angelo Gilardino.
Finiamo qui.
In fondo, assenti sono quelli che non ci sono.