TRIPPA PER I GATTI / 899 – Sgamato, Lavarino se ne va – L’uovo di cuculo torna nel cuculo - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Alla salute (anzi, alla facciazza) degli elettori leghisti del 2019, si tiene il posto ( quasi 3 mila euro lordi al mese) di Presidente del Consiglio Comunale

TRIPPA PER I GATTI / 899 - Sgamato, Romano Lavarino se ne va - Fratelli d'Italia cerca di fare rientrare l'uovo nel cuculo - Finalmente l'abbraccio con il Ghiottone - Per ora il Sagacissimo resta con il cerino in mano -  

Ma Andrea Delmastro frena: saremo generosi con gli alleati -

Chi dev’esserci rimasto male, ma veramente male, è il Sagacissimo (Cfr. nota a piè di pagina*).

Perché è assai verosimile che quelli di FdI ora dovranno prendersi una pausa.

E, così, gli toccherà aspettare.

Mentre pare proprio che qualche ragione per avere fretta ci sarebbe, perché – dicunt – il terreno incomincerebbe a scottare.

Del resto, nel corso dell’intervento con cui ha concluso la conferenza stampa di oggi, 27 febbraio, per annunciare il passaggio di Romano Lavarino dalla Lega a Fratelli d’Italia, il Sottosegretario alla Giustizia On. Andrea Delmastro ha come raffreddato gli entusiasmi degli eventuali, ulteriori aspiranti transfughi:

”Noi (FdI, ovviamente)  siamo generosi con gli alleati”.

Ripetuto due volte, forse tre.

Come dire: non incazzatevi (voi della Lega) più di tanto perché, capo primo, a parte Lavarino e Simion non abbiamo altre uova di cuculo da fare rientrare nel cuculo (esercizio, peraltro, tutt’altro che facile per qualsiasi pennuto, ndr).

Capo secondo, ora non siamo ancora pronti a fare fuori il Pirata: quando sarà il momento ne parleremo.

La cautela “preventiva” pare tutt’altro che immotivata.

Sono ormai in molti, infatti, da una parte e dall’altra dell’Aula consiliare di Palazzo Civico, a pensare: ma perché stanno ancora (quelli della Lega) in questa maggioranza che, già di suo, è deprimente?

Guardate come ha fatto il Movimento5Stelle: persino loro, nuovi alla politica, ma un minimo scafati, hanno capito che sarebbe stato vitale mollare Mario Draghi ed il suo Governo.

E gli elettori li hanno premiati, mandando a lavorare la pur nutrita schiera di transfughi seguaci di Luigi Di Maio.

Ma non divaghiamo: del Sagacissimo e delle sue possibili ambasce riparleremo tra breve, mentre delle possibili convulsioni della maggioranza (e ridiamo) che regge, sorregge e corregge la Giunta del Niente, si dirà in altro articolo.

Perché ora occorre andare con ordine.

***

Cos’è è capitato?

Praticamente quello che la Trippa n. 898 – leggi qui – ha preconizzato qualche giorno fa.

Lavarino e Simion sarebbero, dunque, stati ampiamente sgamati e, per loro, l’esperienza nella Lega sarebbe, comunque, giunta all’epilogo.

Per il Romano, in fondo, questo transito potrebbe rivelarsi come una liberazione: ora può finalmente stare dalla stessa parte del Ghiottone.

***

A differenza del Sagacissimo, Lavarino non è mai stato propriamente parte attiva del Gruppo del Pasqua

– leggi qui cosa sia stato il Gruppo del Pasqua – .

Lui si è convertito al verbo valsesiano a cavallo tra dicembre 2019 e gennaio 2020 e, da allora, forse perché diventato affidabile agli occhi dell’ Onorevole Emerito, è stata tutta un’escalation.

Dapprima sostituisce nell’incarico di Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale Alessandro Stecco.

Che viene confinato ad occuparsi di cose regionali, senza che possa più toccare palla in quelle di Palazzo Civico.

E pensare che la candidatura del Luogotente in congedo nella lista della Lega 2019 era stata vista tutt’altro che con favore, tanto dal Ghiottone, quanto dal Sagacissimo.

Erano stati proprio Stecco e Dante (cfr. la seconda nota a piè di pagina *) ad insistere.

Ed ora eccoli serviti: del resto, diceva un saggio disincantato, nulla del bene che hai fatto resterà impunito.

Dunque, prima si fa fuori Stecco.

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Poi, passa qualche tempo, ed è la volta di Maurizio Tascini – leggi qui – .

Ancora oggi nessuno ha capito davvero perché l’Assessore leghista dovesse essere segato così malamente ed a sangue freddo.

Se non per una ragione assai pratica: facendo saltare   una testa, si sarebbero messi a posto due fondoschiena, su altrettante poltrone, in un colpo solo.

E ci spieghiamo.

Liberato il posto di Assessore già occupato da Tascini, si dava conforto, con uno stipendio più alto (ora di circa 3.600 euro al mese) allo stesso Dante.

Ed il posto di Presidente del Consiglio Comunale, già occupato dal novello stilnovista, sarebbe stato libero proprio per il fedelissimo.

Da leccarsi le dita: ora, con la riforma degli Enti Locali, l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale frutta poco meno di 3 mila euro lordin al mese, quasi fosse un Assessorato.

Ma, a parte tutto ciò, che ben poco ha, tanto di politico, quanto di amministrativo, non si capisce un motivo logico per cui Tascini dovesse essere fatto fuori.

E, peraltro, lo stesso Tascini, pur privato del posto, è rimasto nella Lega.

Mentre il fedelissimo Luogotenente in congedo, pur lasciando la Lega, pare proprio che si tenga, alla facciazza degli elettori leghisti, il posto di Presidente del Consiglio Comunale e, ovviamente, i quasi 3 mila euro (lordi) al mese.

Insomma, il candidato che chiedeva agli elettori il posto  per occuparsi di sicurezza, avrebbe poi pensato anche alla vecchiaia, mettendo in sicurezza il posto.

Ma nessuno pensi alla virgiliana “auri sacra fames”; è spirito di servizio.

A proposito di sicurezza, in tanti si ricordano ancora quando fibrillava alla grande, come se non fosse ancora del tutto contento,

agitando la necessità di arrivare ad un bel turn over proprio al Comando di Via Donizetti – leggi qui -.

Poi si è tranquillizzato.

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E il Sagacissimo?

Ora resta a lui il cerino in mano.

Sa che nella Lega non ha più né spazi, né speranze di carriera e nemmeno di conferme.

Ma, almeno per ora, non ha una possibilità immediata di essere cooptato a sua volta in Fratelli d’Italia.

Nella schiera, ormai ampia, dei cooptati, peraltro, serpeggia l’inquietudine perché, chiunque sappia fare due righe di conti (e se non sa, può farsi sempre aiutare del Prof. Mario Matto di Santhià) si avvede che sarà difficile trovare un posto a tutti.

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Note a margine:

1 * – Qualche amico avrebbe coniato l’affettuoso nick name di “Sagacissimo” per Massimo Simion, ricordandone lo straordinario acume politico messo in campo in quel di Santhià, per propiziare le fortune del Centrodestra, a partire dal 2010: da allora la città è sempre stata governata da Giunte di Centrosinistra.

Si narra che qualche drappello di ammiratori, quando si annuncia una visita in quel di Sant’Agata, lo attenda alla rotonda nei pressi del cavalcavia e gli renda il saluto a mo’ di ola: Saga – sagacissimo / Saga – Sagacissimo / sa – ga – cissimo – sa – ga – cissimo (…).

***

2 * – Con il simpatico nick name di “Dante”, alcuni amici hanno voluto in qualche modo riconoscere il ruolo di “re” inventore della lingua italiana che il Segretario Cittadino della Lega, Gian Carlo Locarni, si è guadagnato sul campo, in particolare con certi post di Facebook, idonei a dischiudere nuovi e prima d’ora mai non solo esplorati, ma neppure immaginati orizzonti semantici.

Ne è un recente esempio questo post

con il quale celebra le virtù di un giovane giocatore della Pro Vercelli, in grado di concepire non già o soltanto un quasi banale abbraccio “ideale”, bensì di vagheggiarne uno “ideologico”, del resto senz’altro più conferente se si vuole riconoscere qualcosa alla politica ed alle sue prerogative.

 

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