TRIPPA PER I GATTI / 817 – Eccomi, manda me – - VercelliOggi.it VercelliOggi
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TRIPPA PER I GATTI / 817 - Lo spirito di servizio come il coraggio di Don Abbondio: o ce l'hai o non ce l'hai - Oltre al lavoro in Provincia, tanti incarichi, tutti pagati a parte, per Piero Gaetano Vantaggiato: ma come farà?!

Mutatis mutandis, largo ai giovani -

Provincia di Vercelli

Abbiamo spesso parlato della pratica, invero assai controversa, di assegnare incarichi di lavoro a dirigenti ed impiegati delle Pubbliche Amministrazioni, incarichi ulteriori rispetto a quelli che già disimpegnano nel proprio lavoro “principale”.

Tra i tanti articoli,

eccone tre, ma

il nostro archivio ne offre più di 50:

è sufficiente digitare, per esempio, la parola “tripli”.

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Ebbene, bisogna riconoscere, a distanza di anni, che i doppi e tripli incarichi di Silvano Ardizzone, Gabriele Ferraris, Fausto Pavia (dirigenti del Comune di Vercelli), sono piccole cose, al confronto di quanto riesce a sobbarcarsi il dirigente della Provincia Piero Gaetano Vantaggiato.

Inutile negarlo, l’ex Collegio dei Barnabiti, in Via San Cristoforo, è tradizionalmente più defilato di quello dei Domenicani, in Piazza Municipio; sicchè può accadere che non gli si dedichi la sufficiente attenzione.

E, del resto, non si può seguire tutto.

Per tutti, poi, la giornata ha 24 ore; o meglio: per tutti fino ad un certo punto, parrebbe.

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Ancora una volta, una precisazione è d’obbligo.

Non c’è (ci sarebbe) motivo di particolari rilievi, se una Pubblica Amministrazione aiuta l’altra.

Ad esempio: un Comune non tanto grande ha bisogno di un Tecnico?

Lo trova in un altro Comune più grande, più strutturato?

Non c’è problema.

Si mette in pratica l’istituto del “Comando”.

Il dipendente / funzionario / dirigente richiesto viene, dalla propria Amministrazione, dalla quale prende lo stipendio contrattuale ed il premio di risultato, appunto “comandato” per un certo numero di ore alla settimana, al mese, a lavorare presso l’altra Amministrazione.

E’ chiaro, giostrando questo tempo tra orario normale d’ufficio ed eventuali straordinari.

Quando è ora di pagare stipendio e straordinari, l’Amministrazione “Inviante”, dalla quale il dipendente “comandato” prende lo stipendio o stipendione, dice all’altra: guarda, caro Comune di (o Consorzio tra e via enumerando), le ore che ha lavorato da te il mio dipendente Dottor Tal dei Tali, costano tot.

E fa una bella nota di rimborso.

Il problema qual è?

E’ che il funzionario “comandato” prende sempre un solo stipendio (e lavora nell’orario di lavoro più straordinari) anche se va a lavorare per un altro Ente.

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L’andazzo che da anni ha preso piede, invece, è di altro segno, tante volte riassunto.

Praticamente, si dice (si vuol credere): ma guarda, caro Ente che mi stai chiedendo l’opera del mio caro dipendente Dottor Tal dei Tali… te lo lascio venire, ma solo se me lo fai lavorare “fuori dal normale orario di servizio”.

Come fa, il Dottor Tal dei Tali, a lavorare per un altro Ente, fuori dall’orario normale di lavoro di quello dove abitualmente presta la propria opera?

Risposta: saranno ben cavoli suoi.

Lavora di sabato, la notte, a Pasquetta.

Quando cavolo gli pare.

Ma di sabato, la notte, a Pasquetta, il (già scarseggiante) Personale che va a dirigere, dove sta?

A casa o in ufficio? Chi trova a lavorare con lui (qualcuno nel tempo ha osservato), fuori dal normale orario d’ufficio?

Sempre cavoli loro.

Rispetto al “comando”, però, questa modalità di assegnare e, soprattutto, autorizzare gli incarichi esterni, permette di retribuirli a parte (sono fuori dall’orario di lavoro) e così il dipendente è ( almeno, immaginiamo, è umanamente comprensibile ) contento.

Una contentezza che – penserebbero alcuni – potrebbe persino fare pensare ad una sorta di “sistema premiante”, costituito sulla base di una grande soddisfazione dell’Amministrazione “inviante”.

Qualcosa come: ma guardi, caro Dottor Tale dei Tali, lei lavora così bene, raggiunge tutti gli obbiettivi che le chiede la nostra Amministrazione che, sì, vabbè, prenda pure l’incarico esterno, dài… Perché no?!

Purchè – è chiaro – sia al di fuori dell’orario di lavoro qui da noi.

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Sarà per solidarietà nei confronti delle altre Amministrazioni, bisognose di aiuto.

Sarà perché c’è tanta soddisfazione per come lavori Piero Gaetano Vantaggiato.

O sarà, ancora per un po’ tutte queste cose, che la Provincia di Vercelli (si vedrà poi in persona di chi) pare proprio abbia autorizzato veramente molte collaborazioni esterne.

Che sono qui riassunte.

(In formato espanso al termine del testo)

Per una bella cifra annua: il Lettore può facilmente procedere alla somma.

Oltre allo stipendio (circa 100 mila euro) ed oltre al premio di risultato (abbiamo già visto: circa 24 mila euro per ciascun anno 2019 e 2020)  già destinati all’interessato.

Quanto sarà per il 2021?

Chi vivrà, vedrà.

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Notevole – non si può fare a meno di rilevare – l’abnegazione del Dottor Piero Gaetano Vantaggiato.

Del resto – lo insegna la vicenda umana e spirituale del Profeta Isaia – la vocazione è qualcosa che, anche quando si cerca di resisterle, finisce per conquistarti: “Eccomi, manda me”.

Qualche esegeta traduce anche “Ci penso io…”.

La “chiamata” apre la porta (le finestre, i complanari, porte finestre e tutto ciò che si può aprire) allo spirito di servizio, talvolta anche ( ma qui è foriero di insegnamenti ulteriori il Primo Libro di Samuele ) in senso dinastico.

Mutatis mutandis.

Perché, se il Dottor Piero Gaetano serve, con gran lena, le Pubbliche Amministrazioni per gli incombenti amministrativi, pare proprio che, soprattutto negli ultimi tempi, sia lo Studio di suo figlio Ing. Stefano, a soccorrerle assumendo su di sé il gravame progettuale di tante – ma davvero tante – Opere Pubbliche.

(Continua)

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