(marilisa frison) – In questo pomeriggio di sabato 5 marzo 2022, dove nell’aria soffia vento di guerra proprio vicino a noi, il parroco di Trino don Patrizio Maggioni, alle 16, ha invitato le Confraternite e i Gruppi Religiosi trinesi, a riunirsi in chiesa parrocchiale, per una chiacchierata su come noi cristiani pensiamo di comportarci e cosa vuol dire per noi essere cristiani in una situazione di emergenza come questa che sta attraversando il popolo ucraino.
“Si spera che tutto si risolva velocemente, ma i toni sono ancora molto alti e violenti”.
Osserva don Maggioni.
Senza entrare nel merito di chi abbia torto o ragione, il parroco ha voluto “tastare con mano” una piccola rappresentanza dei suoi parrocchiani in merito a quale tipo di solidarietà sono disposti a offrire, se solo aiuti di prima necessità mandati in loco, molto utili tra l’altro, oppure se sono disposti all’accoglienza delle tante persone che giungeranno o se preferiscono far finta di nulla, girare le spalle e lasciare che se ne occupino gli altri.
E se disposti all’accoglienza con che modalità?
Difficile dare una risposta, di primo acchito, presi dall’enfasi del momento viene da dire accogliamo, ma poi bisogna farsene carico, e come?
Il momento è difficile anche per noi, prima la pandemia e poi questa guerra che ha messo e sta mettendo in ginocchio anche noi.
Le bollette delle utenze sono aumentate a dismisura e le previsioni per il futuro non sono rosee.
La cosa più sensata è sembrata accogliere una o due famiglie sistemandole in appartamenti liberi in modo che abbiano la loro privacy e creare un fondo per le spese del loro sostentamento.
Un fondo generato con l’importo mensile che ognuno si impegnerà a versare, sarà libero, secondo le proprie possibilità, però dovrà essere costante e dovrà durare finché la famiglia non potrà tornare a casa propria, potranno passare anche anni.
C’è anche la possibilità di aiutare queste persone donando il proprio tempo, regalando lavori: idraulici, di tinteggiatura, di integrazione e via dicendo.
Una persona in accordo con la moglie si è resa disponibile ad accogliere in casa propria qualche profugo.
Una soluzione potrebbe venire anche dalle persone sole, loro potrebbero trarne un vantaggio nell’ospitare, per vincere la solitudine e aiutarsi entrambe.
Tante le idee messe nel piatto, però per avere un qualcosa di pragmatico e poter trarre delle conclusioni, il parroco ha chiesto ai presenti prima del commiato di dare la propria disponibilità lasciando nominativi e telefono, in modo da essere richiamati per una riunione nel giorno di martedì 8 marzo, alle 21, presso il salone Rusticoni.
A questa riunione sarà invitato anche il Sindaco di Trino Daniele Pane, e tutti insieme si vedrà come affrontare questo esodo in modo Cristiano e solidale.
A Trino la solidarietà si è sempre fatta sentire, grazie ai trinesi per quanto stanno facendo per questo popolo in fuga.
Confidiamo nel dialogo per risolvere quanto prima questa crisi a favore di una pace duratura nel tempo.