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Sono venuti in tanti per abbracciare e fare gli auguri ad uno dei figli più amati di questa città

TRINO - Festa di San Lorenzo con un ospite d'eccezione, il Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, Mons. Stefano Bedello - Purtroppo bisognerà dire "ospite", perchè ora, nel nuovo incarico, non potrà più fare parte del benemerito sodalizio - IL VIDEO

Mons. Stefano qui sarà sempre a casa e lo ha dimostrato chiaramente con parole affettuose

(marilisa frison) – La Confraternita trinese di San Lorenzo ha festeggiato il Santo nell’omonima chiesa, giovedì 10 Agosto, in occasione della ricorrenza liturgica.

Il Priore, Gianni Gennaro, ha invitato a concelebrare con don Riccardo Leone, il Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, Mons. Stefano Bedello che, alle 18 in punto, ha fatto il suo ingresso al seguito dei confratelli con don Riccardo e Giancarlo Tione, nell’antica chiesa che ospita la Madonna del Carmelo e le spoglie della Beata Arcangela Girlani.

Il carisma di don Bedello, che per la prima volta ha celebrato nella sua città d’origine nelle vesti di Vicario Generale, ha subito conferito alla circostanza i caratteri della festa, pur senza nulla togliere alla solennità della Santa Messa.

Mons. Bedello ha ricordato che a Trino c’è di tutto; è una “cuccagna”, ci sono i prodotti migliori, l’abbondanza, così come è sovrabbondante e sincero anche di affetto dimostratogli. Mostrando di ricambiare tanta affettuosa accoglienza, Mons. Bedello ha ricordato, senza tralasciare aneddoti e memorie delle cose che si usavano fare a Trino, non esitando, sia pure “iuxta modum” anche il dialetto locale.

Trino nei secoli ha dato tanti frutti di santità, più di tante altre città e paesi: il Vicario Generale ha citato tutti i Beati trinesi, senza tralasciare la devozione per il patrono San Bartolomeo, di cui tra pochi giorni ci sarà la ricorrenza con grandi festeggiamenti.

Trino profuma di santità, ha ricordato che il nostro calendario liturgico della Regione Piemonte è intriso di santità trinese.

“Oggi la santità è attuale perché è il riscatto di un’umanità che non guarda solo a se stessa, quando noi ci apprestiamo a dare una mano a chi è nel bisogno scriviamo una pagina di santità tutti i giorni”.

Poi Monsignore continua spiegando perché nel giorno di San Lorenzo è tradizione benedire l’uva e distribuirla ai fedeli dopo la Santa Messa: affinché godano del piacere dei succosi chicchi facendo rientro nelle proprie famiglie con i propri cari e quel gusto dolce ricorderà la parola di Dio, la sua sapienza, la sua saggezza, i suoi insegnamenti.

Gli acini d’uva iniziano a maturare a colorarsi proprio nel giorno di San Lorenzo, ecco perché il simbolo del frutto della vite è legato al Santo.

Non sono mancate sapienti riflessioni sul Vangelo e sulla figura di San Lorenzo, il quale ci ricorda che la vera ricchezza sta dentro di noi e dobbiamo fare della ricchezza della fede la nostra fonte, specialmente nei momenti più bui della nostra esistenza.

Dobbiamo ricordare le persone della nostra comunità che vorrebbero essere presenti e rendere lode a Dio, ma non possono perché costrette a letto nel dolore, oppure perché per la crisi hanno perso il lavoro o la casa.

Dopo la supplica al Santo e la benedizione dell’uva ha porto i ringraziamenti di rito ed ha dovuto dare la cattiva notizia: non potrà più essere membro e Confratello per via del ruolo diocesano che gli è stato affidato da qualche mese; questo soprattutto per evitare conflitti d’interesse, perché anche nella Chiesa non di può essere controllati e controllori nello stesso tempo. Si sentirà, però, sempre membro onorario, come vincolo di affetto e di amore verso la Confraternita che lo ha visto partecipe fin da giovane.

Mons. Bedello ha altresì ricordato il cuore grande di Trino e dei trinesi che ha sperimentato, ed essendo stato battezzato in San Bartolomeo da don Guido, rimarrà sempre di questa parrocchia e vede don Riccardo come un padre ed ha chiesto un grande applauso per lui e per il suo grande operato.

Una cosa bella detta dal Vicario è che lui sarà a Vercelli, ma c’è la cittadinanza del cuore e quella nessuno la cancella e in tutti i luoghi in cui lui andrà ricorderà sempre i trinesi nella preghiere.

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