Mercoledì 2 novembre come vuole la secolare tradizione, a Trino nella “Geisa d’la Mort” in via Giovanni Lanza “la cuntrà d’la Mort” alle ore 20,30 guidati dal Priore Mario Tavano i Confratelli con il tradizionale saio nero, il bianco cordone alla cinta e il medaglione al collo con l’effige dell’Arciconfraternita, in occasione della commemorazione dei Defunti hanno recitato il Rosario con il Parroco Don Patrizio Maggioni e con i Fedeli che hanno gremito la Chiesa. Una tradizione di fede tutta trinese che continua nel tempo. Purtroppo non ho potuto partecipare come lo è stato per gli anni precedenti a causa della grave malattia di mia moglie che ci ha portato lontani da Trino. Ma per me l’Arciconfraternita resta sempre viva.
E proprio pochi giorni prima di questo evento dopo anni di attese, si sono anche conclusi i lavori del primo lotto relativo agli interventi conservativi al tetto della Chiesa da tempo in condizioni più che critiche e sempre più precarie tanto che le infiltrazioni delle acque meteoriche nel sottotetto costituivano una grave emergenza e un pericolo per la stessa conservazione della Chiesa.
L’importante intervento su Progetto dell’Architetto Raffaella Rolfo alla quale va il ringraziamento per la sua collaborazione, Consorella dell’Arciconfraternita stessa, ha previsto e posto un efficace rimedio per la conservazione di un patrimonio storico, architettonico, artistico ma anche della tradizione religiosa, importante per la Città di Trino e non solo.
Purtroppo è stato necessario reperire i finanziamenti necessari, circa 140.000 euro senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare gli interventi necessari. Va detto che l’Arciconfraternita non dispone di alcuna rendita finanziaria sia essa immobiliare che terriera, ma si sostiene solamente con le offerte dei Fedeli sempre più esigue e con l’intervento di alcuni Benefattori che hanno sempre aiutato l’Arciconfraternita nella difficile quadratura delle spese vive annue necessarie per il mantenimento della Chiesa.
Quindi le casse dell’Arciconfraternita disponevano di poche centinaia di euro ovviamente del tutto insufficienti per affrontare un impegno conservativo di tali proporzioni. Ci siamo quindi rivolti con un iter burocratico, tecnico e amministrativo piuttosto lungo e complesso ad alcuni Enti che hanno sostenuto e consentito con i loro finanziamenti l’opportunità di realizzare questo primo e importante lotto di interventi per il restauro conservativo della Chiesa. Inoltre sono state rimosse e smaltite le lastre di eternit sotto i coppi di una falda della copertura. Va quindi un sentito grazie alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Torino, alla Conferenza Episcopale Italiana unitamente all’Architetto Daniele De Luca del Settore Beni Culturali della Arcidiocesi di Vercelli, alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Vercelli e di grande rilievo un sentito grazie all’Amministrazione Comunale di Trino che con il suo importante finanziamento ha consentito la realizzazione e il completamento del primo lotto ad opera della Impresa Franco Pitarresi di Trino cui va il ringraziamento per la qualità dei lavori eseguiti. Non sono mancate difficoltà e imprevisti ma il Priore Mario Tavano se ne è fatto personalmente carico e i lavori sono proseguiti e conclusi.
Di grande importanza sarebbe il completamento delle opere con il secondo lotto degli interventi, totalmente da realizzare e necessari, per il restauro conservativo del campanile della Chiesa, della sua copertura, della cella campanaria con le campane e i loro secolari ancoraggi, nonchè degli assiti in legno con la relativa messa in sicurezza delle scale di accesso. Inoltre sono indispensabili le opportune protezioni alle finestrature del campanile alfine di impedire l’accesso al suo interno dei volatili, piccioni e quant’altro, che costituiscono un serio pericolo per il mantenimento conservativo delle storiche strutture sia dal punto di vista igienico-sanitario e non solo.
Da anni per ragioni di sicurezza le campane sono state “bloccate” per le condizioni di estrema precarietà cui versano i loro storici ancoraggi e quindi il restauro della cella campanaria è un intervento piuttosto complesso, ma se realizzato restituirebbe il loro suono anche allo scandire delle ore come lo è stato per il passato.
La progettazione degli interventi in sintonia con il Settore Beni Culturali della Arcidiocesi di Vercelli è già stata eseguita e completata dall’Architetto Raffaella Rolfo alla quale va nuovamente il più sentito ringraziamento e attende solamente la disponibilità dei finanziamenti necessari.
Altro intervento sarebbe il restauro conservativo delle finestrature sia della Chiesa che della parte museale unitamente agli intonaci piuttosto ammalorati. Sono comunque interventi per i quali è necessario reperire i finanziamenti per la loro realizzazione. Viene da suggerire l’idea piu’ volte affrontata del riscaldamento della Chiesa, una idea che potrebbe trovare anche sostenibilità dal punto di vista economico per i costi più contenuti, visto le sue dimensioni, rispetto altre Chiese trinesi e quindi nella stagione fredda, trasferire alcune delle celebrazioni nella “Geisa d’la Mort” in pieno Centro Storico. Non sarebbe a mio giudizio una cattiva idea.
E quindi necessario rivolgere le dovute istanze corredate di ogni minimo dettaglio con le opportune motivazioni e le ricadute positive prodotte dagli interventi sul tessuto cittadino, ad Enti e Fondazioni con la speranza che con i loro interventi finanziari sia consentita la realizzazione dei lavori necessari anche per singoli lotti. A questo proposito resta quindi l’impegno principale e il compito determinante del Consiglio di Amministrazione della Arciconfraternita di attivare le procedure e quant’altro necessario per individuare e reperire le risorse e i finanziamenti necessari che sono anche previsti nelle programmazioni delle stesse Fondazioni.
Un compito non facile come lo è stato per il primo lotto, ma indispensabile affinchè come definita dai Membri del CDA, “la nostra amata Chiesa” sia oggetto di vera concretezza tale da garantire la sua conservazione nel tempo non solo dal punto di vista storico, artistico e architettonico ma soprattutto simbolo della tradizione e della devozione religiosa trinese riservata alle numerose Confraternite cittadine che meriterebbero di essere valorizzate con l’avvio del Progetto “La Trino Sacra” e del quale l’Arciconfraternita della Orazione e Morte ne è il principale estensore e referente.
Un Progetto che anche dal punto di vista del turismo religioso con il percorso di visite guidate delle principali Chiese del Centro Storico della Città alcune Sedi delle Confraternite, dei Beati Trinesi e delle importanti opere d’arte esposte, costituiscono e sarebbero sicuramente di interesse e di richiamo per l’afflusso di turisti in Città con ricadute più che positive sul tessuto socioeconomico.
E con l’augurio e la speranza che tutto quanto possa realizzarsi e avverarsi non ci resta che invocare e affidarci al sostegno dei Beati Trinesi, di San Bartolomeo Patrono della Città, di San Camillo De Lellis Patrono e Protettore della Arciconfraternita della Orazione e Morte di Trino e di San Carlo Borromeo ricordato nella apposita Cappella della “Geisa d’la Mort”, primo fra gli iscritti alla Congregazione romana della Orazione e Morte, affinchè il completamento dei restauri “dell’amata Chiesa” diventi nel tempo una vera realtà.
Novembre 2022
Giovanni Ravasenga (Confratello come lo fu mio padre ed ex segretario)
Redazione di Vercelli