(marilisa frison) – Grazie agli allievi del liceo “Alciati” di Trino e Vercelli, Trino si è trasformata in “love”, 240 cuori di diverse, dimensioni, forme e colori, ornano i portici della città, inneggiando all’amore, e sotto l’atrio comunale una vera opera d’arte un grande cuore con la freccia di Cupido.
Oggi si festeggia l’amore, ma cos’è l’amore?
Cosa accende l’amore?
Può essere un caso fortuito, una scintilla che modifica il corso della nostra esistenza, un incontro in treno, un amico ci presenta una persona e … tutto cambia in positivo e tutto diventa meraviglioso.
I culti dei riti pagani sono la culla della festa dell’amore, prima dell’avvento del Cristianesimo, a metà Febbraio iniziavano le celebrazioni dei Lupercali, per tenere i lupi lontano dalle greggi al pascolo, ed era la sorte che stabiliva il formarsi delle coppie.
Galeotta fu la grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo, i sacerdoti di questo ordine entravano e qui compivano sacrifici propiziatori.
I nomi di uomini e donne che adoravano questa divinità venivano inseriti in un’urna e poi mischiati; quindi un bambino estraeva i nomi di alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso.
Con l’arrivo della Chiesa, il rito del dio Lupercus cadde in desuetudine, e nel V secolo papa Gelasio annullò la festività pagana: e qui subentra San Valentino.
A quale però dei molti Santi di nome Valentino dare lo scettro di Santo protettore dell’amore!?
Tutti furono martiri e di cui non si sa molto sulla loro vita.
L’ipotesi più accreditata dagli storici riguarda un vescovo di nome Valentino, nato a Interamna Nahars (l’attuale Terni, in Umbria) e morto a Roma il 14 Febbraio del 273 d.C.
Le leggende su questo personaggio si contrappongono: la più affascinante narra che un giorno Valentino sentì passare, vicino al suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando.
Allora andò loro incontro tenendo in mano una rosa che regalò loro, pregandoli di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della stessa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.
Qualche tempo dopo la coppia gli chiese la benedizione del loro matrimonio.
Quando la storia si diffuse, molti decisero di andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese, il giorno dedicato alle benedizioni.
Poi la data è stata ristretta solo a Febbraio, perché proprio in quel giorno Valentino morì.
Il merito di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell’amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, l’autore dei Racconti di Canterbury che alla fine del ‘300 scrisse – in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia – The Parliament of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli) un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino.
Così un bambino con ali e arco è diventato il simbolo dell’Amore cortese e del romanticismo in generale.
Un certo Esther Howland, nel bel mezzo dell’800, negli Stati Uniti d’America, fu l’artefice dei biglietti di San Valentino prodotti su scala industriale.
Con il passare del tempo la tradizione dei biglietti amorosi divenne secondaria rispetto allo scambio di scatole di cioccolatini, mazzi di fiori, gioielli, oggi molto gettonati anche i viaggi.
Ma non perdiamo di vista la realtà del vero significato della festa, San Valentino ci insegna che ogni giorno è pieno d’Amore: le attenzioni nelle cose che si hanno, il volere bene a tutto ciò che ti attraversa l’anima, il rispetto per gli altri e per chi affronta con te le avversità della vita, questo è il vero amore che dobbiamo celebrare.
Ancora tanti ringraziamenti ragazzi, per aver animato la nostra Trino e i nostri negozi, che attendono i visitatori, forieri di idee e novità, tutto l’anno.