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Integrale in video il racconto di Bruno Ferrarotti -

TRINO, CENTO ANNI FA, IL BIENNIO NERO - Storie del 1921 - 1922, confronti e scontri tra comunisti e cattolici - Uno spaccato di storia locale che aiuta a capire quella italiana - 

Un libro avvincente come un romanzo

(marilisa frison) – Sabato 5 febbraio, alle 15, ha avuto luogo la prima iniziativa 2022 dell’Auser di Trino, che ha visto come protagonista lo storico trinese Bruno Ferrarotti nella presentazione del proprio libro: “1921-1922 Il biennio nero a Trino e dintorni”.

L’autore è stato presentato dal Presidente dell’Auser Silvano Ferrarotti ed era coadiuvato dalla Professoressa di storia e lettere Paola Bosso.

Ferrarotti ha introdotto il suo lavoro di indagine storica partendo dall’anno 1920 e descrivendo in modo davvero memorabile quello che fu il periodo di scontro tra i socialisti e i cattolici popolari, con scioperi per sancire orari di lavoro e varie, che hanno portato alle violenze politiche del 1921 e del 1922 tra fascisti e social-comunisti.

Per poi addentrarsi nella nascita del fascismo e la sua ascesa, culminata nel discorso di Benito Mussolini il 16 novembre 1922, per il suo insediamento alla Camera.

A tal riguardo ha raccontato storie e aneddoti di famiglie trinesi del periodo.

Senza tralasciare una bagarre nel giorno della festa di San Bartolomeo del 1920, dove i social-comunisti che, volevano emulare la Russia, al semaforo hanno assalito i cattolici in processione verso l’oratorio dei Salesiani e se le sono “suonate di Santa ragione” (modi di dire).

La rissa ha tirato in causa i Massa soprannominati “riva rossa”, una famiglia con ben dodici figli, per poi proseguire col passaggio delle braccia dall’agricoltura alle fabbriche.

A Trino c’erano i cementifici e grande protagonista fu la Cementi Po, poi diventata Piazza.

Fu fatta guerra al Crocifisso, non lo si voleva più nelle scuole e gli insegnanti si indignarono e non vollero più insegnare e tentarono di salire in cattedra gli stessi social-comunisti.

Con questo libro e le sue storie Bruno comunica, racconta, conquista e affascina i presenti.

Infatti, anche la Bosso palesa che: a casa sua sentiva parlare di queste storie locali, di queste cupe avventure di scorribanda, dai nonni, dai genitori e le ha sempre vissute in parallelo alla storia nazionale imparata a scuola e all’Università.

E in seguito insegnata ai suoi alunni facendogliela vivere nel migliore dei modi, ma per quanto la riguarda, è più colpita dalla storia del suo territorio che da quella nazionale, perché la sente più sua e Bruno con queste storie e la sua enfasi è riuscito a emozionarla.

Un grande lavoro di ricostruzione storica del periodo di fatti salienti e scontri avvenuti a Trino e nei dintorni, da Casale Monferrato a Vercelli, da Lamporo a Frassineto Po, che l’autore è riuscito ad assemblare grazie a informazioni reperite nel tempo, saggiamente, man mano annotate e archiviate.

E successivamente recuperate per far conoscere la storia del Paese in cui si vive, che non tutti conosciamo, definirne un’identità culturale calandosi nella realtà e farne memoria comune.

Il libro è uscito in collaborazione del Comune di Trino e il Sindaco, Daniele Pane, ha scritto una singolare introduzione alla lettura, oltre alla prefazione dell’autore, anche il Presidente Giorgio Gaietta e Enrico Pagano, Direttore dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, nel biellese, nel vercellese e in Valsesia, hanno arricchito il testo con loro testimonianze e impressioni.

I molti soci dell’Auser presenti sono stati omaggiati dell’avvincente libro.

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