(marilisa frison) – Grande entusiasmo, domenica 5 febbraio, per l’ultima parentesi della grande festa dedicata all’Alfiere dei giovani, San Giovanni Bosco.
Tutto era stato preparato nei minimi particolari e dettagli, sia per quanto riguardava la celebrazione Eucaristica che la successiva parata per la città.
Le parole del parroco don Patrizio Maggioni, come sempre, sono arrivate dritte al cuore di tutti i presenti, toccandolo.
L’assemblea alle 10 era numerosissima, non solo formata da giovani e genitori, ma ha visto la partecipazione di gran parte della cittadinanza. Era giorno di giubilo.
Don Bosco sarebbe uscito dalla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo per andare in uno dei suoi oratori più belli.
Dopo 150 anni di presenza salesiana è forte in città la devozione al Santo.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, i bravi Animatori hanno sollevato la statua di don Bosco e accompagnati dal canto “Giù dai colli”, l’hanno portata in processione.
Una grande parata, in cui la città ha preso vita, una grande manifestazione di gioia, i canti su don Bosco si alternavano, i ragazzi sventolavano nastri e bandierine, mentre le catechiste avevano in mano l’immagine del Santo dei giovani.
Giocolieri, sbandieratori e trampolieri hanno rallegrato tutto il percorso fino all’oratorio.
Bello vedere tanta partecipazione, tanto entusiasmo, Giovannino era nuovamente riuscito a unire tanti giovani e tanta gente in suo nome e il cortile si era rianimato.
Molta gioia nel volto del parroco che ha raccontato diversi aneddoti sulla vita del festeggiato, in particolare la sfida fatta a un saltimbanco per impedirle di fare il suo spettacolo durante l’orario della Santa messa.
Gli animatori hanno intrattenuto esibendosi in varie performance di abilità con bandiere, nastri e varie.
Dopo il pranzo condiviso in letizia e buonumore sono ripresi i giochi e terminati verso le 17 con un’apprezzata merenda.
Viviamo gli insegnamenti di don Bosco, facciamo vivere l’oratorio, facciamo che sia nuovamente la nostra casa e portiamoci i nostri ragazzi a formarsi in un luogo buono e sicuro.