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TORINO - Mostra fotografica su pannelli 1943- 1945. Dai Gruppi di Combattimento al nuovo Esercito Italiano      

Riflettere sul sacrificio di quelli che combatterono per la libertà dell’Italia deve contribuire a disegnare un futuro migliore

PiemonteOggi, Regione Piemonte

Il Delegato Regionale A.N.Art.I, Luigi Ghezzi, segnala alle Sezioni A.N.A.rt.I piemontesi, la Mostra fotografica su pannelli 1943- 1945. Dai Gruppi di Combattimento al nuovo Esercito Italiano” che si terrà a Torino al Museo Storico Nazionale di Artiglieria.

L’ingresso alla mostra è gratuito: dal 22 aprile al 1 maggio, tutti i pomeriggi dalle ore 14.00 alle ore 19.00.

Previa prenotazione ed accordi diretti con il Museo Storico Nazionale di Artiglieria (infomuseoart@gmail.com) è possibile effettuare dalle 10.30 alle 12,30 – per gruppi di almeno 12 persone – una visita guidata dal Socio Gen. Giuseppe Uzzo (già Direttore del Museo Storico Nazionale di Artiglieria).

Una mostra interessante, pochi sanno che senza il contributo della FF. AA. alla Resistenza non si andava da nessuna parte.

La partecipazione diretta del Regio Esercito alla liberazione dell’Italia a fianco delle Armate anglo-americane è un capitolo di storia che onora le nostre Forze Armate, che ebbero un ruolo ben più importante di quanto si conosca.

Fu una presenza di alto valore morale, i nostri soldati vollero concorrere direttamente alla liberazione d’Italia a fianco degli Alleati da protagonisti e non da gregari.

Quei militari erano, nella maggioranza, reduci da oltre tre anni di guerra sfortunata, poco sentita, combattuta nonostante tutto, prevalentemente su fronti lontani dall’Italia.

Il generoso impegno delle nostre unità dopo l’8 settembre 1943 contro i tedeschi dimostra che l’Esercito Italiano non si dissolse dopo i drammatici fatti seguiti all’armistizio.

Molte furono travolte dall’aggressione germanica, ma rimasero integri i Comandi e le Grandi Unità dell’Italia meridionale e delle Isole, che costituirono poi la riserva dove trarre le forze per creare i primi reparti che parteciparono alla Guerra di Liberazione.

Non fu creata una nuova forza armata, era sempre l’Esercito Italiano nato nel 1861 che, anche se menomato, dette prova di vitalità, fierezza, amor patrio, combattendo a fianco degli Alleati, in una nobile gara di sacrificio e valore per 19 mesi, sul lungo e duro percorso verso la pianura padana. L’Esercito di oggi può quindi vantare un’ininterrotta tradizione che dal Risorgimento, che diede all’Italia indipendenza e unità, giunse a quella Guerra di Liberazione che restituì alla nostra Nazione, libertà e dignità internazionale. Nella lotta di Liberazione l’apporto delle Forze Armate fu fondamentale, con una presenza immediata, costante e operativa.

Un esame obiettivo degli eventi testimonia che l’Esercito, quantitativamente e qualitativamente fu il principale protagonista combattente della lotta di Liberazione.

Il contributo dei reparti regolari dell’Esercito allo sforzo bellico che portò alla cacciata dei tedeschi dall’Italia, fu significativo sia in via diretta come forze combattenti, sia in quello del sostegno logistico operando nelle retrovie alleate. Indirettamente poi fu fondamentale l’apporto dei singoli militari alla costituzione e allo sviluppo delle formazioni partigiane.

I dati statistici ufficiali sul contributo delle Forze Armate alla Guerra di Liberazione indicano una forza di oltre 450.000 uomini alle armi, Carabinieri e Guardie di Finanza esclusi. Si stimano inoltre in circa 80.000 i militari che aderirono ad unità partigiane.

A questi si aggiunge il contributo allo sforzo bellico della manodopera dei militari prigionieri degli Alleati catturati nelle operazioni prima dell’armistizio.

In migliaia accettarono volontariamente di collaborare con gli alleati prestando il proprio lavoro nei campi e nelle industrie alla macchina bellica alleata, negli Stati Uniti furono più di 37.000 in Gran Bretagna circa 125.000.

Oggi, di fronte a nuovi scenari geopolitici e alle prospettive di un’Europa sempre più unita ed integrata, è indispensabile riportare l’attenzione del Paese sui momenti fondanti della nostra Nazione e dell’attuale assetto europeo. La Guerra di Liberazione fu un momento di aggregazione nazionale intorno al ricostituito Esercito contro il nemico comune.

Riflettere sul sacrificio di quelli che combatterono per la libertà dell’Italia deve contribuire a disegnare un futuro migliore.

Questi principi sono oggi alla base del nostro Esercito che, nel ricordo del passato, trova lo stimolo a operare al meglio per il bene del Paese, nello spirito democratico di quella costituzione nata dalla Guerra di Liberazione.

Redazione di Vercelli

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