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TEMPO DI LAUREE - Ex allieve dell’Istituto Lanino proclamate “Dottore in Infermieristica”      

La Professoressa Cinzia Donisotti esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti da parte anche di tutto l’Istituto

Vercelli Città

Con la ripresa delle sessioni di laurea in presenza, dopo le disposizioni per l’emergenza pandemica che ne impedivano il regolare svolgimento in pubblico, un discreto numero di nuovi laureati in Scienze Infermieristiche è stato proclamato nei giorni scorsi “Dottore in Infermieristica” nei locali della Cripta di Sant’Andrea in Vercelli.

La Cerimonia di laurea è da sempre un’occasione di festa sia per lo studente che si laurea che per i suoi parenti e amici che hanno infatti affollato anche questa volta gioiosamente la Cripta.

Mi sono così ritrovata, insieme alle colleghe invitate con me, ad assistere alla proclamazione, a provare la grande gioia di vedere laurearsi alcune nostre ex allieve diplomate in “Servizi sanitari e per l’’Assistenza sociale”dell’Istituto professionale “Lanino”: Lubna Lupo, Camilla Coppola, Sara D’Aversa e Federica Borra. Assistere alla realizzazione dei sogni di queste ragazze mi ha compensato un po’ di tutte le fatiche passate nel mio insegnamento e, non ho problemi a dirlo, mi ha commosso soprattutto il desiderio di far parte della loro gioia con le mie colleghe presenti.

Vedere laurearsi quasi un terzo di una mia ex quinta A SSAS in questo percorso di studi, che offre grandi opportunità di realizzazione professionale e che ho sempre considerato per le mie allieve il percorso più logico e adatto alle loro competenze apprese nel percorso di scuola superiore, mi ha inorgoglito.

Non è semplice essere infermiere: è un percorso duro e difficile, ma entusiasmante.

Si dice che l’infermiere si prende cura del paziente.

Ma cosa vuol dire veramente prendersi cura degli altri? Non vuol dire solo “curare” in senso stretto, ma anche ascoltare e decodificare i bisogni degli altri, avere l’attitudine a saper rispondere ai bisogni del prossimo.

Il prendersi cura è solo la punta dell’iceberg, mentre tutto quello che sostiene il gesto di cura resta nascosto, come l’umanità nella relazione, l’empatia, l’abilità di collocare il paziente al centro del processo di cura, farlo sentire non oggetto, ma essere pensante e infine il desiderio di ricercare la risposta ai dubbi che sono sempre presenti nella vita professionale.

Questo si verifica anche all’interno di un’altra professione, come quella dell’insegnante.

Anche il docente è infatti chiamato ad “ascoltare” e a osservare l’allievo in un “percorso di cura” rivolto all’adolescente.

Vorrei chiudere queste poche righe con quanto ci è stato detto da una di queste giovani donne che resterà sempre nel nostro cuore.

Grazie per avermi accompagnata nel percorso della mia vita, siete state e siete importanti per me. Vi ringrazio anche perché avete lasciato un segno indelebile nel mio cuore”.

Grazie a te Lubna per averci fatto capire che tutti i nostri sforzi e l’essere non solo insegnanti, ma anche e soprattutto educatori, sia stato utile e prezioso per i nostri allievi.

Grazie dottoresse e buona vita da parte di tutto il “Lanino”!

Prof.ssa Cinzia Donisotti

Redazione di Vercelli

 

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