Il maltempo e altre manifestazioni non hanno impedito a un folto pubblico, proveniente anche da altre città, di assistere al Teatro Civico di Vercelli allo spettacolo “Se ci fosse Gaber” di e con Roberto Sbaratto.
La rappresentazione dedicata al grande cantautore milanese scomparso nel 2003, si è svolta in due parti.
La prima dedicata al “Teatro canzone” una forma di spettacolo inventata proprio da Gaber e dal suo amico artista, pittore e paroliere, Sandro Luporini.
In questa tranche di spettacolo i testi delle canzoni e la prosa hanno assunto grande importanza, sottolineando, spesso con sarcasmo, i risvolti di valenza sociale e ideologica; brani che, se pur schierati, non concedono troppo alla politica, bensì analizzano vizi e virtù (poche) della borghesia, del conformismo, della religione, del mal di vivere. La seconda parte dello spettacolo ha reso omaggio alle canzoni del primo Gaber: da “Non Arrossire” a “La Torpedo blu”, da “Porta Romana”, a “Barbera e champagne” con il pubblico che sollecitato ha cantato con Sbaratto i pezzi più conosciuti, come succede nei concerti moderni in cui i fan cantano col protagonista. Da citare l’eccellenza dei musicisti: Fabio Gorlier alle tastiere, Stefano Profeta al basso elettrico, Tommaso Profeta al sax e al flauto e Luca Roffino alla batteria.
Per le immagini e la regia tecnica, Cinzia Ordine, le luci di Davide Bani e l’audio e video di Dosio Music.
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Redazione di Vercelli