COMUNITÀ EBRAICA BIELLA/VERCELLI – Consegna delle onorificenze a cittadine e cittadini biellesi accolti tra i “Giusti fra le Nazioni” - VercelliOggi.it VercelliOggi
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COMUNITÀ EBRAICA BIELLA/VERCELLI - Consegna delle onorificenze a cittadine e cittadini biellesi accolti tra i “Giusti fra le Nazioni”      

La cerimonia a Palazzo Gromo Losa di Biella-Piazzo

La famiglia Jona di Biella, unitamente alla Comunità Ebraica di Vercelli – Biella, rappresentata dalla Presidente Rossella Bettini Treves, ha organizzato per il 16 maggio a Biella Piazzo, una cerimonia dedicata ai “Giusti tra le Nazioni”.

L’evento si terrà a Palazzo Gromo Losa alle ore 11.00 e prevede la consegna delle onorificenze che la prestigiosa fondazione Yad Vashem di Gerusalemme ha attribuito a Delfina Levis, Lina Casagrande, Angelo Cova, Luigia Midolli Cova e Maria Mosca Cirvella accogliendoli tra i Giusti fra le Nazioni per avere, con alto spirito umanitario e a sprezzo della loro vita, accudito, protetto e salvato l’intera famiglia Jona dai rischi mortali a cui andavano incontro i cittadini italiani di origine ebraica negli anni più feroci e dolorosi delle persecuzioni nazifasciste.

La consegna delle onorificenze avverrà tramite il Consigliere per gli affari pubblici dell’Ambasciata d’Israele in Italia nella preziosa cornice del palazzo Gromo Losa, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

Alla cerimonia, introdotta dal professor Donato Gentile, saranno presenti le autorità biellesi ed è previsto l’intervento di alcuni discendenti dei salvatori e di chi, grazie al loro eroico intervento, fu salvato da tragico destino, con brevi ritratti a cura dell’Avv. Emilio Jona.

Lina Casagrande, nata nel 1897, di origine veneta era la balia del piccolo Luciano Jona; essa per affetto e senso di materna protezione, non aveva voluto abbandonarlo nel settembre del 1943 e, con grave rischio personale, aveva seguito la famiglia Jona nella sua fuga presso una casa amica in una valle del biellese e successivamente aveva portato con sé, accudito e protetto il piccolo Jona, nascondendolo in una cascina sulle colline di Vigliano.

Il prof. Angelo Cova e sua moglie Luigia Midolli accolsero nei primi giorni del dicembre 1943 nella loro casa di Biella Giulio Jona, allora dodicenne, trattandolo e presentandolo come uno dei loro figli.

Giulio assistette così il 7 di quel dicembre, con questa falsa identità, alla cattura del prof. Cova da parte dei nazifascisti, insieme al primo gruppo di resistenti biellesi, tutti in seguito periti nei campi di sterminio.

Luigia Midolli, anche dopo l’arresto del marito, continuò a tenere Giulio con sé, come fosse un figlio nei difficili mesi che seguirono la deportazione del marito.

Maria Mosca Cirvella, era nata a San Paolo del Brasile nel 1894 e apparteneva a una antica famiglia di un’alta valle biellese.

Presso la sua grande casa di Valmosca accolse e nascose per 18 mesi quattro componenti della famiglia dell’avv. Jona: i fratelli Alessandro, Emilia e Giuseppe con Emilio, figlio sedicenne di Alessandro.

Infine Delfina Levis, nata a Pollone nel 1897, era l’impiegata di fiducia dell’avvocato Alessandro Jona a cui lo stesso affidò ogni bene di famiglia.

Essa si era assunta, con straordinaria generosità il compito pericoloso e gravoso di sovraintendere e risolvere ogni problema della sopravvivenza della famiglia.

Fu così che  prese con sé, nella sua casa di Pollone, Silvia, la figliola quattordicenne, sino al giorno della Liberazione;  seguì Eugenia, moglie di Alessandro, malata, sino alla sua morte nell’ospedale di Biella; si occupò della  vita  degli anziani ultrasettantenni, Emma, madre di Alessandro ed Ernesto e Rosetta Foa, genitori di Eugenia e, passando da un rifugio all’altro, percorrendo in tram, in bicicletta e a piedi centinaia di chilometri, tenne i contatti tra tutti loro, trasmise la corrispondenza, portò loro  libri, notizie  e il denaro per la sopravvivenza.

Sono madri, donne, combattenti, Giuste e Giusti tra le Nazioni che oggi meritano il ricordo e un postumo riconoscimento della comunità biellese.

Il loro legame con il nostro territorio sarà evidenziato da Rossella Bottini Treves, Presidente della Comunità Ebraica di Vercelli e di Biella, e dal prof. Donato Gentile che, oltre ad essere consigliere comunale di Biella, è Presidente della Commissione Cultura dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI).

 

Redazione di Vercelli

 

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