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Domenica 12 novembre, alle ore 10.30, il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato organizza una visita guidata presso gli spazi museali che sarà dedicata a Sant’Evasio, vescovo e martire, patrono della città.

L’appuntamento, che si terrà nel giorno della ricorrenza, sarà realizzato in collaborazione con l’Associazione Casalese Arte e Storia ODV che, grazie all’intervento di Carlo Aletto, tratterà ipotesi storiche e agiografiche sulla figura del santo.

Visitando il Museo sarà possibile approfondire l’osservazione e la conoscenza di alcune opere della Pinacoteca, che testimoniano la diffusione dell’immagine del santo nel territorio casalese: in particolare il dittico Volpi nella sala Noemi Gabrielli, lo stendardo dell’Oratorio del Gesù, il settecentesco modellino della cappella di Sant’Evasio ed un ritratto realizzato da Pietro Francesco Guala ed esposto per l’occasione.

L’ingresso all’iniziativa sarà gratuito e non è necessaria la prenotazione.

Per informazioni sarà possibile scrivere a museo@comune.casale-monferrato.al.it oppure telefonare ai recapiti 0142.444309 / 444249.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Mentre sul fronte del Centrosinistra pare si sia scelta la via della testimonianza, un grande lavorìo occupa gli speranzosi attori del Centrodestra.

Testimonianza perché, con la più che probabile candidatura a Sindaco di Vercelli, nel 2024, di Alberto Fragapane, sono i dirigenti Pd per primi a sapere che le possibilità di vittoria stanno praticamente a zero e le “destre” ce la farebbero anche con la (ipotetica, per esemplificare) candidatura di Margherita Candeli.

Ma la cosa potrebbe essere vista anche con un “plus” di significato politico.

Nel senso che una scelta perdente nel breve periodo potrebbe rivelarsi un investimento per il futuro: a breve termine, infatti, il trend elettorale nazionale è (per ora) tutto a favore del Centrodestra e, quindi, inutile lambiccarsi il cervello ed è (forse) una scelta lungimirante quella di incominciare a mandare in campo un giovane.

Anche se, al momento, qualcuno tra i meno giovani (ambosessi) pare pensare: vai avanti tu, che a me viene da ridere.

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Dunque, il Centrodestra.

Il problema numero uno, quello di collocare da qualche parte il Sagacissimo, sarebbe stato risolto dallo stesso Segretario regionale di Forza Italia, il Ministro Paolo Zangrillo, che avrebbe sentenziato: se anche, putacaso, il Sagacissimo non dovesse entrare da noi, allora autorizziamo il Pirata a nominare non più soltanto due Assessori suoi fiduciari (ora sono Ketty Politi e Luigi Michelini), ma tre: così il posto per colui che gli amici credono sia la risposta vercellese a Luigi Einaudi salterebbe fuori.

L’ingresso di Massimo Simion in Forza Italia sarebbe, infatti, al momento ancora osteggiato da qualcuno degli attuali Consiglieri Comunali.

Anche se l’interessato può vantare un contatto diretto con Paolo Berlusconi, contatto propiziato da un tale di Biella di cui lui sarebbe amico (e di cui ora, anche se ce l’hanno detto, ci sfugge il nome, tanto per dire della vastità del cavolo che, in fondo, ce ne fraga) il quale biellese sarebbe a sua volta socio del fratello del de cuius in qualche impresa:

quindi, un contatto in qualche modo privilegiato – leggi qui -.

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Diciamo pure che, tutte le cabale di cui leggeremo, partono da un presupposto granitico: il Centrodestra si prepara a lucrare tutti i 10 posti in Giunta che la Legge permette, il massimo.

Più, ovviamente il posto di Presidente del Consiglio Comunale e tutti a stipendio pieno, sempre il massimo che la Legge consente

– Leggi qui – .

Meglio correre a firmare da Michelangelo Catricalà: non risolverà le cose, ma almeno sarà un segnale.

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Dunque la spartizione dei posti in Giunta sarebbe: il Pirata più tre suoi fiduciari.

Poi, 2 Assessori maschi a Fratelli d’Italia (sempre in pole position il Ghiottone e Mimmo Sabatino) e due Assessori maschi a Forza Italia (Antonio Prencipe più uno che al momento non si può ancora dire, tanto chi se ne frega).

Come si vede, 4 + 4 fa già otto e, tra questi otto, una sola (Politi) è donna.

Le altre donne (tre) per arrivare a 10 sono al momento ancora da decidere e la cosa pare non suscitare la minima ansia in chicchessia.

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Chi, in questo quadro, deve stare terribilmente in ansia, è Dante.

Perché tutte le ipotesi sul tappeto pare prefigurino una sola certezza, che in questi giorni sarebbe sussurrata ai Consiglieri comunali leghisti: per la Lega non c’è più posto.

Nemmeno un pezzo di pane e un calcio nel culo, come fino ad ora devoluti.

A Dante forse basterebbe anche la delega ai Trasporti (dell’acqua minerale quando ci sono le riunioni), o quella ai Servizi (e qui i doppisensi li lasciamo all’immaginazione dei Lettori), purchè foriere di gettone, ma pare che nemmeno quelle siano sul tavolo delle trattative.

Sicchè Dante potrebbe trovarsi come l’Aretino Pietro, con una mano davanti e l’altra dietro.

Dopo essersi lasciata ciucciare tutto come una cozza (il Ghiottone pare ripieghi sul poco, dopo le abbuffate di ostriche) la Lega si trova a fare i conti con i 4 anni e oltre di secchiate d’acqua portate per compiacere il Ghiottone ed i suoi sodali.

Con che risultato?

Sapran loro: certo, se sperano di rialzarsi con la Segreteria di Bagli1 (si legge BagliUan, così qualche suo amico vuole fargli credere che sia il numero Uno) possono stare freschi.

Anche se qualche sussulto di dignità si avverte serpeggiare (e gli alleati fratelli coltelli lo notano, così come il Pirata non fa mistero di fiera insofferenza) la cosa più probabile è che, alla fine, la Segreteria regionale e quella nazionale imporranno il rispetto della fedeltà alla Triplice (alleanza di Governo).

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Intanto è alle porte il Congresso provinciale di Fratelli d’Italia, che si terrà il 2 dicembre prossimo al Piccolo Studio in Sant’Andrea.

Più che probabile la conferma alla Segreteria provinciale dell’On. Emanuele Pozzolo.

Poco prima, il 24 novembre, la ormai abituale cena degli auguri di Natale che, a questo punto, potrebbe essere non solo una cena, ma un aperitivo.

Dove si terrà?

Ci siamo dimenticati di domandarlo, ma sinceramente, a chi può interessare?

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Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti

La Guardia di Finanza di Vercelli ha sequestrato in via amministrativa in tre esercizi commerciali ubicati in provincia, oltre 21.000 articoli di cartotecnica e casalinghi privi del marchio “CE” e 303 confezioni di alimenti scaduti (pacchi di pasta, scatolame, condimenti, salumi e dolciumi).

L’attività condotta nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle s’inquadra in un’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio che il Comando Provinciale ha disposto per contrastare la commercializzazione di articoli contraffatti, non conformi ovvero potenzialmente dannosi per l’acquirente.

All’attuazione “sul campo” del dispositivo operativo hanno concorso i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, del Gruppo e della Tenenza di Borgosesia.

In particolare, i militari del Nucleo P.E.F. e del Gruppo hanno eseguito, nei comuni vercellesi di Moncrivello e Santhià, mirati controlli in due esercizi commerciali riconducibili a imprenditori d’origine straniera nei quali erano esposti una vasta gamma di prodotti di cartotecnica per scuola e ufficio, cartellonistica e casalinghi privi del marchio “CE” che certifica il rispetto dei requisiti di sicurezza, salute e tutela dell’ambiente per essere legalmente commercializzati nell’Unione Europea.

Al termine delle attività, oltre 21.000 articoli sono stati sequestrati perché ritenuti “insicuri” per il consumatore e i responsabili sono stati segnalati alla Camera di Commercio “Monte Rosa Laghi Alto Piemonte” per l’eventuale accertamento delle violazioni e l’irrogazione delle sanzioni amministrative che possono raggiungere, nel massimo edittale, i 25.000 euro.

Invece, una pattuglia della Tenenza di Borgosesia (VC), su attivazione del numero di pubblica utilità “117”, nel corso di un accesso di polizia economico-finanziaria in un negozio ubicato nel comune di Roasio (VC) ha constatato che sugli scaffali erano esposte 303 confezioni di alimenti recanti la data di consumo scaduta.

Il titolare dell’esercizio commerciale è stato segnalato alla competente Autorità Amministrativa per gli eventuali profili sanzionatori.

Nel corso dell’anno, sono stati oltre 46.000 i prodotti (prevalentemente articoli di bigiotteria, casalinghi e di cosmesi) contraffatti oppure insicuri che i finanzieri vercellesi hanno sequestrato, sia penalmente che dal punto di vista amministrativo, in negozi e nelle aree mercatali, impedendone la vendita a ignari acquirenti.

L’attività di servizio testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nel garantire una costante vigilanza del territorio per infrenare la commercializzazione di prodotti con marchi falsificati e non conformi agli standard di sicurezza, contribuendo, in tal modo, alla protezione dei consumatori e di un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza tra le imprese.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Questo splendido libro fotografico, opportunamente introdotto da un “capitolo di sintesi storico militare” a cura di Gabriele Terrone, vuole anzitutto rendere omaggio a Paolo Barelli, ufficiale medico degli Alpini, ed eccellente fotografo, che ha saputo catturare la quotidianità della vita di guerra nei suoi “molti disagi e pochissimi svaghi”, cogliendo – come ben dice Mario Renna – l’umanità schietta degli Alpini, che emerge nelle pause dei combattimenti, quando il battaglione diventa famiglia, e i commilitoni fratelli, soffermandosi spesso anche sui paesaggi.

Gli interventi di Laura Bottino, Francesca Siciliano, Martina Savi, Federico Portalupi, Jacopo Lega e Gian Maria Gagna completano l’inquadramento delle immagini con utili informazioni sulla fotografia di guerra, sugli Sciatori Alpini, sui vari fronti di combattimento, qui documentati, e sullo stesso Paolo Barelli, “Occhi di ghiaccio” e “Alpin d’la bassa””.

Con questa motivazione la giuria del Premio Letterario Nazionale “Alpini sempre”, organizzato dal gruppo Alpini di Ponzone, della Sezione ANA di Acqui Terme, giunto quest’anno alla sua ventesima edizione, ha decretato la vittoria, per la sezione fotografia, del libro “Vita in guerra”, realizzato dalla Sezione Alpini di Vercelli nello scorso anno.

E’ stato il Sindaco del piccolo comune alessandrino, Fabrizio Ivaldi, anche lui Alpino, a consegnare il premio a Piero Medri, presidente della sezione vercellese, accompagnato da Gabriele Terrone, consigliere e responsabile del centro studi sezionale, nonché coordinatore durante la fase di realizzazione dell’opera, e da Francesca Siciliano, una degli studenti che co n il lavoro di contestualizzazione storica delle opere fotografiche del Barelli hanno reso possibile il raggiungimento di questo prestigioso traguardo.

Il presidente Medri, sottolineando la soddisfazione, sia personale, sia di tutti coloro che hanno lavorato alla realizzazione dell’opera, ricordando chi nell’ombra, come il vice presidente vicario, Flavio Negro e il fotografo biellese, Ermenegildo Marini, che hanno digitalizzato tutte le opere del Barelli, e l’altro vice presidente sezionale, Fabrizio Ghisio che, con il tenente colonnelle Mario Renna, responsabile dell’Ufficio Pubbliche Informazione della Brigata Alpina Taurinense, hanno seguito passo passo la nascita del libro, ha dichiarato “Oltre ad essere un prestigioso riconoscimento, questo premio, per tutti noi Alpini vercellesi rappresenta “l’aperitivo” di tutte le manifestazioni che ci vedranno impegnati per festeggiare al meglio i primi cento anni di vita della Sezione che ho l’onore di presiedere”.

Lunedì 13 novembre, alle ore 11, presso la sala Giunta del Comune di Vercelli, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2023 del premio “Alpin d’la Bassa”, giunto alla decima edizione, che il 17 novembre, alle ore 18, presso il Salone Dugentesco di Corso Galileo Ferraris, a Vercelli, verrà consegnato ad un Alpino che si è particolarmente distinto nel testimoniare i valori morali, solidali, sportivi ed umani della propria Alpinità.

Prima della cerimonia – conclude il Presidente Medri –, durante la quale verranno comunicate le date principali delle cerimonie commemorative del Centenario della nostra sezione,  il direttore della nostra rivista sezionale “Alpin d’la Bassa”, Gian Maria Gagna, converserà, e modererà l’incontro, on il Tenente Colonnello Mario Renna, che presenterà il suo ultimo libro “Noi Alpini ci siamo sempre”, che ripercorre la storia delle penne nere dal 1872, anno di fondazione della “fanteria alpina” ad oggi”.

 

Redazione di Vercelli

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Riceviamo e pubblichiamo

L’appello affinché le autorità trovino una sistemazione civile e decorosa per i richiedenti asilo pakistani bivaccati in piazza Mazzini è stato consegnato ieri mattina ai destinatari della petizione: il sindaco, il prefetto, il questore e la direzione generale dell’Asl.

Si è incaricato di trasmetterlo alle autorità, in rappresentanza del Gruppo “Restiamo Umani”, Claudio Fecchio: le firme raccolte sono state 688.

Era stato un gruppo di cittadini Vercelli a lanciare la petizione, verso la metà di settembre, petizione che era stata poi diffusa in diverse sedi e durante alcuni eventi di richiamo in città, non ultimo la manifestazione indetta appunto da “Restiamo umani” davanti alla basilica di Sant’Andrea due domeniche fa.

Oltre a Comune, Questura e Prefettura, si era deciso di coinvolgere anche l’Asl, invitandola “ad adottare adeguate misure di assistenza e di controllo sanitario”.

Intanto, grazie al vicario generale della diocesi monsignor Stefano Bedello e ai volontari della Caritas si sta andando verso una soluzione importante perché tra non molto la Caritas dovrebbe aprire al ricovero notturno di queste persone la sua sede, opportunamente attrezzata, di via Feliciano di Gattinara.

Nel frattempo, alcuni richiedenti asilo vengono accolti nel dormitorio di Billiemme e altri nella sede della Cooperativa Igea di Prarolo.

Redazione di Vercelli

 

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Il Comandante Generale, Gen. C.A. Teo Luzi, nella mattinata di mercoledì 8 novembre, ha presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri ed. 2024.

A illustrare l’opera, realizzata dallo studio di design Pininfarina con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi, è il celebre conduttore televisivo Amadeus, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica.

Il Calendario Storico 2024 è dedicato al tema “I Carabinieri e le Comunità” e in particolare alla figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività.

Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro Paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna.

La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i Carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma e che ci accompagna attraverso i 12 racconti del Calendario 2024.

Le storie, descritte dalla penna di Gramellini, narrano alcune delle gesta più eroiche – come il sacrificio consapevole compiuto a Fiesole – ed altre appartenenti alla vita di tutti i giorni – come il sostegno alle persone più fragili nella quotidianità o durante eventi straordinari come la pandemia da Covid19.

Storie che il Comandante Generale definisce “così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali” sottolineando come “i Carabinieri sono sempre presenti, attori protagonisti dei soccorsi dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto. Il senso del dovere, da duecentodieci anni guida ideale di ogni intervento, è lo spirito che anima il nostro servizio”.

Le 12 storie – eterogenee per epoca storica, ambientazione geografica e avvenimenti narrati – sono unite dalla capacità di ascolto e di vicinanza dell’Arma, “filo conduttore” che attraversa l’intera narrazione del Calendario: una banda rossa creata dalla matita di Pininfarina che parte dalla Fiamma – emblema dell’Arma dei Carabinieri – e avvolge l’intera opera attraverso uno dei segni distintivi più significativi e storici dell’uniforme dell’Arma, che caratterizza i pantaloni del Carabiniere.

Una banda che, nell’immaginario delle italiane e degli italiani, è diventata simbolo di una forza amica, sempre presente nei momenti e nei luoghi delle nostre vite.

Le illustrazioni che compongono le 12 tavole sono disegnate a matita, tratto che contraddistingue la fase creativa delle opere di Pininfarina – dalle auto sportive ai progetti di architettura – e che valorizza e porta alla luce l’arte presente nell’operato quotidiano dei Carabinieri, come evidenziato dal Comandante Generale “non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa, e il talento di chi le descrive o le illustra. Anche ad un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza”.

Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.

Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 91^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.

Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2024 dell’Agenda illustrata attraverso quattro racconti dai quali si evince l’essenza del nostro operato.

Si tratta di storie di fantasia ispirate alla realtà e capaci di tratteggiare la vera anima del Carabiniere esaltando il messaggio del servizio a favore della cittadinanza e della fiera consapevolezza di adempiere ad un ruolo sociale indispensabile.

L’attività di un’unità cinofila impegnata in operazioni di soccorso dopo una calamità naturale, il Carabiniere appena arrivato di rinforzo alla Caserma di un paesino mal collegato e molto distante dai centri maggiori e dai servizi essenziali, la vita di un Ufficiale dell’Arma, ancora ignaro futuro Comandante Generale e inconsapevole protagonista di una pagina di storia della nostra unificanda Nazione.

E ancora l’altruismo di un giovane Comandante di Stazione che trae in salvo una donna che stava annegando.

Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2024.

Il Calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “i Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia”, riguarda piccole gemme arroccate fra gli scorci più suggestivi del Belpaese, il Paese dell’Arte, della Letteratura, dell’Ingegno italico.

Sono state selezionate 12 immagini, una per mese, con Carabinieri ritratti in uno dei tanti borghi che impreziosiscono l’Italia, i quali restituiscono un quadro d’autore fatto di geografia, architetture e uniforme.

Tra le località più suggestive, è stata inserita la splendida cornice di Monte Isola (BS), punto panoramico sul Lago d’Iseo e sulla Franciacorta, una vera e propria perla che si caratterizza per un’atmosfera senza tempo.

Sono state individuati borghi dell’Italia meridionale, dove l’Arma è impegnata quotidianamente, oltre che nelle attività di controllo del territorio, anche nel contrasto della criminalità organizzata, come quelli di Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, Stilo in provincia di Reggio Calabria e Gangi in provincia di Palermo.

La scelta del tema celebra il concetto della prossimità della Benemerita al cittadino e la sua presenza capillare sul territorio nazionale, permeata anche in quei centri abitati soltanto da poche migliaia di anime, che individuano nella Stazione dei Carabinieri il loro sicuro punto di riferimento.

L’intero ricavato della vendita di questo calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri.

Il Planning da tavolo, in scia con le altre opere, è incentrato anch’esso sul tema del “controllo del territorio”.

Anche stavolta il ricavato sarà devoluto ad un reparto pediatrico, individuato quest’anno nel Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria.

Tale opera editoriale, in apertura, racconta una storia redatta da personale dell’Arma con il titolo “Il Carabiniere in bicicletta”.

È ambientata agli inizi del ‘900 e narra di un Maresciallo dell’Arma che svolgeva il suo servizio per la comunità a bordo di una bicicletta garantendo, con gentilezza e garbo, rassicurazione sociale e compagnia agli abitanti del piccolo paesino.

Inoltre, il planning è organizzato con una pagina calendario all’inizio di ogni mese affiancata da un’immagine raffigurante le attività svolte dai reparti delle varie specialità dell’Arma (cinofili, sciatori, elicotteristi).                                             

Prefazione del Comandante Generale al Calendario Storico ed. 2024

Ogni volta che ammiro un’edizione del nostro Calendario, sono colpito dalla bellezza delle sue immagini e delle parole che le accompagnano: un insieme armonioso, quasi perfetto, a cui sono lieto di contribuire con il mio intervento.

E certamente anche quest’anno, dai testi di Massimo Gramellini, come dalle tavole curate dallo studio di design Pininfarina, è di nuovo questa l’impressione che ricevo. Alle domande che l’arte ripropone, su cosa valga davvero nella vita, trovo risposta nel nostro impegno quotidiano.

Quella risposta è pure qui, in storie così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali.

Non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa e il talento di chi le descrive o le illustra.

Anche a un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza.

Quella del soccorso dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto.

Se siamo riusciti a donarla al nostro prossimo, al netto di errori e imperfezioni sempre possibili, abbiamo forse meritato un oggetto così pregiato.

Il senso del dovere, guida ideale di ogni intervento, è la “linea rossa” che percorre l’intero Calendario.

Quel filo conduttore, che abbiamo voluto evidenziare anche graficamente, ha collegato gli slanci individuali componendo un’opera mirabile.

Perché cos’è, se non un capolavoro, restituire un figlio che si stava perdendo all’amore e all’orgoglio di suo padre?

Trovare le sole parole capaci di strappare una donna all’abisso, su di un ponte, quando più niente la richiama alla vita?

Sorvolare la neve con un elicottero in condizioni avverse, oltrepassando la montagna per portare il cibo a chi, rimasto isolato, ne ha un bisogno assoluto?

Questa pubblicazione, che raccoglie dodici racconti, uno per ciascun mese dell’anno, ci ricorda cos’è importante sulla terra, e come i fatti importanti trasformino la cronaca in storia.

Cos’hanno in comune il salvataggio in battaglia di Carlo Alberto e le pensioni recapitate durante l’emergenza pandemica a chi da solo non poteva ritirarle?

Cosa unisce i Martiri di Fiesole del 1944 ai loro colleghi che qualche mese fa, in quel di Faenza, hanno portato tre anziani in salvo a nuoto, sfidando un’alluvione?

I duecentodieci anni che siamo giunti a festeggiare sono costellati di simili azioni: centinaia, migliaia di gocce portate all’oceano da donne e uomini semplici, animati però da sentimenti sinceri.

L’ideale dell’ascolto, della vicinanza, in una parola del “servizio”.

Per raccontare tutto ciò, da operatori del sociale quali siamo, ci occorreva la forza di testi e illustrazioni maneggiati da esperti dei due settori.

A loro va la più grande ammirazione, la più sentita gratitudine, che non possiamo non estendere a quanti, dalle nostre fila, ci hanno offerto esempi di cosciente abnegazione.

Grazie a un grande giornalista e scrittore, che ancora una volta è riuscito a emozionarci con la sua penna, al tempo stesso sensibile e affilata.

Grazie a un marchio di riconosciuto valore, che conferisce eleganza, colore e luce a tutto ciò che tocca.

Grazie ai carabinieri che riempiono di umanità queste pagine e di sicurezza le più sperdute contrade d’Italia: al loro silenzioso sacrificio, al coraggio più forte di ogni timore, alla dedizione generosa e fattiva, all’incrollabile amore verso gli altri.

Grazie a Voi, cari Lettori, che prima di essere tali siete la nostra gente, la nostra missione, il senso stesso della nostra uniforme.

Con gli auguri più affettuosi, per un nuovo anno sereno e ricco di soddisfazioni.

Redazione di Vercelli

 

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Con l’inaugurazione della “Mostra d’Arte e Liuteria Storica” in Arca, alle 17,30 (la mostra sarà poi aperta al pubblico dal giorno successivo) e con un concerto del chitarrista di Castelfranco Veneto Alberto Mesirca, alle 19 al Salone Dugentesco, prende il via giovedì 16 novembre la rassegna “Il Legno che Canta” organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino” e dal Comune di Vercelli per celebrare la figura del chitarrista e compositore vercellese scomparso a 80 anni il 14 gennaio del 2022.

Presieduta dal chitarrista bresciano Marco de Santi, l’Associazione è stata costituita da ex allievi ed amici di Gilardino: oggi conta circa centotrenta soci; tra gli “onorari” figurano anche la moglie di Segovia, Emilia Magdalena Corral Sancho, e la nipote di Mario Castelnuovo Tedesco, Diana.

Il valore artistico e culturale dell’iniziativa messa in campo per celebrare il ricordo di Gilardino è attestato anche dal riconoscimento di Sergio Mattarella che le ha attribuito la “medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica”.

La rassegna, che prende il titolo da un libro sulla liuteria chitarristica italiana del Novecento scritto a quattro mani da Gilardino e dal Liutaio Mario Grimaldi, si apre il giorno della nascita del maestro vercellese, per concludersi esattamente un anno dopo ad Asigliano, il paese natale di Gilardino: in programma concerti, conferenze, mostre e la presentazione del docufilm su Gilardino realizzato da Marco Tullio Giordana con la collaborazione di Manuele Cecconello.

Gli eventi si svolgeranno Vercelli, ad Asigliano e a Villata.

Si parte appunto giovedì 16 novembre, con l’inaugurazione della grande mostra in Arca che il pubblico potrà poi visitare, a partire da venerdì 17, e fino a domenica 7 gennaio 2024 (con chiusura lunedì 8) tutti i venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; i sabati e le domeniche dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.

In esposizione ventidue capolavori assoluti della pittura italiana dell’Ottocento (quell’arte pittorica che Gilardino amava e di cui scriveva con raffinata competenza) messi a disposizione dalla collezione del mercante d’arte bresciano Italo Segalini: tra le opere che saranno esposte, una straordinaria “Sacra Famiglia” di Giacomo Grosso, delle dimensioni di due metri e mezzo per quattro, ed un mirabile “Muzio Attendolo Sforza che lancia l’accetta sull’albero” di Massimo Taparelli d’Azeglio.

L’esposizione dei quadri sarà abbinata a quelle di meravigliose chitarre realizzate tra il 1750 e l’800: vere opere d’arte come quelle del liutaio napoletano Giovan Battista Fabbricatore, messe a disposizione dal liutaio modenese Lorenzo Frignani.

La mostra sarà inaugurata dal sindaco Andrea Corsaro, che ha fortemente voluto questo anno di eventi in memoria di Gilardino.

Alle 19, poi, l’atteso concerto inaugurale al Dugentesco.

Le prenotazioni sono andate letteralmente a ruba e la Sala concertistica di via Galileo Ferraris è già esaurita in ogni ordine di posti.

Protagonista del primo dei sette concerti principali di “Il Legno che canta”, una vecchia conoscenza del pubblico vercellese: Alberto Mesirca, trentanovenne chitarrista veneto, che i vercellesi ebbero il privilegio di ascoltare durante un vero evento nella nostra città quando il 1° marzo del 2018 egli inaugurò di fatto la Sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli suonando, alla presenza dell’autore, per la presentazione del libro di Angelo Gilardino “Mario Castelnuovo-Tedesco: un fiorentino a Beverly Hills”.

In quell’occasione, cantò anche il tenore fiorentino Leonardo De Lisi: con Mesirca, propose la “Ballata dell’esilio” del “signorile umanista toscano” (come lo definì Massino Mila).

Mesirca torna adesso con un concerto gratuito in cui proporrà diverse musiche di Gilardino, ma anche di compositori di chitarra e di liuto del Cinquecento, del Settecento e dell’Ottocento come Francesco Canova da Milano, Domenico Scarlatti e Guido Regondi, per chiudere con Castelnuovo-Tedesco.

Di Gilardino eseguirà: “Elogio di un albatro”, “Les jardins mysterieux”, “Paesaggio Ligure”, “Variations nobles er sentimentales (Tombeau de Giulio Regondi)”, “Ragazzo con la freccia (su un quadro del Giorgione, dedicato ad Alberto Mesirca)” e il “Trittico di San Luca: ‘I bimbi e il profeta’, ‘Benedictus’ e ‘Si fa sera’”. Di Domenico Scarlatti proporrà invece le “Sonate K466, K1 e K208”; di Giulio Regondi “Introduction et Caprice opera 23”; di Francesco Canova da Milano una “Fantasia detta ‘La Compagna’ dal manoscritto del 1565 dell’Archivio del Duomo d Castelfranco Veneto” e, infine, di Mario Castelnuovo-Tedesco il “Capriccio Diabolico”.

Durante il concerto sarà possibile iscriversi all’Associazione dedicata a Gilardino.

Considerato uno tra i migliori chitarristi oggi in attività, Mesirca, che è docente al Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto, ha ricevuto pubblici elogi dei maggiori compositori e chitarristi contemporanei, che gli hanno dedicato, come caso di Angelo Gilardino, opere scritte apposta per lui. Significativa anche l’ammirazione del  re della chitarra elettrica Robert Fripp.

Il leader dei King Crimson, dopo averlo ascoltato, in Gran Bretagna, scrisse di lui: “Superb performance of Alberto Mesirca, an exceptional guitarist come in visit from Italy” (Superba prestazione di Alberto Mesirca, chitarrista eccezionale venuto in visita dall’Italia).

(Nella foto, Alberto Mesirca suona il 1° marzo 2018, a Vercelli, durante la presentazione del libro di Gilardino su Castelnuovo-Tedesco)

 

Redazione di Vercelli

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Il paese di Lenta possiede un castello-monastero, risalente all’ultima metà del decimo secolo, che fu abitato da monache benedettine di clausura, protette da un corpo di guardia.

In un salone al primo piano, pavimentato in cotto, sono ancora visibili i resti degli antichi affreschi, studiati dalla esperta di arte biellese Claudia Ghiraldello, che sabato 4 novembre ha presentato il volume: “Preghiere in cromia a Lenta”, trattando anche delle opere presenti nelle chiese del paese.

Un pubblico numeroso ed attento ha ascoltato l’intervento della studiosa che per ciascuno dei dipinti presi in esame, ha proposto le datazioni, individuando le diverse scuole pittoriche ed illustrando i vari personaggi rappresentati.

L’Associazione Culturale Il Castello, fondata nel 2018, presieduta da Giovanni Cirio, prosegue alacremente nelle sue attività di promozione e divulgazione: sabato 11 novembre, dalle 9 alle 17.30, ha organizzato una giornata di studi: “L’alto Vercellese in età medievale: il Monastero Benedettino di San Pietro di Lenta”, cui interverranno come relatori medievisti e storici dell’arte, che si concluderà con una relazione di Andrea e Fulvio Caligaris sul restauro del castello-monastero, di proprietà del Comune di Lenta.

Redazione di Vercelli

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Sabato 11 novembre  si svolgerà ancora una volta al rione Isola la festa di San Martino, un appuntamento che nel corso degli anni ha appassionato bambini di tutte le età muniti delle loro lanterne.

Si tratta di una festa che in Europa ha origini antiche e che all’Isola ha trovato da anni il sostegno entusiasta del Comitato Rione Isola, della parrocchia Sant’ Antonio da Padova, di Spazio Donna e della Scuola dell’infanzia Isola.

La festa avrà inizio alle 16, giusto il tempo di consumare insieme una merenda e di intonare i canti notturni accompagnati dal flauto traverso.

Poi avrà inizio la camminata per le vie ormai buie che saranno appunto rischiarate dalla luce delle lanterne.

Davanti a tutti il cavaliere romano avvolto dal suo caldo mantello.

Quello stesso mantello che nel corso del tempo e diventato un simbolo di condivisione, emblema del dono e dell’accoglienza.

Ognuno potrà partecipare con la propria lanterna.

Redazione di Vercelli

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Casale Città Aperta, la tradizionale iniziativa organizzata dall’Assessorato alla Cultura – Museo Civico in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale per far conoscere il patrimonio culturale cittadino, ritorna nel consueto secondo fine settimana, sabato 11 e domenica 12 novembre 2023 con orario invernale e con un’ampia scelta di monumenti e musei da scoprire e visitare:

Castello del Monferrato: con la possibilità di salire sugli spalti e all’interno dei torrioni e visitare le mostre allestite negli ambienti interni: sabato e domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00.

Chiesa di Santa Caterina: sabato e domenica con orario continuato 10.00-18.00 Possibilità di vistare il coro ligneo adiacente la chiesa, con orario 15.00-18.00, sia sabato che domenica (entrata sia da Piazza Castello che da via Trevigi).

Torre Civica: sabato dalle 15,00 alle 17,30 e domenica dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 17,30.

Cattedrale di Sant’Evasio: la cattedrale sarà il fulcro delle celebrazioni per la festività del Santo Patrono e non sono consentite pertanto visite turistiche;

Chiesa di San Domenico: sabato e domenica dalle 15,00 alle 17,30.

Palazzo Gozani di San Giorgio, sede del Comune, sarà possibile visitare gli ambienti del piano nobile: Sala Consiliare, Galleria, Sala Verde, Sala Rossa e Sala Gialla, decorate con gli splendidi affreschi di Francesco Lorenzi dedicati a temi mitologici. Domenica dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 17,30.

Percorso storico-militare del Monferrato (Coordinamento delle Associazioni d’Arma in via Martiri di Nassiriya 8): domenica dalle 10,00 alle 12,30 con esposizione di un interessante e vasto patrimonio documentale e fotografico custodito dal Coordinamento.

Percorso storico-culturale di origine militare (Associazione Nazionale Alpini, via De Cristoforis 16): sabato dalle 9,00 alle 11,30; domenica dalle 9,30 alle 11,30 con preavviso il giorno precedente al numero 3394159256. La sede espone un interessante e vasto patrimonio storico, documentale, librario e artistico.

Teatro Municipale: il teatro Municipale non sarà visitabile in quanto interessato a lavori di efficientamento energetico.

Sarà inoltre possibile partecipare a una passeggiata gratuita condotta dai volontari dell’associazione Orizzonte Casale della durata di un’ora circa alla scoperta dei principali monumenti cittadini. Ritrovo al chiosco di piazza Castello (di fronte al Teatro Municipale) domenica alle 15,00.

Nel fine settimana saranno aperti anche i seguenti musei:

Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi con ingresso gratuito sabato e domenica dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,30.

Situato nell’ex Convento di Santa Croce, affrescato all’inizio del Seicento da Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, include la Pinacoteca, con l’esposizione di circa 250 opere tra dipinti e sculture, e la Gipsoteca Leonardo Bistolfi, una delle poche collezioni italiane in grado di illustrare l’intero percorso creativo di uno scultore nella sua completezza, con 170 sculture del maestro simbolista, di origine casalese, che raggiunse fama internazionale.

Nella sala ipogea è esposta la collezione di Carlo Vidua, con le testimonianze di viaggio raccolte dal viaggiatore monferrino durante tre viaggi intorno al mondo all’inizio dell’Ottocento.

Sabato e domenica sarà inoltre possibile visitare la Collezione Bistolfi (donata dagli eredi dello scultore) in quattro orari fissi: alle 11,00, alle 12,00, alle 16,00 e alle 17,00.

Domenica, il museo proporrà domenica una visita guidata dedicata alla figura di S. Evasio.

Museo del Duomo e sottotetti: chiusi alle visite turistiche per le solenni celebrazioni della festività di S. Evasio.

Sinagoga e i Musei Ebraici aperti domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00: edificata nel 1595, monumento di grande interesse storico e artistico, il Tempio Israelitico oggi si presenta nel suo splendore barocco rococò piemontese (1700-1800).

Sono annessi il Museo Ebraico, che espone numerosi argenti, tessuti e oggetti di culto.

Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0142.444.330 – 444.309 o consultare il sito www.comune.casale-monferrato.al.it/cca.

 

Redazione di Vercelli

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