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La Biblioteca di Grignasco si prepara a vivere un appuntamento inedito che farà brillare gli occhi dei più piccoli: la “Notte dei Pupazzi“, ispirato alla tradizione giapponese “Nuigurumi-otomari-ikai”, in cui i bambini portano il loro peluche del cuore in biblioteca per la favola della buona notte.

L’instancabile bibliotecaria, Francesca, sarà la guida di questa avventura coccolosa e letteraria.

Alle 18:00 di venerdì 17 novembre, darà il via alla serata leggendo a tutti i pupazzi (e ai bambini che vorranno accompagnarli) il libro della buonanotte.

Tutti insieme poi, metteremo a nanna i pet nel loro caldo lettino, per un sonno ricco di sogni.

Ma l’avventura non finisce qui!

Il mattino seguente, sabato 18 novembre, alle ore 10:30, i bambini torneranno in biblioteca per una deliziosa colazione in compagnia dei loro fedeli compagni di pezza.

Sarà un momento speciale per condividere le esperienze della notte e iniziare la giornata con allegria e dolcezza.

La “Notte dei Pupazzi” è un’opportunità unica per stimolare l’amore per la lettura nei più giovani, incoraggiando il legame speciale che i bambini hanno con i loro amati peluche.

La tradizione giapponese Nuigurumi-otomari-ikai ispira a creare un ambiente dove i sogni e le storie si intrecciano in un’esperienza indimenticabile.

L’appuntamento è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Grignasco.

 

Redazione di Vercelli

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Bra-Chieri

Arbitro: Matteo Cavacini di Lanciano

Guardalinee: Vito Bensorte di Trapani e Giuseppe Corona di Marsala

Albenga-Derthona

Arbitro: Emanuele Ciaravolo di Torre Del Greco

Guardalinee: Andrea Zanichelli di Legnano e Simone Severini di Seregno

Alcione Milano-Lavagnese

Arbitro: Piero Marangone di Udine

Guardalinee: Greta Pasquesi di Rovigo e Paulo Ndoja di Bassano Del Grappa

Asti-Chisola

Arbitro: Leonardo Falleni di Livorno

Guardalinee: Nicolò Pasquini di Genova e Alexandru Frunza di Novi Ligure

Borgosesia-Vogherese

Arbitro: Marco Casali di Cesena

Guardalinee: Andrea Calanni di Barcellona Pozzo Di Gotto e Giuseppe Minutoli di Messina

Città di Varese-Pont Donnaz

Arbitro: Riccardo Bernardini di Ciampino

Guardalinee: Leo Posteraro di Verona e Paolo Romeo di Reggio Calabria

Fezzanese-Sanremese

Arbitro: Alban Zadrima di Pistoia

Guardalinee: Luigi Fabrizio D’Orto di Busto Arsizio e Dario Fantaccione di Cinisello Balsamo

Ligorna-Alba

Arbitro: Francesco Scarati di Termoli

Guardalinee: Antonio Orsini di Pontedera e Letizia Quartararo di Firenze

RG Ticino-Pinerolo    

Arbitro: Alessandro Femia di Locri

Guardalinee: Giovanni Ruocco di Brescia e Alessandro Liuzza di Milano

Vado-Gozzano

Arbitro: Giacomo Ravara di Valdarno

Guardalinee: Daniele Nesi di Firenze e Lorenzo Guiducci di Empoli

 

Redazione di Vercelli

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Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Sap 6, 12-16

Dal libro della Sapienza

La sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l’ama e trovata da chiunque la ricerca.
Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
Riflettere su di essa è perfezione di saggezza, chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei,
appare loro ben disposta per le strade, va loro incontro con ogni benevolenza.

Sal.62

O Dio, tu sei il mio Dio,
all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta, arida, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode.

Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

Nel mio giaciglio di te mi ricordo,
penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

1 Ts 4, 13-18

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi

Fratelli, non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.
Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.
Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nubi, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

Mt 25, 1-13

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Svegliarsi al mattino ed andare in ricerca. (prima lettura Sap 6,12-16).

Camminatori e ricercatori: “Chi si alza di buon mattino per cercare sapienza non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta. Vivere per lei, infatti, è intelligenza perfetta…”

Alzarsi al mattino, ogni giorno… per cercare… oggi, ieri, domani … come quell’”oggi” di quel “pane quotidiano” che chiediamo al Padre, come ci ha insegnato Gesù: “dacci oggi il nostro pane quotidiano”.

Cercatori mattutini, giornalieri di sapienza.

Cercatori “desiderosi”.

Come quando ci si alza per andare in montagna a vedere il sorgere del sole dalla punta di una cima e pian piano mi fa vedere gli sprazzi di neve e le rocce punteggiate di stelle alpine o al mare per vederlo “salire” a est, dall’ orizzonte su quel mare che pian piano si colora di alba… il mattino, quello che ha “l’oro in bocca” della laboriosità, quello che ha i colori dell’ alba rosata, il mattino dell’ inizio e il mattino dell’ inizio dopo la fine…

E la ricerca di un “bene”, che non fa affannare, che è ricerca ricca e gioiosa, perché ogni ricerca è scoperta e non stanca,  ancora di più, la ricerca della sapienza.

Vera sapienza, necessaria per condurre una “buona vita”

E La Sapienza è là sulla porta.

“Alla porta”: uscendo… la troverò di fronte a me.

La Sapienza che “abita” la casa dell’uomo, la sua vita, che “abita la sua tenda”.

Dio non è una divinità imperscrutabile, ma si manifesta attraverso la Sapienza.

Forse oggi non parliamo più di sapienza ma di “intelligenza” che viene definita come la “capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell’esperienza e della contingenza.”

Forse la sapienza è proprio la “perfezione” dell’intelligenza, senza la quale l’intelligenza sarebbe “limitata”, ma è anche “pace”, quella “pace interiore” che fa vivere una “vita buona”.

Non tecnica, tecnologia, razionalità pura, scienza esatta… Sapienza.

Sapienza è “altro”, ricordiamo che nei racconti biblici Salomone chiese per sé la “Sapienza”; nella spiritualità ebraica il sapiente è il saggio che sa comportarsi adeguatamente nelle più diverse occasioni della vita, poiché conosce la Legge e vive conformandosi ad essa.

Salomone chiese per sé un cuore “capace di ascolto” (lev shomea), un “cuore docile”.

Che sublime desiderio la ”sapienza”, anelito della persona: non belli, intelligenti, ricchi, famosi, popolari sui social, ammirati… ma sapienti…

Sapienza è “orientarsi” nella vita.

Sapienza che nasce dalla vicinanza con Dio.

Sapienza che nasce dall’arte dell’ascolto, di quell’ascolto della Parola di vita “eterna”

E sapienza è un Dono dello Spirito Santo.

sapienza è “vedere con gli occhi di Dio”.

Il Sapiente non “sa come Dio”, “sa” come “agisce Dio.”

Il sapiente sa “guardare con gli occhi di Dio”.

Per vivere un profondo rapporto con Dio non basta avere buone qualità, essere buoni d’animo, non fare del male a nessuno, confidare nella provvidenza o nella buona sorte: occorre metterci testa, andando alla ricerca di Dio, e chiedendo a lui il dono più prezioso, quello della sapienza.
Desiderio di sapienza: “Anche il più perfetto tra gli uomini della terra, privo della tua sapienza, o Dio, sarebbe stimato un nulla”.

Desiderio… come nel racconto di Matteo al capitolo 23.

Desiderio di ricerca, di attesa, del “giorno”, il giorno del “matrimonio”, di preparazione, di gesti…

La wedding planner ha previsto “quasi tutto”… un matrimonio tanto atteso… damigelle, olio, lampada, attesa, festa…

Un matrimonio importante in un villaggio palestinese: 10 damigelle d’onore arrivano per scortare lo sposo verso la casa della sposa, ma solo 5 di loro sono degne di entrare nella sala del banchetto.
Le damigelle sono pronte… lo sposo tarda… eppure hanno passato ore alla toilette make up per prepararsi…

Il desiderio di “vedere” lo sposo, accompagnarlo, attenderlo ed entrare nella sala di quella festa di nozze, agghindate, abbigliate, con la lampada…

Ma lo sposo tarda…

Tutte si addormentano… quale stanchezza nei preparativi, nella attesa…

E poi un grido: “ecco lo sposo”. Non un invitato, un paggio, un testimone… lo sposo!

Il desiderio… e di colpo ci si rende conto…

Desiderio ed incontro.

Perché quando si è deciso di accompagnare lo sposo, Cristo, occorre orientare tutto verso di Lui, senza distrarsi, preparandosi, sapendo attendere, con quella sapienza che è docilità e intelligenza di cuore.

Scegliere è importante, ma occorre con sapienza alimentare il desiderio.

Addormentarsi… e al risveglio… ci si accorge: non è un problema di trucco disfatto o messa in piega sciupata dal cuscino… manca l’olio…

Quando arriva lo sposo ci si rende conto che l’olio non è sufficiente e si fa esperienza della propria mancanza.

L’incontro ci trova “impreparati”, incontro tra finitezza ed Immensità.

Cinque sagge e cinque stolte… incaute, impreparate, forse ingenue…

E quale consiglio? Prestateci olio… così ne avremo abbastanza entrambe… 5 e 5: metà ciascuno… così nessuno ne abbia a mancare…

L’olio è “personale” come posso “prestarlo” a qualcuno?

Strano anche il “consiglio” delle vergini sagge andate a comprare l’olio.

Ma come? A quell’ora della notte, allontanandole dalla festa, dalla gioia e dall’incontro, ben sapendo che neppure il supermercato h 24 può fornirmi quell’olio…

La wedding non è stata chiara… bastava avere solo un po’ di luce… ma non spegnerla… il resto non conta.

Lampade lucide, belle, di forma e colore diverse… ma senza olio non illuminano…

Luce e attesa: un’attesa di “cuore”.

Vergini sagge ed egoiste?

No vergini lungimiranti, che sanno che la lampada va alimentata, non dicono “a noi non interessa”, provano ad indicare la via… andate a cercare…

Vergini “responsabili” e “perseveranti”, che sanno che senza l’olio la loro lampada si spenge.

Cercare e prepararsi l’olio, quello che non deve finire, quello che alimenta la lampada, quello che rischiara la notte delle nozze, quello che mi fa scorgere lo sposo nel buio più estremo.

L’olio mancante, quello che sta per finire, quello che non ho pensato di avere in abbondanza per non rimanere senza, per non permettere alla mia lampada di spegnersi…

Eppure, ingenue, si fidano, vanno…

Improvvisano una corsa notturna alla ricerca di un mercante d’olio.

E arrivò lo sposo… delle dieci “damigelle”, ce ne sono 5, le altre sono all’affannosa ricerca… il desiderio non le ha ben “consigliate”, l’ingenuità non le ha supportate…

Non è un problema se tutte si sono addormentate…non è la veglia mancata, non è il sopraffare della stanchezza dell’attesa lunga…ma l’olio “mancante”.

E senza l’olio la lampada si spegne…

Quell’olio usato per lenire le ferite di quell’uomo che “scendeva da Gerusalemme a Gerico”…

Quell’olio dei guerrieri e dei combattenti…

Quell’olio profumato su quei piedi di Gesù…

Quell’olio di quelle di donne il mattino del giorno dopo il sabato …

Abbiamo bisogno di una “lampada accesa”, di una “vita accesa”…

La porta viene chiusa.

Solo le 5 vergini “sagge” entrano… la porta si chiude lasciando il buio della notte fuori.

Comportamento particolare quello dello sposo, in un luogo dove la festa di nozze era una gioia condivisa, un via vai continuo di persone che entravano e uscivano dal salone della festa…

Porta chiusa.

Nessuno è “alla porta”.

“Signore, Signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.

Arrivò lo sposo e la porta viene chiusa. :una festa per quanto “allargata” è sempre delimitata degli spazi “in verità non vi conosco”.

Incontro il Signore con “desiderio”, e alimento il mio “desiderio”.

Il desiderio va alimentato: è saper vivere per il Vangelo, con il Vangelo, nel Vangelo.

Alimento la mia “lampada”, la fede, con l’olio della carità, l’olio che alimenta e rende feconda e credibile la luce della fede.

Fede e vita cristiana di amore, che non può essere “prestata”, “surrogata”, ma che va vissuta in modo ricco e “sapiente”.

Se siamo “vigilanti”, il nostro desiderio di Dio diventa cammino di fede e di amore, di carità e speranza,

Vegliamo perché non sappiamo né il giorno né l’ora e lo sposo che arriva deve trovarci sveglie, con la lampada accesa e l’olio “di riserva”.

Vegliare significa saper attendere, e attendere senza appuntamento, con l’unica certezza che lo Sposo giungerà. Vegliare significa portare con sé un po’ d’olio per alimentare i giorni più bui e sostenere il nostro cammino. solo così incontreremo lo Sposo e la sua gioia.

Viviamo un’attesa “costruttiva”, attiva, vigilante, tendiamo il nostro orecchio ai rumori del giorno e della notte… non sappiamo né giorno né ora… ma sappiamo che verrà, che aprirà le porte, ci ha invitati… non ci lascerà fuori se sapremo alimentare ogni giorno la nostra lampada con sapienza e carità.

Vigiliamo e preghiamo con le parole del salmo 62

“O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, *
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne, *
come terra deserta, arida, senz’acqua”

Santa Teresa d’Avila, diceva: “la sete esprime il desiderio di una cosa, ma un desiderio talmente intenso che noi moriamo se ne restiamo privi” (Cammino di perfezione, c. XXI).

Anche la nostra anima “anela”, desidera, ha “bisogno”, come quei “bisogni” che servono per vivere…

E in quell’alba, mentre cerco… trovo Dio, la mia acqua, il mio pane…

Ho fame, ho sete… la mia anima trova in Cristo, l’appagamento del mio desiderio…

Fiducia, sicurezza, appagamento, speranza, Sapienza.

E sarà nella casa del Signore “per tutti i giorni della mia vita”…

Arriva lo sposo… a mezzanotte, a mezzanotte della vita… e arriva una volta sola e l’olio dell’amore che rischiarerà la nostra fede sarà quello che abbiamo “preparato”, quello che con piccoli e quotidiani gesti d’amore abbiamo messo nella nostra lampada, per non farla spegnare, per non far spegnere la nostra vita.

Possiamo anche “addormentarci”, ma quando quella voce nella notte ci “avviserà”, ci alzeremo ed andremo incontro allo sposo, con la nostra lampada accesa, piena di olio.

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Le truffe agli anziani una costante problematica.

E proprio per evitare che ciò si ripeta, i Carabinieri di Biandrate hanno tenuto, oggi sabato 11 novembre, un’interessante conferenza a Mandello Vitta.

L’incontro si è tenuto nella sala polivalente del Comune, dove il sindaco Paolo Patrioli ha fatto gli onori di casa.

Nell’occasione sono state illustrate le varie tipologie di truffe.

Si è parlato di quelle telematiche/on line, arrivando a spiegare le modalità di manovra dei truffatori porta a porta.

Sono stati forniti agli auditori preziosi consigli al fine di prevenire questi fenomeni.

Si è chiarito l’utilizzo e la funzionalità del numero unico di emergenza (112).

La conferenza , ha rappresentato un punto di incontro per la comunità con il primo cittadino e il Comando Stazione Carabinieri competente per il territorio .

Per le Forze dell’ordine sono intervenuti il Maresciallo Fabio Ceriani e l’appuntato scelto Paolo Donato Pellettieri.

Incontri similari erano stati tenuti a Casalvolone, Biandrate e Vicolungo.

Presenti tra il pubblico il consigliere Fizzotti e l’assessore Gallarini.

Numerosi i presenti all’incontro, durante il quale sono state fatte domande molto interessanti.

Al termine per ringraziare il Comandante e la Caserma di Biandrate è stato offerto un rinfresco per tutti.

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Vercelli Città

L’Hockey Vercelli affronta questa sera, in casa il Trissino.

Ma la partita sarà ancora “sine populo”, come le funzioni religiose ai tempi del Covid.

A porte chiuse, senza pubblico (pagante) e su questa delicata (quanto concreta) questione le incertezze non mancano.

Perché è chiaro che qualsiasi società sportiva che pratichi agonismo a livello professionistico non può che mettere in preventivo, tra i propri ricavi, almeno due voci decisive: la vendita di biglietti e abbonamenti e il gettito pubblicitario degli sponsor.

Appena ovvio che, se manca il pubblico, manca certamente la prima delle due voci e anche la seconda – venendo meno la “visibilità” possa scoraggiare gli investimenti pubblicitari.

Fino a quando si protrarranno i lavori di ristrutturazione del “Palapregnolato” all’Isola di Vercelli?

E’ una cosa che non si sa con certezza e, con altrettanta certezza, non lo hanno saputo i partecipanti ad una riunione (i cui esiti in queste ore sembrano sempre più importanti) che si tenne in Comune a Vercelli nel fatidico giorno 24 marzo 2022 “a seguito di preavviso”.

Ma andiamo con ordine.

Tra le (sempre più numerose) ragioni di polemica, nelle ultime ore si fa largo una new entry che direbbe più o meno così: ma cosa si lamentano le società sportive (perché qualcuna pare si lamenti)?  

Erano ben bene al corrente di questi tempi dilatati.

E perché sarebbero state ben bene al corrente del “cronoprogramma” dei lavori?

Proprio perché, come abbiamo anticipato, qualcuno (l’Assessore Mimmo Sabatino di sicuro, ma qualcun altro dice che, forse, sarebbe stato presente alla riunione anche il Sindaco, magari a intermittenza: comunque, non è questo il punto) gliene avrebbe parlato quel giorno.

Dunque, risultano presenti: Andrea Taddonio, vice presidente dello Skating Vercelli.

Con lui Andrea Vercellotti dell’Amatori e – buon peso – anche Marco Sampietro, presidente della Pro Vercelli – Trino Hockey Femminile, che allora era ancora in attività.

Siamo, infatti, al 24 marzo 2022.

Non si sa a che ora la riunione abbia inizio, ma si sa quando finisce: alle 16, 36, quando i presenti sottoscrivono il verbale.

Come si vede, manca (mancherebbe) un interlocutore importante (almeno, alle 16, 36) cioè nientemeno che l’Hockey Vercelli.

Qualcuno bene informato (speriamo) dice che l’assenza sarebbe stata giustificata dalla lieve indisposizione di cui avrebbe accusato i sintomi Alvise Racioppi, magna pars del sodalizio.

Altri dice: ma no, guarda, l’Alvise ha firmato.

Se ha firmato in un altro momento, per adesione (lui o altri di HV) non possiamo saperlo: ma nei fogli che abbiamo visto noi, alle 16, 36 la firma di Alvise non c’è.

Sapran loro.

***

Non pare fuori luogo domandarsi perché il Comune di Vercelli, a un bel momento, abbia sentito il bisogno di convocare le società sportive.

Per un’esigenza di comunicazione preventiva?

Se fosse stato solo per questo, forse prendersi cura di raccogliere le firme in calce a quella che può apparire come un’intesa o addirittura una sorta di transazione “preventiva” non parrebbe una cosa così necessaria.

Se, invece, l’iniziativa fosse stata presa con il mai abbastanza lodato intento di pararsi le terga rispetto ad eventuali pretese risarcitorie, o comunque possibili contenziosi di vario genere, allora, magari, a conclusione di quel verbalino si sarebbero potute scrivere frasi come (in via del tutto esemplificativa) le seguenti.

***

Tutto ciò premesso, le Parti come sopra rappresentate, a seguito fi ulteriore confronto, convengono che il cronoprogramma esecutivo (si badi: esecutivo) di progetto sarà sviluppato sulla base delle seguenti informazioni:

l’inizio dei lavori per le parti che consentono le attività interne alla struttura: entro il mese di dicembre 2022;

l’inizio delle attività sulla centrale termica, con l’interruzione della produzione di acqua calda sanitaria: alla fine della stagione di riscaldamento invernale 2022-2023 e comunque non oltre la prima metà del mese di aprile;

inizio degli apprestamenti e lavori di cantiere che presuppongono la cessazione delle attività nell’impianto sportivo: a decorrere dal giorno 2 maggio 2023.

L’incontro termina alle 16,36, letto confermato e sottoscritto.

***

E poi le firme.

***

Se a questo verbale non ne sono seguiti altri, come si vede da questo scarno riassunto nessuno avrebbe detto qualcosa di simile: guardate, signori cari, che si giocherà a porte chiuse almeno fino al… .

Ecco: fino a quando?

Questa previsione quando sarebbe stata formulata (se è stata formulata), con qualche precisione, ai fruitori (tutti) del Palahockey?

Insomma, tutto lascia ritenere che questa sarà una delle tante cose di cui si parlerà ancora, a proposito della struttura sportiva dell’Isola.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

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Fai Cisl e Terra Viva – Associazione Liberi Produttori Agricoli a Vercelli per la 73ª Giornata del Ringraziamento promossa dalla CEI – Conferenza Episcopale Italiana.

Il seminario di approfondimento si è aperto con un minuto di silenzio per tutte le vittime delle alluvioni che hanno colpito l’Italia in questi ultimi mesi.

Apertura con gli interventi di Don Bruno Bignami Ufficio nazionale problemi sociali e lavoro della Cei e Suor Helen Alford economista e decano scienze sociali all’Instituto Angelicum.

A seguire Francesca Costero di Enaip Piemonte e Massimo Gargano Direttore generale di ANBI – Associazione Naz. Consorzi gestione e tutela territorio e acque irr.

Il Segretario Generale Onofrio Rota è intervenuto alla tavola rotonda con Giovanni Lo Bello vicepresidente di Terra Viva ed esponenti Confederazione Nazionale Coldiretti ACLI Terra e Federagri.

La buona cooperazione stimola la centralità della persona e il protagonismo delle comunità. Promuoviamo la contrattazione per garantire la partecipazione ed emancipazione dei lavoratori e lo sviluppo territorio” ha affermato il leader della Fai Cisl.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Economia

Lo stile cooperativo propone un’impresa in cui le attività sono rivolte al bene della collettività e al protagonismo della comunità: gli strumenti per dare corpo a questo modello virtuoso non mancano, a cominciare dalla contrattazione che stiamo realizzando e che merita di essere valorizzata a tutti i livelli, per costruire concrete opportunità di emancipazione dei lavoratori e sviluppo sostenibile del territorio”.

Lo ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, intervenendo a Vercelli alla tavola rotonda della 73ma Giornata del Ringraziamento, dedicata al tema “Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura”, con la partecipazione di Fai-Cisl, Terra Viva, Acli Terra, Coldiretti, Federagri-Mcl.

Mai come oggi abbiamo avuto bisogno di un sindacato come quello pensato e fondato da Giulio Pastore, mettendo al centro la persona e guardando ai lavoratori e lavoratrici della terra in un’ottica di giustizia sociale, solidarietà, bene comune”, ha detto Rota.

Oggi – ha aggiunto il leader della Fai – questi valori si declinano nelle tante sfide per la sicurezza alimentare e l’accesso al cibo per tutti, la tutela del suolo che invece continuiamo a consumare con nuova cementificazione selvaggia, l’emancipazione di lavoratori che sono considerati essenziali eppure rimangono fragili in diverse filiere in termini di reddito, opportunità e sicurezza sociale. Ma penso anche al modo errato in cui il nostro Paese pretende di gestire i fenomeni migratori e a come stanno riemergendo i fenomeni di razzismo e antisemitismo: valori estranei alla nostra cultura e ai nostri modelli di riferimento fondati sull’accoglienza, la solidarietà, l’inclusione, il rispetto, l’emancipazione delle fasce più deboli”.

Rota ha ricordato infine la manifestazione della Cisl in programma il 25 novembre a Roma per incalzare Governo e Parlamento a migliorare la manovra economica: “Un esempio di mobilitazione responsabile alla quale parteciperemo convintamente perché riconosciamo le misure positive ma proponiamo cambiamenti concreti per costruire più equità e partecipazione, a cominciare da una riforma fiscale più redistributiva e di contrasto all’evasione, maggiori risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per le politiche attive, piena attuazione della clausola sociale della Pac e del Pnrr”.

La ricorrenza si chiude domani con la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Marco Arnolfo e trasmessa alle 11 in diretta su Rai Uno; a seguire, la benedizione dei mezzi agricoli e degli stand delle associazioni.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Economia

Sabato 25 novembre dalle ore 15.00 alle ore 17.00 al Museo Leone, in occasione dell’VIII centenario dell’Ospedale Sant’Andrea,  adulti e ragazzi (a partire dai 12 anni) sono invitati all’incontro Saggezza Infusa.

Il percorso – laboratorio in collaborazione con l’Erboristeria Erba d’Ca di Vercelli prevede una prima parte di scoperta delle collezioni di Palazzo Langosco provenienti dall’ingente acquisto di materiale dell’Ospedale del 1889 di Camillo Leone, focalizzata sui vasi da farmacia, e una seconda parte di sperimentazione sulle proprietà, curiosità e aneddoti di alcune piante officinali citate sugli stessi vasi e appositamente selezionate per l’occasione.

Per far questo saremo guidati da Greta Gregori, esperta fitoterapista e titolare dell’Erboristeria Erba d’Ca di Piazza Cavour, che con il Museo Leone già tre anni fa aveva realizzato il progetto Saggezza Infusa.

Per non fare di tutte le erbe un fascio, per valorizzare attraverso le collezioni museali le conoscenze erboristiche e fitoterapiche in un legame tra passato e presente.

Per sei mesi, da ottobre 2020 a marzo 2021, si erano presi in considerazione un vaso da farmacia e la pianta officinale di cui era stato contenitore, gli usi nel passato nelle antiche spezierie e la  descrizione delle proprietà e infine si proponeva la creazione di un infuso.

Olfatto e palato saranno i grandi protagonisti dell’ultima parte del pomeriggio, infatti ci sarà la possibilità di comporsi una tisana, degustarla e portarsela a casa.

L’attività è con prenotazione obbligatoria entro giovedì 23 novembre al 3483272584.

Biglietto euro 10,00

Ingresso da Via Leone, 19

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Giovedì 16 novembre alle ore 21:00, la Biblioteca di Grignasco sarà il palcoscenico di un incontro speciale che ci condurrà nel cuore dell’universo dei ragazzi autistici e delle loro famiglie.

Il protagonista della serata sarà Mimmo Pesce, che con dolcezza e ironia ci guiderà attraverso la sua toccante esperienza con il figlio Tommaso.

Il mistero di papà Mimmo e Tommi, che ogni giorno affrontano gelateria o pioggia torrenziale, verrà svelato attraverso un viaggio in un mezzo di trasporto unico: non un’astronave, ma un modo particolare di affrontare la realtà.

Questo veicolo ci catapulterà avanti e indietro nel tempo, immergendoci nella realtà degli sgusciati.

Qui, suoni, colori ed emozioni attraversano un guscio speciale, simile a quello di una tartaruga, costruito da ragazzi come Tommi per sentirsi protetti.

Mimmo Pesce è un volto di spicco nelle trasmissioni sportive di Telelombardia, Antenna 3, e Top Calcio 24.

Acclamato opinionista, si distingue per le telecronache “colorate” della squadra del Napoli.

La sua carriera eclettica e la capacità di trasmettere emozioni con l’ironia lo rendono un narratore straordinario: “Allacciate quindi le cinture e… forza Napoli!”.

Direttamente da “Qui Studio A Voi Stadio”, la fortunata trasmissione televisiva, Mimmo Pesce ci sorprende con un libro che colpisce dritto al cuore.

Sette parole e mezza sull’autismo guidano la narrazione: guscio, superpoteri, scuola, festa, felicità, sfide, domani e… un’ultima sorpresa finale.

Queste sono le parole chiave che Mimmo utilizza per raccontare la sua storia, aprendo le porte del mondo di Tommi e della sua meravigliosa famiglia.

In questo viaggio emozionante, Mimmo ci fa commuovere e sorridere contemporaneamente, regalandoci una prospettiva unica sull’autismo e dimostrando che, dietro ogni sfida, c’è un mondo ricco di amore, gioia e speranza.

Non perdete l’opportunità di partecipare a questa serata speciale che invita a comprendere e abbracciare la diversità con il calore del cuore, per un’esperienza indimenticabile.

L’incontro è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Grignasco.

 

Redazione di Vercelli

 

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Un grandissimo ritorno a Palazzo Ferrero per martedì 14 novembre alle ore 21,30; la leggenda vivente Gianni Cazzola, batterista di origine bolognese, al Biella Jazz Club con il suo nuovo trio.

La formazione è composta da Cazzola alla batteria, Attilio Costantino alla chitarra e Andrea Candeloro all’organo, un “combo” tipico nel jazz denominato “organ trio”

Un concerto sicuramente di grande valore artistico per la qualità musicale degli artisti, ma soprattutto per la grandezza artistica di Gianni Cazzola, considerato tra i migliori batteristi jazz in ambito internazionale e , dopo 65 anni di carriera, con sempre la stessa caratteristica sonora che lo ha contraddistinto, il grande senso dello “swing” come si dice in gergo “un bel ride” (Ride : piatto della batteria  utilizzato per dare il ritmo nello swing)

Il batterista Gianni Cazzola, tra i musicisti più rappresentativi del jazz italiano, inizia a suonare alla fine degli anni Cinquanta nel circuito jazzistico milanese: con la  formazione del chitarrista Franco Cerri, Enrico Intra, Nicola Arigliano e col direttore d’orchestra e arrangiatore Giulio Libano.

Poco dopo entra nella formazione principe del jazz italiano di quel periodo, il quintetto Basso-Valdambrini, insieme a Renato Sellani al pianoforte e Giorgio Azzolini al contrabbasso.

Suona regolarmente alla Taverna Messicana di Milano (uno dei primi locali in Italia dedicato ai concerti jazz) dove ha l’opportunità di incontrare importanti musicisti del jazz statunitense, come Billy Holiday, Duke Ellington, Count Basie e Stan Getz.

Nel 1958 suona per la prima volta col trombettista americano Chet Baker, con il quale si esibisce in seguito alla Bussola di Viareggio e alla Taverna Messicana, con Giorgio Azzolini al contrabbasso e Gianni Basso al sax tenore.

Nella veste di session man, Cazzola collabora con numerosi artisti stranieri di passaggio in Italia: Johnny Griffin, Dexter Gordon, Pepper Adams, Art Farmer, Charlie Mariano, Kai Winding, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Helen Merrill, Buddy Collette e molti altri.

Nel 1969 incide il suo primo album dal titolo Abstraction, accompagnato da Cornelio Dattoli al basso elettrico e Oscar Rocchi al pianoforte.

Inoltre, collabora, tra la metà degli anni Settanta e gli anni Ottanta, con Giorgio Gaslini, Guido Manusardi, Franco D’Andrea, Luca Flores e Massimo Urbani.

Nel 1977 entra a far parte del trio del sassofonista Gianluigi Trovesi, con Paolo Damiani al contrabbasso, con il quale incide gli album Baghèt e il successivo Cinque piccole storie.

Le sue spiccati doti strumentali, mutuate dall’ascolto sin da bambino dei grandi jazzisti del firmamento americano, hanno consentito a Gianni Cazzola di maturare diverse esperienze in ambiti musicali eterogenei, mainstream, free, avanguardia e musica leggera italiana. In questo ultimo ambito partecipa con l’orchestra di Pino Presti all’incisione, tra gli altri, del brano Grande, grande, grande, interpretato dalla cantante Mina.

Nel 1988 fonda l’Italian Repertory Quartet con il pianista Marcello Tonolo, il contrabbassista Piero Leveratto e il tenorsassofonista Jacopo Jacopetti.

All’inizio degli anni Novanta inizia la collaborazione con il trio del pianista Dado Moroni, con Rosario Bonaccorso al contrabbasso.

Nello stesso anno, il 1992, dà vita al Nuovo Sestetto Italiano, storica formazione degli anni Cinquanta, in cui sono presenti Roberto Rossi, Piero Odorici, Giampaolo Casati, Marcello Tonolo e Piero Leveratto.

La formazione pubblica il disco Art Song, dedicato allo strumentista considerato da Gianni Cazzola un vero e proprio modello, il batterista afro-americano Art Blakey.

Nel 2010 viene pubblicato il primo album omonimo del suo sestetto Blakey Legacy, formato dal sassofonista Emiliano Vernizzi, il pianista Simone Daclon, il trombettista cubano Gendrickson Mena Diaz, il trombonista peruviano Humberto Amesquita e il contrabbassista Roberto Piccolo.

Durante la sua carriera Gianni Cazzola ha inciso numerosi dischi con prestigiosi protagonisti del jazz internazionale, tra cui, Paolo Fresu, Franco Ambrosetti, Eddie Gomez, Enrico Intra, Jerry Bergonzi, Sheila Jordan e Garrison Fewell.

In programma per martedì 21 Antonio Fusco con il progetto “Sete”.

Redazione di Vercelli

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