VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

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Ce.Ver.Sa.Ma Biella-Feriolo 2-3

Chiavazzese-Briga 3-0

Città di Baveno-Dufour Varallo 4-0

Fulgor Ronco Valdengo-Cameri 1-0

LG Trino-Città di Casale 0-0

Momo-Juventus Domo 1-1

Valdilana Biogliese-Omegna 5-0

Valduggia-Arona 3-1

 

Classifica

Briga 41

Città di Baveno 37

LG Trino 36

Fulgor Ronco Valdengo 32

Omegna 31

Arona 30

Città di Casale 29

Valduggia 26

Ce.Ver.Sa.Ma Biella 25

Juventus Domo 25

Dufour Varallo 23

Chiavazzese 22

Feriolo 19

Cameri 17

Valdilana Biogliese 16

Momo 12

 

Redazione di Vercelli

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Il Carnevale di Borgosesia prosegue nel migliore dei modi con la seconda sfilata che ha animato la piazza, attirando migliaia di persone festanti.

Il corteo di oggi, domenica 4 febbraio, è tornato in grande stile avendo visto la partecipazione entusiastica di tutti i Rioni.

Si lotta così per la vittoria del palio dei carri e delle mascherate a piedi.

I temi affrontati durante l’evento sono stati diversi e ricchi di creatività.

Il Rione Cravo ha proposto un carro con un giullare nella parte anteriore a dimostrare l’allegria del Carnevale e in quella posteriore un violinista, simbolo di nostalgia per il termine della kermesse.

Bettole ha messo in evidenza il rapporto sempre più predominante con i social media a discapito della cultura cartacea.

Un’importante riflessione sulla società moderna è emersa attraverso il carro, evidenziando il cambiamento nei mezzi di comunicazione.

Il Rione Fornace ha portato sulle strade un carro con un vecchio cantastorie come protagonista, un omaggio alla tradizione e alla narrativa orale che ancora affascina il pubblico.

I Mola Mai hanno scelto di rappresentare rappresentano la Statua della Libertà come figura principale in    quanto essa è simbolo indiscusso di libertà e speranza.

Quella speranza accerchiata da una vera e propria impalcatura fatiscente.

La satira politica è stata al centro della proposta del Rione Valbusaga, con il tema “La legge del Menga”.

Un modo originale di affrontare tematiche attuali attraverso la creatività e l’umorismo.

Agnona ha portato il pubblico in Cina per celebrare l’anno del drago.

I Tiratardi hanno realizzato una nave come simbolo della vita con i suoi alti e bassi.

Gli E*Le*Menti dal Borg hanno affrontato con sensibilità il tema della violenza contro le donne, sottolineando l’importanza di sensibilizzare la comunità su questioni sociali cruciali.

Montrigone ha fatto del cambiamento climatico il tema principale, invitando a riflettere sulle sfide ambientali che il nostro pianeta sta affrontando.

La terza sfilata del Carnevale di Borgosesia si svolgerà domenica 11 febbraio, promettendo un altro spettacolo di creatività e allegria.

Sarà l’occasione per conoscere i vincitori.

Redazione di Vercelli

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Sanremese-Borgosesia 1-0

Alba-Vado 1-0

Chieri-Gozzano 1-1

Chisola-Vogherese 2-1

Città di Varese-RG Ticino 3-1

Derthona-Lavagnese 1-4

Fezzanese-Albenga 0-1

Ligorna-Asti 2-3

Pinerolo-Bra 1-1

Pont Donnaz-Alcione Milano 0-2

Classifica

Alcione 57

Chisola 50

Città di Varese 45

RG Ticino 44

Albenga 43 (-1)

Ligorna 42

Bra 42

Asti 40

Vado 38

Fezzanese 33

Gozzano 32

Sanremese 32

Vogherese 30

Lavagnese 28

Chieri 28

Pinerolo 28

Derthona 28

Alba 27

Pont Donnaz 20

Borgosesia 14

Redazione di Vercelli

 

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Sanremese 1

Borgosesia 0

Marcatore: 35’ Gagliardi

Sanremese (3-5-2): Bohli, Salto (11′ st Gagliardi), Bregliano, Bechini;  Di Fino (25′ st Spatari), Santanocito (11’ st Pietrelli), Lordkipanidze, Cesari, Larotonda; Ibe (38’ Gatto), Conti (25’ st Vassallo).

A disp.: Khamitov, Farrauto, Biagini, Incorvaia.

All.: Gori.

Borgosesia (4-4-2): Uva, El Achkaoui, Gilli, Rekkab (40’ st Del Barba), Soldi; Iannacone, Duse, Tunesi (27’ st Peritore), Lauciello; Manara, Henin (35’ st Tobia).

A disp.: Vittoni, Maselli, Disisto, Giacona, De Angelis, Giacopelli.

All.: Cretaz

Arbitro: Barbatelli di Macerata

Guardalinee: Aureli di San Benedetto del Tronto e Ielo di Pesaro.

 

Note: giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori 250. Ammoniti: Iannacone, Salto, Pietrelli, Uva, Ibe, Bregliano, Soldi, Duse. Angoli 3-2. Recupero 1’ pt – 5’ st.

A 10 minuti dal 90′, Gagliardi castiga il Borgosesia.

I granata sono alla ricerca della prima gioia del 2024 e tengono il campo ma si ritrovano sconfitti nel finale.

Partono in avanti i liguri che colpiscono la traversa al 1′, con l’incornata di Conti.

Risponde Henin con un tiro fuori di poco.

Al 20′, Conti conclude centralmente.

Il Borgo reclama un rigore ai danni di Lauciello; l’arbitro dice di proseguire.

Sull’altro fronte, Uva si oppone al colpo di testa di Uva.

Si torna in campo e l’acrobazia di Ibe, impegna il numero 1 valsesiano.

È il 21′ quando Henin recupera palla ma conclude alto.

Al 35′ la sponda di Vassallo viene raccolta da Gagliardi che al volo insacca.

Dopo c’è tempo solo per la traversa colpita da Gagliardi.

 

Redazione di Vercelli

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Pro Vercelli 1

Atalanta U23 1

Marcatori: 12’ st Diao, 37’ st Rojas

Pro Vercelli (3-4-3): Sassi; Parodi, Camigliano, Sarzi Puttini; Iezzi, Iotti, Haoudi (7’ st Kozlowski), Frey (30’ st Citi); Mustacchio (25’ st Rojas), Nepi (25’ st Pannitteri), Maggio. A disp.: Vaccarezza, Mastrantonio, Rodio, Santoro, Contaldo, Gheza, Rutigliano, Casazza, Forte, Pinzi, Petrella. All. Dossena.

Atalanta U23 (3-4-1-2): Vismara; Varnier, Berto, Ghislansi; Palestra, Gyabuaa (26’ st Panada), Muhameti, Solcia; Cortinovis (17’ st Falleni); Jimenez (26’ st Vlahovic), Diao (31’ st Da Riva). A disp.: Bertini, Avogadri, Obric, Ceresoli, Regonesi, Bernasconi. All. Modesto.

Arbitro: Andreano di Prato.

Guardalinee: Santarossa di Pordenone e Romaniello di Napoli.

Quarto uomo: Esposito di Ercolano.

Ammoniti: Gyabuaa (A), Panada (A), Kozlowski (PV)

Recupero: 0’ pt – 5’ st

Reduce dal pareggio esterno la Pro Vercelli conquista un pareggio casalingo contro l’Atalanta U23.

La partita inizia con il possesso palla dei bergamaschi.

Nei primi 10 minuti le squadre si studiano e non si riscontrano particolari occasioni.

Al 12’ Cortinos dal limite tira centrale ma trova Sassi pronto a parare.

Passa 1 minuto e Mustacchio, prima della conclusione, è bloccato dalla difesa avversaria.

Pericolosa la Pro Vercelli al 16’, Haoudi serve Muasacchio ma la palla viene respinta da Vismara.

I leoni attaccano alla ricerca del gol del vantaggio.

Al 36’ Palestra calcia con potenza e impegna Sassi che con un grande parata manda in corner.

Ci prova ancora l’Atalanta U23 al 39’ con Diao ma la palla termina alta sopra la traversa.

La prima frazione di gioco termina sul risultato di parità con reti inviolate.

Nella ripresa possesso palla per la Pro Vercelli.

Dopo 5 minuti occasione per Palestra ma la palla termina sul fondo.

Vantaggio dell’Atalanta U23 al 12’ con Diao che in area colpisce la palla di sinistro e batte Sassi.

I leoni reagiscono e al 37’ arriva il gol del pareggio: Iezzi crossa dalla destra per Rojas che colpisce di testa e manda in rete.

La gara termina senza altre occasioni per ambedue le squadre e il triplice fischio dell’arbitro decreta la fine della partita con la Pro Vercelli che conquista un punto molto importante.

Redazione di Vercelli

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Dopo l’ottimo riscontro ottenuto nella provincia di Biella, grazie al sistema di rete tra la Caritas Diocesana biellese e quella di Vercelli, lunedì 26 gennaio i volontari dell’associazione Food for Life hanno prestato il primo servizio presso il Centro di accoglienza notturno comunale (CAN) sito in piazza Aldo Moro in città e gestito dall’associazione Santa Teresa.

Food for Life APS, è stata fondata a Torino nel 2016 da Pietro Giarola, insegnante di yoga nella tradizione della Bhakti, è un’associazione di promozione sociale per scopi umanitari che si attiva per la crescita interiore, partendo dalla condivisione del cibo.

Si occupa di contrastare il disagio economico – sociale e la povertà, dal punto di vista materiale e spirituale.

Operativa in diverse città italiane, il sodalizio svolge diversi programmi di distribuzione pasti ai senza tetto e alle famiglie in difficoltà.

Prima della distribuzione del pasto serale, sono stati spiegati agli ospiti della struttura i principi che stanno alla base del progetto.

Tra questi, quello della non violenza sugli animali in relazione all’alimentazione: argomento che ha dato poi il via ad interessanti spunti di riflessione e dialogo durante la cena stessa.

Graditissima ai presenti in sala.

I sei volontari al momento sono: Rossana, Veronica, Mirtilla, Giordano, Lorenzo e Matteo.

I giovani suddividendosi i compiti, hanno cucinato, trasportato e distribuito un pasto completo e nutriente composto da: insalata mista di stagione, pasta con fagioli e verdura (sabji) e, per concludere, un semolino dolce (halava) aromatizzato allo zafferano con uvetta.

Chi volesse aderire all’iniziativa trova tutte le informazioni sul sito:

https://foodforlifeaps.it/

 

 

 

Redazione di Vercelli

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È “Vicini di casa” lo spettacolo che subentra nel cartellone del Teatro Municipale sostituendo “La Divina Sarah”, annullato a causa di motivi organizzativi dalla compagnia distributrice.

Una commedia, con Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai, Alberto Giusta, che indaga con divertita leggerezza inibizioni e ipocrisie del nostro tempo: martedì 9 e mercoledì 10 aprile 2024 si terranno le repliche di questa rappresentazione, tratta da “Los vecinos de arriba” di Cesc Gay, tradotta e adattata da Pino Tierno con la regia di Antonio Zavatteri.

Gli abbonati e coloro che hanno già acquistato i biglietti dello spettacolo “La Divina Sarah” sono stati contattati direttamente via mail dal personale del Teatro Municipale per la sostituzione.

Sarà possibile avere maggiori informazioni e acquistare i biglietti online accedendo al portale https://www.comune.casale-monferrato.al.it/teatro o presso i punti vendita del circuito Vivaticket.

Redazione di Vercelli

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Derthona-Lavagnese

Arbitro: Vittorio Umberto Branzoni di Mestre

Guardalinee: Riccardo Liotta di San Donà di Piave di Mihai Irimca di Rovigo

Alba-Vado

Arbitro: Matteo Giudice di Frosinone

Guardalinee: Ahmed Maher Said I. Eltantawy di Chiari e Marco Infante di Battipaglia

Chieri-Gozzano

Arbitro: Marco Costa di Busto Arsizio

Guardalinee: Giuseppe Francesco A Magnifico di Bari e Alessandro Tangaro di Molfetta

Chisola-Vogherese

Arbitro: Clemente Cortese di Bologna

Guardalinee: Filippo Scorteccia di Firenze e Simone Pellegrini di Prato

Città di Varese-RG Ticino

Arbitro: Ferdinando Emanuel Toro di Catania

Guardalinee: Davide Carraretto di Treviso e Simone Conforti di Salerno

Fezzanese-Albenga

Arbitro: Giuseppe Costa di Catanzaro

Guardalinee: Alessandro Laurieri di Matera e Jonas Blondon Nkenkeu Teulem di Parma

Ligorna-Asti

Arbitro: Francesco Comito di Messina

Guardalinee: Abibakr Darwish di Milano e Elvira Rizzo di Enna

Pinerolo-Bra

Arbitro: Akash Josò Maria Nuckchedy di Caltanissetta

Guardalinee: Mario De Marzo di Bari e Giuseppe Dellaquila di Barletta

Pont Donnaz-Alcione Milano

Arbitro: Stefano Selva di Alghero

Guardalinee: Claudiu Fecheta di Faenza e Marco Di Bartolomeo di Campobasso

Sanremese-Borgosesia

Arbitro: Andrea Barbatelli di Macerata

Guardalinee: Andrea Aureli di San Benedetto Del Tronto e Giacomo Ielo di Pesaro

 

Redazione di Vercelli

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Gb 7, 1-4. 6-7

Dal libro di Giobbe

Giobbe parlò e disse:

“L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
I miei giorni scorrono più veloci d’una spola, svaniscono senza un filo di speranza.
Ricòrdati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene”.

Sal.146

È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.

Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.

1 Cor 9, 16-19.22-23

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi.
Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!

Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.

Mc 1, 29-39

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: “Tutti ti cercano!”. Egli disse loro: “Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!”.
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

***

COMMENTO A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Il brano della prima lettura è tratto dal libro di Giobbe, uno dei testi, anche se di non facile interpretazione, che aiutano la riflessione dell’uomo sull’esistenza umana, sulla sua caducità, sul dolore… domande alle quali Dio, interlocutore dell’uomo, è chiamato a dare una risposta.

Dolore, malattia, la “lunga notte” dell’umana sofferenza, del dolore, delle domande, dell’angoscia… l’esperienza particolare che diventa esperienza universale.

Giobbe, il profeta della sofferenza, ma anche dell’esistenza umana e terrena, a quel “lasciarsi toccare” dalla Parola di Dio che salva e redime, alla cui luce esamina la sua vita.

Giobbe riconosce che i giorni scorrono più veloci d’una spola e “svaniscono senza un filo di speranza”, come un “soffio è la mia vita”, passa e scorre veloce, senza neppure aver il tempo di fare il bene che uno sperava di poter fare, regolandosi sui propri tempi “umani” e non su quelli di Dio. Illusione di tutti gli uomini che pensavo di essere “eterni” e di avere sempre “tempo” per fare il bene. Il bene lo si fa sempre, senza aspettare tempi che forse non arriveranno, in particolare quando vediamo intorno a noi necessità e bisognosi del nostro sguardo d’amore e di attenzione.

Il dramma di Giobbe, il dramma dell’uomo.

Giobbe “apre” a nuovi schemi, a nuovi orizzonti, l’uomo non può comprendere, ma Dio interviene a “dare conto”.

Paura che attanaglia, che sommerge, che fa soccombere, che minaccia, che paralizza…, ma dal salmo, un grido di speranza, una invocazione fiduciosa: “Ricordati un soffio è la mia vita…”.  

“Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri…”

“Annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero”.

Gesù, dopo aver insegnato nella sinagoga di Cafarnao, viene portato nella casa di Pietro e qui trova la suocera del suo apostolo a letto con la febbre. Suocera, dunque, madre della moglie di Pietro, di cui però qui non si dice nulla. Suocera, senza “nome”, ma ciò non impedisce a Gesù di avvicinarsi a lei. Gesù si “accosta, si fa vicino, le prende la mano, la fa alzare… una serie di verbi di azioni… non importa il nome… Gesù è vicino a lei, si occupa di lei e lei in “risposta”, guarita, si “occuperà” di lui e del gruppo che era con lui. Una lezione di “servizio” e di reciprocità.

Gesù dalla sinagoga alla casa.

La sollecitudine del “dimorare”, con le persone, anche quando stanno male.

La “passione” per l’uomo, per la donna e per le “condizioni” dell’umanità: amore e passione gratuità per l’uomo, liberazione dalle malattie fisiche e spirituali. Servizio.

La suocera di Pietro guarita, si “risolleva”, cambia la sua “vita”, dalla condizione di “malata” a quella di “sana”, ma anche dalla condizione di prostrazione a quella del servizio, non solo di Gesù che l’ha guarita, ma di tutti.

“Subito”, la suocera di Pietro, non si preoccupa di ri-sistemarsi, di rimettersi in ordine, di riprendersi… subito.

Subito si pone al servizio… nell’ordinarietà e quotidianità della casa, di una casa che ha bisogno di ospitare e ricevere Gesù e gli apostoli… Gesù guarisce per la quotidianità, per l’ordinario e i guariti, subito, servono. Dio ama la normalità, la vita.

Passione per l’uomo e com-passione per l’uomo e con l’uomo: mani che toccano, che guariscono, che accarezzano, sguardi che sfiorano, che scrutano, che accendono, parole che guariscono…

Subito… allora la nostra “guarigione” diventa pienezza di vita con il “servizio”.

“Sono fra voi come Colui che serve” (lo dirà Gesù stesso Lc 22,27)

La giornata di Gesù è davvero “piena”, un avvicendarsi di incontri, di guarigioni, di preghiera, di predicazione. Spazi e luoghi diversi (sinagoga e casa, strada) ma stessi gesti (guarigioni: in sinagoga scaccia uno spirito immondo da un uomo, qui guarisce la suocera di Pietro, ma Marco dice “tutta la città”).

Gesù guaritore e liberatore.

Gesù, dunque “guaritore”, Gesù Signore, come nel libro dell’Esodo Dio stesso dichiara a Israele che il suo nome è: “Colui che ti guarisce” (Es 15,26). Le guarigioni diventano segni messianici, sono vangelo in atti, in gesti.

Una riflessione si pone dalla lettura del brano: l’atteggiamento di Gesù nei confronti della malattia e della sofferenza, “medico delle anime e dei corpi”, prima di Gesù la sofferenza era considerata “peccato” e “colpa”, ricordiamo la citazione di Gv 9,2 “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”. Secondo una concezione diffusa nel mondo antico, vi era un legame stretto tra il peccato e le malattie fisiche (Es 9,1-12; Sal 38,2-6; Ez 18,20); nel caso di malattie dalla nascita, alcuni rabbini attribuivano la colpa ai genitori, altri allo stesso neonato nel corso della gestazione.  Il convincimento che il male è “castigo” di Dio, “colpa” e “male”.

Gesù, prende atto, constata il fatto dell’infermità e agisce in modo da assicurare ai malati ed ai sofferenti, la piena integrità fisica. Egli compirà segni che manifesteranno agli uomini la sua origine divina e li inviterà a “leggere” la vita in una “luce nuova”. Gesù ribalta e rifiuta il concetto di malattia legata al peccato, perché sa che Dio è amore, misericordia, e invita a “leggere” e trasformare il male in bene, la povertà in opportunità. Gesù non chiede l’offerta della sofferenza, si “avvicina”, le “tocca”, si fa “prossimo”, piega i suoi occhi e la sua vita sulle persone, sulle loro sofferenze, sulle loro difficoltà, sui loro mali.

Gesù sulla croce ha dato un “senso” al dolore, “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie” (Mt 8,17). Redenzione.

Gesù offre un messaggio di speranza e di salvezza: non la sofferenza, ma l’Amore salva.

“Soffrire significa diventare particolarmente sensibili all’opera delle forze salvifiche di Dio offerte all’umanità in Cristo” (Giovanni Paolo II, Salvifici doloris, 23).

Notiamo l’annotazione del Vangelo di Marco, Gesù uscito dalla sinagoga, in compagnia di Andrea, Giacomo e Giovanni (Mc 1,29), ci suggerisce che ormai i primi seguaci di Gesù imparano da Gesù guardandolo, ascoltandolo, accompagnandolo, stando insieme con lui, condividendo la sua vita e la sua attività. Nella condivisione della vita quotidiana con Gesù, gli apostoli si “formano” proprio come discepoli e apostoli, saranno infatti chiamati a “stare con lui” e saranno “inviati a predicare e scacciare i demoni” ( Mc 3,14-15).

Il brano presenta una annotazione particolare: “Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”, Gesù è cercato da tanti, (“Tutti ti cercano”), ma Gesù si sottrae a questa “ricerca” va avanti nella sua missione, senza farsi interrompere dal “successo”. Si ritira a pregare. La preghiera di Gesù, forse, dopo aver visto tanta sofferenza e dolore, Gesù ha bisogno di parlare al Padre. Forse Dio ha bisogno di “raccontare” al Padre la sofferenza che ha visto, che ha toccato, che ha guarito, per la quale ha provato compassione… Forse Gesù racconta al Padre lo smarrimento e la sofferenza che vede e percepisce nell’uomo… Gesù: Gli parla dell’uomo, del cuore, dell’umano… momento di consolazione e di conforto… come in quel Getzemani… “Padre…tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Lc 22,42). Notte di preghiera… Gesù proseguirà nella sua predicazione, nel suo annuncio…tutti sono i destinatari dell’Amore di Dio.

Non dimentichiamo di pregare per gli ammalati, non lasciamoli soli, chiniamoci sulle loro sofferenze, sulle loro necessità, sulle loro solitudini… Gesù ci ha “orientato” sul suo giudizio “Ero malato e mi avete visitato”(Mt 25, 36). Fede ed opere. Annuncio.

Come ci ricorda Paolo nella seconda lettura servizio e annuncio che parte dalla com-passione. Annunciare con quell’urgenza, come nel cuore di Gesù; evangelizzare, sulle strade, tra la gente: con l’urgenza della Parola che salva. Parlare ed annunciare il Vangelo con la “lingua” dell’uomo, dell’ “accanto”, della cura, della compassione, dell’attenzione… “Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.”  (1 Cor 9) .

Annunciare è “rispondere” ad una necessità, è parlare di Dio, Il Vangelo non va predicato e basta, esso va vissuto e partecipato insieme con coloro che lo accettano liberamente quando viene loro annunciato: diffusione del Vangelo, come via di conoscenza di Dio, rivelato da Cristo.

Annuncio è cura, è avere a cuore l’uomo.

La cura…

Cura, cuore, relazioni.

I vangeli sottolineano anche con termini specifici la cura di Gesù (il verbo greco therapeúein, “curare”, ricorre 36 volte, mentre il verbo iâsthai, “guarire”, ricorre 19 volte).

Curare è servire e rispettare ed avere a cuore il benessere della persona, curare è avere sollecitudine. Gesù vede nel malato una persona, ne fa emergere l’unicità, si relaziona con l’ essere nella sua completezza, cogliendone la ricerca di senso, vedendo la creatura aperta alla fede-fiducia, desiderosa non solo di guarigione, ma di pienezza alla sua vita.

Si può “curare” in modo molto diverso l’uomo, la persona, avere cura è avere “a cuore” il bene della persona.

Accettazione di essere bisognosi di cure, poveri, solo così si può cominciare a camminare e vedere l’uomo in modo nuovo.

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Svelato il premio per le migliori maschere che si iscriveranno e sfileranno per le vie di Casale Monferrato il 10 febbraio in occasione del Carnevale 2024: sarà il Golden Pass.

Riprendendo con ilarità l’iniziativa goliardica scaturita spontaneamente sui social durante la scorsa Festa del Vino del Monferrato UNESCO, verranno messi a disposizione per le maschere vincitrici di ogni categoria dei buoni, definiti Golden Pass, che daranno diritto a un pasto gratuito comprendente 3 piatti a scelta, una bottiglia di vino e il posto riservato in uno dei tavoli della prossima Festa del Vino del Monferrato UNESCO.

Un’iniziativa che rientra a pieno nella goliardia carnascialesca, collegandosi alle scherzose iniziative di alcuni utenti del web durante lo scorso autunno che hanno animato un divertente dibattito sui social – afferma il Vice Sindaco Emanuele Capra –. Ci sembrava giusto da un lato riconoscere agli ideatori il merito di uno scherzo divertente e riuscito e dall’altro collegare idealmente due eventi che esprimono, in modi diversi, il legame con il territorio e le tradizioni locali”.

Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito del Comune alla pagina www.comune.casale-monferrato.al.it/carnevale2024 secondo le categorie singole, di coppia e di gruppo, oltre al miglior “Carro di cartone”.

L’appuntamento sarà dalle ore 14,00 di fronte al Teatro Municipale dove inizieranno le iscrizioni per chi non l’avrà ancora fatta online e avverrà la consegna dei numeri di riconoscimento; alle ore 15,00 la partenza attraverso via Saffi per giungere in Piazza Mazzini dove si terrà la presentazione delle maschere e dei carri di cartone ispirati a Galleggia non galleggia degli Amici del Po. Il corteo proseguirà in Via Roma, Via Luigi Canina, Via Mameli, Via Corte d’Appello per poi ritornare e terminare in Piazza Mazzini.

Redazione di Vercelli

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