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Presentato dal Presidente del Rotary Club di Gattinara, Tiziano Mestriner, è stato ospite al Rotary Club di Gattinara il Procuratore Capo Pier Luigi Pianta per parlare di un tema molto appassionante: “Il magistrato requirente di fronte al dilemma etico”.

Come premessa il Procuratore ha ricordato che: “Nella categoria ‘magistrati’ rientrano sia i Giudici (magistratura giudicante) sia il Pubblici Ministeri (magistratura requirente). Da anni è in corso una discussione, a più livelli, da quello politico a quello socio-culturale, che dibatte sulla necessità di separare nettamente le due carriere senza possibilità di osmosi da una all’altra. Ovviamente sono addotte le più svariate argomentazioni a sostegno dell’una o dell’altra tesi. Al momento, io prenderò in considerazione la situazione così com’è ora, evidenziando, caso per caso, le condizioni di analogia e quelle di differenza tra l’una e l’altra figura. D’altra parte molti aspetti relativi all’etica o alla deontologia professionale che riguardano i magistrati sono assolutamente comuni agli avvocati ed agli altri soggetti che operano nell’ambito di un procedimento penale (consulenti tecnici, polizia giudiziaria, personale amministrativo)”.

Facendo riferimento alla propria vicenda professionale: “Dopo essere stato per quattro anni insegnante, per vent’anni sono stato giudice e da quattordici Pubblico Ministero, avendo contatti sia da Giudice, che da PM, con avvocati, consulenti tecnici, medici legali, interpreti, psicologi, ingegneri, persone legate da obblighi deontologici, da doveri di segretezza ed esigenze etiche, chiamati al rispetto formale di norme e procedure processuali”.

E’ sorto, nella giurisprudenza disciplinare, un dibattito su ciò che è violazione disciplinare e che come tale va sanzionato e ciò che è eticamente inopportuno, in relazione al tipo di ruolo svolto (ad esempio un certo stile di vita, comportamenti non usuali tipo suonare un strumento musicale nel tempo libero dal lavoro all’interno della metropolitana tipo clochard) che non può invece essere oggetto di sanzione.

Pianta ha ricordato che: “Quando si indossa la toga si amministra la giustizia, si diventa come il sacerdote che celebra la messa, e si è tenuti a rispettare determinate regole. Nella vita privata, il magistrato pur essendo tenuto ad un certo decoro, depone gli abiti curiali”, aggiungendo che: “I principi etici subiscono modificazioni nell’arco del tempo e quindi le valutazioni siano di fatto in costante e continuo mutamento”.

Quando Pianta lasciò Genova per Vercelli questa era considerata una sede disagiata, perché l’organico dei magistrati era inferiore del 20% rispetto a quello previsto e i posti vacanti erano stati banditi due volte andando deserti, ora, anche se le carenze di organico permangono sul piano del personale amministrativo, la situazione si è normalizzata e si è creato un clima umano favorevole.

Dalle parole del Procuratore sono emersi impegno e dedizione, uniti alla capacità di far fronte alle carenze di personale, lavorando con impegno e passione, riservando sempre una speciale attenzione all’aspetto umano: “E’ importante non perdere di vista gli obiettivi fondamentali del proprio compito, senza lasciarsi sovrastare dalle urgenze quotidiane: la nostra attività coinvolge la vita di altre persone, affrontiamo reati fiscali, aggressioni ai patrimoni, danneggiamenti, furti, siamo chiamati a tutelare le garanzie della libertà personale e della vita di tutti i cittadini: la giustizia penale lavora per tutelare le persone offese e, in qualunque reato, la persona offesa per eccellenza è lo Stato”.

Il ruolo del P.M. è, per così dire “bifronte”, perché interviene, con la Polizia Giudiziaria nella fase delle indagini e poi interagisce con la difesa (o le difese, se c’è anche la parte civile) e il giudice nella fase successiva, per cui modula le scelte strategiche anche diversamente rispetto alla fase in cui opera: “In Italia l’azione penale è obbligatoria, ma dal punto di vista etico  non è tanto importante se il PM vince o perde, ma ricercare tutti gli elementi, anche quelli a favore della persona indagata, facendolo con imparzialità. Noi siamo la parte che sostiene l’accusa, ma il nostro dovere è prima di tutto quello di cercare la verità. Il Codice Disciplinare regola i comportamenti dei giudici e dovrebbe indurre sempre a prudenza”.

Il magistrato requirente deve fare scelte rapide ed immediate nel compimento di atti di indagine (si pensi ad atti di perquisizione e sequestri o di esperimento di consulenze tecniche nell’immediatezza del fatto reato) e poi è gravato dalla responsabilità della valutazione delle prove raccolte.

Il Procuratore ha anche fornito indicazioni su cosa sia più opportuno fare in presenza di un’indagine in cui siano evidenti profili di “spettacolarizzazione” e possibile protagonismo per il rappresentante della pubblica accusa e su quali siano i rapporti con la stampa da tenere da parte del titolare di un’indagine, modulando gli interessi dell’opinione pubblica a conoscere di fatti che destano forte allarme sociale, con quelli di tutela della riservatezza delle persone coinvolte nell’indagine, che si presumono innocenti finché non interviene una sentenza di condanna passata in giudicato: “ I processi non vanno fatti sui giornali, ma nelle aule di tribunale”.

Il Procuratore della Repubblica è il soggetto legittimato ad intrattenere i rapporti con i media, potrà diffondere informazioni attraverso due soli strumenti e cioè con un comunicato ufficiale (“comunicato stampa”) o con una conferenza stampa.

Alcune condotte, che non destano particolare allarme dal punto di vista etico, soprattutto in determinati ambienti, come l’evasione fiscale, l’abusivismo edilizio, il mancato rispetto delle norme sullo smaltimento dei rifiuti, il commercio ‘selvaggio’ di opere d’arte, il commercio non disciplinato di cuccioli di animali da affezione, integrano violazioni di norme penali e, essendo obbligatoria l’azione penale, ogni P.M., nel momento in cui riceve la notizia di reato, è tenuto ad effettuare tutte le indagini necessarie per accertare la sussistenza del fatto o meno e la sua riconducibilità ad un determinato soggetto o meno, nonché a verificare che gli elementi di cui si è effettuata la raccolta, il più esaustiva possibile, siano o non siano idonei a sostenere l’accusa in giudizio: “Ciò che non è bello o non è buono nel sentire comune non sempre è anche un elemento per perseguire penalmente il soggetto che pone in essere determinati comportamenti: quindi da un punto di vista etico, ciascun magistrato requirente, nel suo quotidiano operare (specialmente nella fase delle indagini), dovrebbe astrarsi il più possibile da quelle che sono le sue credenze religiose, culturali, politiche e anche semplicemente di ‘saper vivere’ e valutare i fatti in relazione a ciò che la norma penale qualifica come reato”.

Spesso l’opinione pubblica si interroga del motivo per cui, a parità di fatti reato, in alcuni casi si arrivi a processo e talora a condanna e in altri no.

Anche qui si pone un problema morale per il P.M: “C’è anche un diverso ed opposto punto di vista che incide sulla valutazione, sia in fase di indagini sia in fase di giudizio: si tratta di quel “sentire sociale comune” detto anche ordine pubblico interno (contrapposto a quello internazionale) che impone, invece di ricondurre il caso alla norma di legge, di valutare condotte che, in base all’ordinamento italiano, costituiscono reato, anche se culture diverse non lo ritengono tale: si veda la poligamia, il trattamento maltrattante nei confronti delle donne, i matrimoni combinati senza il minimo consenso della persona che deve contrarlo, alcune mutilazioni ad organi genitali”.

Gli “scrupoli morali” che ciascun magistrato requirente (ma il discorso vale anche per il giudicante) può avere in relazione ai singoli fatti che gli vengono sottoposti, e che poi potenzialmente verranno sottoposti al vaglio di un giudice che dovrà decidere “in nome del popolo italiano”, devono pertanto essere vagliati in relazione alle considerazioni di cui sopra.

All’intervento del Procuratore sono seguite molte domande alle quali ha risposto con proprietà e chiarezza, spiegando anche il potere di avocazione, cioè se il PM vede che un sostituto va fuori tema, può avocare a sé il fascicolo, ma tutto deve sempre essere tracciabile: “Nella mia Procura non ho avuto il problema di schegge impazzite ma è un rischio del quale bisogna essere consci”.

Il PM deve cercare di creare sinergie, rimarcando però se viene fatto qualcosa di non utile alle indagini.

Autorevole ma non autoritario, capace di ascoltare e dialogare con i suoi sostituti, ma anche con i giudici e gli avvocati, attento ai collaboratori e vicino al territorio: questo profilo del Procuratore Capo è emerso nell’intervento gattinarese, fatto parlando a braccio, senza leggere le note preparate, dando scioltezza al discorso.

Carlo Goio ha sintetizzato il pensiero di tutti i rotariani presenti: “Io mi auguro che tutti trovino dalla loro parte un procuratore come lei: fare il giudice in gioventù le è giovato”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Quando un Amico se ne va non conta più il numero delle frequentazioni o il tempo, semplicemente si crea un vuoto, irreversibile.

Sono rimasti i libri che racchiudono i valori, gli interessi, le emozioni di una persona, sai che aprendoli, sfogliandoli, potrai sempre riprendere quel colloquio interrotto.

Con Edoardo Ghelma avevo in comune l’amore per la Valsesia e le sue storie, soprattutto quelle di nicchia, delle persone che non fanno notizia.

Era un valente fotografo, abituato a guardare attraverso l’obiettivo, inquadrare i suoi soggetti e scattare, rapido e sintetico, per condensare in un fotogramma un evento, uno stato d’animo.

Si definiva: “Un montagnino con la passione per l’alto medioevo, e dalla passione per la storia ha mutuato l’amore per le storie e per gli uomini. Amo il cibo genuino e il buon vino non “barricato”, e volle scrivere le mille storie della sua gente, partendo da qualcosa di molto concreto come il cibo. Con l’amico Augusto Carola nei primi anni Novanta creò la Collana: Quaderni della fame, che purtroppo si fermò al mazzapane e alla saracca. Quei due opuscoletti a colori, stampati su carta pesante, adatta ai luoghi in cui Edoardo avrebbe voluto fossero conservati: cucine di casa e osterie, concretizzavano una lunga stagione di “appassionate incursioni tra la fame popolana dei contadini, dei girovaghi, dei superstiziosi e degli ultimi”.

Già all’inizio del nuovo millennio stava già pensando ad un libro su Pianezza, quello che sarebbe stato il suo “Capolavoro”, inteso alla maniera antica, come lavoro di saggio che un operaio in prova deve compiere prima dell’assunzione definitiva, per dimostrare le abilità professionali acquisite, e affinò negli anni i suoi strumenti, cercando le strade più adatte per avvicinarsi alla meta.

Nel 2006, con Marco Strona, pubblicò un elegante volume fotografico, non il classico libro strenna che si regala a Natale, che sta bene in libreria perché ha una bella legatura, ha delle belle fotografie ma non parla di nulla, o quasi: Valsesia.

Sento un profumo che ricordo da sempre, scritto in tre lingue italiano, francese, inglese, è la presentazione di una Valle con la sua gente, pieno di affetto e di orgoglio, tende la mano al mondo del quale si sentiva cittadino, per offrire ospitalità, mostrando la bellezza dei particolari e comunicando con l’alfabeto del cuore.

Il cammino di Edoardo prosegue verso un’altra tappa nel 2007: “Strade e vie di Borgosesia”, dedicato a Giorgio Crevaroli: “Che per primo ebbe l’idea di promuovere questo volume”.

Quel libro, ricco di stimoli e di curiosità, aiuta a capire la storia di Borgosesia, ma anche quella d’Italia.

Presentato al Circolo dei Lilli, ebbe un immediato successo e viene utilizzato anche a scuola, per far conoscere la città ai bambini e ai ragazzi.

Nel giugno 2013, nelle sale di Palazzo D’Adda a Varallo, la Biblioteca, in collaborazione con Edoardo, Mauro e Silvano Ghelma e con la Pro Loco di Roccapietra, allora presieduta da Alberto Ferrari, allestì la mostra dedicata al pittore, disegnatore, grafico, incisore e litografo: “Efisio Ghelma (1909-1976): un eclettico ottocentista”, la cui biografia era stata scritta  da Edoardo e racchiusa in un fascicolo: “Omaggio ad Efisio Ghelma per il centenario della nascita 14 febbraio 1909 – 2009”.

Nel 2018 Edoardo portò finalmente a compimento il libro al quale lavorava da tempo: Pianezza il mondo del grande Cesare, dedicato al paese dove ha risieduto per più di quarant’anni.

Per raccontarlo si è affidato a un “complesso di voci, a volte non proprio coincidenti fra di loro. Tutto sommato la polifonia ha retto”. Se tutti i paesi godessero di questa attenzione davvero si potrebbe ricostruire la storia del nostro territorio, in modo partecipato e condiviso.

Questi libri sono lì sullo scaffale, con le loro dediche affettuose: Alla migliore Biblioteca del mondo, Alla Biblioteca più efficiente del mondo… caratteristiche del suo animo generoso che sapeva unire le persone, metterle in comunicazione: era avvenuto così anche con Federica Casalone Rinaldi, che condivise con la Biblioteca un tratto della sua formazione, arricchendoci con la sua Amicizia.

Adesso Edoardo è tornato a Varallo, chiudendo il cerchio della Vita, ma le sue fotografie piene di poesia e i suoi libri di racconti di vita continueranno a dialogare con chi saprà ascoltare.

Piera Mazzone

Biblioteca “Farinone-Centa” di Varallo

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

In occasione della Festa del Papà, la Polizia di Stato fa gli auguri a tutti i papà con una toccante storia raccontata nel cortometraggio “Medley” di Santa de Santis e Alessandro D’Ambrosi.

Presentato in anteprima alla XIX edizione del Cortinametraggio e prodotto da Piuma Film e Vargo, questo corto, interpretato dagli attori Mariano Rigillo e Valerio Morigi, narra l’incontro tra un giovane poliziotto e un anziano affetto da Alzheimer, intrecciando i loro ricordi personali in un racconto che celebra l’immaginazione, l’empatia e la capacità d’ascolto.

Uno dei temi principali del cortometraggio è il legame tra padre e figlio, evidenziando le esperienze di un padre in cerca del figlio perduto e di un figlio cresciuto senza la figura paterna.

I protagonisti hanno l’opportunità di riscrivere un momento cruciale della loro vita insieme, correggendo gli errori del passato e creando un nuovo ricordo che cambierà la loro percezione della realtà presente.

In  “Medley”, il personaggio di Dario modifica il ricordo doloroso vissuto da Mariano, offrendogli un’inaspettata assoluzione.

Accettando di interpretare il ruolo del figlio per un istante, il poliziotto si confronta con la sofferenza simile a quella che ha vissuto lui stesso, accettandola e perdonandola.

Questo perché il senso di colpa può essere lenito solo attraverso il perdono.

La vicinanza ai più fragili e vulnerabili rappresenta un pilastro fondamentale nell’operato della Polizia di Stato.

In un mondo sempre più frenetico, dove crescono le sacche di solitudine e abbandono, la Polizia di Stato dedica tempo e risorse a coloro che ne hanno maggiormente bisogno.

Gli interventi quotidiani degli operatori di polizia verso anziani, malati e indigenti che cercano conforto rappresentano un importante segno di solidarietà.

Questo non solo lenisce le loro sofferenze, ma contribuisce anche a una società più inclusiva, dove ognuno è valorizzato e sostenuto.

Al link il trailer del corto:

https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/57ed8bc6-e4f7-11ee-9795-736d736f6674

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Anche quest’anno Piccola Industria, in collaborazione con le Associazioni territoriali di Confindustria, per far conoscere alle nuove generazioni il mondo dell’impresa e le sue opportunità, ha organizzato il PMI DAY, ossia  incontri e visite guidate nelle aziende associate del territorio.

Con il PMI DAY si è data l’opportunità alle classi quarti e quinte dell’IIS V. Lancia di  incontrare l’impresa e i suoi protagonisti, gli imprenditori e i loro collaboratori che ogni giorno mettono in campo energie, passione e capacità per creare prodotti e servizi di eccellenza e nuove opportunità di sviluppo, di occupazione e di benessere per tutti.

Per gli imprenditori il PMI DAY rappresenta il momento per condividere con i giovani il loro impegno a favore della diffusione della cultura d’impresa in relazione alle diverse tematiche su cui tale impegno si declina .

Le aziende che hanno aderito all’iniziativa sono state le seguenti:

Copra Srl Produzione minuterie metalliche (Frazione Failungo, Pila)

Officine Arfino Srl (Varallo)

Lanificio Luigi Colombo Spa (Borgosesia)

Officine Rigamonti Spa (Valduggia)

Gli alunni, gli insegnanti e il dirigente scolastico dell’IIS V. Lancia, esprimono una sincera gratitudine agli organizzatori di Piccola Industria, alle associazioni territoriali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia e alle imprese per averli ospitati durante le visite: “È stato – fanno sapere – un privilegio poter conoscere da vicino le operazioni e i processi aziendali così come le persone che rendono possibile il successo dell’impresa. Le nostre esperienze all’interno delle strutture sono state illuminanti e ci hanno fornito preziose informazioni. Abbiamo apprezzato l’accoglienza calorosa e la disponibilità del personale nel rispondere alle nostre domande e mostrare il funzionamento quotidiano delle attività. Ringraziamo dunque tutti per aver condiviso con noi la propria conoscenza e per averci aperto le porte delle aziende. Siamo certi che questa collaborazione ci aiuterà a migliorare le nostre competenze e a sviluppare nuove prospettive. Grazie ancora per l’ospitalità e per aver reso le nostre visite così significative. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare insieme in futuro”.

Sempre nell’ambito della didattica orientativa si segnala anche la partecipazione degli studenti di quinta dell’istituto all’evento “Wooooow – Io e il mio fururo” dedicato all’orientamento post-diploma organizzato dal gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) con la collaborazione e il sostegno di imprese, scuole e istituzioni delle province di Novara e di Vercelli.

Il programma ha visto interventi di 10 minuti ciascuno: quelli delle aziende partner dell’iniziativa sono stati orientati a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e a illustrare le competenze più richieste dal sistema produttivo.

La sessione successiva è stata dedicata alle opportunità formative del territorio.

Per la prima volta hanno partecipato il Politecnico di Torino e l’Istituto Secoli, oltre ad alcuni giocatori del Novara Calcio. Successivamente, si sono susseguiti gli interventi dell’Università del Piemonte Orientale, della Fondazione Academy, di Vco Formazione e della rete di ITS (Istituti tecnici superiori).

Questi istituti offrono percorsi di alta specializzazione in settori come l’energia, l’aerospazio, la meccatronica, le biotecnologie, l’agroalimentare, il tessile-abbigliamento-moda, l’ICT, il turismo e le attività culturali.

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Gorizio Lo Mastro, ribattezzato il “fotografo delle ombre”, originario di Calvi Risorta (Ce)  e residente a Vercelli, continua il suo tour espositivo negli USA.

Dopo la partecipazione – 7/10 dicembre –  allo Spectrum di Miami con un’ opera incentrata sulla violenza sulle donne,  ha esposto  a febbraio presso “La  Art Show” di Los Angeles , grande fiera d’arte internazionale che annualmente accoglie nella capitale californiana gallerie da tutto il mondo.

E proprio qui ha ricevuto un significativo premio classificandosi al secondo posto  – tra 500 artisti – con l ‘opera “Io e mio padre” in ricordo di Raffaele Lo Mastro, padre dell’artista.

Lo scatto  premiato immortala l’ombra di un adulto che tiene per mano un bambino, quasi a guidarlo lungo il cammino della vita,  a testimonianza di un legame  indissolubile che non conosce né limiti di  tempo né di spazio.

Un legame profondo, eterno come eterno è ogni legame padre-figlio.

Lo Mastro,  dopo la vittoria del “Primo Premio Internazionale Arte Milano” ricevuto dalle mani del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi al “Teatro dal Verme di Milano ,  ha esposto le sue opere ad Atene e Praga (Istituto di Cultura Italiana), Biennale di Barcellona (premio della critica),  Parigi, Berlino e Bruges, Londra,Mosca , Bucarest,  Kirov, Mosca, San Pietroburgo, Novgorod  e Bruxelles.

In Italia i suoi scatti hanno  raggiunto Milano, Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Palermo, Genova, Vercelli  e Napoli.

A Castel dell’Ovo e a Palazzo d’Avolas , nell’ incantevole isola di Procida, è stato tra i protagonisti di una mostra collettiva ideata da Stefano Veneruso, nipote del compianto attore napoletano Massimo Troisi , sotto la direzione artistica di David Guido Pietroni.

Ad aprile Lo Mastro chiuderà il suo tour espositivo negli USA esponendo a New York una sua opera coloratissima, dal titolo “Non è peccato” che avvierà una nuova sperimentazione artistica sempre incentrata sull’ arte digitale astratta che porterà l’ artista prima nel cuore del continente africano e successivamente in Asia.

William Ward, giornalista e  noto corrispondente inglese scrive: “Quali sono gli elementi che contraddistinguono Gorizio Lo Mastro da tanti altri fotografi attivi in questi anni in Italia e nel resto dell’Europa? Direi soprattutto la capacità di intravedere la sostanza intrinseca dei suoi soggetti- animati o inanimati che siano- in profondità, tirandone fuori con le sue immagini tanto raffinate , la vera quinta essenza di ciascuno, con delicatezza, così per creare una nuova realtà fatta di sfumature apparentemente tenui, ma nella sostanza interiore molto coerenti e consistenti: una vera trasformazione , quasi un processo magico”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Si terrà venerdì 22 marzo la cerimonia di intitolazione, della “Torretta” di via Arona, a Emanuela Loi, l’agente di scorta del giudice Borsellino, morta nella strage di via d’Amelio a Palermo il 19 luglio 1992 (attentato di cosa nostra al giudice Borsellino).

La cerimonia prevede alle 17 a Villa Marazza, il saluto delle autorità.

Successivamente il trasferimento in via Arona 12, dove sarà scoperta una targa dedicata a Emanuela Loi (Cagliari 1967 – Palermo 1992), la prima donna poliziotto in Italia adibita ad agente di scorta.

La struttura denominata “Torretta”, all’angolo tra via Arona e via Rossignoli,  fu sequestrata anni fa ad un esponente della criminalità organizzata; nell’estate del 2018 l’Agenzia dei beni confiscati l’ha assegnata al Comune di Borgomanero.

La struttura, riqualificata, è stata attribuita in uso gratuito alla Società Cooperativa Irene impresa sociale per un periodo di cinque anni, come sede del Centro Antiviolenza, che si occupa di fornire assistenza fisica, psicologica e legale alle donne vittime di violenza di genere.

La struttura – afferma l’Assessore alle Pari Opportunità Anna Cristinaè un simbolo che un tempo negativo, ora è divenuto positivo; di un utilizzo  che parla di riscatto e, per tante persone, di un futuro diverso. E’ un momento di particolare importanza per la nostra Comunità”.

Questi beni – conclude il Sindaco Sergio Bossidevono essere, come succede in questo caso , messi a disposizione della Comunità, che ha sofferto la presenza negativa sul territorio di certe forme di criminalità; l’aver destinato la ‘Torretta’ al Centro Antiviolenza, significa arricchire il territorio attraverso la cura alle persone”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Enti Locali

Tornano gli appuntamenti con le Conferenze del MAC, Museo Archeologico della Città di Vercelli.

Venerdì 22 marzo alle ore 17.30, con ingresso libero fino ad esaurimento posti, grazie a Gianfranco Valle, faremo la conoscenza della geoarcheologia.

Gianfranco Valle, pavese, geologo di formazione e geoarcheologo di professione, ha vissuto da protagonista la progressiva adozione del metodo stratigrafico in archeologia, vivendo in prima persona le profonde trasformazioni avvenute nei modi di intendere e praticare la ricerca archeologica in Italia a partire dagli anni Settanta ad oggi.

Nella sua attività professionale ha innestato la sua formazione di geologo sul tronco dell’archeologia, talora considerata dai suoi colleghi un’attività “epidermica” e, di conseguenza, vista con scetticismo.

Dall’interazione delle due discipline, al contrario, sono sorti reciproci benefici che, ultimamente, sta trasmettendo a giovani studiosi con la sua attività di professore a contratto presso l’Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano.

Vanta esperienze professionali in tutta Italia, nonché decine di pubblicazioni e relazioni a convegni specialistici.

Per info: macvercelli@gmail.com; 0161 649306

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Nella notte tra il 13 ed il 14 marzo scorsi, i Carabinieri delle Stazioni di Trino e Ronsecco (Vc), allertate a causa di ripetute richieste di intervento a seguito di tentativi di furto perpetrati nella notte a Trino, hanno sorpreso K.H., 28 anni, cittadino italiano, nullafacente, residente in paese, intento a scassinare l’ingresso di un esercizio commerciale con l’evidente intento di penetrarvi all’interno.

I successivi accertamenti hanno consentito di appurare che il medesimo soggetto doveva ritenersi gravemente sospettato di avere compiuto, nel corso della medesima notte, ben altri cinque tentativi di furto ai danni di altrettanti esercizi commerciali del medesimo Comune, dei quali solo tre andati a segno.

Il bottino complessivo di tutti i “colpi” si è rivelato invero alquanto scarso, in quanto ammontante a circa 60 Euro in contanti e due coltellini a serramanico, quest’ultimi rinvenuti addosso all’interessato.

Il soggetto, dichiarato in stato di arresto, è stato trasferito in carcere fino alla mattina del 15 marzo, quando si è svolta l’udienza di convalida del provvedimento cautelare, a seguito della quale, in attesa della celebrazione del processo, gli è stato imposto l’obbligo di permanere entro i confini del Comune di residenza con limitazioni orarie anche alla possibilità di uscire da casa.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Regione Piemonte

Pomeriggio dedicato alla bellezza, quello di venerdì scorso a Biella, dove Angelo e Gino Santarella hanno aperto una nuova Concessionaria di automobili con i marchi Nissan e dr.

Bellezza per la ristrutturazione dello stabile dove ha sede il nuovo salone Autovar del Gruppo Nuova Sa Car, ristrutturazione ispirata ad una scelta di fondo, quella di “convivere” in una zona centrale della città, con la dimensione quotidiana del vivere urbano: di fronte ad una panetteria, a fianco di una macelleria; insomma, sulle “rotte” percorse da ciascuno di noi ogni giorno.

Nel video che abbiamo messo a repertorio nel parlano i protagonisti, intervistati da Barbara Pedrotti.

Bellezza delle auto esposte: evidentemente ormai orientate all’elettrico, ma senza del tutto esiliare l’endotermico, specie se associato all’impiego di Gpl.

Bellezza del rapporto tra la famiglia Santarella ed il Personale che la aiuta nelle loro imprese, in costante espansione: nel nostro filmato un momento che non è consueto osservare, soprattutto in queste occasioni.

Angelo e Gino Santarella, hanno voluto riservare il posto d’onore, a fianco delle Autorità istituzionali, ai Collaboratori che lavoreranno qui: affinchè il rapporto con la Clientela si iniziasse proprio a partire da quello umano.

Concessionaria di automobili ed anche “hub” di eccellenze del territorio: vi troveranno posto esposizioni di prodotti vinicoli di qualità, così come di realizzazioni sartoriali di valore.

Infine, ultimo, ma – almeno a parer nostro – la bellezza della musica offerta da Enrico Perelli con il Biella Jazz Club: veramente da ascoltare.

Sicchè nel nostro video abbiamo un po’…largheggiato con gli scampoli delle loro esecuzioni che hanno tenuto compagnia agli ospiti e ci piace consigliare l’assolo alla tastiera nella splendida esecuzione di “Via con me” del Maestro per antonomasia, Paolo Conte.

Vi lasciamo con il video e la gallery.

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Posted in Economia

A un mese dalle celebrazioni delle vittime dell’amianto, la Città di Casale Monferrato prosegue il suo percorso di iniziative concrete per superare questa fase storica tragicamente nota del nostro territorio.

Attraverso le attività di bonifica concluse, in corso e in previsione.

Le attività procedendo a ritmo costante.

Dalle bonifiche polverino che proseguono in cortili e sottotetti privati, alle bonifiche degli edifici pubblici e la gestione “in danno” in caso di inerzia dei proprietari dopo le ordinanze dei sindaci, alla bonifica con la messa in sicurezza del Canale Lanza terminata dopo tre anni di complessi interventi sulle pareti e sul fondo che si sono potuti svolgere solamente nella stagione invernale, quando lo stesso era privo di acque, fino alla bonifica area Ex Piemontese che è stata terminata e vede ora in esecuzione la fase di recupero ambientale che verrà terminata entro la fine dell’anno 2024.

La nuova vasca presso la discarica dell’amianto, infine, è in fase di collaudo presso la Provincia di Alessandria.

La continua attività di sportello telematico consente la consegna di tutte le tipologie di pratiche legate alla questione “amianto”.

Il nuovo bando, revisionato alla fine dello scorso anno e aperto fino a dicembre 2024, presentando numerose semplificazioni al regolamento, si accompagna a una incessante attività di raccolta porta a porta dei pacchi di amianto, della rimozione delle discariche abusive e di incontri di coordinamento e formazione con i Comuni del SIN.

Attraverso il sostegno a singoli e organizzazioni che perseguono l’attività di sensibilizzazione e informazione si è attivata una preziosa rete di divulgazione relativamente alle tematiche legate all’amianto e alla sua gestione.

L’Assessore Cecilia Strozzi afferma: “L’incessante lavoro delle Istituzioni, unito alla collaborazione dei cittadini e delle associazioni sta realizzando un disegno prezioso per il territorio e per i suoi abitanti così da costruire un futuro di salute e salubrità ambientale”.

 

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Redazione di Vercelli

 

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