VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

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Solennità dell’Assunzione della B.V. Maria al Cielo.

Mercoledì 14 agosto Santa Messa alle ore 18.

Giovedì 15 Santa Messa ore 10.30.

Venerdì 16 Santa Messa nella memoria di San Rocco nella Chiesa di Sant’Anna alle ore 21. (Non sarà celebrata la Santa Messa delle 8.30).

Nel mese di agosto l’adorazione Eucaristica è sospesa, riprenderà martedì 10 settembre.

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Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

(marilisa frison) – Nel cuore dell’estate, sabato 10 agosto, in una notte che rappresenta un momento in cui scienza e tradizione si fondono, creando un’esperienza unica e affascinante, la Confraternita di San Lorenzo, a Trino, ha festeggiato il suo Santo Patrono, Lorenzo Martire.

Mentre gli astronomi si deliziano nello spiegare l’origine delle meteore, il popolo continua a tramandare storie e leggende che aggiungono magia e mistero a questo evento.

L’associazione delle Perseidi con San Lorenzo risale a tempi antichi.

San Lorenzo, un diacono della Chiesa cristiana, fu martirizzato a Roma il 10 agosto 258 d.C. durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Valeriano.

Secondo la tradizione, fu arso vivo su una graticola per essersi rifiutato di consegnare i beni della Chiesa all’imperatore, dicendogli: “i beni della chiesa sono i poveri”.

La leggenda vuole che le lacrime di San Lorenzo, versate durante il suo martirio, cadano dal cielo ogni anno nella notte della sua commemorazione.

Alle 21, la chiesa di San Lorenzo si è animata, il  Priore Gianni Gennaro, di tutto punto vestito con bastone in pigno apre la processione dei Confratelli con mons. Stefano Bedello e Giancarlo Tione, per prendere posto sull’altare.

Un altare ricco di presenze, e dal pulpito don Stefano ha ringraziato il Sindaco Daniele Pane per la presenza, i Confratelli e i fedeli.

Ha tracciato un breve profilo del Santo di cui ricorre la memoria, che ci ricorda il valore della fede come imprescindibile e che il servizio e la carità sono il cuore della chiesa, la sua opera, la sua missione.

Dopo la toccante omelia, che nonostante il caldo torrido ha colto l’attenzione di tutti, don Bedello prima della benedizione finale, impartita con la reliquia di San Lorenzo, ha benedetto l’uva, che come da tradizione viene offerta ai fedeli, proprio perché intorno al 10 agosto l’uva inizia a prendere colore.

Dopo i ringraziamenti del Priore e l’invito a prendere l’uva, un bellissimo canto al Santo e uno a Maria, hanno chiuso la solenne e partecipata celebrazione.

Posted in Pagine di Fede

Pro Vercelli 1

Lucchese 0

Marcatori: 9’ pts Dell’Aquila

Pro Vercelli (3-4-2-1): Rizzo; Biagetti, Marchetti, Serpe; Vigiani (39’ st Clemente), Iotti, Emmanuello (29’ st Louati), Carosso (39’ st Iezzi); Rutigliano (29’ st Dell’Aquila), Bunino (dal 1′ sts. Casazza); Comi (45’ st Coppola). A disp.: Passador, Lancellotti, Fiumanò, Cugnata, Ronchi, Martiner, Da Pra, Foti. All. Cannavaro.

Lucchese (3-5-2): Palmisani; Gasbarro, Sabbione, Frison; Antoni, Djibril (dal 1′ pts. Ciucci), Welbeck (20’ st Moschella), Fazzi (15’ st Saporiti), Visconti; Fedato, Ndiaye (34’ st Leone). A disp.: Coletta, Allegrucci. All. Gorgone.

Arbitro: Alberto Poli di Verona

Guardalinee: Manuel Cavalli di Bergamo e Mattia Bettani di Treviglio

Quarto uomo: Carlo Esposito di Napoli

Ammoniti: Frison (L), Fedato (L), Louati (PV)

Recupero: 3’ pt -5’ st- 1′pts – 0’ sts

Nella gara ad eliminazione diretta di Coppa Italia la Pro Vercelli di mister Paolo Cannavaro scende in campo con determinazione e dopo i tempi supplementari conquista il passaggio del turno.

Subito in avanti la Pro con Iotti che al 2’ tenta il tiro da fuori area ma la palla va sul fondo.

Nel primo quarto d’ora il gioco ristagna a centro campo e non si segnalano azioni di rilievo.

Fiammata al 16’ su calcio d’angolo: Comi colpisce di testa, la palla viene ribattuta da un difensore, Bunino conclude ma la sfera esce di poco alle spalle del portiere avversario.

Al 19’ Rutigliano calcia l’angolo, Biagetti di testa impegna Palmisani che con ottimi riflessi manda la palla sopra la traversa.

Gli ospiti pericolosi al 27’ con Fedato che con un pallonetto impegna Rizzo che in presa alta blocca il pallone.

Passano 3 minuti e la Lucchese è ancora pericolosa: Visconti calcia con buona coordinazione ma Rizzo non si lascia sorprendere e respinge.

La palla è recuperata da Fazzi che colpisce ma alza troppo la mira e il pallone supera la traversa.

La prima frazione di gioco termina con il risultato di 0-0.

Al rientro dagli spogliatoi al 7’ da fuori area Bunino colpisce la palla che va alta sopra la traversa.

Al 14’ Vigiani prova il tiro a rete ma Palmisani respinge e manda in corner.

Occasione per gli ospiti al 28’: Saporiti calcia con potenza dal limite dell’area ma Rizzo respinge.

Al 44’ errore della Lucchese, Comi è rapido a calciare a rete ma non centra lo specchio della porta.

Passano due minuti e Coppola di testa colpisce la palla che termina altra sopra la traversa.

La seconda frazione di gioco termina in parità e le squadre si preparano ai tempi supplementari.

Primo tempo supplementare

Vantaggio della Pro Vercelli al 9’.

Bunino dopo una grande progressione serve Dell’Aquila che tutto solo sigla l’1 a 0 per le bianche casacche.

Secondo tempo supplementare

Nessuna nota di rilievo nel secondo tempo supplementare al termine del quale con il risultato finale di 1 a 0 per la Pro Vercelli passano il turno le bianche casacche che domenica prossima affronteranno la  Pro Patria, a Busto Arsizio.

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

Buon cibo e musica protagonisti della serata organizzata in attesa del 41esimo Ferragosto grignaschese.

Ieri sera, sabato 10 agosto, nella splendida cornice del Parco Mora si è svolto l’evento “Pro Loco sotto le stelle” dove le Pro Loco di Boca, Sillavengo, Casalbeltrame e Grignasco hanno proposto ottimi piatti per deliziare i numerosi partecipanti all’evento.

Ogni Pro Loco si è occupata di un piatto e  in particolare: Boca ha proposto l’antipasto valsesiano con salumi e formaggi del territorio, Sillavengo la Paniscia novarese, Casalbeltrame le rane fritte e Grignasco hamburger di Fassona e patatine.

La serata è proseguita con la musica della band 4Dance che ha proposto un viaggio musicale dagli anni 70 ad oggi e si è conclusa con l’intrattenimento di Elix Dj.

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Redazione di Vercelli

Posted in Eventi e Fiere

Nella notte tra il 10 e l’ 11/08/24 dopo le 00:30 la squadra dei Vigili del fuoco del Comando di Vercelli insieme a quella del distaccamento Volontario di Santhià sono intervenute sulla SP11 tra il comune di Cascine Strà e quello di San Germano per un incidente stradale avvenuto in modo autonomo.

All’ arrivo le squadre dei Vigili del Fuoco hanno provveduto all’estrazione del conducente rimasto all’ interno grazie a tecniche T.P.S.S( Tecniche di Primo Soccorso Sanitario) e a consegnarlo alle cure dei sanitari del 118 intervenuti sul posto.

Sul posto erano presenti anche i Carabinieri di Casanova Elvo.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

1 Re 19, 4-8

Dal primo libro dei Re.

In quei giorni, Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”. Si coricò e si addormentò sotto la ginestra.
Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: “Àlzati, mangia!”. Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò.
Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: “Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino”. Si alzò, mangiò e bevve.
Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Sal.33

RIT: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

RIT: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

RIT: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

RIT: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

RIT: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Ef 4, 30 – 5, 2

Dalla lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini.

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.
Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

Gv 6, 41-51

Dal Vangelo secondo San Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: “Io sono il pane disceso dal cielo”. E dicevano: “Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?”.
Gesù rispose loro: “Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Un Cytisus scoparius costituisce il riparo di un profeta.

Nulla nella Bibbia viene indicato a caso: una pianta, la ginestra, i cui fiori sono belli e profumati, una pianta azotofissatrice che favorisce l’arricchimento del suolo grazie al suo apparato radicale profondo.

Un uomo sotto la ginestra, il deserto, molto cammino… (prima lettura).

Si è addormentato Elia, sotto quella ginestra, sfiduciato, il cammino è stato faticoso, il deserto inospitale.

E quel comando “Alzati e mangia”.

Vie da percorrere.

Percorsi dei padri.

Anche il poeta Giacomo Leopardi utilizzerà questo arbusto in un suo componimento, un arbusto che pur esposto alla furia distruttrice della natura, si rivela flessibile e resistente, e per questo va indicata all’uomo come modello di condotta di fronte al destino avverso.

Un uomo stanco, affamato, che chiede a Dio di morire.

Il popolo ha “tradito” la fedeltà, si è abbandonato all’idolatria, ha ucciso i profeti…

Eppure Dio provvede il cibo.

Focaccia e acqua.

Cibo e bevanda.

Il cammino è lungo…

Non basta mangiare… il profeta si riaddormenta, quella focaccia cotta su quel braciere non ha “saziato”, non è bastata.

Ancora un comando: “Alzati e mangia”.

Come Mosè, in cammino… l’Oreb attende.

E il profeta riprende il cammino, non l’uomo sfiduciato, ma l’uomo “nutrito”, l’uomo di Dio, “sfamato”, “chiamato”, l’uomo “rinfrancato” che può riprendere il cammino.

Dio attende.

Fuga, desiderio di morte, fallimento…

L’uomo che fa “esperienza” del silenzio, quello della difficoltà, della fuga, del dubbio e della sconfitta.

Ora il silenzio dell’ombra della ginestra, poi il silenzio del monte.

Ma il cibo “nutrirà”, “sosterrà”, “accompagnerà”.

Elia “nutrito” percorrerà il deserto, come Mosè, come il popolo “nutrito” dalla manna… e “vedrà” .

Oltre la paura, oltre la notte, oltre il silenzio, oltre il buio.

Cibo che “sostiene” e “nutre”.

“Cibo” per ogni vivente.

Parola e Pane.

Dio rivelato.

E la profezia non sarà taciuta.

***

La profezia che deve essere compresa, Dio “disceso dal cielo”, non solo uomini che “guardano” il cielo, ma uomini che “si nutrono”, che “mangiano” e Gesù si “presenta”.

Io sono il pane…” (Vangelo).

“Io sono il pane che sazia”, “Io sono il Pane eterno”.

Eppure, non tutto è chiaro… mormorano…

Il cielo è lontano…

Mormorano… come può essere “pane del cielo”?

Gesù Ha donato pane e donerà: ego doso-io darò.

Eppure mormorano.

***

“Io sono il pane disceso dal cielo” (Gv 6,41), “Io sono il pane della vita” (Gv 6,48), “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (Gv 6,51).

Mormorano perché non sanno comprendere, mormorano perché non sanno ascoltare, mormorano perché “vedono solo quello che vogliono”.

Il “pane” è quella carne (sarx) è destinata ad essere mangiata.

Mormorano i suoi “concittadini” (siamo in Galilea).

Mormorano perché sono increduli.

Mormorano perché ancora una volta sono “preoccupati” del padre e della madre e non del Mistero di Dio Incarnato.

Gesù prova  a “condurre” alla comprensione: “non mormorate”, fatevi “condurre”, “ascoltate”.

Fatevi “condurre al Padre” e il “Figlio conduce al Padre”.

Il Padre ha “donato” il Figlio e “attira” a Lui.

“Ascoltate”, “Istruitevi” (si nota un chiaro riferimento al Libro del profeta Isaia e a quello del profeta Geremia – Is 54,13 e Ger 31,34 ) 

E chi “ascolta”.

“Guardate” con fede e non avrete più fame.

“Guardate” e “vedrete”: “Io sono”.

Io sono l’Incarnazione della Vita che darà la Vita eterna.

Vita nuova e nutrita da quella Vita nello Spirito, da quell’uomo “nuovo”, mediante il Battesimo.

Vita “nello Spirito”, non solo nel “pane”.

Nella Lettera agli Efesini, Paolo, (seconda lettura), ricorda ai cristiani di essere stati “segnati” dallo Spirito, non come gli schiavi, marchiati a fuoco, ma “liberi” per vivere una vita nuova.

Vita nello Spirito, vita in quell’amore di Cristo. Paolo conosce bene le “cose da evitare”: “asprezza, sdegno, ira, grida, maldicenze e ogni sorta di malignità”.

Sei.

Ancora oggi tra le comunità cristiane, come nel tempo della comunità di Efeso, coeva a Paolo.

Sei: mancanza di carità.

Mancanza di amore.

La “soluzione” potrebbe essere semplice: “perdonarsi a vicenda”, semplice ma difficile.

Eppure Gesù è stato modello di “perdono” e di amore: “ha dato se stesso, offrendosi in sacrificio” per ogni uomo.

“Fatevi imitatori di Dio”: ecco ciò che chiede e ci dice ancora.

A Elia disorientato, alla folla che mormora, ai cristiani che ancora non sanno amare, forse occorre “vedere” oggi come allora, il “modello”.

“Imitare” è “indirizzare”, è “riconoscere”, è “orientare” se stessi e la propria vita, per riconoscere quell’ “Io sono il Pane della vita”, per poter essere accolti, custoditi, istruiti e nutriti da quell’ “Io sono”, perché nulla vada perduto.

E la sua Vita sia nutrimento per la nostra vita.

Posted in Pagine di Fede

Quarto posto alle Olimpiadi nel salto in alto per Stefano Sottile.

Il borgosesiano si guadagna gli applausi di tutti mettendo in pedana una grande prova.

Dopo un ottimo avvio la corsa alla medaglia si ferma a 2,36 m.

E’ lui il primo italiano di specialità, arrivando davanti al favorito Gianmarco Tamberi.

Intanto è già nella storia del territorio valsesiano, essendo il primo borgosesiano che partecipa a una finale olimpica.

Dalla capitale francese si sono gettate le basi per un futuro che lascia ben sperare.

Intanto tutti possiamo dire solo grazie a Stefano per le emozioni regalate.

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Posted in Lo Sport

La squadra dei Vigili del Fuoco del Comando di Vercelli e una del distaccamento di Varallo Sesia sono intervenute questa mattina, sabato 10 agosto intorno alle ore 11.00, con l’autoscala,  in Corso Rolandi a Quarona per dei calcinacci pericolanti nel palazzo al sesto piano.

Arrivate sul posto le squadre dei Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area interessata.

Non ci sono feriti da segnalare.

Sul posto era presente anche la Poliza Locale.

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Redazione di Vercelli

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Tutto è pronto.

Con il fiato sospeso in attesa dei salti di Stefano Sottile.

Finale olimpica salto in alto maschile:

Gli atleti in gara:

Stefano Sottile (Italia)

Gianmarco Tamberi (Italia)

Sang-hyeok Woo (Corea del Sud)

Jan Štefela (Repubblica Ceca)

Mutaz Essa Barshim (Quatar)

Romaine Beckford (Giamaica)

Tihomir Ivanov (Bulgaria)

Ryōichi Akamatsu (Giappone)

Brian Raats (Sudafrica)

Shelby McEwen (USA)

Oleh Doroshchuk (Ucraina)

Hamish Kerr (Nuova Zelanda)

La cronaca:

19:03 – Primo salto per Stefano. 2,17 m superato al primo tentativo.

19:14 – L’asticella sale a 2,22 m. Buona la prima per Sottile.

19:31 – La misura passa a 2,27 m. Il percorso continua ad essere netto.

19:54 – Ora l’altezza della sbarra è 2,31 m. Primo errore per Sottile.

20:02 – Secondo tentativo a 2,31 m. Stavolta il salto è preciso.

20:12 – Straordinario Sottile. Subito buoni i 2,34 m.

20:25 – Ai 2,36 m, il primo tentativo non riesce.

20:31 – Purtroppo anche il secondo tentativo a 2,36 m  non va a buon fine.

20:33 – Si interrompe a 2,36 m la corsa alla medaglia di Stefano Sottile.

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Biella, nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata e diretta dalla locale Procura della Repubblica e finalizzata al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto 6 persone sequestrando un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

Ulteriori elementi riguardanti l’attività effettuata verranno dettagliatamente esposti nel corso di una conferenza stampa indetta per le ore 10.00 di lunedì 12 agosto 2024 presso la sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Biella, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Biella, dr.ssa Teresa Angela Camelio e del Sostituto Procuratore, dr.ssa Paola Francesca Ranieri.

 

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