VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

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Sabato 27 apriledalle 15 alle 16.30 Sacramento della Confessione in Ufficio Parrocchiale.

Lunedì 29 alle ore 21 incontro di preghiera con il Gruppo Vita Nuova. Nel mese di Maggio verrà spostata al mercoledì.

Martedì 30 alle ore 21 Adorazione Eucaristica con preghiera di Guarigione e Liberazione.

Mercoledì I° maggio la Santa Messa sarà celebrata alle ore 21 nella Chiesa Madonna del Popolo preceduta alle 20.30 dal Santo Rosario. (Non ci sarà la Messa delle 8.30).

Da giovedì la preghiera del S. Rosario alle ore 8.

Domenica 5 nella Santa Messa delle 10.30 si ricorderanno gli Anniversari di Matrimonio.

Il 23 Maggio ci sarà il Pellegrinaggio a Torino da Maria Ausiliatrice.

Per informazioni contattare Lina Fondacaro.

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Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Vercelli ricorda con una targa in marmo il patriota Giacobino rivoluzionario Vercellese ‘Giovanni Antonio Ranza’ fondatore della Repubblica di Alba.

Giovedì 11 aprile l’associazione Giovani Antonio Ranza di Vercelli in presenza del Sindaco Andrea Corsaro e il Presidente della Provincia Davide Gilardino hanno commemorato questa figura storica fondatore della Repubblica di Alba.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Venerdì 3 maggio alle ore 17.00 all’Istituto alberghiero Giulio Pastore di Varallo, nel Salone Belle Èpoque, appuntamento con la rassegna “Una professione per viaggiare” che vuole essere un salotto in cui incontrarsi, parlare di viaggi, di carriere e assegnare piccole specialità degustando un aperitivo in un luogo ricco di storia e bellezza.

“Un personaggio si racconta”, sarà presente la dottoressa Emanuela Ceruti, ex allieva dell’Istituto, presidente dell’Associazione Donne in Campo, ambasciatrice e rappresentante dei prodotti delle montagne del  nostro territorio presso le Istituzioni Europee.

Sarà presente anche il Presidente dei GAL piemontesi Franco Gilardi.

Al termine dell’incontro aperitivo finale – 10 euro a persona.

Gradita la prenotazione entro il 30 aprile – tel. 0163.51753

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Conto alla rovescia per il grande spettacolo che vedrà l’Istituto professionale “G. Magni” salire in passerella.

Sabato 11 maggio il teatro Pro loco di Borgosesia ospiterà la sfilata dal titolo “Il ’900… essere all’avanguardia: la creatività in passerella”.

L’accoglienza è prevista dalle 19.30, l’inizio dell’evento sarà invece alle ore 20.

Il progetto, cui la scuola sta lavorando a ritmo serrato ormai da inizio anno scolastico, si pone il duplice obiettivo di presentare al pubblico gli indirizzi di studio che ne caratterizzano l’offerta formativa – tutti i corsi sono infatti stati coinvolti a vario titolo – ma anche di stimolare la creatività e le abilità manuali degli studenti calati nella realizzazione di uno spettacolo a 360 gradi, dal backstage al frontstage.

Come si evince dal titolo, la sfilata sarà incentrata sulla storia del costume e della moda del Novecento raccontata attraverso gli abiti di alcuni degli stilisti più rappresentativi.

Si partirà da inizio secolo con gli abiti ispirati a Frida Kahlo, l’unica artista non stilista in passerella, a simboleggiare la donna in una delle sue espressioni più forti e distintive, simbolo di coraggio e resilienza nella sofferenza, e a Mariano Fortuny, l’inventore dell’abito plissettato, emblema di eleganza, raffinatezza e stile.

Si proseguirà con le creazioni ispirate all’anticonformismo dell’innovativo Ernesto Thayaht, padre della tuta, e il surrealismo rivoluzionario di Elsa Schiaparelli.

La terza parte sarà aperta da un nome del territorio, Francesco Ilorini, fondatore del marchio Lanerie Agnona di Borgosesia, seguito dai capi ispirati all’abito scultoreo di Roberto Capucci.

Si chiuderà toccando gli anni Settanta con l’iconico stile punk di Vivienne Westwood.

In tutto sfileranno un’ottantina di creazioni indossate da ragazze e ragazzi del corso Moda che, oltre ad avere il ruolo di modelli, hanno realizzato fisicamente i capi dell’evento, impegnati nelle ore curricolari del mattino ma anche in tanti pomeriggi trascorsi in aula per portare a termine la collezione.

A coadiuvarli i docenti del corso Moda, in primis la referente Elisabetta Scotti, cui si deve l’idea iniziale e la fase di progettazione dei contenuti, affiancata dalla professoressa Silvia Remondino per la progettazione delle scenografie, e i docenti di laboratorio e disegno Lorenzo Lanfossi, Laura Maestroni, Lucy Minieri, Anna Novali e Daria Piro; infine, per la parte burocratica il collaboratore del dirigente scolastico, Marco Porzio.

Come detto, però, tutti i corsi del Professionale sono stati coinvolti. Insegnanti e studenti dell’indirizzo Meccanica hanno realizzato gli accessori che verranno indossati con gli abiti, il corso legno si è occupato delle scenografie, il corso elettrici ha pensato alle luci.

Alla scelta delle musiche, invece, ancora la professoressa Scotti e il prof. Emanuel Trotto di tecnologia tessile.

Collaborano infine l’associazione Incontra la danza di Daniela Greppi e Hairstyle Cristina per le acconciature.

La serata, che ha il patrocinio del Comune di Borgosesia e sarà a ingresso libero, sarà trasmessa in diretta social e riserverà alcune sorprese, tra cui intermezzi musicali dal vivo.

Questo evento – dichiara il dirigente scolastico, Carmelo Profettosarà l’esito di un lavoro di gruppo svolto con passione, entusiasmo e professionalità che ha coinvolto, motivato e gratificato numerose studentesse e studenti. La sfilata celebrerà, tramite la storia della moda, il mondo femminile ma anche l’impegno, la perseveranza e la cultura del lavoro svolto ‘insieme’, con gli altri, e come dimensione ideale per apprendere quelle competenze funzionali per il successo formativo che, soprattutto nell’istruzione professionale, spesso si traduce in riscatto personale e sociale”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Ogni mercoledì dal 29 maggio al 31 luglio 2024 e dal giorno 4 al giorno 11 di settembre, i locali di Casale Monferrato animeranno le serate con la musica, anche dal vivo, con inizio alle ore 18,00 e fino alle 23,00 nei mesi di maggio, giugno e settembre; termine alle ore 23,30, invece, nel mese di luglio.

L’evento è organizzato in collaborazione con le Associazioni Confcommercio Casale, Confesercenti Casale, Associazione Botteghe Storiche, Associazione Casale C’è, Associazione Spendo A Casale.

L’Assessore Giovanni Battista Filiberti afferma: “Grazie al Comune si rinnova una nuova opportunità per rendere ancora più vivo il nostro centro storico: gli esercenti casalesi riceveranno un contributo concreto per la copertura parziale delle spese di organizzazione, i permessi per l’ampliamento dei dehor durante le serate del progetto e la concessione della deroga al superamento dei limiti orari e acustici. Sta tornando la bella stagione e saremo nuovamente pronti per offrire delle serate speciali, con un contesto vivo, accogliente, attraente, volto a una socialità rispettosa della città e dei suoi abitanti”.

Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione, gli esercenti potranno contattare l’Ufficio Commercio al numero di telefono 0142 444 333.

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Il sindaco di Quarona, Francesco Pietrasanta, in occasione della ricorrenza del 25 Aprile – Festa della Liberazione ha tenuto un discorso che riportiamo integralmente.

 

Il mio discorso di oggi:

Buongiorno a tutti.

Un saluto alle Autorità presenti, alle Associazioni d’Arma, ai rappresentanti dell’Anpi, ai cittadini tutti.

Un Grazie al nostro Corpo musicale.

Il 29 settembre 1938: Adolf Hitler incontra a Monaco il premier inglese Neville Chamberlain, il Primo ministro francese Édouard Daladier e Benito Mussolini.

Il mattino seguente firmarono un accordo che permetteva all’esercito tedesco di completare l’occupazione della regione dei Sudeti.

Gran Bretagna e Francia comunicarono al governo cecoslovacco che poteva resistere da solo all’invasione nazista o arrendersi e accettare l’accordo.

Abbandonata dai suoi alleati, la Cecoslovacchia gettò la spugna rapidamente.

Al loro ritorno in patria, Chamberlain e Daladier furono accolti da folle esultanti, convinte che era stato evitato un conflitto militare disastroso con il Terzo Reich e di avere placato le sue ambizioni egemoniche in Europa.

Sei mesi dopo Hitler ruppe l’accordo annettendosi l’intera Boemia e la Moravia.

Maggio 1940: la Germania stava vincendo la guerra e Hitler attendeva con calma la resa dell’Inghilterra.

Dopo la disfatta di Dunkerque, il Regno Unito sembrava avere le ore contate.

Il resto del mondo taceva, con l’Urss in disparte, gli Stati Uniti lontani, l’Italia e il Giappone in agguato.

Il grande storico americano John Lukacs ha spiegato perché il Führer non sferrò subito il colpo di grazia all’esercito britannico: attendeva l’esito del confronto, nel partito conservatore e nel governo, tra il ministro degli Esteri Edward Halifax, Neville Chamberlain (il premier che Winston Churchill aveva sostituito dopo l’occupazione nazista della Norvegia) e lo stesso Churchill.

I primi due erano favorevoli alla ricerca di una soluzione diplomatica del conflitto che permettesse un accordo di pace con il Terzo Reich. Churchill, invece, era contrario a ogni ipotesi di «appeasement» con i tedeschi.

Il 28 maggio, quando giunse la notizia che il Belgio si era arreso, dichiarò: «La nostra unica speranza è la vittoria o noi cesseremo di essere uno Stato».

Con questa granitica convinzione morale e politica pronunciò i «greatest speeches», i grandi discorsi che animarono la resistenza contro il nazismo fino alla sua sconfitta.

Non c’è dubbio che l’Europa e il mondo intero debbano essere grati all’eminente statista e a tutti coloro che ebbero il coraggio di opporsi alla dittatura.

Morale della favola: si può credere sul serio che, cedendo al ricatto di un tiranno, costui diventerebbe più indulgente? Churchill l’aveva capito.

Oggi chi chiede, di fatto, la resa dell’Ucraina in nome della pace sembra non capirlo.

La storia sarà anche maestra di vita, ma ha sempre avuto pessimi allievi.

Qualche settimana fa insieme alla mia compagna ho visto al cinema il film “La zona d’interesse” dal romanzo di Martin Amis.

Rudolf Höss, direttore del campo di concentramento di Auschwitz, vive con moglie e figli in una splendida tenuta.

Le loro giornate passano all’insegna dell’ordinarietà.

Si rilassano sull’erba, accolgono i suoceri mostrando i fiori coltivati in giardino, hanno discussioni per via degli impegni lavorativi del marito.

Un giorno il padre porta i figli a pescare.

L’idillio viene rovinato ed escono in fretta dall’acqua.

Dal campo di concentramento stanno infatti sversando ceneri e ossa nell’acqua.

La villa della famiglia Höss si trova a un muro di distanza dalle ciminiere di Auschwitz.

Un paradiso artificiale, vicino all’inferno.

Il film si valuta su ciò che non mostra (l’orrore che si svolge accanto).

Sono le orecchie, ad ascoltare in lontananza i suoni delle fucilazioni e le grida di chi tenta la fuga, a raccontare quello che viene celato dalla cinepresa.

Tra gli enigmi del finale e un andamento riflessivo e angosciante, La zona di interesse si propone come un’esperienza di visione.

Ci mette, da spettatori, in condizione di voltare costantemente gli occhi dall’altra parte.

Lo sguardo stesso del film non ha il coraggio di superare quel muro.

Così ci rendiamo conto che far finta di niente, vivere la propria vita come se niente fosse, ignorando le tragedie o addirittura sostenendole, è un atto profondamente disumano.

Ieri, come oggi.

È la quotidianità delle nostre vite, l’accettazione del male.

Qualcuno mi ha detto. Ma per il 25 aprile fai un copia incolla di qualche discorso e te la cavi velocemente.

Ebbene no.

Da sindaco, da cittadino, ho sempre assunto con serietà e convinzione l’importanza di costruire un discorso a ogni avvenimento istituzionale soprattutto se riguardante momenti identitari della nostra libertà e democrazia.

Ma oggi più che mai sento un senso di angoscia e preoccupazione che mi obbliga a evidenziare quanto sia doveroso per tutti riconnettersi rapidamente alla realtà e uscire da quella zona d’interesse che ci rende ciechi.

Non stiamo più vivendo in periodi di pace.

La guerra sfortunatamente  infuria attorno a noi e ci minaccia.

Le colonne portanti della nostra libertà, del nostro benessere e della nostra democrazia sono a rischio, fuori e dentro.

Lavoro, sanità, giustizia, crescita economia, innovazione non hanno più quella forza aggregativa che avevano 50 anni fa.

Stiamo decadendo su molti punti di vista e stiamo perdendo competitività rispetto al Mondo.

Soprattutto rispetto a quel Mondo che si trova oltre al muro, a quelle ombre che abbiamo già dovuto combattere in passato.

Questa situazione ci impone di riflettere profondamente su come riorganizzarci, cosa vogliamo e dove vogliamo andare.

Insieme ai nostri fratelli europei, uniti.

Come ha detto il Presidente Draghi dobbiamo attuare un cambiamento radicale in Europa.

Non è solo questione di competitività, come è stato delicato nel dichiarare, a mio avviso è una questione di sopravvivenza.

Questo rischio ci impone di agire come Unione europea in un modo mai fatto prima.

I nostri rivali ci stanno precedendo perché possono agire come un unico paese con un’unica strategia e allineare dietro di essa tutti gli strumenti e le politiche necessarie.

Se vogliamo competere e quindi difendere la nostra libertà e il nostro stile di vita basato sulla democrazia e il mercato libero dobbiamo avere l’ambizione dei nostri padri fondatori che 70 anni fa crearono la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio e il coraggio di soldati, di donne, uomini e partigiani che non vollero far finta di nulla o girarsi dall’altra parte.

Oggi con troppa leggerezza sento dire “sono fascista” o “sei fascista”.

Il Fascismo sotto le sue mille forme internazionali, nere o rosse che siano, sta a indicare una sola cosa: tirannia, oppressione, morte.

Noi dobbiamo concentrarci sul combattere questo concetto.

Culturalmente, diplomaticamente e con tutti i mezzi necessari.

Sono convinto che abbiamo tutte le carte giuste da giocarci ma non dobbiamo perdere tempo.

Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per donarci la pace di cui abbiamo goduto per decenni.

W l’Italia, W la Libertà e W l’Unione europea!

Il Sindaco

Francesco Pietrasanta

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Alicese Orizzonti-Biellese 0-2

Aygreville-Pro Eureka 2-0

Borgaro-Accademia Borgomanero 2-0

Bulè-Città di Cossato 4-0

Settimo-Oleggio 0-1

Lascaris-Volpiano 1-0

Verbania-Alpignano 1-1

Stresa-Pro Novara 1-2

Classifica

Borgaro 54

Oleggio 51

Pro Novara 51

Volpiano Pianese 50

Biellese 48

Bulè Bellinzago 44

Lascaris 40

Settimo 38

Accademia Borgomanero 38

Verbania 38

Aygreville 32

Alicese Orizzonti 31

Pro Eureka 29

Città di Cossato 28

Alpignano 27

Stresa 23

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Alla vigilia degli 80 anni, il XXV Aprile è una di quelle ricorrenze capaci di trasmettere l’idea di una giovinezza, di un’attualità che si inverano nella cronaca di ogni tempo – e questo tempo che ci è dato di vivere non fa eccezione – per dire quanto abbiamo ancora bisogno di udire quella lezione di studiare quella testimonianza, di contemplare quei valori, per non consegnare il nostro presente ed il futuro dei nostri figli agli stessi errori, agli stessi orrori, che di tanti nostri genitori e nonni fecero vittime innocenti, martiri, combattenti coraggiosi per la libertà.

Quel seme di libertà posto nel suolo che aveva “bevuto il sangue del fratello”: così il Padre dice a Caino che si rivela, ancor prima che omicida, incapace di vivere una relazione di fraternità con l’altro.

Un XXV Aprile dove – a proposito di relazioni – infine il confronto tra vari protagonisti della giornata ha contribuito a renderla ancora più ricca di stimoli, feconda, così da amalgamare con ancora maggiore efficacia i ruoli, compiti, proposte: delle Istituzioni pubbliche, dell’Anpi, dei ragazzi rappresentati dagli Scout, ma non solo.

Oltre a quelle del “protocollo” come sempre previste in mattinata e poi ai Cappuccini nel primo pomeriggio, la giornata si è arricchita di altre iniziative, che nell’area dell’Antico Ospedale hanno offerto momenti ricreativi, spazi musicali, occasioni per mettersi in gioco, con fantasia.

Fare memoria, in fondo, è anche saper guardare al futuro, leggere il passato per vedere l’oggi ed il domani con occhi nuovi.

Il video che abbiamo messo a repertorio, oltre a qualche scampolo della mattinata, offre integrali l’omelia dettata dall’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo (concelebrante il Vicario Generale, Mons. Stefano Bedello), nel corso della S.Messa in Piazza Camana (le Letture sono state: 1 Pt 5, 5-14; Sal 88; Mc 16, 15-20.) che, pur essendo quelle già previste dal Lezionario del giorno (cioè, non sono state scelte apposta, sono quelle che la Chiesa propone) parevano provvidenzialmente idonee a suggerire pensieri sui quali meditare proprio in questo giorno di memoria, soprattutto con il richiamo a rivestirsi di umiltà, gli uni verso gli altri, primo passo per abbandonare davvero odio e divisioni.

Il Pastore della Chiesa eusebiana non ha altresì mancato di richiamare la lezione dei Padri costituenti dell’Europa allo stato nascente, non casualmente, un tempo, chiamata “Comunità” europea (prima ancora del Carbone e dell’acciaio) rafforzando l’idea di una comunità di uomini e donne desiderosi di camminare insieme, lasciandosi alle spalle non soltanto l’esperienza bellica, ma soprattutto i sentimenti che a quella tragedia planetaria portarono.

Di altissimo livello anche l’orazione ufficiale, affidata alla maestria del Prof. Edoardo Tortarolo, del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale e Segretario Generale del Comitato Internazionale di Scienze Storiche (Cish).

Pur contenendo l’esposizione in poco più di 13 minuti, ha messo a disposizione di un pubblico attentissimo dati importanti per ricostruire il periodo storico seguito all’8 settembre del 1943, quando si cedette alla pusillanime illusione della de-responsabilizzazione.

Toccò dunque alla società civile – anche e soprattutto con la lotta partigiana – ricostruire lo Stato, a partire dalla Resistenza all’annientamento dello Stato ed all’umiliazione del popolo perpetrata dai nazifascisti.

Significativa, soprattutto in Piemonte, la resistenza senza armi praticata con fermezza dalla Magistratura (che si rifiutò di cedere alla Repubblica di Salò) e dalla Chiesa cattolica.

Il clero cattolico obbedì alla lettera inviata dai Vescovi ed Arcivescovi della Regione piemontese (Pasqua 1944) che, richiamandosi alla lezione del Profeta Isaia, chiedeva “nascondi chi è in fuga e non tradire chi non ha casa”.

Proprio a Vercelli, quella che Tortarolo chiama la “dissoluzione dello Stato”, provoca conseguenze laceranti: 134 civili, 654 militari di truppa, 268 sottufficiali, 53 ufficiali, vennero deportati in Germania sotto coercizione.

***

Ma, come abbiamo poco sopra anticipato, è certo meglio ascoltare direttamente, dal nostro video, le parole dell’Arcivescovo e del Prof. Tortarolo.

I loro interventi sono stati preceduti da quelli del Prefetto e delle Autorità locali, mentre, nel presentare la giornata, il Vice Prefetto Vicario Cristina Lanini ha avuto il delicato pensiero di rivolgere a Mons. Marco Arnolfo gli auguri di buon onomastico: oggi, infatti, 25 aprile, si festeggia San Marco Evangelista.

Vi lasciamo con il video e la gallery.

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Posted in Società e Costume, Vercelli Oggi

Girone play out – 2^ giornata

Mercoledì 24 aprile 2024 –  ore 20,30 -A Rivalta (TO) – Pal. Sc. Elem. Italo Calvino

Area Pro 2020 – Pallacanestro Femminile Vercelli – 64-60 d.1 t.s.

(parziali: 17-17;329-27; 48-40; 58-58; 64-60

Tabellino PFV: Bertelegni 2; Bassani ; Buffa 11; Bracco 15; Acciarino 15; Deangelis 3 ; Gentilini ; Coralluzzo 10;;Boucefra; Leone S.4; Roggero n.e ; Francese A.  All.: Gabriele Bendazzi; ass. all.: Andrea Congionti.

Una PFV convincente ma sfortunata perde a Rivalta contro Area Pro 2020 per 64-60, dopo un tempo supplementare, rimescolando così la situazione del girone, in cui le torinesi arrivano ad appaiarle in classifica a 2 punti, con Novara ancora a zero ma con una sola partita all’attivo, come del resto pure Area.

La squadra vercellese era partita bene, tenendo testa alle avversarie, nonostante la difficoltà palesata ad affrontare la difesa a zona delle torinesi.

Il primo quarto si concludeva, comunque, sul 17-17, con i canestri di Acciarino e Bracco, con Coralluzzo, a sostenere il punteggio delle ospiti.

Dato negativo l’infortunio ad una caviglia di Bouchefra, dopo pochi minuti, che ne condizionerà fortemente il rendimento nella gara, penalizzando non poco la squadra.

Nel secondo periodo le padrone di casa prendevano un lieve vantaggio e la PFV si sarebbe trovata a dover inseguire per tutto il resto della gara: 32-27 il secondo quarto, con un sensibile calo di rendimento delle ospiti, tra le quali si iscrivevano fra le realizzatrici anche Deangelis e Leone Sara.

Il vantaggio di casa si dilatava, però, nel terzo quarto (48-40), durante il quale dava un buon contributo di punti Buffa, ma dall’altra parte c’era l’exploit di Giaccardo con tre triple centrate.

A metà circa dell’ultimo periodo il divario era dimezzato e sullo slancio, con punti di Coralluzzo e Bertelegni, la PFV riusciva  a colmarlo del tutto ed a guadagnarsi i supplementari sul 58-58, con un canestro di Buffa, e grande merito della squadra intera.

Nell’overtime la tensione era altissima e per circa 4 minuti nessuno segnava più: ci pensava poi la solita Giaccardo a sbloccare il punteggio, con la PFV che non riusciva a reagire, sprecando un paio di palloni.

Finiva 64-60, ma l’impressione che ha dato la squadra vercellese è di un gruppo compatto e vivo, pronto a riscattarsi in una delle prossime due gare, dopo il match fra Novara e Area, per centrare uno di quei due posti che significherebbero salvezza.

E quanto si è visto in queste prime due partite, lascia ben sperare.

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

Sabato 27 aprile alle ore 21,00 nella Basilica di Sant’Andrea ci sarà l’ultimo appuntamento di “Un canto nella notte”, iniziativa proposta dalle sorelle della Trasfigurazione.

Ancora avvolti nella gioia pasquale, sarà significativo meditare e riflettere sul percorso di San Pietro, che fu tra i primi testimoni della Resurrezione.

La serata si svolgerà nella magnifica cornice dell’Abbazia di Sant’Andrea, che è il segno tangibile di una preghiera che continua nel corso della storia, eco di spiritualità, di cultura, di sogni, desideri, richieste che di cuore in cuore raggiungono il Cuore di Dio.

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Redazione di Vercelli

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