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Vado 4

Borgosesia 0

Marcatori: 41’ pt Merkaj, 14’ st Lo Bosco, 17’ st Mikhayloskiy, 45’st Donaggio

Vado (3-5-2): Fresia; Codutti, Mikhaylovsky, Ferrieri; Cannistrà, Dodaro (38’ st Mele), Capra (28’ st Spanu),Valagussa (25’ st Cenci), Pera (28’ st Fatnassi,); Merkaj (25’ st Donaggio), Lo Bosco.

A disp.: Grenna, Manes, Corsa, Peretti.

All. Cottafava

Borgosesia (4-3-3): Autoriello; Monteleone, Iannacone, Rekkab, Soldi; Colombo (42’ st Duse), Tunesi, Bertoni; Henin (42’ st Lauciello), Manara (25’ st Del Barba), Giacona (28’ st Di Francesco).

A disp.: Vittoni, Maselli, El Achkaoui, Disisto, Gonella.

All. Cretaz

Arbitro: Tuderti di Reggio Emilia

Guardalinee: Scafuri di Reggio Emilia e  Nasi di Reggio Emilia

Note: cielo coperto. Terreno in buone condizioni. Spettatori: 200 circa. Angoli: 8-1. Recupero  1’ pt – 0’st

Seconda sconfitta consecutiva per il Borgosesia.

Inizia la partita con possesso palla di Manara che spalle alla porta non riesce ad inquadrarla.

Pera sciupa al 5’ un’occasione per i padroni di casa.

Il Borgosesia risponde al 12’: Bertoni calcia di prima intenzione ma Mikhayloskiy salva sulla riga, a portiere ormai battuto.

Al 16’ tiro dalla distanza di Pera che non impensierisce Autoriello.

Padroni di casa pericolosi al 34’, Valagussa al volo non inquadra lo specchio della porta.

Vantaggio del Vado al 41’: Merkaj riceve palla da Capra e di testa insacca.

Passano 4 minuti e Lo Bosco sciupa il possibile raddoppio, la sua conclusione termina sul palo.

Al termine della prima frazione di gioco le squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 1-0.

Nella ripresa passano 8 minuti e il Vado raddoppia ma l’arbitro annulla, protestano i rossoblu.

Raddoppio dei padroni di casa al 14’ Lo Bosco batte Autoriello.

Ancora pericoloso il Vado vicino al tris, Merkaj servito da Capra non centra la porta.

Il tris arriva al 17’ con Mikhayloskiy che realizza un gol con una semi-rovesciata al volo.

Quarto gol per il Vado, al 45’ Donaggio, arrotonda il risultato..

Il triplice fischio dell’arbitro decreta il termine della partita che vede la sconfitta del Borgosesia.

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Redazione di Vercelli

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Vercelli, 27-04-2024

S2M Volley Vercelli – Polisport Chieri  2-3 20/25 – 25/19 – 18/25 25/23 – 14/16

S2M Volley Vercelli : Avilia (14), Bertinazzi (5), Caricati (2), Comello, Fenoglio (3), Lupo Greta, Lupo Laura (1), Ippolito (24), Lecca (L2), Micillo (2), Mosso (L1),Vattimo (3), Viazzo (21), Vercellone (2). All.: Gherardi, Vigliani.

Con la matematica certezza di disputare la Serie D anche per il 2024/2025, lo staff tecnico in concerto con la società, sta iniziando a gettare le basi per la nuova stagione della S2M.

Già con Chieri sabato scorso, la formazione scesa in campo nel primo set è stata una Under 18, con l’aggiunta del libero Mosso e del centrale Bertinazzi.

Pur perdendo per 3-2, questa partita ha dato ai tecnici Gherardi e Vigliani, dei riscontri positivi, per avere un giudizio tangibile sulle possibilità di ringiovanire la squadra, pur non tralasciando le atlete esperte che sono comunque una risorsa imprescindibile.

Di certo le cose da migliorare sono ancora tante, ma la strada che la S2M ha imboccato sembra quella giusta.

Infatti, l’unico rammarico, che, se così si può dire, è quello di aver perso il tie break per 16/14 dopo essere stata in vantaggio sino al 11/14.

Per contro i riscontri positivi sono arrivati da Viazzo 21 punti all’attivo, Ippolito 24 e Avilia 14, che formeranno l’ossatura principale della prossima S2M

Il prossimo turno per Mosso e compagne è previsto per sabato 4 maggio a Lessona contro il Team Volley.

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Redazione di Vercelli

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Vittoria Siletti conquista la medaglia d’argento nella spada femminile ai Campionati Italiani Under 23 di scherma.

L’atleta delle Fiamme Azzurre che si allena alla Ginnastica Victoria ha raggiunto questo importante traguardo nella gara disputata sabato 27 aprile a Rende, in Calabria.

Sesta dopo la fase a gironi, concluse con cinque vittorie e una sola sconfitta, Siletti ha esordito nella fase a eliminazione diretta dal tabellone delle 64, dove si è imposta col punteggio di 15-9 su Ludovica Di Martino.

Nei sedicesimi è arrivata la vittoria per 15-7 su Asia Volpi, mentre agli ottavi l’11-10 su Emilia Rossatti.

Ai quarti il successo che le ha garantito un posto sul podio, col 15-6 su Bianca Magni.

Arrivata alla semifinale, Siletti ha superato Carola Maccagno per 15-7, prima di arrendersi in finale a Lucrezia Paulis col punteggio di 13-11.

Risultati e classifica completi a questo link: https://www.4fence.it/FIS/Risultati/2024-04-28-26_Rende_(CS)_-_Camp._Italiani_Under_23_individuali/index.php?a=SP&s=F&c=&f=clafinale

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Redazione di Vercelli

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In una atmosfera ricca di passione e sentimenti, domenica 21 aprile il duo formato dal violinista Loreto Gismondi e dal violoncellista Giuliano De Angelis si è esibito nel terzo appuntamento con la 45 ° Musica a Villa Durio, stagione concertistica di Città di Varallo diretta da Massimo Giuseppe Bianchi.

Uno degli aspetti più belli del lavoro di musicista è avere la fortuna di scoprire luoghi, persone, culture e tradizioni sempre nuove. Varallo, con i suoi paesaggi immersi nel verde, e l’atmosfera mistica del Sacro Monte hanno dato i natali ad una stagione musicale preziosa e magistralmente organizzata come Musica a Villa Durio. Ringrazio il direttore artistico Massimo Giuseppe Bianchi per avermi invitato a prenderne parte e conoscere una nuova realtà ricca di bellezze”. Giuliano De Angelis, violoncellista.

Domenica 28 Aprile, ore 17.30, la Sala di Villa Durio a Varallo ospiterà una storica e prestigiosa formazione cameristica italiana, il Trio di Torino.

Il Trio di Torino si è costituito nel 1987.

La sua ormai lunga attività artistica lo ha visto ospite di prestigiose associazioni musicali e Festival internazionali tra cui ricordiamo: l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, le Settimane musicali di Stresa, il Festival dei due Mondi di Spoleto, l’Unione musicale di Torino, il Festival Mahler di Dobbiaco, il Festival Settembre Musica di Torino, il Fuji Festival.

Vincitore nel 1990 del primo premio al Concorso Internazionale Viotti di Vercelli e nel 1993 del secondo premio all’International Chamber Music Competition di Osaka ha vinto inoltre nel 1995, in formazione di quintetto archi e pianoforte con la partecipazione della violinista Marina Bertolo e del violista Gustavo Fioravanti, il secondo premio al Concorso Internazionale di Trapani.

Si è esibito in Francia, Austria, Svizzera, Germania e Giappone.

Il suo repertorio, vastissimo, spazia dai classici del settecento ai contemporanei più recenti.

La sua discografia comprende opere di Brahms, Dvorak, Chopin, Smetana, Rachmaninov, Shostakovic oltre a lavori di compositori meno noti come A. Rubinstein e S. Taneyev.

Tutte le registrazioni sono state pubblicate dalla Real Sound.

Per l’occasione, il Trio di Torino sarà composto da Sergio Lamberto, Jacopo Di Tonno e Giacomo Fuga.

I tre musicisti svolgono singolarmente una rilevante attività concertistica.

Sergio Lamberto è inoltre primo violino solista dell’Orchestra Filarmonica di Torino oltre che docente al Conservatorio G. Verdi di Torino e primo violino dei Solisti di Pavia.

Giacomo Fuga insegna pianoforte principale al Conservatorio G. Verdi di Torino.

Jacopo Di Tonno, primo violoncello dei Solisti di Pavia, insegna violoncello al Conservatorio G. Nicolini di Piacenza.

Il Trio di Torino suonerà il Trio n.1 op 18 di Camille Saint-Saëns, capolavoro del romanticismo più squisito, ed il Trio n ° 2, op 87 di Brahms.

Il Trio per archi op. 87 in do maggiore, scritto nel 1882, è un capolavoro indiscutibile, e solido nell’implicita coerenza della sua concezione generale.

Il trio fu composto nel 1882, l’anno a partire dal quale si parla del ‘terzo stile’ di Brahms, quello della maturità, dei più alti principi formali e dell’estrema concentrazione espressiva.

I Biglietti per il concerto saranno in vendita all’ingresso prima del concerto al prezzo di 10 euro, oppure da subito online all’indirizzo https://bit.ly/mvdTrioDiTorino Per le informazioni e le prenotazioni, è a disposizione il numero 388 255 42 10 (whatsapp)

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Alba-Derthona

Arbitro: Maksym Frasynyak di Gallarate

Guardalinee: Alessandro Giuseppe Fantini di Busto Arsizio e Giovanni Ruocco di Brescia

Albenga- Bra

Arbitro: Andrea Scarano di Seregno

Guardalinee: Giuseppe Daghetta di Lecco e Usman Ghani Arshad di Bergamo

Asti-Alcione Milano    

Arbitro: Emanuele Orlandi di Siracusa

Guardalinee: Matteo D’Orazio di Teramo e Fabio D’Ettorre di Lanciano

Chieri-Pont Donnaz

Arbitro: Andrea Migliorini di Verona

Guardalinee: Paulo Ndoja di Bassano del Grappa e Mattia Salviato di Castelfranco Veneto

Città di Varese-Vogherese

Arbitro: Davide Cerea di Bergamo

Guardalinee: Alberto Callovi di San Donà di Piave e Alessia Cerrato di San Donà di Piave

Fezzanese-Gozzano

Arbitro: Marco Schmid di Rovereto

Guardalinee: Stefano Orlando di Modena e Ivan Melnychuk di Bologna

Ligorna -Chisola

Arbitro: Alessio Amadei di Terni

Guardalinee: Roberto Pozzi di Varese e Andrea Giulio Adragna di Milano

RG Ticino-Lavagnese

Arbitro: Benito Saccà di Messina

Guardalinee: Christian Giannetti di Firenze e Roberto Maroni di Fermo

Sanremese-Pinerolo     

Arbitro: Angelo Davide Lotito di Cremona

Guardalinee: Daniele Antonicelli di Milano e Matteo Franzoni di Lovere

Vado-Borgosesia

Arbitro: Luca Tuderti di Reggio Emilia

Guardalinee: Gennaro Scafuri di Reggio Emilia e Marco Nasi di Reggio Emilia

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

E’ stata celebrata a Greggio, la Messa in ricordo della resa tedesca del 27 aprile del 1945 trattata dal parroco don Pietro Ferrarotti.

I greggesi pregarono la Madonna del Rosario affinchè i tedeschi si arrendessero senza procurare disastri in paese.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

At 9, 26-31

Dagli Atti degli Apostoli.

In quei giorni, Saulo, venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo.
Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come, durante il viaggio, aveva visto il Signore che gli aveva parlato e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore. Parlava e discuteva con quelli di lingua greca; ma questi tentavano di ucciderlo. Quando vennero a saperlo, i fratelli lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.
La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.

Salmo 21

RIT: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!

  RIT: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.

  RIT: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.

  RIT: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

Ma io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».

  RIT: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

1 Gv 3, 18-24

Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.

Gv 15, 1-8

Dal Vangelo secondo San Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Saulo “andava e veniva in Gerusalemme, predicando …La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa…” (prima lettura)

San Giovanni nella sua lettera ci dice: “Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità…Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri” (seconda lettura).
Poche frasi bastano a riassumere la vita delle prime comunità cristiane: la comunità missionaria, che vive l’amore vicendevole e verso il prossimo e che riconosce di credere nel nome di Gesù.
“Andava e veniva” come quei discepoli che sono tornati da Emmaus, anche Saulo “corre” con anelito missionario e porta la “pace”.

La pace che gli apostoli hanno conosciuto in quel cenacolo e che ora portano come discepoli al mondo, la pace di cui ha bisogno il mondo, la pace che “viene dal Signore”, non come quella che dà il mondo.
Quella pace fatta di carità e amore, nel nome del Signore.
Amare, agire, pensare, vivere… come Cristo…
Il “modello” è “ unico”.
Saulo “corre” perché ha il “giusto modello”: “non son più io che vivo , ma Cristo vive in me” (Gal 2,20)

“Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto” (Vangelo).

“In me”, non serve altro: il modello è Cristo.
In un paese di agricoltura e pastorizia, come la Palestina al tempo di Gesù, quale migliore immagine se non quella agreste della coltivazione di quella pianta che porta “frutto”, che regala quella “bevanda inebriante”.
La vigna è segno di ricchezza, si tratta di uno degli impianti produttivi più redditizi del Medio Oriente, e l’ immagine è perfetta…
Non più Israele ma Gesù ci dice: “Io sono…”.
Immagine dell’ Antico Testamento che diventa “nuova”.

Vite che ha bisogno di un agricoltore “sapiente”, che sa “il fatto suo” in materia di potatura e coltivazione, che ha cura per la sua vite, il Figlio ed i suoi “tralci”.
Quei “tralci” che se non potati, non danno frutto, che producono foglie, che “fanno piangere la vite” (ogni agricoltore e viticultore esperto sa, che quando la vite viene potata “piange”; il “pianto” di quel “ritorno alla vita”).

Il “pianto” della rinascita.

Linfa che “cicatrizza” la ferita e la fa “germogliare”: vita nuova.
Potature continue nella vita della vite, come nell’ esistenza dell’ uomo.
“Io sono la vite vera”: Gesù conferma il suo essere Figlio di Dio, e se lui è la vite e gli uomini i tralci, se restano uniti alla vite portano frutto buono, perché la vite è “buona”.
Quante volte si apprezza il “vino buono”, ma anche la sua produzione, frutto del lavoro sapiente, della potatura, della raccolta a tempo debito, della pigiatura, dell’ invecchiamento nelle botti giuste…
Il buon vino… dai buoni frutti …
Il “modello” taglia unica ma universale, quella che “va bene a tutti”, non perché si “adatta” ma perché è “per tutti”: modello che in libertà, fede, speranza e carità rende “vera” la vita di ogni uomo.
“Io sono la vite”: Gesù traccia il cammino della comunità cristiana.
Il contadino ha cura della sua vigna, ne traccia i contorni, mette tutto l’ amore possibile, controlla parassiti e malattie, pota e toglie i rami secchi, la circonda di siepi e torri …
Il contadino che zappa, che smuove la terra, che la concima, che la irrora, che la “osserva” e la “protegge”…
Il contadino che non “demanda”, che si “ occupa” personalmente della vigna …
Il Dio che cura, che ha a cuore … un Dio ha così a cuore la sua vigna perché produca succhi gustosi, grappoli ubertosi.
I tralci… devo essere uniti alla vite…
I tralci… dallo stesso ceppo… della stessa sostanza, con lo scorrere della linfa vitale…
I tralci …potature per “staccare il vecchio” e far “fioriere il nuovo”…
I tralci… la comunione tra piè di vite e foglie…
I tralci… in ogni piccolo pampino, in ogni piccolo acino, in ogni piccola foglia… esistenze “ricche” perché piene di quell’ Amore che vivifica, che fa produrre, che è in grado di far fruttificare ogni esistenza…

“ Rimanete in me”…
La vita cristiana è rimanere uniti a Cristo.
L’ evangelista Giovanni usa in modo sapiente il termine “rimanere”, il verbo greco che sottolinea il perdurare del rapporto tra Padre e Figlio e del cristiano con Gesù.
Rimanere in Cristo e’ vita piena e duratura, e’ rapporto di “ comunione”.
“Rimanere” in Cristo per nutrici della sua Parola e del suo corpo per “produrre frutto”.
“Rimanere”: se siamo “tagliati” possiamo essere  anche meravigliosi, come quei fiori recisi, che però dopo qualche giorno, sfioriscono…
“Rimanere” per “dimorare” per far “stare” Gesù con noi… come quella richiesta a Zaccheo: “devo fermarmi a casa tua” per dimorare con te.
“Rimanete in me” per “portare frutto” e portare frutto è arricchirsi di quella vita di Cristo che si riempie di “pienezza” di felicità , non dei bisogni di questo mondo, ma del “desiderio” di Dio.

Posted in Pagine di Fede

Simone Mencarelli è campione italiano di spada maschile Under 23.

L’atleta delle Fiamme Oro, che si allena alla Ginnastica Victoria di Torino col padre Maurizio, si è imposto nella prima giornata di gare a Rende, in una competizione da 155 atleti in totale.

Primo dopo la fase a gironi, Mencarelli ha esordito nella fase a eliminazione diretta col tabellone dei 64, superando 15-12 Pietro Tassinari.

Nei sedicesimi è arrivata la vittoria per 15-6 su Danilo Di Lillo e agli ottavi quella con lo stesso identico punteggio contro Federico Giatti.

Ai quarti, grazie al 15-11 su Riccardo Masarin, è arrivato il successo che gli ha garantito un posto sul podio, ma Mencarelli non si è fermato, superando in semifinale 15-14 Tommaso Raffaele per poi imporsi anche in finale per 15-7 su Filippo Armaleo.

È la mia prima stagione tra gli Assoluti, non è stata semplice, e questo titolo italiano vale tantissimo. L’ho vinto credendoci sempre, come si è visto soprattutto con la rimonta in semifinale – ha detto Simone Mencarelli a fine gara –. La dedica va al mio papà e maestro, Maurizio, e alla mia fidanzata Lucrezia, sempre al mio fianco anche nei momenti difficili. L’obiettivo è continuare a lavorare, pensando gara dopo gara, per crescere nelle prestazioni e nei risultati”.

Tutti i risultati completi a questo link: https://www.4fence.it/FIS/Risultati/2024-04-28-26_Rende_(CS)_-_Camp._Italiani_Under_23_individuali/index.php?a=SP&s=M&c=&f=

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Redazione di Vercelli

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Il Prefetto di Vercelli, Lucio Parente, ha incontrato ieri una delegazione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (composta dal Segretario nazionale per il Piemonte, Vicente Santilli, e dal Vicesegretario Regionale SAPPE, Mario Corvino) per una analisi delle problematiche e criticità della Casa circondariale e del personale di Polizia Penitenziaria che in essa lavora. Presenti all’incontro anche il Provveditore regionale penitenziario ed il Comandante di Reparto del carcere cittadino”. A dare la notizia è una nota dell’Ufficio stampa del SAPPE.

Alla data dello scorso 31 marzo, la Casa circondariale aveva, a fronte dei circa 230 posti letto regolamentari, 315 detenuti presenti, dei quali 141 gli stranieri. 28 le donne ristrette.

Le tematiche affrontate sono state tante – spiegano i sindacalisti –sovraffollamento della struttura, carenza degli organici di Polizia Penitenziaria che si aggrava inesorabilmente, turni massacranti ed eventi critici. Nei prossimi giorni, sarà cura del Provveditore Regionale produrre all’attenzione del Prefetto Parente una relazione ben dettagliata sulle problematiche in cui versa il carcere vercellese con proposte da valutare (come, ad esempio, la possibilità di ricorrere a concorsi su base regionale o di avvalersi, per l’assunzione di nuovi Agenti, dello scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi)”.

Il SAPPE assicura che il Prefetto ha garantito, per quanto di propria competenza, di approfondire gli interventi rappresentati.

Ho molto apprezzato la sensibilità istituzionale del Prefetto di Vercelli, Lucio Parente, per favorire una soluzione agli endemici problemi penitenziari che il Sindacato SAPPE denuncia da tempo – commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria -. Credo che la città di Vercelli e il suo territorio non possano trascurare le criticità e le problematiche penitenziarie, ma anzi essere coinvolti nella loro soluzione per dare un senso all’articolo 27 della Costituzione che mira al trattamento rieducativo della pena”.

Ma serve anche, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare anche la diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci – prosegue il sindacalista -, per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”.

Penso a regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta”, conclude il leader del SAPPE.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

La notte del 21 aprile, la Squadra Volante della Questura di Vercelli ha arrestato un soggetto di origine peruviana per resistenza a pubblico ufficiale, deferendolo altresì a piede libero all’Autorità giudiziaria per lesioni personali aggravate, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale e di sottoporsi al test etilometrico.

Poco dopo la mezzanotte di domenica appena trascorsa, è giunta presso la Sala Operativa della Questura la segnalazione di un sinistro stradale tra due veicoli in Corso Marcello Prestinari.

Le volanti intervenute sul posto hanno ricostruito la dinamica dell’incidente e hanno constatato fin da subito lo stato di agitazione e alterazione psico-fisica in cui versava uno dei due conducenti.

Il giovane, un ventiquattrenne residente a Villarboit, ha mantenuto un contegno aggressivo e non collaborativo per tutta la durata dell’intervento, nel tentativo di eludere il controllo, proferendo ingiurie e gravi minacce in direzione degli operatori, rifiutandosi di farsi identificare e di sottoporsi al test alcolemico, resosi necessario per il suo manifesto stato di ubriachezza.

Al fine di procedere alla sua compiuta identificazione e ai necessari approfondimenti, il soggetto è stato trasportato presso gli Uffici della Questura.

Durante le fasi di messa in sicurezza e di collocamento nell’autovettura di servizio, lo stesso ha cercato divincolarsi, sbracciando energicamente e tirando alcuni calci verso gli operatori, colpendone uno, procurandogli così una lieve lesione personale.

Presso i locali dell’U.P.G.S.P., persisteva nella sua condotta antisociale, proferendo ripetute minacce e cercando di colpire gli agenti, nonché di compiere impulsivi gesti autolesionisti.

Per tali condotte, il soggetto è stato tratto in stato di arresto e associato, su disposizione del P.M. di turno, agli arresti domiciliari in un luogo idoneo, in attesa dell’udienza di convalida, all’esito della quale gli è stata applicata la misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Di conseguenza, nei giorni successivi, la Divisione Anticrimine della Questura di Vercelli ha adottato nei suoi confronti la misura di prevenzione personale del foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel Comune di Vercelli per due anni, in considerazione dell’accaduto e della pericolosità sociale, già gravato da altri precedenti di Polizia.

 

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