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Uno sguardo sul progetto Corto Circuito attraverso le parole del suo curatore, Davide Barbato, programmatore per Fondazione Piemonte dal Vivo.
Corto Circuito sostiene compagnie e spazi rigenerati di aggregazione sociale, favorendo lo sviluppo culturale mediante pratiche contemporanee e processi partecipativi, con un totale di circa 180 repliche a stagione.
Grazie a Corto Circuito le arti performative si diffondono ancor più capillarmente nelle province del Piemonte, in ottica di riequilibrio territoriale.
Per il triennio 2025-2027 sono in tutto 20 le realtà di promozione teatrale coinvolte, attive in 26 comuni di cui 14 piccoli borghi: A.M.A. Factory (con attività a Torino), Cabiria Teatro (Novara), Commedia Community (Arquata Scrivia e Gavi), Compagni di Viaggio e Macapà (Fiano e Lanzo Torinese), Fondazione Egri per la Danza (Canelli), Faber Teater (Casalborgone), Fools (Costigliole Saluzzo), La Finestra sul Lago (Baveno e Gozzano), Mastronauta (Omegna), Mulino ad Arte (Bene Vagienna), nòva (Novara), Officina Teatrale degli Anacoleti (Vercelli), Orizzonte (Monastero Bormida, Cortemilia e Spigno Monferrato), Progetto Cantoregi (Racconigi), Progetto Zoran (Pianezza), Reloaders (Vigliano Biellese), Sotterranea (Piedicavallo), Teatro delle Selve (San Maurizio d’Opaglio) e Tecnologia Filosofica (Chiaverano e Ivrea).
Corto Circuito alimenta luoghi presso cui le compagnie possano sperimentare in modo continuativo, generando innovazione artistica e coesione sociale: l’arte performativa diventa così motore di rinascita, leva di cambiamento.
Un’attenzione particolare è rivolta alla sperimentazione di linguaggi e alla nuova drammaturgia.
In scena, dopo la pausa natalizia, i maggiori nomi della ricerca teatrale italiana (e non solo), a partire da Francesca Sarteanesi, che al suo Sergio – “frammento minuscolo di una vita qualsiasi” (a Pianezza il 22 gennaio e a San Maurizio d’Opaglio il giorno successivo) – unisce un laboratorio di scrittura creativa per la cittadinanza.
Contemporaneamente, Kepler-452 (al secolo, Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi) propone al pubblico di Racconigi Album, uno spettacolo che parla di memoria, ricordi e alluvioni.
La compagnia Sotterraneo fa tappa piemontese dapprima con Shakespearology (il 23 gennaio a Cuorgnè), poi per un DJ-Show pensato per far danzare le platee di Pianezza, Racconigi e Omegna (tra il 16 e il 18 aprile).
Fra gli altri, tornano in regione anche Filippo Nigro (Canelli, 28 febbraio), il Teatro delle Ariette (Chiaverano, 17 gennaio; Lanzo Torinese, 31 gennaio) e Alessandro Benvenuti (Gavi, 19 febbraio; Vercelli, 20 febbraio).
Selezionati all’interno del progetto Fringe in Rete del Torino Fringe Festival sono, poi, L’opera da 4 soldi di Massimiliano Loizzi (ironica variazione sull’opera di Brecht, in scena a Gavi il 7 marzo) e Cantanti con Luigi Bignone e Giuseppe Brunetti, a Fiano, 14 marzo.
Sempre al Teatro Medici del Vascello, il 10 aprile, la Seconda classe di Controcanto, audiodescritta per la rassegna Teatro No Limits e selezionata come focus per l’edizione 2026 di Playtine. Esercizi per un futuro possibile, , percorso di visione e approfondimento con le scuole secondarie del territorio; il giovane collettivo recupera inoltre dal proprio repertorio Sempre domenica, dopo il successo delle stagioni passate, l’11 aprile a Cuorgnè.
Sarà Marleen Scholten – attrice e co-fondatrice del collettivo olandese Wunderbaum – a garantire a Corto Circuito la sua quota internazionale: parzialmente basato sulla vera storia di Giovanni Cafaro (codista di professione), lo spettacolo – programmato nei pressi della Giornata mondiale del teatro, a Pianezza il 26 marzo e a Omegna il 29 – riflette sull’idea di fermarsi, di mettersi in fila, di aspettare.
In un’ottica sempre multi- e trans-disciplinare viene intercettata anche la danza: il 27 marzo, per esempio, il palco di Racconigi ospita una replica dello Swandi Tardito/Rendina (inserito nel programma di We Speak Dance), preceduto da un talk realizzato in collaborazione con l’Università di Torino.
A chiudere la stagione sono infine – nella tarda primavera – da un lato Babilonia Teatri, a San Pietro in Vincoli (Torino) con Foresto per il cartellone di Fertili terreni teatro, il 7 e l’8 maggio (con interprete LIS), dall’altra Ilaria Drago nei panni di una Circe contemporanea (Chiaverano, 9 maggio).
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Redazione di Vercelli
Si è svolto al Centro Ricerche dell’Ente Nazionale Risi a Castel d’Agogna il convegno “Acqua e riso: il valore della programmazione in tempi di crisi idrica e cambiamento climatico” organizzato da Cia Novara Vercelli VCO e Cia Pavia, moderato dal giornalista Paolo Viana: un incontro dal taglio tecnico che ha visto relatori qualificati chiamati a fare il punto sulla situazione idrica e sulle strategie per il futuro.
Manrico Brustia, responsabile settore Riso e Irrigazione per Cia Piemonte, ha introdotto i lavori evidenziando i dati 2025, secondo i quali la semina in asciutta ha superato la semina in acqua.
A causa dei cambiamenti climatici e della minor disponibilità d’acqua, spiega Brustia, c’è la necessità di una programmazione e un’organizzazione delle semine più razionale, che aumenti la risaia in sommersione ristabilendo un equilibrio con il riso seminato in asciutta, e incentivando tutte le pratiche per la ricarica della falda che possono aiutare ai fini di un utilizzo più virtuoso e sostenibile dell’acqua.
Il consulente tecnico Cia Gabriele Balzaretti ha spiegato le differenze tra semina in acqua e in asciutta, indicando come la sommersione permetta di gestire meglio le infestanti e la risorsa idrica.
Giovanni Daghetta, responsabile nazionale Cia settore Riso, ha rimarcato che Cia, con questo convegno, ha coraggiosamente affrontato un tema difficile in quanto tornare a seminare in acqua è certamente più complicato, ma purtroppo, con il cambiamento climatico in atto, ineludibile. A partire dal 2022, anno della siccità, l’alternanza delle produzioni sta influendo in modo impattante anche sui prezzi di mercato del risone: gli acquirenti sono indotti ad anticipare gli acquisti e a tenere più scorte a magazzino.
I Consorzi irrigui, a voce unanime, hanno sottolineato come il deflusso ecologico possa condizionare tutto il sistema irriguo, riducendo notevolmente gli approvvigionamenti (quindi la coltivazione risicola).
È necessaria una sperimentazione per dimostrare tutti i benefici, in termini di rilasci, che la risaia genera con la ricarica della falda.
I Consorzi erano rappresentati da Ettore Fanfani – commissario Est Sesia, Diego Terruzzi – direttore Ovest Sesia, Alessandro Iacopino – direttore Consorzio Bonifica Baraggia Biellese e Vercellese, Alessandro Rota – presidente Associazione Irrigazione Est Ticino Villoresi.
Il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli ha illustrato i dati raccolti dai centri di monitoraggio, che mostrano un aumento delle temperature sensibile negli ultimi anni.
Gli elementi centrali del cambiamento in atto sono, tra gli altri: la riduzione dei ghiacciai, periodi caldi più lunghi e una tendenza alla diminuzione di precipitazione nevose.
La politica, secondo la comunità scientifica, dovrebbe prestare più attenzione alle richieste di ascolto e dagli allarmi lanciati dai climatologi.
Stefano Calderoni, vicepresidente nazionale Anbi e responsabile nazionale Cia per le Risorse idriche, durante le conclusioni ha dichiarato che i cambiamenti climatici stanno modificando radicalmente il ciclo dell’acqua: nevica meno, le riserve naturali si riducono e le piogge sono sempre più concentrate e violente, quindi difficili da trattenere. In questo contesto non basta più gestire l’emergenza: servono investimenti strutturali in opere idrauliche per aumentare la capacità di stoccaggio e regolazione dell’acqua. Solo così possiamo garantire una fornitura idrica continua e programmabile alla risicoltura, che è una coltura strategica non solo per l’economia, ma anche per l’equilibrio ambientale e dei territori.
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Redazione di Vercelli
Noi allievi della classe 2D Turismo dell’Istituto tecnico Cavour insieme alla 3B SSAS dell’Istituto professionale Lanino, il 10 dicembre accompagnati dalle professoresse Isabella Fussotto, Rosa Longobardi e Maria Tridico, abbiamo avuto l’opportunità di visitare il rifugio antiaereo del Palazzo della Provincia di Vercelli.
Questo rifugio, costruito durante la seconda guerra mondiale, aveva lo scopo di proteggere il Prefetto, la sua famiglia e i funzionari dai bombardamenti, nonché di prevenire eventuali attacchi chimici grazie ai suoi avanzati sistemi di ventilazione.
Una volta entrati nell’edificio, si scendono alcuni scalini che conducono a un lungo corridoio a circa due metri sotto il livello della strada, dove sono esposti foto, articoli, reperti di aerei e proiettili ritrovati nel corso del tempo.
Il volontario dell’Associazione La Rete ha iniziato a raccontarci in maniera molto dettagliata e interessante la storia di Vercelli durante la seconda guerra mondiale: la città fu bombardata otto volte tra il 1940 e il 1945, nonostante non fosse considerata un obiettivo strategico.
Gli attacchi erano principalmente diretti verso il triangolo industriale Milano-Torino-Genova che rappresentava un importante centro di rifornimenti.
Tuttavia il 28 maggio 1944 la città subì uno degli attacchi più violenti che causò la morte di diciannove persone, novantadue feriti e la distruzione di vari edifici.
Siamo inoltre venuti a conoscenza di diverse storie che ci hanno toccato molto, come quella dell’aereo P 47 precipitato a Villanova Monferrato il 9 agosto 1944, colpito da un fulmine mentre sorvolava la zona.
Un altro racconto interessante è stato quello dell’aereo chiamato “Ave Maria” sul quale un soldato aveva scelto di esporre l’immagine della preghiera accanto al disegno di una pallottola per ogni missione in cui era sopravvissuto.
Alla fine del tunnel si trova una piccola stanza chiusa da una porta blindata, dotata di un bagno igienico e un tavolo con maschere a gas esposte insieme a molte foto e illustrazioni di soldati, aerei, bombe e altro materiale bellico. Quella era la stanza dedicata direttamente al Prefetto e alla sua famiglia.
Una volta terminata la visita, tornando a scuola, abbiamo riflettuto sulla drammaticità della guerra e su quanto per noi giovani sia fondamentale conoscere il passato, perché ci aiuta a capire il presente e a costruire un futuro migliore.
Ringraziamo l’Associazione La Rete per l’importante opportunità.
Alicia Ortiz
Classe II D- Istituto Cavour
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Redazione di Vercelli
Nei primi nove mesi del 2025 il valore delle esportazioni dell’Alto Piemonte, l’area che comprende le province di Biella, Novara, Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, ha raggiunto i 9,7 miliardi di euro, registrando una crescita del +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il dato complessivo, tuttavia, deriva da andamenti diversificati a livello settoriale e territoriale. In particolare il tessile e abbigliamento, settore che rappresenta il 30,8% dell’export totale dell’area, segna un incremento del +2,4%. In sostanziale stallo il comparto dei macchinari (+0,5%), che si conferma il secondo settore per valore con il 19,1% del totale, mentre si registra analoga stagnazione (-0,2%) per le sostanze e prodotti chimici, che pesano per il 13% sulle esportazioni complessive.
In evidenza i prodotti alimentari e bevande che, con una crescita del +4,6% consolidano il quarto posto nella graduatoria, coprendo il 10,4% del valore dell’export locale.
A livello territoriale, emergono performance eterogenee: Novara, che da sola copre il 53,1% del valore delle esportazioni del quadrante, guida la crescita con un +6%, il secondo miglior risultato a livello regionale. Vercelli, con un’incidenza del 27,3% sul totale, registra un solido +4,7%, collocandosi al terzo posto tra i risultati delle province piemontesi. Biella, che rappresenta il 13,5% dell’export dell’area, subisce invece una flessione del -2,4%, penalizzata dal calo del settore tessile, mentre il Verbano Cusio Ossola (6,1% del totale) segna la contrazione più marcata, anche a livello regionale, con un -3,1%.
Il risultato complessivo dell’Alto Piemonte (+3,9%) si rivela migliore rispetto alla media regionale (che registra una variazione del +1,7%) e sostanzialmente allineata a quella nazionale (+3,6%). Le vendite all’estero del quadrante rappresentano il 21,1% del totale del Piemonte, quinta regione esportatrice d’Italia.
I mercati dell’Unione Europea si confermano come destinazione principale, assorbendo il 59% delle vendite, con un incremento del +6,4%, mentre l’andamento dell’export verso i Paesi extra-UE di fatto è stazionario (+0,4%).
Guardando ai maggiori mercati di sbocco, Germania e Francia mantengono la leadership di principali partner commerciali per quasi tutte le realtà provinciali, con alcune differenze a livello locale.
«I dati relativi ai primi nove mesi del 2025 ci consegnano l’immagine di un sistema imprenditoriale reattivo, che cresce al di sopra della media regionale, ferma al +1,7%, dimostrandosi sostanzialmente allineato, e persino in lieve vantaggio, rispetto al dato nazionale» commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
«Il quadro, tuttavia, non è omogeneo: assistiamo infatti a un andamento a due velocità, dove agli incrementi di due province, più trainanti, si contrappongono le flessioni delle altre due, penalizzate dalle difficoltà di alcuni settori, in primis il tessile. Il nostro obiettivo è consolidare i punti di forza e sostenere le filiere oggi più esposte alle complessità globali per ridurre i divari interni: nel corso del primo mandato della Camera di Commercio, che sta per concludersi, abbiamo sostenuto l’internazionalizzazione delle nostre imprese con molteplici leve, tra cui 550mila euro di contributi a fondo perduto e 50 incontri di formazione e d’affari, coinvolgendo 1.600 partecipanti».
FOCUS BIELLA
Nei primi nove mesi del 2025 le esportazioni biellesi registrano una flessione del -2,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il settore tessile, che rappresenta il 58% del totale, segna un calo del -6%, con una contrazione particolarmente marcata per i tessuti (-7,9%) e più contenuta per i filati (-3,3%). In controtendenza l’abbigliamento, che cresce significativamente del +13,9%, seppure attestato su valori assoluti più bassi, sebbene il comparto rappresenti l’11,5% del totale dell’export. L’Unione Europea, che assorbe il 46,9% dell’export provinciale, registra una sostanziale tenuta (+0,5%), mentre le vendite verso i Paesi extra-UE calano del -4,9%, a causa soprattutto della forte contrazione dell’export verso la Cina (-21,1%) e la Turchia (-23,2%). Germania (+2,9%) e Francia (-3,4%), si confermano i principali partner commerciali. FOCUS NOVARA Nei primi nove mesi del 2025 l’export novarese registra una crescita del +6%, il secondo miglior risultato a livello regionale. Il settore dei macchinari, che pesa per il 24,5% sul totale, evidenzia un incremento del +2,9%, mentre quello dei prodotti tessili/abbigliamento, secondo comparto provinciale con una quota del 16,7%, resta pressoché invariato, con un dato fermo al -0,1%. Anche la chimica, il terzo comparto per peso sulla quota export, non brilla, con un dato in lieve contrazione (-1,5%). I prodotti alimentari e bevande registrano un buon incremento (+10,5%), così come i metalli (+18,3%) e gli articoli in gomma e materie plastiche (+12%) sebbene i valori assoluti di questi ultimi due comparti rappresentino un peso minore. L’Unione Europea assorbe il 68,8% delle esportazioni, con una crescita del +9,4%, mentre l’export verso i Paesi extra-UE presenta una battuta d’arresto (-0,8%). A livello di singoli Paesi, si segnala, in particolare, il netto incremento verso la Spagna (+28,2%), che diviene il terzo mercato di destinazione delle merci, mentre Francia e Germania restano i primi due partner con una crescita rispettivamente del +5,2% e +4%.
FOCUS VERBANO CUSIO OSSOLA
Nei primi nove mesi del 2025 il VCO registra un calo dell’export del -3,1%, il dato maggiormente in ribasso a livello regionale. La flessione è diffusa in quasi tutti i comparti, sebbene i principali, come i metalli (+16,8%) e la chimica (+2%), abbiano chiuso il periodo in positivo. Pur ragionando nel caso del VCO su valori assoluti piuttosto bassi, decisamente negativa è stata in questi primi nove mesi la performance dei macchinari (-25%), degli articoli in gomma e plastica (-10,4%) e degli alimentari e bevande (-12,1%). Il mercato dell’Unione Europea (63,3% del totale) registra il -3,8%, mentre appare poco meno marcato il calo dell’export verso i Paesi extra-UE (-2%). La Svizzera (+3,2%) e la Germania (+1,7%) si confermano i principali mercati, seguiti dalla Francia, in lieve calo (-3,9%).
FOCUS VERCELLI
Nei primi nove mesi del 2025 le esportazioni della provincia di Vercelli sono cresciute del +4,7%, terzo miglior risultato tra le province piemontesi, trainate dal settore tessile-abbigliamento (+9%), che rappresenta il 43,9% del totale provinciale. I macchinari, secondo comparto come quota export, registrano un flebile aumento (+0,7%), mentre i prodotti alimentari segnano una flessione (-3,6%), raggiunti nella graduatoria del valore delle esportazioni dalla chimica che si attesta al +5,2%. Il mercato extra-UE (55% del totale) ha un trend di crescita (+4,8%) analogo a quello dell’Unione Europea (+4,6%). Gli Stati Uniti, con un aumento del +13,6%, si attestano come terzo mercato di destinazione; la Francia si conferma primo partner commerciale, con un risultato positivo del +6% davanti alla della Germania (-1%). Da segnalare anche l’ottima performance verso Hong Kong (+22,9%) e gli Emirati Arabi Uniti (+19,4%).
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Redazione di Vercelli
La consigliera PD Simona Paonessa ha presentato un’interrogazione in merito all’aumento degli oneri accessori agli inquilini ATC.
«Ho presentato all’Assessore competente un’interrogazione per capire le motivazioni per cui a molti inquilini delle case ATC Piemonte Nord di Vercelli, siano arrivate degli oneri accessori da pagare fuori da ogni logica e da ogni buonsenso, a maggior ragione per chi, molto spesso, è già economicamente vulnerabile. Un incremento così improvviso e pesante è un colpo durissimo per chi già lotta contro stipendi fermi, inflazione alta e un potere d’acquisto sempre più eroso. Siamo tra i paesi in Europa con più “lavoratori poveri”: circa il 9% di chi lavora infatti, anche con un lavoro a tempo pieno, fa difficoltà ad arrivare alla fine del mese» afferma la Consigliera regionale PD Simona Paonessa.
Che prosegue «molte famiglie, già appunto in difficoltà economica, si sono viste recapitare richieste di pagamento che arrivano a superare i 400 euro, a fronte di affitti che in alcuni casi non raggiungono nemmeno gli 80 euro mensili. Una sproporzione che ha scatenato rabbia e preoccupazione, tanto più perché la spesa tutt’altro che contenuta piomba sulli inquilini delle case popolari proprio alla vigilia delle festività. Oltretutto, negli scorsi mesi, avevamo già portato l’attenzione sulla scarsità delle manutenzioni ordinarie e straordinarie negli immobili gestiti da ATC Piemonte Nord, oltre alla difficoltà degli inquilini nel trovare un’interlocuzione con quest’ultima. In questo caso come in tanti altri, per fortuna, questi cittadini hanno trovato l’appoggio e il sostegno dei sindacati nel portare avanti le loro istanze».
«E’ indispensabile aiutare chi è in difficoltà e dare risposte chiare ai cittadini: per questo motivo ho chiesto alla Regione Piemonte verifiche immediate – conclude Paonessa – sulla correttezza della parametrazione degli oneri accessori applicati da ATC, per capire come siano stati calcolati aumenti tanto elevati e se si stia tenendo conto della reale situazione reddituale degli inquilini».
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Redazione di Vercelli
Nei giorni scorsi a Torino, Carabinieri dei Nas e funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno effettuato diversi controlli in alcuni “Shisha Bar”, esercizi in cui viene effettuata la vendita e il contestuale consumo di melassa per narghilè e tabacco per pipa ad acqua.
Sono stati ispezionati diversi esercizi pubblici e sono state accertate varie violazioni alla normativa in materia, con particolare riferimento al mancato possesso, da parte di alcuni titolari dei suddetti esercizi, del cosiddetto “patentino speciale”, ossia dell’autorizzazione alla vendita, con contestuale consumo in loco, di melassa per narghilè e tabacco per pipa ad acqua.
Cos’è uno Shisha Bar? È un luogo dedicato al consumo di narghilè, noto anche come shisha o hooka. In questi locali i clienti possono gustare una varietà di tabacchi aromatizzati alla menta, mela, love, uva, che vengono riscaldati con carboni e filtrati attraverso l’acqua, creando un fumo denso e aromatico. L’atmosfera di uno Shisha Bar è spesso caratterizzata da un ambiente accogliente e sociale, dove le persone si riuniscono per rilassarsi, chiacchierare e condividere esperienze.
I clienti possono osservare la preparazione del narghilè, che include la scelta del tabacco, la sua disposizione nella testa del narghilè e l’aggiunta di aromi come menta o frutta. Questo processo è considerato un vero e proprio rito.
Sebbene il narghilè possa sembrare meno dannoso rispetto alle sigarette, il fumo inalato durante una sessione di narghilè può equivalere a quello di circa 100 sigarette, a causa della durata prolungata delle sessioni di fumo e della presenza di nicotina, catrame, monossido di carbonio e metalli pesanti.
È importante essere informati sui potenziali rischi per la salute associati al fumo di narghilè.
I controlli effettuati hanno portato alla denuncia all’Autorità Amministrativa dei titolari delle attività coinvolte e al contestuale sequestro di diverse tipologie di melassa per narghilè per un totale di oltre 11 chilogrammi, in quanto privi di contrassegno di legittimazione rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L’attività, frutto della efficace sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, costituisce un importante risultato che testimonia la costante collaborazione tra le due Istituzioni a presidio della legalità e a tutela della salute dei consumatori.
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Redazione di Vercelli
La chiesa parrocchiale di San Martino ospiterà, domenica 21 dicembre alle ore 21, il Concerto di Natale del Coro Quinta Vox a Palestro (PV), organizzato dal Comune in collaborazione con la Parrocchia, a ingresso libero.
Il Coro, diretto dal Maestro Marco Saveriano, proporrà un repertorio vario, spaziando dal gregoriano, alla polifonia sacra classica – di Gorczycki e Bach – e contemporanea – di Tavener e Jenkins, dalla tradizione spiritual fino alla musica cantautoriale di Fabrizio De Andrè.
Il programma prevede naturalmente anche canti squisitamente natalizi, in particolare carols della tradizione anglosassone, nell’atmosfera gioiosa dell’attesa del Santo Natale.
Alle esecuzioni a cappella si affiancheranno brani con accompagnamento strumentale: al clarinetto lo stesso Marco Saveriano, al pianoforte Edoardo Deambrogio, agli strumenti antichi Mino Pareglio e Massimiliano Portinaro, al flauto traverso Marilena Fonsatti e Roberta Tribocco.
Quello di Palestro è l’ultimo concerto in programma quest’anno del Coro Quinta Vox che, dallo scorso autunno a oggi, è stato protagonista di due concerti a Vercelli, nella chiesa di Sant’Anna e nella basilica di Sant’Andrea, di un concerto a Milano e, nell’ambito di un progetto più ampio – di cui è stato promotore – che ha coinvolto oltre 80 coristi del territorio e musicisti delle bande di Confienza e Bellinzago, di altre quattro serate dedicate alla Missa Brevis di Jacob De Haan (a Confienza, Bellinzago, Vercelli e Robbio).
Il Coro Quinta Vox di Vercelli, nato nel 2018 sotto la direzione del Maestro Marco Saveriano, è un coro misto che conta oggi 35 elementi, con un repertorio di polifonia classica sacra e profana, a cui accosta brani del Novecento e contemporanei.
Oltre alla viva attività concertistica in Piemonte e Lombardia, e la partecipazione a varie rassegne corali, ha collaborato come coro recitante nell’ambito di spettacoli teatrali e, nel 2023, ha partecipato al concorso regionale “Intrecci Corali” a Savigliano (CN).
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Redazione di Vercelli
L’area adiacente al campo sportivo di Casale Popolo ospiterà, domenica 21 dicembre, a partire dalle ore 14,30 il “Christmas Party” di Casale Popolo, un pomeriggio di festa dedicato alle famiglie e ai più piccoli, promosso dalla Pro Loco di Casale Popolo con il supporto della Città di Casale Monferrato.
Il programma prevede bancarelle natalizie, canti di Natale dei bambini della scuola, animazione, bolle di sapone, trucca-bimbi, palloncini e la distribuzione dei doni da parte di Babbo Natale.
A partire dalle ore 16,00 sarà offerta la merenda; in caso di maltempo, l’iniziativa si svolgerà al coperto presso la tensostruttura dell’oratorio di Casale Popolo.
L’evento è a ingresso libero.
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Redazione di Vercelli
Si è svolta ieri, nella suggestiva cornice del Castello Visconteo Sforzesco di Novara, la cerimonia conclusiva del 98° Corso Regionale di Formazione per Agenti di Polizia Locale, promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Città di Novara.
Il percorso formativo ha coinvolto 40 agenti neoassunti, provenienti da 19 Comuni piemontesi: Alessandria, Asti, Borgomanero (NO), Borgosesia (VC), Cannobio (VB), Carmagnola (TO), Chivasso (TO), Domodossola (VB), Giaveno (TO), Gignese (VB), None (TO), Novara (NO), San Maurizio Canavese (TO), San Mauro Torinese (TO), Settimo Torinese (TO), Trecate (NO), Trino Vercellese (VC), Varallo Sesia (VC) e Vercelli (VC).
Alla cerimonia hanno preso parte l’assessore regionale alla Sicurezza e Polizia Locale Enrico Bussalino, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il comandante della Polizia Locale di Novara Paolo Cortese e il prefetto di Novara Francesco Garsia.
Il corso si è articolato in 360 ore di formazione teorico-pratica, secondo un modello didattico riconosciuto tra i più avanzati a livello nazionale. Il programma ha affrontato materie fondamentali per l’attività quotidiana degli operatori, tra cui il Codice della Strada, il Codice Penale, l’infortunistica stradale, la normativa sul commercio, la sicurezza operativa, le tecniche di segnalazione manuale e il metodo di prossimità, orientato a rafforzare il rapporto di fiducia tra la Polizia Locale e le comunità di riferimento.
“I 40 nuovi agenti che entrano in servizio, provenienti da realtà diverse del Piemonte, sono il risultato concreto di un investimento sulla sicurezza di prossimità e sulla presenza qualificata sui territori. – ha sottolineato l’assessore regionale alla Sicurezza e Polizia Locale Enrico Bussalino durante il suo intervento -. Puntare sulla formazione significa rafforzare la professionalità della Polizia Locale, garantire servizi più efficienti e consolidare il rapporto di fiducia con i cittadini. La Regione Piemonte – ha aggiunto Bussalino – continuerà a sostenere gli enti locali nel potenziamento della Polizia Locale, affiancandoli sia nella formazione continua sia attraverso bandi dedicati, che consentiranno ai Comuni di migliorare dotazioni, mezzi ed equipaggiamenti, rafforzando l’operatività quotidiana degli operatori”.
Il sindaco di Novara Alessandro Canelli ha dichiarato: “Quello di oggi, per questi 40 agenti, è un traguardo importante: con la conclusione del corso di formazione regionale, questi agenti si preparano ad affrontare un lavoro che negli ultimi anni è radicalmente cambiato. La polizia locale ha acquisito numerosi nuovi compiti che ogni giorno deve assolvere con impegno, dedizione e spesso sacrificio. Compiti che richiedono serietà e professionalità per garantire sicurezza, ordine pubblico e rispetto delle regole. Grazie a loro, i cittadini e le nostre comunità sono più sicure e coese. Il loro ruolo è fondamentale: proteggere i cittadini, garantire la legalità e affrontare le sfide di una società in continua evoluzione.
E questo corso, frutto della collaborazione tra Regione Piemonte e il Comune, conferma quanto importante sia il rafforzamento dell’eccellenza delle forze dell’ordine territoriali, preparandole a rispondere con efficacia e sensibilità alle esigenze dei cittadini”.
Durante la cerimonia sono state consegnate le placche di servizio ai nuovi agenti e, come da tradizione, la giornata si è conclusa con il lancio del cappello da parte dei partecipanti.
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Redazione di Vercelli














