E’ martedì 15 marzo, giusto due settimane fa, quando, attorno alle 8,30 del mattino, a Villata, in Via Don Conti, passa un mezzo pesante, un autocarro per il trasporto di rifiuti.
Come e perché l’autista decida di passare in mezzo al paese, lo saprà lui.
Forse non è del posto, forse si è distratto.
Fatto sta che qualcosa va storto e dal cassone del mezzo incomincia a fuoriuscire una materia viscida, di colore bruno, poltacea, dall’odore semplicemente insopportabile.
Immediata la preoccupazione della gente.
Anche perché si rischia il sinistro, un’auto sdrucciola sul selciato ricoperto di quella melma.
Che manda un puzzo indefinibile, acre, persistente, difficilmente identificabile: dà alla testa.
I cittadini chiudono le finestre, ma ormai l’odore è entrato in casa: non si sa che fare.
Qualcuno dai riflessi pronti scatta alcune immagini di quella fanghiglia scura versata per strada, altri raccolgono qualche reperto di quella roba e lo chiudono in un vasetto.
Che, da domani, con ciò che contiene, sarà affidato ad un laboratorio d’analisi.
Perché?
E’ vero – potrà obbiettare qualche cultore di belle lettere giuridiche – è assai probabile che i referti, da un punto di vista tecnico, non potranno avere valore probatorio.
Perché ormai sono passati 15 giorni: il camion se n’è andato.
Non ci sono, al momento, prove (ma indizi sì) che aiutino a capire da dove arrivasse e quale fosse la sua destinazione: superfluo dire che, passando da Via Don Conti, si può raggiungere San Nazzaro Sesia.
Come, proseguendo, qualsiasi altro posto al Mondo.
Ma sarà utile ugualmente, per verificare se le informazioni minimaliste frettolosamente diffuse (è roba fognaria proveniente da Vercelli) abbiano qualche fondamento.
Se, per esempio, fosse riscontrata la presenza di metalli pesanti, composti organici volatili (cov), reliquati di farmaci e sostanze chimiche, sarebbe difficile dimenticare l’episodio.
La cosa sicura è che, pur essendo trascorsi 15 giorni dal momento del prelievo, se solo si apre il vasetto che si vede nell’immagine, si diffonde nell’ambiente una puzza nauseabonda che non se ne vuole andare.
Presto ne sapremo di più.