ASIGLIANO VERCELLESE – Casa di Riposo “Don Fagnola”, non chiude e si va avanti - VercelliOggi.it VercelliOggi
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La Congregazione non ha altre religiose per assicurare il turn over, ma è certa la prospettiva del subentro

ASIGLIANO VERCELLESE - La Casa di Riposo "Don Fagnola" non chiude - Si va avanti, anche se le Suore dovranno lasciare, causa crisi delle vocazioni - Del tutto garantito il futuro della Struttura, dei 35 Ospiti, dei 25 Dipendenti

Oggi pomeriggio chiariti tutti i dubbi nel corso di un incontro tra Amministrazione Comunale e delegate dell'Istituto Religioso

Nonostante il buio pesto che avvolge, oggi alle 17, il compendio della Casa di Riposo “Don Fagnola” di Asigliano Vercellese, nel Municipio del paese, dove sono riuniti i maggiorenti del Comune (Sindaco Carolina Ferraris, con il suo Vice Lillo Bongiovanni,  l’Assessore Fabio Badano ed il Consigliere Federica Pondrano) e le religiose responsabili della Congregazione che gestisce l’Istituto, Sr. Lucia e Sr. Antonella, si raggiunge una schiarita.

Fino a ieri, rimbalzavano notizie molto preoccupanti: la Casa di Riposo chiude, le Suore vendono tutto, gli Ospiti (35) andranno in altre Rsa ed il Personale (25 Unità) farà quel che potrà: o ricollocato presso altre Aziende del settore, oppure a casa.

Non accadrà, invece, nulla di tutto questo.

L’incontro (convocato e realizzato tempestivamente) è servito proprio a fugare i dubbi ed a pianificare un “subentro” da parte di Enti qualificati, che potranno garantire una qualità del servizio pari a quello (peraltro ottimo e da tutti apprezzato) finora assicurato dalla Congregazione religiosa beneficiaria del lascito a suo tempo disposto dalla buonanima del Sacerdote che fu Pastore della comunità per tanti anni, nel periodo storico tra le due Guerre.

Don Andrea Fagnola stabilì ogni cosa per bene, donando beni mobili ed immobili con il vincolo della destinazione d’uso a favore di attività assistenziali.

Ma nessuno, oggi, ha mai pensato di venir meno a questa volontà.

Dunque, qual è stata la base reale di una preoccupazione comunque serpeggiata?

Quella che accomuna tanti Istituti di vita consacrata: la crisi delle vocazioni.

Non ci sono più (né ora, né in prospettiva), Suore che potranno dedicarsi alla struttura di Asigliano Vercellese.

Ma nessuna possibilità che si vada verso la sua “liquidazione”.

Qui sta il punto più importante del chiarimento e della conseguente, rinnovata sintonia operativa tra Comune ed Istituto, raggiunti oggi, dopo nemmeno un’ora di colloquio cordiale.

Senza nessuna fretta, sia la Congregazione, sia il Comune di Asigliano Vercellese pubblicheranno una “manifestazione di interesse” affinchè le tante cooperative o aziende del settore comunque costituite, possano farsi avanti, se lo desiderano, con proposte di gestione.

Si parla, quindi di “subentro”, con una “exit strategy” delle Suore del tutto condivisa, graduale, senza traumi, né per gli Ospiti, né per il Personale.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.

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