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ACCORPAMENTO DEL COMUNE DI SABBIA A VARALLO – Le considerazioni dei componenti dell'ex gruppo consiliare di minoranza di Sabbia    

Per Corinne Bedolis, Marco Masto, Germana Stragiotti le osservazioni e i timori in merito alla fusione si sono realizzati ben prima del  previsto

Valsesia e Valsessera

Riceviamo e pubblichiamo

Quando finisce un amore 

Apprendiamo con stupore che Carlo Stragiotti, ultimo “primo cittadino” dell’ex comune di Sabbia, si è reso conto, solo ora, che non c’e stato alcun investimento né alcuna azione propositiva da  parte del Comune di Varallo nei confronti del territorio sabbiese. 

Con stupore perchè noi ci aspettavamo, almeno nei primi anni, di essere “coccolati” e   invece…..tutte le nostre osservazioni e i nostri timori si sono realizzati ben prima del  previsto. 

Forse non tutti si ricordano come ebbe inizio l’iter per la fusione dei due comuni, ma noi c’eravamo e ci ricordiamo bene che nel corso del mese di febbraio 2017 si svolse un Consiglio Comunale  durante il quale, alla presenza anche dell’intera amministrazione  Comunale di Varallo, ci venne comunicata la decisione di fondere i due comuni, senza  neppure aver inserito l’argomento nei punti dell’o.d.g.

Quali potevano essere le motivazioni che avevano spinto Carlo Stragiotti a “svendere” il suo  Comune? 

Non certo gli interessi dei Sabbiesi ne tanto meno le inesistenti difficoltà finanziarie da lui  prospettate visto che il comune non aveva debiti e non aveva contratto mutui, ma bensì aveva goduto di contributi ottenuti dalla precedente amministrazione grazie a diversi progetti  di cui il più rilevante, quello dei “6000 campanili” ammontava a oltre 900.000 euro. 

E’ chiaro che le motivazioni erano altre. 

Nel frattempo, decaduto dalla carica di sindaco a seguito della fusione, Stragiotti ha poi ricevuto diversi incarichi istituzionali, tutti di nomina politica e non conseguenti ad elezioni. 

Ricordiamo bene anche la fretta di concludere questo “affare”, nonostante la comunità sabbiese , quella che solo tre anni prima lo aveva eletto sindaco, si fosse espressa per il NO in occasione del referendum sulla fusione.

Tutto doveva essere concluso entro l’anno perchè Varallo, il vero beneficiario dell’accordo, potesse garantirsi fin da subito il Contributo. 

La normativa prevedeva che parte del contributo venisse destinata ad investimenti, anche di lungo periodo, volti a migliorare la qualità della vita degli abitanti del comune accorpato, ma anche su questo aspetto non ci furono garanzie nonostante le ripetute richieste. 

Quando finisce un amore però rimangono i cocci e ben lo sanno gli abitanti di Sabbia che si trovano a subire scelte capestri ,non condivise, che hanno condotto il territorio sabbiese ad una condizione di abbandono ampiamente prevedibile. 

D’altronde perchè il Comune di Varallo dovrebbe investire su Sabbia, ultima delle sue numerose frazioni?

Pochi abitanti, quindi pochi voti. 

Questi abitanti però sono portatori di un considerevole tesoro, ben 17 milioni di euro, milioni di euro che, a tutt’oggi non siamo ancora riusciti a capire dove vengano spesi: sappiamo solo che non vengono spesi a Sabbia.  

Redazione di Vercelli

 

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