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SHADOW REFLECTIONS/ RIFLESSI D’OMBRA - Intervista  ad Andrea Mattiello      

L’artista sta riscuotendo un notevole successo grazie ad una rivisitazione della tecnica del collage

Vercelli Città

Conosciamo più da vicino Andrea Mattiello, artista di Pieve a Nievole (PT), che sta riscuotendo un notevole successo grazie ad una rivisitazione della tecnica del collage,  intesa come nuova forma di sintesi espressiva con cui comunicare .

Andrea Mattiello sarà presente all’evento culturale  “Shadow reflections/Riflessi d’ombra “ in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Andrea Mattiello quando nasce la sua passione per l’arte?

La passione per il disegno e la pittura mi hanno accompagnato fin da quando ho memoria; sono sempre stato attratto da ciò in cui vedevo bellezza e colore.

Ricordo le giornate estive lente ed assolate a casa dei nonni, quando ancora bambino riempivo di disegni di animali colorati interi pannelli di compensato, animali che copiavo dagli album di figurine.

E ricordo quanto fosse speciale ricevere in dono la scatola di pennarelli da 36 pezzi, osservarne la sequenza cromatica con cui erano disposti, memorizzarla perché dopo l’uso fossero riposti nello stesso modo.

Ci parli della sua ricerca artistica

Il mio modo di fare arte è strettamente connesso al sentire del momento, agli stimoli esterni, alla contaminazioni di luoghi e dei pensieri che mi attraversano, per questo legato a periodi e tematiche anche distanti fra loro.

Costanti della mia ricerca sono la linea e il colore.

Una linea netta che crea perimetri, senza sbavature, e un colore dal cromatismo forte e impattante, magnetico e privo di sfumature, diretto e sincero.

Cosa prova quando crea?

Creare è un processo di catarsi, rinascere ogni volta spingendosi un po più in là, un percorso di autoconoscenza.

Allontanarsi da un mondo fisico per vivere interiormente una sfida con se stessi.

Creare significa destreggiarsi fra aspettative, paure di fallimento, gioie e soddisfazioni, dubbi e ripensamenti.

Creare è il percorso che porta a liberarsi da tutto questo, l’attimo di respiro prima di una nuova immersione nelle tensioni dell’anima.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Non c’è un’opera in assoluto a cui sono fortemente legato, ma ci sono opere riuscite che riassumono al meglio uno specifico progetto o un determinato periodo.

Sono le opere che reputo attuali nonostante gli anni che passano.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri

Ho in testa questa domanda da un pò e proprio in questi giorni un’amica mi ha chiesto quale fosse, secondo me, la mostra più bella realizzata.

Al momento sono due le mostre che mi hanno caricato di emozioni e fatto sfiorare il senso della parole soddisfazione, appagamento, realizzazione.

Sono “Acqua”, del 2017, svoltasi presso il Castello di Gabbiano, San Casciano (FI), una rivisitazione contemporanea dell’Impressionismo e delle ninfee di Monet, e la mostra “Ritratti”, attualmente in corso (fino al 30 settembre) presso CUM VENIO, Larciano (PT). Indubbiamente due esperienze che rimarranno ancorate al mio cuore.

C’ è un  artista a cui si ispira o che le  piace in modo particolare?

La mia arte si nutre sicuramente dell’essere nato nelle terre del Rinascimento, e da sempre la pittura rinascimentale è per me fonte di ammirazione e ispirazione.

Una corrente artistica che sento molto vicina è la Pop Art, americana con Andy Warhol, Keith Haring, Wesselmann, e quella italiana con Mario Schifano. Rinascimento e Pop Art, fotografie indelebili del loro tempo.

Nella mia pittura mi piace giocare con i contrasti, i salti temporali, far sì che la tela diventi il luogo in cui anime diverse e distanti, contraddizioni, possono coesistere attraverso una lettura nuova.

A cosa sta lavorando adesso?

Il ritratto è il fulcro della mia ricerca attuale, in particolare il profilo delle persone, indistintamente amici, persone incrociate sui social o personaggi famosi.

Un esercizio di sintesi e sottrazione, in una commistione fra colore acrilico e collage, che vuole rendere “immortali” le figure nella loro fissità di memoria classica con l’intento di farle attraversare la contemporaneità, altalenandosi fra passato e presente, fra rimandi colti e quotidianità.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Mie opere si trovano presso alcune pinacoteche e musei in Italia e all’estero (Grecia). Molti lavori sono visionabili presso le gallerie che trattano il mio lavoro, “Livin’Art”, galleria fisica e virtuale, a Lucca e la galleria “La Bottega dell’Angelo” di Ostuni.

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli

Non ho ancora avuto modo di conoscere Vercelli  e la sua realtà e “Shadow reflections / Riflessi d’ombra “ sarà il ponte di collegamento che ci unirà nei prossimi mesi.

Ringrazio Gorizio Lo Mastro per avermi fortemente voluto in questo suo progetto di dialogo fra artisti dai molteplici linguaggi.

A presto.

 

Redazione di Vercelli

 

 

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