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SHADOW REFLECTIONS/ RIFLESSI D’OMBRA - Intervista a Francesco Marinaro  

Tutte le opere dell’artista raffigurano la scimmia, questo simpatico animale che sia nella storia che nel suo personale assume diversi significati

Vercelli Città

Conosciamo più da vicino Francesco Marinaro un artista particolarmente originale.

La sua ricerca  ruota attorno alla scimmia, animale emblematico dalle mille sfaccettature: figure in cui l’uomo e l’animale si fondono dando vita a plurimi livelli di lettura tra profondità e leggerezza/ironia.

Francesco Marinaro sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections/Riflessi d’ombra” In programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Conosciamo meglio l’artista.

Francesco Marinaro quando nasce la sua passione per l’arte?

Ho da sempre nutrito una forte passione per l’arte in generale. Passavo le ore a disegnare, colorare e modellare.

Ricordo ogni sera, con entusiasmo, correvo da mamma e papà per far vedere le ultime creazioni…

Questa mia passione l’ho coltivata poi con lo studio, esplodendo alle scuole superiori dove ho conosciuto il mio più grande amore, la scultura.

Da allora si è aperto un mondo, se proprio devo pensare da dove è nato tutto questo direi che è nato dalla mia voglia di creare e dare tridimensionalità ai mie pensieri e da quando ho visto per la prima volta l’aula di scultura al liceo.

Ci parli della sua ricerca artistica

La mia ricerca artistica è incentrata su un animale, la scimmia.

Tutte le mie opere raffigurano questo simpatico animale che sia nella storia che nel mio personale assume diversi significati.

Rappresenta la nostra parte istintiva e irrazionale, il nostro spirito.

Siamo profondamente legati a questo animale e nelle mie opere la scimmia sostituisce l’uomo e rispecchia i nostri sentimenti.

Cosa prova quando crea?

Quando creo mi sento come su di una montagna russa… il fremito dell’atto creativo, la paura di qualche intoppo o di risultare banale, senza parlare della frenesia che a poco a poco subentra e l’ansia di voler finire per bloccare l’idea e darle corpo.

Si, credo che l’immagine di una montagna russa rispecchi il mio sentire.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Sono legato a tutte le mie sculture, per motivi diversi devo dire grazie a ognuna di loro.

Non ho un’opera preferita sceglierne una è come fare un torto alle altre, sono tutte un pezzo del mio cuore.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri

Una mostra che ricordo sempre con molto affetto è la mia prima esposizione, mostra promossa dall’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino proprio a Vercelli (2010) ricordo perfettamente lo stupore nel ricevere la notizia, i giorni di allestimento ed il primo vero grande confronto con il pubblico che mi ha spinto a continuare.

C’è un  artista a cui si ispira o che le  piace in modo particolare?

Ho diversi artisti che seguo con passione, sia contemporanei che del passato come: Leonardo Bistolfi, Javier Marin, Fabio Viale e Rabarama.

A cosa sta lavorando adesso?

Le idee per un artista sono inesauribili, non si ha il tempo di concludere un’opera che già se ne pensa ad altre 2…  i progetti a cui sto lavorando sono molteplici, oltre alle opere d’arte scimmiottate sto lavorando ad una nuova serie di opere legata al mondo delle fiabe.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Per vedere da vicino le mie opere, poterle osservare e conoscerle meglio è possibile visitare il mio studio a Torino in Via Borgone 10b oppure è sufficiente seguire le mie pagine social Intragram e Facebook -Francesco Marinaro Scultore-

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli

Senza retorica posso dire che Vercelli mi ha regalato tanto, spero con la mia arte di restituire qualcosa a tutti i suoi cittadini, e so che in parte è già cosi!

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

 

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