Un rinnovo senza gara di un contratto milionario per l’ esecuzione di Opere Pubbliche, ottenuto dall’Impresa Bertini Costruzioni srl di Varallo, insieme alle consociate nel raggruppamento temporaneo tra Imprese che, dal 2019, lavora per la Provincia di Vercelli sostanzialmente nella manutenzione stradale (poco oltre la declaratoria completa delle Opere affidate).
Contratto stipulato il 27 marzo 2019.
Un contratto, quello del 2019 (già quello), che suscita lo stupore di alcuni Osservatori e cerchiamo di capire perché.
Con la consueta avvertenza.
La materia è complessa, ci sono tanti Atti allegati di non facile lettura.
Abbiamo cercato di “sminuzzare” il più possibile e abbiamo suddiviso in capitoletti l’esposizione.
Ma al Lettore è richiesto un supplemento di pazienza e di attenzione.
Detto questo, andiamo con ordine.
L’ACCORDO QUADRO
I lettori che transitano lungo le strade della provincia di Vercelli notano spesso cantieri aperti (quello della foto, inviataci da un Lettore, è nei pressi di Alagna).
Si tratta di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria affidati ad una associazione tra Imprese che ha capofila, come già detto poc’anzi, l’Impresa Bertini Costruzioni srl, con sede operativa a Varallo Sesia. Le altre due ditte che fanno parte del raggruppamento sono l’Impresa Sogno srl di Greggio e la Sodis srl di Quarona.
Ottengono incarichi dall’Amministrazione Provinciale, in quanto aggiudicatarie di una gara d’appalto (appunto, quella del 2019) volta ad individuare il contraente della Pubblica Amministrazione, titolare di un cosiddetto “Accordo Quadro”.
Di cosa si tratta, in sintesi?
L’Accordo Quadro è una sorta di “contratto omnibus” mediante il quale la Pubblica Amministrazione sceglie una volta sola un contraente che, nel corso di un periodo (nel caso, un triennio) si impegna ad effettuare quei singoli lavori pubblici si rivelassero necessari.
Ogni lavoro, poi, deve essere assegnato sulla base di precisi computi e preventivi di spesa, ma siccome ci si trova nella “cornice” dell’accordo “quadro”, non sono più necessarie singole gare d’appalto.
A gennaio 2019 si svolse la prima (e, vedremo, unica, gara) per lavori che, nel triennio successivo, erano previsti per un controvalore di circa 20 milioni e 400 mila euro.
La Provincia prende atto dei verbali di gara con la
Determinazione dirigenziale n. 82 del 14 febbraio 2019, allegata qui integrale.
Il responsabile del procedimento è l’Ing. Marco Acerbo, che allora (siamo nel 2019) non è ancora Dirigente dell’Ente, ma (se così si può dire, “vice”, cioè) Posizione Organizzativa.
Un procedimento che dà conto di una cosa, soprattutto.
Alla gara aveva partecipato anche un altro raggruppamento di imprese concorrente, che però è stato escluso.
Si tratta di imprese altrettanto rinomate di quelle aggiudicatarie: “Viabit Spa – Gallo Road Srl – Cotti Comettini Secondino – G.S.A. Srl”.
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Da febbraio 2019, dunque, i vincitori hanno l’esclusiva, fino ad un importo di 6,8 milioni di euro l’anno e per tre anni, delle seguenti opere pubbliche assegnate dalla Provincia di Vercelli: Manutenzione Ordinaria e Servizio di Reperibilità H24 (€ 600.000); Servizio di sgombero neve, rimozione valanghe e trattamento preventivo antigelo (€ 2.000.000); Lavori di messa in sicurezza mediante interventi di bitumatura e rifacimento della relativa segnaletica orizzontale (€ 2.000.000); Lavori di sistemazione per sicurezza stradale ed urgenze (Pronti Interventi: € 500.000); Lavori di taglio erba sulle banchine laterali (€ 600.000); Lavori di messa in sicurezza dei versanti (€ 200.000); Lavori di posa di barriere stradali (€ 400.000); Lavori di ripristino strutturale dei ponti e degli attraversamenti (€ 500.000).
Il totale è, appunto di oltre 6,8 milioni di euro l’anno, per tre anni.
Come si legge nello stesso contratto, i lavori sono commissionati e poi realizzati nell’ambito del territorio della Provincia, che è ripartito in sei “giurisdizioni”: si tratta di zone omogenee, ciascuna poi affidata al controllo di Tecnici dell’Amministrazione, come vedremo meglio nella puntata successiva.
Ecco le Giurisdizioni, come le individua il contratto del 27 marzo 2019:
“Ai fini del presente A.Q. (accordo quadro, ndr) il territorio stradale provinciale è suddiviso operativamente in cinque Giurisdizioni (A, B, C, D, E), ognuna delle quali ricomprende parte del territorio provinciale secondo il seguente schema: Giurisdizione A: Val Grande, Val Sermenza, Val Mastallone; Giurisdizione B: Bassa Valsesia; Giurisdizione C: Baraggia, Vercellese Nord; Giurisdizione D: Dora Baltea, Grange e lungo Po; Giurisdizione E: Vercellese Ovest, Vercellese Est”.
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IL BANDO DI GARA ESCLUDE IL RINNOVO, IL CONTRATTO LO PREVEDE
Le perplessità che alcuni Tecnici manifestano proprio in ordine alla possibilità di rinnovare il contratto, discendono da un’osservazione in particolare.
Il Bando di gara
(l’abbiamo già linkato, ma eccolo di nuovo)
esclude espressamente la possibilità che l’appalto sia rinnovabile.
Del resto – un altro motivo – se lo fosse stato, a rigor di logica diverso sarebbe stato il valore stimato dell’appalto, non più di 20,4 milioni di euro, ma di 40,8 milioni di euro.
Ovviamente, le nozioni di “valore stimato” e di base d’asta sono diverse e non sovrapponibili.
Altrettanto diversi e maggiori, per conseguenza, i requisiti tecnico – economici e professionali, da richiedere ai concorrenti.
Mentre, anche da questo punto di vista, il bando è chiaro: valore stimato, 20,4 milioni di euro.
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Ma, già nel 2019, ecco quella che appare come una prima contraddizione.
Nel disciplinare di gara – integrale, cliccando qui –
compare, invece, la possibilità di rinnovo, sia pure con una locuzione molto prudente:
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Chi ha ragione?
Il bando oppure il disciplinare?
Sulla base degli Atti che il sistema rende ancora oggi disponibili, non c’è nulla che aiuti a capire come la Provincia abbia potuto considerare prevalente la previsione del disciplinare (e quindi, per conseguenza, del contratto successivo) rispetto al bando.
Per esempio, potrebbe avere disposto una rettifica del bando medesimo, ma, se così fosse stato, dovrebbe ancora oggi essere disponibile il bando rettificato.
Invece di Bando pubblicato ce n’è uno solo, quello che alla voce “possibilità di rinnovo” chiarisce: no.
E’ ormai pacifico che la gerarchia tra i documenti della “Lex specialis”, (cioè l’insieme delle norme che regolano una gara) riconosca la prevalenza della previsione del bando,
come si può leggere cliccando qui.
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Dunque, riassumendo: se si stesse alla previsione del bando di gara del 2019 il rinnovo non sarebbe stato possibile.
Se si sta a quella del disciplinare, sì.
Ma, in questo caso, sarebbe dovuto cambiare (da 20,4 a 40,8 milioni) il valore stimato dell’appalto.
Con tutto quel che segue.
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SI ARRIVA EFFETTIVAMENTE AL RINNOVO DELL’APPALTO
Come abbiamo visto, ancorchè sia difficile capire come sarebbe stato possibile risolvere la questione rappresentata dalla differenza tra Bando, disciplinare e contratto, si cercherà di approfondire quali soluzioni potrebbero essere state trovate.
Per ora non ci siamo riusciti.
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Si arriva, dunque, nel novembre 2021, a rinnovare l’incarico al raggruppamento tra Imprese che ha per capofila Bertini.
Altri tre anni, altri 20,4 milioni di euro.
La Determinazione dirigenziale è adottata da Marco Acerbo, che nel frattempo è diventato Dirigente.
Eccola integrale, cliccando qui.
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Si tratta di un atto meritevole di approfondimento, almeno per qualcuno di questi motivi.
Il primo: non è dato conoscere la relazione che reca il parere positivo.
Eppure il documento la cita tra le premesse che portano poi ad adottare un Atto così importante:
“2) Di dare atto che con relazione Prot. n. 20499 del 01/09/2021, agli atti d’ufficio, il Dirigente dell’Area Viabilità, Edilizia, Polizia Provinciale, Trasporti, Protezione Civile, Datore di Lavoro, considerato l’indirizzo dell’Amministrazione Provinciale, ritiene applicabile il rinnovo contrattuale”.
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E’ bene precisare che il “Dirigente dell’Area Viabilità (…)” è lo stesso Acerbo.
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Il secondo: nello stesso punto 2) si fa espressamente riferimento all’ “indirizzo dell’Amministrazione Provinciale”.
Cioè: l’Atto di indirizzo è una indicazione chiara di come si debba procedere, che strada vada intrapresa, data dagli Organi politici (eletti) esecutivi, cui poi i Tecnici, nella loro autonomia, danno esecuzione.
In quel periodo era Presidente della Provincia Eraldo Botta.
Ma anche di questo “Atto” di indirizzo non si riesce a trovare traccia.
Quanto meno, non ci riusciamo noi.
E’ arduo pensare che un simile input possa (efficacemente) essere dettato oralmente, in modalità informali.
L’Atto di Indirizzo dovrebbe essere stato (eventualmente) prima pubblicato all’Albo Pretorio dell’Ente e poi, forse, allegato alla relazione che lo stesso Acerbo ha protocollato il 1 settembre 2021 per dire, sempre ad Acerbo, che il rinnovo è ok.
Per non appesantire troppo il testo ci fermiamo qui per oggi, dando appuntamento alla successiva puntata.
(Continua)