VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Dal Libro di Neeemia, Cap. 8, 2 – 4. 5 – 6. 8 – 10

In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: “Amen, amen”, alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: “Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!”. Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: “Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”.

Dal Salmo 18

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, Cap. 12, 12 – 31

Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: “Poiché non sono mano, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: “Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: “Non ho bisogno di te”; oppure la testa ai piedi: “Non ho bisogno di voi”. Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?

Dal Vangelo secondo San Luca, Capp. 1, 1 – 4; 4, 14 – 21

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore”.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL

MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Sei in sintonia?

(Ne 8,2-4.5-6.8-10; Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,1-4; 4,14-21)

Stiamo leggendo l’inizio del vangelo di Luca, il cui resoconto accurato è a favore di Teofilo, nome che significa “caro amico di Dio”, quindi figura di ogni fedele. Anche oggi, chi legge il vangelo proponendosi di conoscere, amare e arricchirsi di Dio, è depositario di una verità.

Questo racconto che ci è giunto tra molti, ha lo scopo di rivestirci della certezza basata su insegnamenti solidi e utili per ricevere la grazia del perdono e la forza di affrontare l’esistenza quotidiana attraverso l’amore e la fede, che sono i frutti della verità creduta.

Ci è stata insegnata dagli apostoli ed evangelisti solo una verità, benché molte siano le sue realizzazioni. Premesso ciò, vogliamo leggere meditando il vangelo, come chi ascolta l’unica buona notizia e si convince in cuor suo che è la verità. Serve poi agire per fede sulla base di ciò che si crede.

La fede che ha guarito ciechi, impostori, sordi ed indemoniati, è la stessa che opera miracoli in chi vuol passare dalla convinzione all’azione, pur non vedendosi ancora esaudito.

Gesù chiede coerenza tra credere e aver fede. Chiede azioni in accordo alla Parola udita, perché solo così il cuore viene guarito e le opere buone si realizzano.

Siamo nella settimana di preghiera per l’unità delle diverse confessioni cristiane e Paolo ci ricorda che ognuno di noi è parte di un medesimo corpo, quello di Cristo, e in esso ognuno ha una precisa funzione da scoprire e da adempiere, così che tutto l’insieme delle parti possa crescere nell’unità attraverso la mutua collaborazione. Nascendo al mondo, Dio ci equipaggia di doni materiali e spirituali. Non solo, ma ciascuno di noi è stato reso da Dio stesso un dono per l’intero corpo; ogni persona è infatti destinata al servizio delle altre in virtù dell’appartenenza all’unico corpo.

Servire è scoprirsi in connessione con tutti, ciò significa credere di procedere da un’unica fonte: da Dio che vivifica e dona ogni capacità. Pertanto Luca dichiara che quello che leggiamo nel suo vangelo è degno di essere ritenuto la guida per vivere la promessa di Dio. Luca presenta Gesù che esordisce predicando in movimento. Infatti la grazia di Dio annunciata da Gesù si muove ed opera potentemente solo in chi agisce in sintonia con ciò che ha creduto col cuore e dichiara pubblicamente con sincera convinzione. Allora tutto ciò che costui farà sarà benedizione, salvezza e guarigione, a conferma che la sua fede è vera e lo giustifica davanti a Dio.

Credere è la piattaforma da cui ogni azione procede. Bisogna voler passare ai fatti corrispondenti, altrimenti non cambia il cuore, non vediamo con occhi nuovi, con occhi vivi.

Gesù era convinto del proposito ricevuto da Dio mediante la guida dello Spirito, perciò parlava e agiva.

E noi!? Gesù dichiara: oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato. Crediamo per essere rinnovati dentro! Oggi consideriamo che Dio ci ha salvati per amore e agiamo in sintonmia con questo Amore.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza 

Posted in Pagine di Fede

Dal libro del profeta Isaia, Cap. 62, 1 – 5

Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.

Dal Salmo 95

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: “Il Signore regna!”.
Egli giudica i popoli con rettitudine.


Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, Cap. 12, 4 – 11

Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 2, 1 – 12

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

L’umiltà di Maria convince Gesù

(Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-11)

Veniamo dal periodo di Natale dove abbiamo visto Gesù, Figlio di Dio, prendere la nostra carne mortale, per poter abitare con noi nella nostra terra, anche se per breve tempo, per aprirci la via del cielo.

Le sue parole lasciate a noi prima di salire al cielo: “Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”, si concretizzano in quello che sperimentiamo nel nostro percorso di fede. Egli entra in noi, nel nostro spirito, perché possiamo fare esperienza personale di Lui, entra nelle nostre case per condividere le nostre fatiche, gioia e dolori, un po’ come è stato per Marta, Maria e Lazzaro che hanno sperimentato la presenza di Gesù nella gioia e nel dolore.  Inoltre, egli cammina con noi, sulle nostre strade, spiegandoci le Scritture come ai discepoli di Emmaus, perché anche noi possiamo tornare sui nostri passi per narrare ai fratelli tutto quello che è accaduto lungo la via e come abbiamo riconosciuto lui, il Signore. E ancora, egli condivide la liturgia con noi dalla Pentecoste in poi perché anche noi possiamo fare l’esperienza dello Spirito.

Nei versetti del vangelo di questa domenica osserviamo Gesù che ha accettato l’invito alle nozze in Cana, insieme a Maria, sua Madre. Non hanno preferito andare in un luogo di solitudine per non essere distratti dalla musica e dalle danze che sono proprie di queste feste. Gesù e Maria si lasciano coinvolgere totalmente in questa festa. Non solo, Gesù porta con sé tutto quello che gli era di più caro su questa terra: Maria sua madre e i suoi discepoli.

Durante i festeggiamenti Maria davvero si rivela una donna illuminata. Lei si accorge che manca il vino! Non le viene in mente di mandare a comprare presso una bottega del vino, ma pensa di rivolgersi al figlio dicendo semplicemente: “Non hanno più vino!”.  Maria ha fatto un cammino in tutti quegli anni alla scuola del Figlio, perciò sa con la certezza della fede che quel suo Figlio annunciato dall’arcangelo, che ella ha portato nel grembo ed è stato cantato dagli angeli alla sua nascita: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,14), quel Figlio visto dal vecchio Simeone e  dalla profetessa Anna nel tempio come luce che illumina le genti, visitato dai re Magi con i doni profetici, è il Vino nuovo da versare in otri nuovi!

Questa è l’ora! Vediamo e costatiamo che Maria ha delle qualità meravigliose, nella sua umiltà e dolcezza ha coinvolto Gesù a fare quello che non era neanche il momento di compiere. In questo modo Maria, la serva del Signore dice ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.

Venga in noi, in tutta la Chiesa, in tutta l’umanità lo spirito di Maria per ricevere le meraviglie del Signore!

Gesù facendo riempire sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei inizia a cambiare il rito della legge fatta di prescrizioni in un rito dello Spirito.

Egli dice semplicemente di riempire le anfore di acqua e poi di portarle a colui che dirige il banchetto. A questo punto anche la persona più ignorante dei doni di Dio una volta sperimentati non può non proclamarli come tali: “Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.

Fa’, o Signore, che la nostra acqua messa nelle mani di Dio, diventi vino eccellente nello Spirito.

Venga a noi, Signore, il tuo Santo Spirito e ci faccia diventare vino nuovo in otri nuovi. Amen!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza

Posted in Pagine di Fede

Prima donna, in provincia di Vercelli, ad assumere la responsabilità di una “Compagnia” (l’unità territoriale che, nell’organizzazione dell’Arma è subordinata solo al Comando Provinciale e coordina più “Stazioni”) dei Carabinieri, il Capitano Annalisa Menga ha mostrato di prendere immediatamente sul serio l’incarico certo onorifico, non meno che gravato di incombenti impegnativi.

Così come, qualche giorno fa, si era dato conto dell’operatività della Compagnia di Vercelli, oggi alla Caserma di Via Salvatore Vinci, sede del Comando Provinciale, nel corso di una partecipata ed attenta conferenza stampa, l’Ufficiale che coordina la Benemerita in Valsesia, condivide con l’opinione pubblica tante informazioni che dicono di un monitoraggio attento del territorio, di un’attività di “prossimità”, soprattutto nei confronti dei soggetti deboli (si leggeranno poco oltre i casi di prevenzione e repressione delle violenze di genere e domestiche) e, ultimo ma non certo per importanza, di un lavoro investigativo veramente molto brillante e scrupoloso, che ha permesso di assicurare alla Giustizia malviventi incalliti.

***

Ci piace partire proprio da qui, dalle indagini che hanno posto fine alla megatruffa ai danni di decine di famiglie valsesiane, ma non solo, perpetrata in quel di Gattinara.

Come i nostri Lettori ricorderanno, un brutto giorno di qualche mese fa, molti cittadini gattinaresi e della Valsessera si rendono conto di avere male riposto la propria fiducia nella ditta A tutto pellet”, con sede “legale” (modi di dire, se è permesso celiare) in Lombardia, ma sede “operativa” proprio nella città del vino.

Due anni per preparare il colpo.

Nel corso del primo, i truffatori forniscono effettivamente pallet a prezzi stracciati.

Così la voce si sparge ed il secondo anno, sia i vecchi clienti, sia quelli nuovi, non battono ciglio e pagano in anticipo la fornitura per tutto l’Inverno di materiale combustibile.

Stessa, ma speculare sorte tocca al fornitore dei pallet, un Operatore dell’Est Europeo, che il primo anno viene pagato ed il secondo, invece, resta a bocca asciutta, dopo avere consegnato vari carichi di legna e pallet.

Con varie scuse, il personale “eterodiretto” da Milano, che opera a Gattinara, dapprima ritarda la consegna, poi si dilegua del tutto, lasciando la sede gattinarese svuotata di ogni cosa, salvo un paio di vecchie scrivanie, come ricordo.

Mettere le mani sui mariuoli non sembrava davvero facile.

Il Capitano Menga con i suoi Carabinieri ce l’ha fatta.

La parola, ora, alla Magistratura.

La relazione che riportiamo di seguito dice molto altro ancora e certamente mette basi molto concrete per permettere di guardare con fiducia alle possibilità che sia raggiunto il duplice, impegnativo obbiettivo dell’Arma in Valsesia: aumentare la sicurezza reale e “percepita” dai cittadini, e diffondere una vera e propria cultura della sicurezza “partecipata”.

Cioè fondata sulla collaborazione e sul dialogo tra Carabinieri e cittadini.

Ma ecco i risultati operativi del 2021 che si è appena concluso, per quella parte della provincia che va, come si dice, da Gattinara “in su”.

***

La Compagnia Carabinieri di Borgosesia, nel corso del 2021, con il personale del Norm  e delle Stazioni dipendenti dislocate sul territorio, ha condotto diverse attività di prossimità a favore della popolazione e di contrasto alla delittuosità.

A tal riguardo si ritiene opportuno citare le più rilevanti.

Il territorio della Compagnia di Borgosesia, a differenza di quello della Compagnia di Vercelli, è caratterizzato dalla presenza di diversi luoghi di villeggiatura, che vengono raggiunti sia in estate che d’inverno da migliaia di persone che provengono da diverse province del Nord Italia.

A tal proposito, con la recente apertura della stagione invernale e contestualmente quella degli impianti sciistici, sono stati da subito impiegati i Carabinieri specializzati nel soccorso piste, nonchè al rispetto delle recenti regole introdotte dal “codice della montagna” (assicurazione, casco e no-alcool).

Tale servizio consente, non solo di poter assistere chiunque versi in condizioni di difficoltà in ambiente innevato ma, nella cornice attuale, anche di far mantenere le condizioni necessarie per l’ accesso agli impianti secondo le disposizioni vigenti per il contenimento del contagio.

la strategia operativa adottata è stata quella di aumentare nella popolazione locale la “sicurezza percepita”, attraverso una maggiore proiezione esterna anche a tutela delle fasce deboli, cercando altresì di coinvolgere il cittadino per sviluppare una maggiore “sicurezza partecipata”, facendogli adottare semplici ma efficaci norme di autotutela e chiedendo più collaborazione verso le Forze dell’Ordine.

I Comandanti di Stazione, in diverse circostanze, hanno sensibilizzato i cittadini fornendo consigli finalizzati ad evitare le truffe in danno di persone anziane od a preservare la proprietà.

La presenza di maggiori pattuglie che hanno stazionato soprattutto nei luoghi di maggior ritrovo di anziani (ad esempio, davanti agli uffici postali nei giorni di pagamento delle pensioni, davanti ai supermercati o nei pressi dei circoli e nei luoghi di villeggiatura) ha permesso di contenere il fenomeno delle truffe.

A contrasto della pandemia da Covid-19, anche nelle zone più caratterizzate dalla presenza di locali e discoteche, impiegando spesso pattuglie a piedi, sono stati effettuati numerosi controlli per il rispetto della normativa, verificando che gli avventori indossassero correttamente i dispositivi di protezione individuale e mantenessero le previste distanze di sicurezza.

Tale scelta strategica ha portato ad un cospicuo incremento dei risultati operativi che si evidenziano nel complesso con i seguenti totali:

  1. persone deferite (denunciate, ndr) in stato di libertà: 498 (+ 25 %rispetto al 2020)
  2. persone tratte in arresto: 36 (+ 39 %rispetto al 2020)
  3. persone sottoposte a controllo: 19.469 (+ 7 %rispetto al 2020)
  4. veicoli sottoposti a controllo: 17.928 (+16 % rispetto al 2020)

Il totale dei delitti scoperti ammonta al 37,77 % contro un 34,5 % dell’ anno precedente.

Oltre ai reati predatori (furti in abitazione ed ai danni delle cd. fasce deboli) il reato maggiormente perseguito è stato quello legato al cosiddetto “codice rosso”.

Nel corso del 2021 si sono registrati complessivamente 42 casi di maltrattamenti in famiglia il cui perseguimento ha portato al deferimento (denuncia) in stato di libertà di 35 soggetti ed all’arresto di 7 persone.

Nello specifico settore, si ricorda che l’Arma dei Carabinieri ha aderito alla Rav (rete antiviolenza) per la gestione delle vittime di violenza di genere (di cui fanno parte anche le altre Forze dell’Ordine, Prefettura, Autorità Giudiziaria, Servizi Sociali ed Associazioni di Volontariato) ed ha potuto contare su personale addestrato a raccogliere le denunce delle vittime.

A tal riguardo si ritiene opportuno sottolineare gli ulteriori provvedimenti adottati a carico dei responsabili di tali reati:

  1. allontanamenti dalla casa familiare: 3
  2. divieti di avvicinamento: 7
  3. provvedimento d’urgenza ex art 403 cc: 3 .

Donne e bambini vittime di violenza vengono accolti all’ interno della Caserma dei Carabinieri di Borgosesia ove è stata allestita una “stanza tutta per se’”, locale realizzato in collaborazione con Soroptimist Club Valsesia.

Tale spazio è stato ideato nell’ ottica della creazione di un ambiente dai colori e dagli arredi neutri e privi di stemmi o di austerita’ militare.

In questa cornice vengono effettuate audizioni protette dove specialisti e personale specializzato dell’ Arma dei Carabinieri ascoltano le vittime di maltrattamenti.

L’aumentata attività di prevenzione si è positivamente riverberata sul contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e delle truffe telematiche – grazie anche all’attività informativa derivante dalla prossimità al cittadino – emergono infatti i seguenti risultati operativi:

  1. 29 persone deferite (denunciate) in stato di libertà nella specifica materia e 13 persone tratte in arresto (+10 % rispetto al 2020);
  2. truffe online commesse: 150 totali di cui 139 con autori noti e deferiti in stato di liberta’ (+ 20 % rispetto al 2020);

Controlli in ambiente innevato:

  1. persone controllate: 432
  2. green pass controllati: 280
  3. contravvenzioni covid: 4
  4. contravvenzioni per inosservanza regionale in materia di sci: 13

Tra le principali operazioni di servizio si ricordano:

  • Operazione «Giro d’Italia»

Nella cornice sportiva della 19sima tappa del Giro d’ Italia, i Carabinieri della Stazione di Scopa Sesia e di Alagna Valsesia individuavano, tra gli spettatori presenti alla manifestazione, i responsabili di due furti in abitazione occorsi nei giorni precedenti traendoli in arresto.

I Militari operanti, ricordando i volti a seguito dell’ analisi dei sistemi di videosorveglianza, intraprendevano l’inseguimento dei malfattori, i quali tentavano di dileguarsi nell’ adiacente area boschiva.

Vani i tentativi di fuga dei due, i quali poco prima, non fermandosi all’ alt imposto dalla pattuglia, investivano il Maresciallo Comandante della Stazione dei Carabinieri del posto.

  • Operazione “finti Carabinieri”

i Militari dell’aliquota operativa del Norm hanno condotto un’attività volta all’individuazione dei componenti un sodalizio criminale dedito alle truffe ai danni di anziani, che ha permesso di risalire all’identità di due soggetti, autori di cinque truffe in concorso con la tecnica del finto operaio comunale e finto arabiniere, nonché di numerose altri delitti della stessa specie commessi nelle giurisdizioni limitrofe.

L’attività d’indagine si è conclusa con il deferimento in stato di libertà dei due indagati e richieste di emissione di ordinanze di custodia     cautelare in carcere, accolte dal Gip del Tribunale di Novara.

  • Operazione “pellet”

I Carabinieri della Stazione di Gattinara hanno condotto un’ attività, a seguito di 96 truffe perpetrate ai danni di famiglie della zona, avvenute per mano di due malfattori che, dopo aver riscosso la somma corrispondente all’ordine effettuato, non recapitavano il quantitativo di pellet ordinato, rendendosi irreperibili.

Gli ordini avvenivano telefonicamente e la somma veniva devoluta in contanti o tramite ricarica di una carta prepagata. Complessivamente il danno e’ quantificabile in 90.000 euro.

I due truffatori sono stati identificati e deferiti (denunciati) per il reato di truffa in concorso.

Cap. Annalisa Menga

Posted in Cronaca

La nebbia è la principale responsabile del sinistro verificatosi nel tardo pomeriggio di oggi, 10 gennaio, a Caresanablot, di fronte alla Concessionaria Toyota.

Se in città, infatti, la situazione non preoccupa, appena si arriva in periferia la visibilità è molto ridotta.

Le due vetture che si vedono nell’illustrazione sono entrate in collisione secondo una dinamica ancora al vaglio di Polizia e Carabinieri, giunti sul posto.

Gli Operanti stanno altresì assicurando un flusso del traffico che non risente troppo dell’ingombro della carreggiata.

Non risultano danni riportati dagli occupanti dei veicoli.

Posted in Cronaca

Domani, 10 gennaio, le Scuole riaprono in presenza.

Dopodomani non si sa.

Anche a Vercelli, al di là dell’ottimismo “whatever it takes” dispensato “spes contra spem” dal Governo dei Tecnici, restano le preoccupazioni dei “pratici”, cioè di coloro che tutti i giorni debbono fare i conti con il lavoro quotidiano e reale.

Insomma, il mondo della Scuola vissuta e non solo contemplata della provincia di Vercelli, dalla Valsesia al Capoluogo, che conta 27 “autonomie”, cioè Istituti comprensivi e superiori.

Sappiamo, poi, che, nell’ambito di ogni Istituto Comprensivo lavorano Scuole dell’Infanzia e Primarie (dalla Materna alle Elementari) e Secondaria di Primo grado (le Medie) talvolta accorpate in plessi vicini, mentre in altri casi punteggiano vari Comuni di un territorio (abbastanza) omogeneo.

Ebbene, chi lavora in questo mondo (forse più dei Colleghi delle “Superiori”) pare condividere le perplessità dei

2.000 Capi d’Istituto che, da tutta Italia,

hanno inviato la ormai nota “lettera aperta” al Ministro dell’Istruzione ed al Presidente del Consiglio: meglio la Didattica a distanza per due settimane, che consentano di mettere a fuoco con precisione la situazione, piuttosto che doversi ridurre in Dad poco dopo il 10 gennaio, in ordine sparso ed a brandelli.

A Vercelli la situazione, per quello che si può capire alla vigilia, ascoltando i protagonisti, la situazione è tale da non autorizzare diagnosi semplicistiche, né superficiali.

Ma andiamo con ordine.

***

Bisogna sapere che, ormai da tempo, ogni Scuola ha un Docente investito del ruolo di “responsabile Covid”.

L’Insegnante raccoglie tutte le informazioni, che, in ogni plesso, fa registrare l’andamento della pandemia a carico di tutta la popolazione scolastica: allievi, Docenti, Personale Ata, cioè Amministrativo ed Ausiliario.

I Responsabili Covid hanno lavorato e raccolto dati anche nel corso delle vacanze di Natale, che terminano oggi.

Così è già chiaro ad alcuni Dirigenti (Presidi) che domani si troveranno con il 30 per cento di Insegnanti in meno, per vari motivi: sospensione no vax, oppure congedo per malattia.

Come fare per le sostituzioni?

Non sarà facile.

Perché, soprattutto per le Materne e le Elementari, si è già dato corso a tutte le supplenze disponibili in graduatoria: così non ci sono più Supplenti disponibili.

Ma non è che stiano tanto meglio anche in molte Scuole Medie.

Non si potrà che fare ricorso, dunque, al cosiddetto Personale docente che si “Mette a disposizione” (sempre che si trovino disponibilità, è ovvio) in attesa di vedere riaperte le graduatorie biennali (il 2022 è appunto l’anno dei nuovi inserimenti.

***

Ma, in concreto, domani cosa accadrà?

Che si navigherà a vista; tra l’altro, i dati poco prima richiamati ed aggiornati alle 12 di oggi, domenica 9 gennaio, non tengono conto delle (possibili, probabili?) telefonate di domattina alle 7,30 di chi dichiarerà forfait.

***

E se la Dad è solo un rimedio, certo indesiderabile, è altrettanto ovvio (forse) che la Didattica in presenza non possa diventare un idolo o, come dice il Segretario Nazionale della Cgil Scuola, Franco Sinopoli, un “totem”.

I Sindacati della Scuola vercellesi e valsesiani sembra condividano le preoccupazioni dei Dirigenti scolastici della provincia e si preparano a fare il punto nel corso della giornata di domani.

Così Claudio Canato, responsabile della Cgil Scuola vercellese e valsesiana, che nel pomeriggio di oggi ha inviato un messaggio ai referenti territoriali del suo Sindacato affinchè, nelle prossime 24 ore, si possa fare il punto, assumendo poi, eventualmente, iniziative confortate dai dati raccolti sul campo.

Sulla stessa lunghezza d’onda Elisabetta Ronco, per molti anni punto di riferimento Cisl per il mondo della Scuola e da quest’anno in pensione, ma, per il Sindacato, tutt’altro che “in quiescenza”: domani la verifica sui dati reali.

Conclude Francesco Fonzetta, nuovo responsabile Scuola per la Cisl Vercellese e Valsesiana e docente all’ Istituto Comprensivo di Borgosesia:

“Domani sarà un giorno di grande affanno, giorno in cui ancora una volta la Scuola è chiamata con un grande senso di responsabilità a dare la possibilità a tutti i ragazzi di vedere garantito il loro diritto allo studio, diritto che il Coronavirus ha loro rubato.

Ancora una volta il Sindacato sarà presente per aiutare il personale della scuola a svolgere questa missione, non dimenticando che il loro lavoro ha una dignità che deve essere riconosciuta a qualunque livello.

Diritto allo studio e diritto ad una dignità del lavoro che devono essere garantiti in piena sicurezza.

Ma domani la sicurezza sarà presente nelle aule con noi oppure sarà una mera chimera?”.

***

Complesso anche il sistema di regole e l’ambito della prevenzione che riguarderà gli allievi.

Una sintesi la offre il Corriere della Sera con questa grafica.

Superfluo dire che il ritorno alla Dad impatta in modo molto diverso sulle famiglie, a seconda dell’età dei figli studenti.

Gli alunni dalle Elementari alle Medie non possono essere lasciati a casa da soli, cosa che è ovviamente possibile per i ragazzi delle Superiori.

Questi ultimi dovranno fare i conti, però, con la soppressione di corse del Tpl, cioè il trasporto pubblico locale, treni e pullman: il Covid non risparmia né macchinisti, né autisti.

Per ora Atap spa (l’Azienda del trasporto su gomma della provincia) ha annunciato la soppressione soltanto delle due Vercelli – Bianzè della prima mattina

peraltro sostituite: si consiglia comunque di consultare il sito internet dell’Azienda.

Insomma, lunedì 10 gennaio non si potrà che tenere monitorata la situazione: le decisioni nei giorni successivi.

Posted in Scuola e Università

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 40, 1 – 5. 9 – 11

«Consolate, consolate il mio popolo –
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Dal Salmo 103

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo a Tito, Capp. 2, 11 – 14; 3, 4 – 7

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 3, 15 – 16. 21 – 22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Posted in Pagine di Fede

Incidente sulla strada che collega Olcenengo a Vercelli, in direzione Vercelli, nella serata di oggi, 7 gennaio.

Da prime sommarie informazioni sembra che il sinistro veda coinvolta soltanto l’utilitaria che si vede nella fotografia, uscita definitivamente di strada dopo avere lasciato una lunga traccia di pneumatici sul terriccio che costeggia la massicciata: prematura, comunque ogni deduzione sulla dinamica dei fatti.

Le cause sono al vaglio dei Carabinieri giunti tempestivamente sul posto.

Il conducente della vettura non ha riportato conseguenze.

Posted in Cronaca

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 60, 1 – 6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Dal Salmo 71

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, Cap. 3, 2 – 3. 5 – 6

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini.
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Dal Vangelo secondo Matteo, Cap. 2, 1 – 12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele””.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Posted in Pagine di Fede

Dal Libro del Siracide, Cap. 24, 1 – 4. 8 – 12

La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

Dal Salmo 147

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, Cap. 1, 3 – 6. 15 – 18

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 1, 1 – 18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Posted in Pagine di Fede

Dal Libro dei Numeri, Cap. 6, 22 – 27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo:

Così benedirete gli Israeliti:

direte loro: Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Dal Salmo 66 (67)

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. 

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. 

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, Cap. 4, 4 – 7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida:
Abbà! Padre!
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 2, 16 – 21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Una chiamata a rinascere

(Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21)

Nel vangelo di questo inizio d’anno, incontriamo in prima battuta le figure dei pastori. I pastori, non erano i personaggi romantici che oggi mettiamo nel presepio, ma persone considerate impure, lontane da Dio, selvatiche come le bestie che accudivano.

Ebbene proprio loro a cui era negato di poter entrare nel Tempio, sono avvolti per primi dalla luce del Signore e raggiunti dalle parole di salvezza degli angeli. Essi si lasciano coinvolgere e sconvolgere dalla novità udita e senza indugio, senza opporre troppi logici ragionamenti, si mettono sulle tracce di Gesù, in cammino verso Betlemme.

I Pastori decidono di fare qualcosa che cambierà la loro vita e non solo. Al termine della loro ricerca, che non sappiamo quanto fu faticosa e lunga, trovano Gesù in una mangiatoia, proprio come era stato detto loro, e subito diventano annunciatori di quello che hanno visto e udito. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori”.

Anche Maria, stupita cerca di capire custodendo e meditando nel suo cuore tutte queste cose, letteralmente: “esaminando, interpretando, cercando il vero senso”.

L’effetto di questo annuncio è dunque lo stupore, la meraviglia di fronte all’inatteso a qualcosa che supera la nostra capacità di com-prendere, di spiegare.

Dio ci sorprende scegliendo di venire in mezzo a noi nella fragilità di un Bambino, chiedendo il permesso a Maria per rivestirsi della nostra umanità. Maria intuisce che dietro l’annuncio dei pastori c’è tutta la novità di quel figlio che ha tra le braccia.

Non ha tutto chiaro, ma attende; Maria, nel primo giorno dell’anno, ci ricorda che Dio non è “immediato”, Dio è “mediato”, Dio ha bisogno che noi guardiamo dentro le cose per trovarlo, che andiamo oltre la superficie.

Il Signore non ci vuole bigotti, ma capaci di trovarlo dentro ciò che viviamo, e anche capaci di portarlo dentro ciò che viviamo.

La Chiesa sceglie di inaugurare l’inizio del nuovo anno con la festa di Maria, Madre di Dio, perché questa scelta?

Perché dare alla luce un figlio è qualcosa di nuovo, una novità che cambia la vita, che ci fa rinascere continuamente.

Tutto nel vangelo è novità e dinamismo. Il nuovo ci spaventa perché non lo conosciamo, perché ci costringe a rimetterci in gioco e la cosa può non piacerci! Il nuovo ci costringe ad andare oltre gli equilibri raggiunti per trovarne altri che non saranno mai definitivi.

Il primo giorno dell’anno si apre con una grande novità, con una buona notizia che è anche la nostra più grande opportunità, ascoltare come i pastori la chiamata degli angeli a metterci in cammino, senza stancarci di cercare ogni giorno e sempre quel Bambino che ci attende, riducendo la distanza, tra noi e lui, tra noi e i fratelli e le sorelle che ci sono accanto.

Il cristianesimo in fondo è una continua ricerca, per trovare cosa? Un Senso alla vita, perché in fondo questo è Gesù, il Senso che tutti possiamo sempre cercare e trovare.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza 

Posted in Pagine di Fede